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Lettera pubblicata il 5 Maggio 2008. L'autore, Pertini, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Ciao Rox, ero a spasso in Veneto e non ho potuto leggere il tuo commento. Rivoluzione….stiamoci attenti, è una parola che può essere pericolosa per chi non ci crede ed anche per chi ci crede. Una rivoluzione nasce sempre da un forte e diffuso malcontento se non addirittura disperazione. Coinvolge tutti, anche chi non ci crede o non la capisce. Ti accorgi quando esplode e trascina nella sua scia ideali veri e sporchi interessi, che nella foga non sei in grado di riconoscere. Sai come inizia, ma non sai come finirà ne come verrà manipolata ogni sua verità. Comincia sempre cantando e nello sventolio di fazzoletti colorati; finisce spesso con il crepitare dei mitra, il rosso del sangue e con una lunga assenza di libertà.
Sei sicuro di volerla ancora la rivoluzione?
Servirebbe molto di più conoscere bene l’ avversario, chi della democrazia fa un busines sulle spalle della gente. A voi “ragazzi” suggerisco di imparare l’ arte dell’ infiltrato. Studiare tutto il possibile avere tra le mani il SAPERE, che vi apra la mente e vi renda lucidi ed astuti, pronti a battere l’ avversario in casa e con le sue stesse armi e quando si accorgerà della sconfitta sarà tardi e non potrà manipolare la verità perchè voi sarete in grado di fermarlo.
Questo è un detto giapponese: “diventa amico del tuo nemico, finchè egli non si fidi totalmente di te e poi fanne cioò che credi”
Io non ho pronunciato la parola nemico, ma AVVERSARIO.
Cominciate a studiare ragazzi!