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Lettera pubblicata il 29 Marzo 2013. L'autore ha condiviso 20 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore kiky9326.
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Nessun rifiuto subito Maria Grazia. Non c’è bisogno di essere sfigati per notare certe evidenze. Si tratta di differenza tra uomini e UOMINI come li definisci tu, cosa che non percepite immediatamente, scambiando facilmente gli uni per gli altri; ma il fascino dello stronzo è una realtà oggettiva, alla quale poche donne resistono. Il fatto che poi si dimostri un semplice cialtrone e non uno tosto e realmente sicuro di sè, è un dettaglio che dipende semplicemente dalla maturità, e dalla qualità intellettuale e culturale della “affascinata”, e non è neanche così scontata quest’ultima ipotesi considerando certi abbinamenti che si osservano. Ti invito a informarti sia sul web che nella letteratura leggera quanto questa sindrome sia presente nei (non riconosciuti) desideri femminili.
Che poi ci vogliate trovare tutte le giustificazioni, come quelle di Kiky, è abbastanza comprensibile, pochi amano sventolare un vizio come fosse una virtù, e quello dello stronzo è uno di quei desideri trasgressivi che eccitano maledettamente la fantasia femminile, anche se poi questa fantasia la vogliono sdoganare come amore. Amore non corrisposto ovviamente, che è quello che eccita più di tutti. Ma lo “stronzo” esiste e vegeta perchè c’è chi lo “alimenta”, e lo fa perchè il soggetto piace. E piace perchè c’è la sfida, il rischio, l’ansia del “niente è dato per scontato”. Assomiglia a quella eccitazione adrenalinica che alcuni provano quando mangiano il velenosissimo e costosissimo pesce palla in Giappone. Si può morire se solo si esagera di qualche grammo, ma l’eccitazione che dà quel rischio, quel pizzicore sulla lingua, quella sfida, è impagabile. E così siete con gli stronzi, lo sapete da subito (ma non volete ammetterlo) che possono uccidervi perchè spesso ne conoscete il background. Le bugie le perdonate, e anche se ne sarebbe bastata una per farvi capire il soggetto, preferite NON farlo. Perchè? Perchè la sfida è troppo allettante per rinunciarvi, e anche se intuite che è persa in partenza vi illudete che sarete voi a “sopravvivere” questa volta. Alla faccia di “quelle” che sono state avvelenate prima di voi.
P.S. Il parallelismo con gli italiani è azzeccato. Siamo autolesionisti, per gli stessi motivi che ho descritto per la sindrome di cui sopra. Abbiamo una speciale passione per quelli che ci fotteranno. E il bello è che ci caschiamo ogni volta.
Anche in questo caso lo dimostrano i fatti.
In parte il tuo pensiero mi sembra condivisibile… io non ho mai avuto modo di festeggiare San Valentino ma non mi è difficile mettermi nei panni di quelle donne che vivono con disagio la spettacolarizzazione di quella giornata. Per me è un giorno bello (un occasione per festeggiare il matrimonio dei miei genitori) ma in genere si tratta di un giorno che evoca il passato sentimentale dell’uomo. Gli uomini (o i maschi come li chiami tu) non si rendono conto del fatto che questi pensieri rendono più dure nel giudizio e nel comportamento. Dal canto loro diranno che le loro madri o le donne di una volta erano più accoglienti e non si rendono conto del fatto che erano altri tempi. Il regalo pensato per una fidanzata ha un valore diverso dall’avventura che un uomo libero poteva avere di tanto in tanto. Loro non ci fanno caso perché riconducono tutto alla parità di genere… a me sembra solo un modo per stare un passo davanti alle donne. Indubbiamente ne escono vincitori e nella loro mente ti vorrebbero come la conquistatrice di turno, a loro giudizio saremmo noi a doverci adeguare ad un modo di pensare che ci è estraneo, che genera in noi una sorta di rigor mortis.