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Lettera pubblicata il 16 Giugno 2019. L'autore ha condiviso 5 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore maria elena coppola.
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Visto,credevi che nessuno ti avrebbe aiutata,ci ha pensato la Rossye.stavolta il pippone ha un non so che di scomunica ma credo che abbia ragione quando dice che quella storia non ha valore,a patto di capire di che storia parla
La vera bellezza è che la storia si vive e nessuno ne parla. Per questo non ha valore. Ovvio, date le tue referenze, che non puoi aver capito. Pazienza. Ha ragione (?) Rossye.
Angwhy e Rossella ,non ho capito cosa volete dire
Ho risposto semplicemente alla domanda “cosa devo fare?”. Io ho scritto quello che ho scritto sinceramente, e sopratutto seriamente, quindi confermo ciò che ho scritto nei commenti precedenti. Non capisco dove sarei stato poco sensibile, dal momento che ho scritto cose che penso, a prescindere dal tuo caso specifico.
È facile litigare, quando la modalità di promozione di se stessi è sempre filtrata dal virtuale, in questo caso, Facebook.
Se siamo coetanei, non c’entra essere sensibili, c’entra assumersi le conseguenze di esprimere le proprie idee chiaramente (da parte mia), ed essere disposti ad accettare qualsiasi commento venga espresso (da parte tua). Se poi non sei d’accordo, questo è un altro paio di maniche.
Gabriele ,hai detto che non porteresti mai tuo nipote da una persona come me ,non ho il diritto di sentirmi ferita ? Poi mi hai detto che io concentro tutte le mie energie sul virtuale ,hai detto che non sono un bell’ esempio x bimbi e adolescenti ,come dovrei sentirmi? Non pretendo che tu mi chieda scusa ,dato che resterai sempre e comunque della tua opinione e questo dà il diritto anche a me di restare della mia e cioè che sei un insensibile e giudichi senza sapere il vissuto delle persone ( cosa assolutamente da vigliacchi )!E giudica tua madre o tua sorella ,ma non me !!!
Calma, calma, calma. Quello che ho scritto l’ho scritto basandomi su cose che tu stessa hai scritto. Hai scritto che scrivi commenti pieni di odio e rabbia, su Facebook, e che gli altri ti offendono per questo. Mamme e donne di famiglia. Poi hai scritto che vorresti lavorare con adolescenti e bambini. Ora, ammettiamo pure che io possa essere insensibile, potresti farmi un esempio di commento che scrivi su Facebook, per meritarti certi epiteti? Se non capisco, cerca di farmi capire, effettivamente la lettera non è dica molto.
P.s. Rileggi meglio il commento n 2: ho detto che “scrivere cattiverie su Facebook non è un bel esempio da dare ad adolescenti, io non porterei mai mio nipote da una persona così”. Si e lo confermo. Dovresti leggere anche il resto però. Se usi il virtuale, per comunicare, Facebook per scrivere cattiverie, no che la gente non ti da seguito mi sembra normale questo, ma non solo con te, con tutti.
Poi rimane da capire che tipo di cose scrivi e perchè.
In ogni caso mi sembra un pò troppo facile, se ti alteri così facilmente che tipo di discorso vuoi intavolare?
Scrivo cose del tipo : Voi uomini non avete palle ,oppure : i sardi sono cattivi ,oppure : quella donna mi ha offesa solo perché sono contraria all’ aborto ,altre cose non le ricordo.Non scrivo cattiverie, scrivo cose dettate dalla rabbia.
Scrivi frasi del genere, senza circostanziarle?
Se scrivi certe frasi è normale che alcuni si possano offendere, altri ti ignorano, altri ancora ti prendono a male parole. Tutto dipende dall’interpretazione che gli altri danno a ciò che si scrive.
E quindi, una volta che scrivi queste frasi su Facebook, cosa ti aspetti che debba succedere, secondo te?
Maria Elena, capisco il problema. Fai 5 km di corsa ogni sera, ti assicuro che ce la fanno tutti. Mangia verdura e non troppa frutta e sorridi di più, non tenere la bocca con gli angoli all’ingiù tipo i fumetti di Jacovitti. Vedrai che ti passa tutto, ce la puoi fare.