Da più parti si sostiene che “i giovani non hanno voglia di lavorare”, ma qualcuno si è mai chiesto se gli “adulti” danno una briciola di fiducia ai “giovani”? Basta girare su qualche forum e non si legge altro che: “lavorare in proprio non conviene”, “lavorare come dipendente non conviene”, “studiare non conviene”, “imparare un mestiere non conviene” “lavorare in industria/agricoltura/servizi è tardi, non si mangia”, imparare qualcosa a più di 15 anni sembra essere un reato capitale, andare per funghi “devi iniziare a farlo a 7 anni”, se vuoi imparare un po’ di fai da te “lascia perdere”. Addirittura, quando anni fa sono andato ad iscrivermi a scuola guida, la prima domanda è stata “sai guidare? no? beh, dovresti imparare prima di venire qui”… Ci sono rimasto di sasso: una scuola guida che non impara a guidare che razza di “scuola” è (non consideriamo il fatto che sia leggermente illegale guidare senza foglio rosa). Tutti dobbiamo nascere imparati ed essere figli/nipoti di qualcuno per fare qualcosa nella vita? Ci si riempie la bocca con il “lavoro dinamico”, con il “rimettersi sempre in gioco”, ma, passatemi una parola dialettale, sono patacche belle e buone. Per la stragrande maggioranza delle persone devi imparare un mestiere a 15 anni e poi non potrai mai fare altro nella vita, come se fosse vietato dalla legge. Ora il nuovo leitmotiv è “emigra”, ma siamo sicuri che sia proprio questa la soluzione? Io credo che finché questa mentalità non verrà sconfitta, non riusciremo mai a crescere come paese e dovremmo ritornare alla proverbiale arte di arrangiarci per riuscire ad andare avanti…
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Categorie: - Lavoro - Riflessioni
allora non sono l’unica ad essermi trovata male a scuola guida…che dire?è vero che tanti non vogliono fare niente e quelli che ne pagano le conseguenze sono coloro che qualcosa la vogliono fare,io ti dico me ne voglio andare perchè questo paese non offre futuro,ci ho provato ma gli anni passano e chiediti se ne vale la pena restare a fare la fame e anon avere nulla per costruire qualcosa!
Ciao Sarah, ti ringrazio per la risposta… Ma sei proprio sicura che emigrare sia la panacea a tutti i mali? Fare il cameriere, pizzaiolo o operaio a centinaia se non migliaia di chilometri è la soluzione giusta?
guarda io vengo dal sud e mi sono trasferita a firenze per studiare,ma anche lì lavorare era difficile perchè la città è troppo cara, ora sono a Genova ed è dura rinuncio a tante cose,ho conosciuto gente che se ne è andata e sta meglio perchè lo stipendio è proporzionato al caro vita mentre qui in Italia ti fanno letteralmente morire,è dura allontanarsi lo so,anzi per me forse era più facile perchè sinceramente ho delle motivazioni che mi portano a non voltarmi indietro ma questa è un altra storia,io ti dico solo che se sei insoddisfatto della tua vita cerca di cambiarla,puoi essere felice altrove,provaci almeno,puoi sempre tornare da dove sei partito,è dura e molti tornano indietro neanche a metà percorso,devi essere coraggioso,quando mi viene la paura mi immagino ad un bivio, da un alto c’è una strda che non conosco,dall’altra la conosco ma so già cosa non mi dà e quanto mi faccia male,poi credo dipenda un pò dal carattere io sono una che preferisce buttarsi in un burrone per vedere cosa c’è piuttosto che andare per la solita strada come una pecora e fare finta di essere felice quando in realtà sarei solo una vigliacca,fa male,io mi sono sfracellata ma non me ne sono pentita.Pensaci bene.
Personalmente in quanto italiano nel mio paese vorrei tanto viverci e l’ idea di emigrare non mi piace per nulla, ma purtroppo di fatto vivere qui è impossibile, soprattutto per i giovani come me. Penso a chi si è laureato e si ritrova a fare il commesso al carrefour… penso a chi si è fatto anni e anni da precario… Come fai a mangiare? Come fai a pagare le bollette, la macchina, l’ affitto (perchè una casa tua non l’ avrai mai)? Ovviamente ti puoi scordare di mettere su famiglia, come anche metterti da parte qualcosa per la vecchiaia e vivere gli ultimi anni di vita in tranquillità. E’ matematicamente impossibile sopravvivere.
Prendendo spunto dal post di sarah qui sopra si può dire che io sono l’ esatto opposte di come si è descritta lei. Debole e vigliacco. Ho così tanta paura di fallire che a volte evito pure di osare… come se servisse a qualcosa.
“Ho così tanta paura di fallire che a volte evito pure di osare… come se servisse a qualcosa.”serve molto più di quanto immagini perchè almeno ti dai una possibilità,io non sono felice della mia situazione ma se non me ne fossi andata di casa sarei ancora con i miei,con tutti i problemi familiari che ho lì,senza un lavoro,senza soldi a deprimermi giorno dopo giorno,ora almeno vivo da sola,ho le mie cose,la mia privacy che credimi non è poco.
“sarei ancora con i miei,con tutti i problemi familiari che ho lì,senza un lavoro,senza soldi a deprimermi giorno dopo giorno,”
Mi hai appena descritto. Comunque capisco quello che vuoi dire. Te hai avuto coraggio… ti sei buttata e da quello che leggo ti è andata bene, poi il fatto che tu non sia felice di quello che hai è un altro discorso. Ti sei allontanata dal nido e ti sei rifatta una vita. Non è un impresa da poco.
Io invece sono uno che aspetta inutilmente la manna dal cielo… osare, darsi una possibilità, buttarsi… se lo facessi io farei solo un bel buo per terra, è inevitabile. Andrà così. Se non si ha un lavoro non si può avere nulla nella vita, e io non ho possibilità di trovarlo, qui come fuori.
I’M F*CKED UP!
“Io invece sono uno che aspetta inutilmente la manna dal cielo… osare, darsi una possibilità, buttarsi… se lo facessi io farei solo un bel buo per terra, è inevitabile. Andrà così. Se non si ha un lavoro non si può avere nulla nella vita, e io non ho possibilità di trovarlo, qui come fuori.”di dove sei?perchè non te ne vai via di li?io me ne voglio andare all’estero mi sto raccogliendo i soldi se vuoi puoi scrivere una lettera e ne possiamo parlare,potrei dirti dettagliatamente come ho fatto io,non rimanere a deprimerti lì dove sei?non è meglio buttarsi invece che rimanere nella propria condizione?che futuro puoi avere?
Ma, al di là del voler emigrare, vi è mai successo di dire di voler fare qualcosa e ricevere delle “tranvate nelle gengive”?
@sarah: Sono di Pisa. E’ che non c’ ho un centesimo… dove potrei mai andare? Nel Burundi? Sono una pippa, come si dice dalle mie parti. Non sono capace di fare nulla, ma proprio nulla. Non sono capace di badare a me stesso e a vivere, con tutto quel che comporta al giorno d’ oggi.
L’ idea mi spaventa… rirovarsi completamente soli in un posto che non si conosce, dover ricominciare tutto da 0 col rischio di crollare su se stessi, non sapere cosa ti aspetta… Mi fa paura.Poi vedi, io non ho continuato gli studi, il diploma non l’ ho. Gira e rigira mi ritroverei nella stessa situazione, se non addirittura peggio.
@Artorias: In generale dici? Niente di eccezionale. Quando una cerca lavoro però ne vede davvero di tutti i colori… cose del tipo “Yo ti chiamo domani così ti spiego meglio la cosa, puoi cominciare già dalla settimana prossima!”… maco a dirlo, il telefono non squilla. Perso il conto di tutte le volte che è successo. E quindi si ricominciano le danze… centro dell’ impiego (che per la cronaca non è neanche tanto vicino), curriculum, colloqui lì, colloqui là… solita m**da.
@lostsoul
si impara a cavarsela ma se non ci provi passerai la vita ad avere paura,puoi prenderti un diploma non è difficile,devi prendere coraggio,io voglio andarmene all’estero,sai quanta paura ho?potrei sputtanare tutti i miei risparmi e allora faccio un bel respiro e allontano la paura,se la gente ti vede insicuro di te stesso non ispirerai mai fiducia,per quanto riguarda il fatto di non saper fare nulla,beh buttati non so sull’informatica,sul web ci sono miliardi di tutorial,al giorno d’oggi puoi imparare molto e da autodidatta ma devi trovare la forza dentro di te,se sei insoddisfatto cambia le cose,provaci o ti sentirari 90 anni quando sei ancora giovane.