Questa è una storia vera molto forte.L’ho scritta per sensibilizzare i lettori ad un ‘attenta riflessione sulla violenza e abusi ai minori. La violenza sui minori resta per lo più un fenomeno invisibile e impunito, soprattutto in ambito familiare e domestico, è un fenomeno universale. Questo mio racconto per chi lo legge serve a far capire ché questi episodi non debbano succedere più …
Mi chiamo L. e ho sei anni, i miei occhi sono gonfi un po’ perché ho pianto ,un po’ perché sono neri . Devo essere stupida ,o cattiva, cos’ altro può essere parchè la mia mamma sia così tanto arrabbiata con me ! Voglio essere più buona, voglio essere anche più bella allora forse mamma mi abbraccerà per una volta, e mi dirà che mi vuole tanto bene . Anche il mio papà non mi vuole bene, mi ripete che non sono sua figlia e che sono una ... , forse è perché ho raccontato del nonno che mi toccava , ma cosa dovevo fare sentivo che era una cosa brutta , forse era meglio se stavo zitta . Non posso fare uno sbaglio ,non posso parlare per niente ,parchè se lo faccio mi chiudono per tutto il giorno in un buio ripostiglio .Quando mia mamma tornerà cercherò di essere buona e forse me la svignerò e verrò colpita solo una volta, si solo una volta perché cercherò di farla calmare . Ho appena sentito il rumore di una macchina il mio papà sta tornando . Lo sento che bestemmia,sento anche il mio nome, si e tutta colpa mia .. dovevo stare zitta . Mi attacco al muro, cercando di nascondermi dai suoi occhi maligni.. Ho tanta paura adesso, ho cominciato a piangere, tremo e faccio pure la pipì addosso, no! Cosa ho fatto?non dovevo lasciarla scappare ho bagnato il pavimento , adesso si arrabbierà anche mamma , mi trova che sto piangendo e mi dice parole brutte, mi dice che è colpa mia se ha dei problemi con tutto . Lei mi colpisce e mi dà calci,morsi e anche pugni .. Alla fine riesco a scappare e corro verso la porta , l’ha già chiusa a chiave, piango e grido dalla paura.. Mamma mi prende e mi tira verso il muro durissimo, cado a terra, con le ossa quasi rotte,e con un manico di scopa in legno comincia a colpirmi più volte ..Mamma basta !ti prego mi stai facendo male calmati! , mi prende per capelli e mi trascina lungo il corridoio fino al salone dove mi lascia ai piedi di una poltrona. Lei è seduta sfinita e continua a gridare a dirmi che sono cattiva , che mi sono fatta la pipì addosso e che puzzo , non dovevo dire quelle brutte cose sul nonno e che sono una bugiarda , e che le bugie non si dicono e che il mio angelo stanotte mi pizzicherà da lasciarmi lividi alle braccia . Mamma ! è la verità ( grida la mente) si te lo prometto non l’ho dico più , giuro ! adesso calmati mi fa tanto male la testa ho un grosso bernoccolo ti prego mamma.. anche babbo continua a dirmi parole ancora più brutte ed a guardarmi con quei occhi che mi fanno paura .. “MI DISPIACE” Grido ma oramai è troppo tardi.. Il suo viso è curvato, non riesco a descrivere la forma.. insulta la mia mamma e alla fine colpisce anche lei , e lei colpisce lui . Oh mio Dio, cosa ho fatto abbi pietà, falli smettere.. Adesso la mia mamma è svenuta ed io accanto a lei che piango e chiedo e scusa . Lui alla fine smette e se và verso la porta, mentre mamma rimane senza muovermi, sdraiata sul letto. La mia anima soffre e cerca perdono .Non lo dirò mai più giuro ..mai più..starò zitta così mamma aprirà gli occhi ,dimmi che li apri non importa se non mi vorrai più bene , io ti voglio bene e sarai sempre la mia mamma .Adesso apri gli occhi .Oh Dio! Hai un labbro gonfio non riesco a guardarti , No! mamma non colpirmi ancora ,mi stai facendo male ti prego !! …
Mi chiamo L. adesso sono una donna il mio trauma mi perseguita da anni è uno strascico che mi porto dentro . I bambini sono stati considerati per secoli dei minus habens, esseri privi di soggettività. Era una regola usare nei loro confronti metodi di correzione anche violenti o umilianti. Oggi gli abusi sui minori sono reati, chiediamo il rispetto dei bambini ma siamo abituati a ragionare in maniera dualistica: razionalità e irrazionalità, buono o cattivo, luce o ombra. Quando incontriamo la violenza dove non ce l’aspettiamo, negli uffici, nei luoghi istituzionali, nelle famiglie “rispettabili” allora distogliamo lo sguardo, rimuoviamo, neghiamo: per ignavia, per codardia, per evitare la sofferenza, persino per collusione con gli autori di violenze o perché deleghiamo sempre ad altri il ruolo di fare coscienza. Non viviamo in mondi ordinati o pacifici ma per rendere meno letale la violenza e limitarne i danni come la sofferenza psicologica o fisica non dovremmo mai abdicare alla coscienza e ignorare quello che sentiamo. I mostri che dobbiamo temere sono quelli che portiamo nelle nostre menti e sono quelli che ci fanno chiudere gli occhi davanti alle vittime di violenza oppure ci rendono ciechi quando gli autori o le autrici delle violenze sono proprio i nostri genitori .
Non posso crederci che sia vera è una storia raccapriciante ho i brividi sulla pelle ..Se fosse vera bisognerebbe denunciare quei genitori, metterli in una cella e buttare la chiave.
Purtroppo ancora oggi ci sono casi di violenza sui minori non è solo la finzione di un racconto. Bisognerebbe che le leggi siano più rigorose contro tutti i tipi di abusi e violenze ai minori ..
Mi hai strappato lacrime dagli occhi.. come si può essere così violenti con il proprio figlio.. che orribilità
ho letto il racconto pensando che fosse reale.. perchè spero tanto non lo sia..
beh ho una rabbia dentro incredibile
Il racconto è reale ..conosco la pesona che ha subito tutto ciò
Grazie a tutti voi per la vostra sensibilizzazione al problema .. Molti bambini come quello del racconto hanno ancor oggi violenza fisica e psichica non ci rendiamo ciechi davanti a certe crudeltà denunciamo possiamo salvare vittime innocenti ..
Cara L io credo che sia vero tutto,perche’ ho vissuto la stessa cosa.Vedo ancora ogni istante di rabbia,angoscia dolore e sento tanta tristezza,ora ho 40 anni ma a volte sento in me quella bimba sperduta.Nessuno aiutava ,ne condannava I genitori,perche’ fedeli alla chiesa.L’ignoranza e ipocrisia creano dolore e solitudine ove si sente solo bisogno di una carezza e un ti voglio bene.Cosa che non ho avuto,ma serbo ogni minute per mia figlia.Mai mi stanco di dirle quanto io la ami.