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Lettera pubblicata il 16 Luglio 2009. L'autore ha condiviso 19 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore Criss.
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Scusami, potevi specificare che volevi solo commenti che ti davano ragione. Sorry, non interverrò più.
però, alba, proviamo a fare uno sforzo oltre l’ovvio. dire che “la precarietà alla lunga stanca” (ALCUNI dai, non tutti) è vero, ma a cosa serve? è un giudizio, valido, condivisibile, ma se fosse così SEMPRE, saremmo tutti “impiegati di banca” con il cane, due marmocchi, la giardinetta, l’orto da curare la domenica, e la mogliettina casalinga col grembiulino, che accoglie il marito lavoratore la sera abbracciandolo sul vialetto di casa. potrei rigirare la frittata dicendo: “e chi non sa andare oltre la precarietà? è o non è privo di risorse di sopravvivenza allora? se va fuori dal suo seminato? muore?”.
mi pare che in un certo senso criss l’abbia pure capito sulla sua pelle no? infatti si pone quintalate di domande, ora nascoste sotto una difficoltà emotiva fortissima. dopo, spero per lui, più evidenti e libere dalla sofferenza.
criss, CREDO che lei abbia assaggiato quel che non è, ma poi sia scappata prendendo paura. sì, potevate essere un’opportunità reciproca di rompere il vs. schema insieme, prendendo un pò della sua vita “inquadrata”, un pò della tua (chiamola così) “sregolatezza”, ed unendole. ma non è andata. fa schifo pure questo, perchè si parla di sentimenti e non è facile aprire e chiudere parentesi in questa maniera, ma propendo sempre per il prendere, per quanto doloroso sia, quel che questa “stella cometa” ti ha dato (sì, è un patetica e mielosa come immagine… lo so :D).
fai tuo quel che ha fatto smuovere. prendila come una persona “che ha assolto una funzione”. quando è terminata, puff… cosa credi? che lei stia meglio? che non si ponga domande? se non se le pone, ha solo messo un enorme cerotto antidolorifico su un suo punto cruciale.
sono un fermo sostenitore che tutti gli incontri che facciamo hanno uno scopo. un bell’esercizio è quello di trovarlo… e spesso non è il più immediato.
te lo dice uno che, malgrado gli accidenti che ha tirato, riconosce alla proprio ex una fondamentale funzione di rottura col passato. pensaci 🙂
Alba l ámore é incondizionale. Due persone possono essere completamente diverse e amarsi, e non c é precarietá che tenga.
Se la mia ragazza non avesse lavoro, o lo avesse perso, e non riesce a trovarlo per anni, o non dovesse trovarlo mai piú, io l amerei ancora, anzi, l amerei ancora di piú…
@ Alba. Sei andata fuori strada quando dici “senz’arte ne parte”. La musica è una cosa che si ha dentro da bambini,si studia anche 9-10 ore al giorno e se non c’è una reale passione, hai sprecato i migliori anni della tua vita. Purtroppo oggi quest’Arte è svilita da marchingegni e furbastri. Il musicista vero, vive una dimensione particolare, e se oggi puoi suonare solo sotto i sottopassaggi è una conseguenza che non ti farà mai cambiare strada. Conosco professionisti che hanno buttato sangue per imparare…e sentirsi dire “senza arte ne parte” e una coltellata sopra una ferita aperta! Prima di fare delle affermazioni, documentati, Criss vive un problema a 40 anni come molti altri che conosco, quello che era oro è diventato stagno. Criss, non hai scelta, lascia perdere il passato, come capita a molti, dovrai trovare un lavoro stabile,se sei diplomato, potrai fare domanda nelle scuole pubbliche, o trovare un’altra risorsa, non hai scelta. Pensa che un mio amico che ha scritto molte canzoni di successo, anche quelle da disco di platino, l’ho incontrato circa un mese fa. Era un barbone ubriaco se non peggio. Bisogna adeguarsi ai tempi, non arrivarci per contrarietà. Ricordi che per essere ammesso al conservatorio dovevi fare le capriole e superare in bravura i super-raccomandati. Oggi ci troviamo con un pugno di mosche,la siae che tutela gli accoliti e i parenti degli accoliti, le scuole private di canto,dove ho lavorato per un certo periodo,sono stato cacciato via, perchè se uno non è dotato io gli consigliavo un’altro mestiere,mentre invece a sentire loro dovevo dire di si a tutti. Questa è stata la molla decisiva,e ora mi rendo conto, ho preso la decisione giusta al momento giusto. Ho uno stipendio, scrivo qualche musica e in barba alla siae, pubblico su my space alcune musiche che ho composto in certi momenti particolari, niente di commerciale, se lo ritieni opportuno la mia mail è frattinima@gmail.com è inutile battibeccare con Alba e altri che non sanno niente.
@Toroseduto
io credo che il problema non è il merito o no personale di voi musicisti di poco successo commerciale.
Credo che Alba intendesse dire che nonostante i sogni, la precarietà ti porta a rendere vane le capacità.
Infatti tu Toroseduto hai trovato un lavoro non legato al mondo dell’arte per mantenerti.
Poi i nostri commenti possono essere anche inutili, ma tu con quello che hai fatto in vita ci dai ragione, indipendentemente dalle mafie e dallo schifo che c’è nel mondo della musica.
Io sono un professionista, un ingegnere, ho una carriera in continua evoluzione, a detta dei famigliari della mia ex sarei il marito perfetto, un bel ragazzo, simpatico, intelligente, economicamente stabile… la mia ex mi ha lasciato dopo 4 anni perchè lei è un’artista e vuole vivere alla giornata e il fatto che io possa fare un investimento anche finanziario le mette ansia… pensa tu.
Io non le ho mai imposto nulla, non le ho mai detto che volevo che lei non fosse un’artista, mi piaceva così com’era.
Quello che molti “sognatori” però non capiscono è che se non hai una vita stabile il rapporto può stagnare e non evolvere, avere quindi i figli, una casa etc. diventa impossibile.
Forse la donna di Criss vuole non solo l’amore spensierato ma anche un uomo che possa darle dei figli e abbia le possibilità di accudirli e crescerli senza rischiare di fare la fame.
Forse nonostante l’amore iniziale questa donna ha capito di non poter costruire altro, ha percepito l’assenza di una possibile evoluzione nel rapporto.
@ Sergio. Come si fa a spiegare che l’evoluzione continua delle professioni oggi si muove alla velocità della luce? Anche io ero un professionista stimato e ben pagato, in tre anni di lavoro comprai la casa in cui vivo tutt’ora con la mia famiglia. Erano tempi che si vendevano dischi a milioni, si faceva solo musica dal vivo,non era importante avere un nome altisonante,contava la professionalità, nei mesi estivi guadagnavo quanto mi sarebbe bastato per tutto l’anno,d’inverno un pò meno, arrotondavo scrivendo canzoni. Di colpo verso il 92-93 ci fu un’invasione di dilettanti che senza conoscere nemmeno una nota, con le basi e un’approssimazione di canto,per poche lire erano disposti a fare di tutto, i vari karaoke, la gente si divertiva come alla corrida. Rimanevano i locali di alto bordo, ma i compensi erano più che dimezzati. Io vengo dalla generazione che ha preceduto le discoteche, si faceva solo musica dal vivo, e non bastavamo a coprire tutti i locali che ci sono nella sola zona di Napoli e dintorni. I dischi sono letteralmente crollati,prima c’era il disco d’oro se vendevi un milione di copie, ora bastano 100.000! E così dalle stelle alle stalle! E’ cambiato tutto, come si faceva a prevederlo quando una passione nata da bambino e incoraggiata in mille modi, ti dava quella soddisfazione che non trovavi in nessun altro lavoro? Ma bisogna adeguarsi, oggi sono in molti a dover cambiare professione, in tutti i settori. A Napoli è praticamente scomparso tutto il tessuto industriale, La Cirio, l’Italsider, La raffineria, le varie industrie dell’indotto, insomma a Napoli è rimasto solo il turismo e una odiosa camorra che prospera alla barba di tutti i politici che ci squazzano dentro. Ho 60 anni, e sono pensionato, Mia figlia 28 anni laureata col massimo dei voti, è
dovuta emigrare a Milano,il mondo cambia molto velocemente, ma non credo che stìa cambiando in meglio, anzi! La precarietà è diventata la normalità,è sotto gli occhi di tutti. Sono andato fuori tema scusa
E’ evidente che le esperienze di tutti noi confermano una cosa sola: le persone non stanno insieme per amore ma per convenienza.
Quando ero più giovane e sentivo le persone dire che il loro mestiere/passione era la loro vita ma il/la fidanzato/a era più importante, le consideravo degli ipocriti che avrebbero fatto meglio a lasciare il loro mestiere a favore di chi veramente lo considerava tutta la sua vita (specialmente i mestieri d’arte). Oggi mi rendo conto che posso “abbandonare” la musica per l’amore di lei, perchè sento il mio un amore vero, così grande da aver abbattutto la barriera più forte (che nel mio caso era la musica).
Certo, se avevo venti anni di meno probabilmente non farei questa scelta, ma questo vorrebbe anche dire che non amo come amo.
L’unica consolazione che ho è infatti che io l’amo davvero e non per una convenienza (economico-sociale-morale che sia). Lo dimostra il fatto che da domani cambierò vita, lo farò, anche se lei non tornerà mai più. E non cambierò vita per bisogno di soldi (vi ho già illustrato la mia posizione a riguardo), nemmeno per un sacrificio da rinfacciarle un domani,… ma perchè è stato il mio amore per lei a cambiare la mia vita. La realtà con la quale io dovrò convivere il resto dei miei giorni è che una persona mi ha cambiato la vita, ed è stato poprio questo a portarmela via. Ci sarà la mia nuova vita, ed io da solo.
Criss scusami se mi sono lasciato trasportare dai sogni che ho dovuto reprimere,solo tu puoi capirmi visceralmente.Ma dovevo spiegare un pò del nostro mondo a chi inquadrato in un’altra dimensione continua a considerarci dei saltimbanchi. Vorrei dire ancora due paroline all’ingegnere Sergio che incontro spesso su questo sito. Sento l’acredine nei tuoi post, di fallimenti sentimentali,ora conosci la mia età,60 anni anche se non me ne accorgo.Di storie che finiscono male,è pieno il blog,quando va tutto bene, viene ignorato,come ho detto tempo fa a Spectre,la persona che ha sofferto per un solo amore, e che io ammiro per la maturità e la capacità di inquadrare senza interferire, le situazioni amorose difficili. Tu devi avere un qualche cosa che mi sfugge che non va,sei al 3° 4° amore fallito, non pensare a una ripicca,sai io ho avuto un solo amore e sebbene assente dai vivi è più grande di me. Definirti “professionista” significa qualificarti apprendista nella vita.Stupido io che per risponderti in rima,ho citato che studiare la musica è molto,molto più difficile della laurea in ingegneria. Cerca di essere meno orgoglioso dei titoli,domani potresti trovarti precario al pari di Criss, nessuno può prevedere a cosa ci porterà quest’epoca in continua evoluzione. Quello che conta veramente è l’essere intuitivi e voltare pagina al momento opportuno. Io ho avuto questo dono e l’unico concorso che ho fatto, ho avuto il massimo dei voti nei tre esami,il voto più alto d’Italia!Ma non è compiacimento,come usi spesso fare tu, e che nello studiare la musica, senz’accorgersi si studia matematica ma soprattutto concentrazione,e quest’esercizio che a me viene naturale,ha fatto si che potessi cambiare lavoro dall’oggi al domani.
@Criss. Ma vedi che mi tocca fare? Esternare cose che vorrei tacere,il tuo problema si risolverà senza consigli,avverto la tua maturità,non dolerti, la musica ti ha dato un vantaggio, sai comunicare meglio di un laureato,merito della musica naturalmente!mario
@toroseduto
Citavo i titoli per far capire a CRiss che se una donna vuole lasciarti non contano neanche quelli.
Per il resto posso condividere in parte il discorso di chi vuole mettere su famiglia e cerca sicurezza.
Se proprio ci tieni a saperlo, sono cresciuto suonando il mio pianoforte, ma ho avuto sogni diversi, visto che amavo la matematica (ne so più di te).
Quì nessuno fa gara a chi ce l’ha più lungo, e sinceramente visto che mi parli di precarietà la colpa e proprio della tua generazione e di quella dei miei genitori tuoi coetanei se tua figlia è emigrata.
Non posso far altro che invidiarti visto che il tuo amore è solo finito per quella che è la natura umana, e non per le bizze di una persona che cambia idea dalla sera alla mattina.
Le mie due storie fallite sono proprio legate ad un modo di intendere la vita di coppia che prescinde dall’amore, ma è alla ricerca di minchiate, le cose inutili che la mia generazione cerca (il tuo attaccarmi è puerile).
Probabilmente se avessi la tua età starei con mia moglie, che mi avrebbe aspettato a casa dopo le mie 14 ore di lavoro giornaliere, invece di rinfacciarmele.
Te la sei presa tanto e mi stai attaccando in modo personale data la tua voglia di ripicca non si sa contro cosa, visto che io povero ingegnere non potrò mai essere all’altezza di voi intellettuali :D, ti dico che il mio titolo, tanto sudato, è mio, me lo sento addosso ed era il mio sogno fin da bambino… tu i tuoi sogni li hai realizzati? Io sono diventato ciò che ho sempre sognato, e ti assicuro che quando mi siedo intorno ad un tavolo con persone della tua età e dico loro cosa fare, tutti zitti. La tua è una polemica sterile, nessuno ha detto che il lavoro di criss non è all’altezza, e se ti limitassi a leggere quello che abbiamo scritto capiresti che si parla di possibilità di creare una famiglia. Delle frustrazioni me ne faccio poco, guardati intorno e ti rendi conto da solo che senza quelli col titolo tu non avresti neanche la fogna…
A tutta questa discussione posso aggiungere una cosa: capisco abbastanza bene chi vuole fare l’artista in qualsiasi forma, perché siamo un paese da terzo mondo da questo punto di vista, che non ha cultura artistica o musicale. E pensare che fare il musicista richiede tanto impegno quanto quello richiesto per una laurea… non ci siamo insomma. Perché lavorare in qualcosa che ha a che fare con l’intrattenimento deve essere visto come hobby? Piace a tutti o no un musicista che sappia suonare bene? Cantare bene? Andiamo o no volentieri a vedere, nel ns. tempo libero, uno spettacolo di teatro o un concerto di musica? Beh, pensateci un attimo e riflettete sul fatto che noi siamo lì per divertimento, loro sono lì che lavorano. Ma questo vale anche per gli sport che non siano il calcio. Può reggersi tutto e sempre solo sulla passione?
Io ho una persona a me vicina che studia musica classica e correlati da quando ha 5 anni. CINQUE ANNI, ora ne ha 25. sono vent’anni di musica, con tanto di diplomi, impegno costante e dedizione spaziando entro vari aspetti di questo settore musicale (vari strumenti, composizione, canto…), eppure è sempre vista di sbieco, con quello sguardo che sa di “ma quand’è che inizierai a pensare al tuo futuro?”. “campa” con le lezioni private.
Ecco… questo lo trovo disarmante in una paese che fa delle sue bellezze artistiche una bandiera. siamo ridotti a mandare gli artisti a fare gli impiegati, mentre ci sono nazioni nelle quali la musica è quasi una voce del PIL. Lo so, è un discorso che lascia il tempo che trova, perché purtroppo il dato di fatto è che fare l’artista, in italia, fa rima con fare “il perdigiorno che si fa le canne e caXXeggia”.
Che poi ci sia chi decide di cambiare vita, ci sta, ma vista da un certo punto di vista, se costui è spinto dai fatti che lo COSTRINGONO, e non per scelta… beh, io questo lo chiamo fallimento in senso generale.