Oggi mi sono ufficialmente innervosito. Non molto, ma mi sono innervosito non poco. Mi sono messo a cercare su google “le persone intelligenti…”e mi sono usciti articoli pieni di luoghi comuni. Io ho sempre pensato di avere un intelligenza superiore alla media, ho fatto il test ufficiale, ed effettivamente è così. Dei luoghi comuni proposti dagli articoli, mi ritrovo solo in quello “delle poche amicizie e della solitudine”. Addirittura si arriva a dire che le persone più intelligenti facciano uso di droghe e di alcolici (mai fatto uso di droghe, consumato alcool in passato) e altre robe. Ho sempre odiato i luoghi comuni e questi articoli li vedo mirati ad “aumentare il consumo di determinate sostanze” oltre che a far sentire cristo in terra chi è un imbecille. Odio tutti i luogi comuni, ma questa robaccia propinata da certi articoli mi ha fatto innervosire un po’ di più. Non solo i luoghi comuni sulla gente di determinati luoghi ecc ora anche sull’intelligenza? Addirittura si è arrivato a dire che le persone più belle sono più intelligenti! A me non risulta per niente. L’intelligenza non dipende da queste robe. Chiunque può essere intelligente, non ci sono determinate caratteristiche. Poi è chiaro che si vede la differenza tra una persona intelligente ed una normale o stupida. Non ci sono canoni! Smettiamola con questi luoghi comuni! In tutti i campi!
I luoghi comuni sull’intelligenza proposti dagli articoli
di
bateman
Lettera pubblicata il 11 Luglio 2016. L'autore ha condiviso 8 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore bateman.
La lettera ha ricevuto finora 27 commenti
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Io penso che una volta individuata una disposta definitiva alle nostre domande possiamo sviluppare una serie di abilità logico cognitive che si alimentano nella comprensione dell’altro. Invece talvolta, ma questo in tutti gli ambiti, la vita viene proposta come un cammino, e questo è giusto, ma così facendo richiamo di trascorrere la nostra vita nel tentativo di comprendere noi stessi… svilupperemo così altre abilità cosiddette metacognitive che da una parte amplificano la nostra capacità di apprendimento e dall’altra appagano la nostra sete di conoscenza al punto da non faci desiderare di spingerci oltre noi stessi. Si tratta ovviamente del mio pensiero… peraltro ad oggi non saprei da quale parte stare perché a differenza del passato, complice la mancanza di prospettive, questa risposta nasce dall’incontro personale con la vera gioia.
Io credo che siamo tutti dotati d’intelligenza, se non altro perche abbiamo un cervello pensante, solo che non tutti sappiamo sfruttare le nostre potenzialita; a volte per pigrizia o mancata passione di approfondimento. E’ grazie allo studio e all’esperienza che si diventa esperti e consapevoli di cio che si può essere, avere fame di conoscenza non è una liberta che tutti possono concedersi o per lo meno non tutti hanno l’ingordigia di voler apprendere e saziarsi. L’intelletto va a pari passo con la sapienza, Albert Einstein o Leonardo Da Vinci per dire, sono degli ottimi esempi calzanti per farti capire ciò che voglio dire, e anche loro hanno dovuto fare molti errori prima di essere riconosciuti come tali e grandi luminari. Questa è la mia visione.
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Rossella – 11 luglio 2016 10:37
Brava Rossella, finalmente sintetizzi al nocciolo.
La vera Conoscenza appartiene alla mente intuitiva, quella che ha bypassato i limiti della materia e dell’informazione, attingendo diretta-mente dall’Id, che ha finalmente raggiunto.
Non scienza dunque, ma Onniscienza:
“Chi ha fatto l’occhio forse non vede?”.
gimmy bellissimo commento! penso anch’ io che la cultura, l’ intelligenza e le cognizioni si sviluppino in un individuo non tanto per “doti naturali” quanto invece per passione, per la sete di conoscenza. Mancando questo entusiasmo, questa spinta propulsiva verso “la scoperta”, difficile secondo me che possa emergere tutto il resto.
Esattamente Maria grazia, senza passione per il sapere, l’intelletto non si evolve lo si trattiene su un piano statico e l’ignoto rimarrebbe sempre sconosciuto. 🙂
@gimmy:Condivido il tuo discorso in parte.Si possono migliorare le qualità?Certo.Ma l’intelligenza è una cosa naturale.Per esempio, io riesco a capire le cose molto più velocemente degli altri.Mi ritrovo a sapere cose, che magari non ho mai studiato.Poi vabbe’, sono un tipo analitico e razionale, e non credo che ci si diventi così.
La popolazione è divisa:la maggior parte ha un quoziente d’intelligenza normale, alcuni inferiori, altri ancora più inferiori.Altri ancora hanno un qi maggiore alla media, ed altri hanno un qi ancora più maggiore.Il risultato del test è basato sulla concentrazione. Se una persona si concentra al massimo è arriva a 100-105 è nella media,quella è la sua intelligenza.Non tutti riusciamo a comprendere certe cose.
Bateman, se tu sei più rapido nell’intuizione o nell’apprendere non vuol dire che altri non possono arrivare alla tua stessa soluzione attraverso i loro tempi e con l’esercizio della mente. Se appunto i test si basano sulla concentrazione e quindi sull’impegno di far lavorare l’intelletto significa che stiamo parlando la stessa lingua pertanto mi sembra inutile disquisire su un punto palesemente espresso. 🙂
Se c’è volontà e voglia d’imparare molte cose possono essere comprese.
Il più famoso test di intelligenza é quello di Katz, usato più frequentemente negli USA che non da noi.
Il test di Katz fornisce indicazioni precise e attendibili del quoziente intellettivo di chi si affida a questi indicatori per valutare il proprio, già a partire dalla scelta del test in parola.
Ci sarebbe anche quello di Fickman, ma è usato solo da Diego. Con i medesimi risultati.
8
Golem – 12 luglio 2016 13:15
“test di Katz”
Questi Americani… si firmano sempre.
Sei un glande Diego. Con la tua risposta hai superato il mitico Toponomasta. Voglio che il Professore me lo confermi.
Comincio ad amarti.