Certe volte abbiamo bisogno di maschere, io ne ho bisogno.
Non tutte le persone riescono ad essere se stesse, sarebbe tutto più facile così. Beh, ecco la mia storia e il motivo per il quale indosso le maschere. Una volta posso dire che ero me stessa con tutti, ma piano piano con l’avanzare degli anni hanno ucciso un pezzo di me alla volta, facendomi stare male, piangere, ferendomi, facendomi abbassare adirittura l’autostima dicendo cose non vere di me … Lo so cosa penserete, direte ” e tu perche’ lo hai permesso? ” .
La risposta a questa domanda è semplice, ero buona ero troppo buona, la tipica ragazza perfetta cresciuta in una famiglia per bene, una ragazza che non diceva mai parolacce o parole che facessero offendere qualcuno (ed brutta). Sono sempre stata così dannatamente buona, educata e indifesa e mi sono lasciata calpestare da persone che nemmeno mi conoscevano, sì, mi vedevano spesso ma come dico sempre non si può conoscere una persona vedendola e basta, bisogna scavare a fondo, perche’ solo dentro di noi c’è un mondo intero.
Piano piano crescendo ho iniziato così a indossare varie maschere, anche con persone che magari erano diverse, non mi fidavo, non mi fido tutt’ora . Le indossavo per rendere tutto più facile, per non soffrire più .
La verità è che da un lato queste maschere nascondevano il mio vero io, ma dall’altro mi salvavano, salvavano quel poco che era rimasto di me, hanno salvato un pezzo di cuore e posso dire che grazie ad esse ho formato il mio carattere . Ormai quelle maschere che indossavo sperando di essere più sicura di me stessa, sono diventate in qualche modo il mio modo di essere, stronza, sincera ma che ama per davvero, sono rimasta sensibile, perche’ le maschere non cancellano quello che sei, ma ti proteggono, come se fossero uno scudo facendoti diventare forte.
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Categorie: - Me stesso
Ciao Diana mi ha colpito la tua lettera.mi ritrovo in te.purtroppo sono gli altri a farti indossare le maschere .si e’obbligati altrimenti come faremmo a difenderci?anchio in passato ero un cristallo sempre buona educata ma la societa ti obbliga a non essere cio che sei veramente
Io non ho mai avuto questo genere di problemi perché la mollezza, la volubilità e la codardia fanno da cornice al trionfo. Come dovessi essere sempre tranquilla e florida. Questo è il mio tempo. Quando l’esecrabile animale che opprime la chiesa mi costringe attraverso il mondo a essere una persona impegnata (o comunque non interessata solo a produrre ricchezza)viene fuori tutto quello che l’uomo nasconde dietro maschere sociali che sono un riflesso della religione dominante. Appunto. Non hai motivo per sentirti in colpa. Le religioni hanno fallito e per questo deve venire fuori la nostra miseria perché altrimenti l’alienazione nel lavoro ci priva della vita spirituale. Chiariamoci, l’impegno fa parte dei miei compiti (dei compiti del cristiano)nella misura in cui genera la fede che serve a santificare la maschera, ma la chiesa non consente all’amore di manifestarsi attraverso la potenza. La sposa è sofferente. Lo sposo è avvilito. La situazione non è buona.
Mah, quando sei adolescente/giovane indossi maschere per essere accettata, per conformarti ( anche quando pensi di trasgredire, è sempre una forma di omologazione ribaltata). Poi, crescendo, ti viene una tale insofferenza per queste maschere cosí limitanti che finisci per indossare quelle opposte, del cinismo e dell’insofferenza. Difficile raggiungere un equilibrio tale da poter essere realmente se stessi, anche perché probabilmente un io ben definito e stabile non si ha mai nella vita. È solo una delle tante illusioni che rendono più sopportabile il Caos del mondo.
Ciao Diana, la tua lettera mi ha fatto pensare tantissimo ad un quadro molto famoso di Raphael Chanterou che si chiama “Uomo con maschere”.
Purtroppo nel mondo di oggi si è sempre costretti a portare delle maschere.
Non necessariamente per nascondere cose brutte, ma anche per questioni nel quotidiano, es.
Uscita con amici quando invece volevi stare a casa con netflix o a leggere un buon libro.
Le maschere possono nascondere il nostro viso, il nostro dolore, la nostra rabbia o altro stato d’animo… ma non possono nascondere quello che siamo realmente.
La società va avanti con l’ipocrisia e le menzogne ed è l’unico modo per sopravvivere.
Chi dice sempre la verità finisce male e ne paga le conseguenze, ma ad ogni modo io apprezzo
le poche persone che hanno il coraggio di dirla,
nonostante il mainstream scoraggi al farlo.
“crescendo ho iniziato così a indossare varie maschere…Le indossavo per rendere tutto più facile.”
Certo, e si finisce che per essere “accettati” dagli altri si perda il contatto col prorio “Sè”, e col tempo si dimentichino i reali tratti del proprio vero volto. La “maschera” a forza di essere indossata come “forma esteriore” di natura sociale si imprime sul “viso” e non si stacca più, però chi ha un po’ di sensibilità se ne accorge della “recita”. E in questo modo che si perdono occasioni importanti nelle relazioni interpersonali, perché quando si dà di sé un immagine adulterata è inevitabile che le relazioni che ne nasceranno lo saranno di conseguenza. Questo perchè per “fingere” come si deve bisogna avere una memoria da Pico della Mirandola, sennò prima o poi si cade nell’incongruenza e ci si scopre. E succede sempre ai “big pretender”.
Fregatene dell’immagine che trasmetti, sii te stessa, e se hai voglia di mandare affanculo qualcuno, fallo, non sai quanto sia catartico.
Le maschere non mi sono mai piaciute, le mascherine invece sì.
Le ho scoperte grazie al COVID, ma continuerò a usarle anche dopo perché quando la gente mi parla di qualcosa che percepisce come grave o preoccupante, sotto la mascherina non si può notare il sorriso beffardamente sarcastico e compiaciuto che mi compare ogni volta.