Ho ricevuto una chiamata di un conoscente che mi ha detto che luna è morta,
sorseggiavo il mio caffè distratto solo dal ronzio del frigo e così in un momento la mia cucina si è oscurata, un brivido mi è passato per la schiena, uno squarcio della mia vita è riemerso come un fuoco celato dalla cenere, il freddo che ho provato non ha avuto nulla a che fare con il gelo che passa dalla mia finestra.
Se n’è andata con un’overdose, da sola, lei lo spirito libero per eccellenza, le droghe, i rave, i viaggi in treno, l’amore in macchina e adesso questo…
Gli volevo bene davvero, certo le nostre vite erano diverse e le scelte ci portarono inevitabilmente a dividerci ma non avrei mai pensato di presenziare al suo funerale.
Al funerale una schiera di punkabbestia si sono presentati, fottuti tossici non so cosa avevano da ridere fuori alla chiesa, in fondo io sapevo che vita faceva e forse c’era d’aspettarselo ma difronte il feretro, sono scoppiato in lacrime, le ginocchia mi hanno ceduto, non riuscivo a respirare, mi si è aperta una voragine nel petto, eravamo cresciuti insieme era un pezzo della mia esistenza, morta così come se nulla fosse, una ragazza autentica, piena di vita, solare, incosciente quanto amorevole.
Ricordo un viaggio insieme a torino avrò avuto si e no diciassette anni, in una cuccetta del treno facemmo l’amore nel gelo di quel terribile inverso,
si strinse forte a me e mi sussurrò “stringimi forte, stringimi forte” e poi si addormentò fra le mie braccia, fu un momento di felicità incommensurabile, la luna fra le nuvole si poteva scorgere dal finestrino e faceva brillare i suoi orecchini, non potevo innamorarmi di lei, troppi uomini la circondavano ma essere anche uno fra i molti andava bene, diceva sempre:
“la luna è di tutti e di nessuno, io sono mia”.
Pur di poterle stargli accanto avrei accettato qualsiasi compromesso, magnifico avere la luna fra le braccia e la luna su in cielo, se ci penso ancora mi batte il cuore.
L’avevo dimenticata, avevo sommerso questi ricordi ma la sua scomparsa ha richiamato la sua memoria, non riesco a realizzare che lei non ci sia più.
Mi dispiace, brutta testarda quante volte abbiamo litigato perché non volevo che ti facessi, mi dispiace di averti preso a schiaffi ma non volevo che finissi cosi, poi non ci siamo più riappacificati tu sei scomparsa, ti volevo bene brutta stronza testarda, tu te ne fregavi di tutti e tutti se ne fregavano di te, a parte io che ero sempre pronto a criticarti giudicarti, per poi appena soli riempirti di baci e carezze.
Matte come te ne ho conosciute poche ma affascinanti come te soltanto un altra c’è stata, che per giunta mi ha spezzato il cuore, pensa un po’ lunè..Con te affianco ero l’invidia di mezza trastevere pure i sampietrini si giravano a guardarti, maledetta bella e maledetta, come te veramente nessuna mai, mi dispiace tanto, me lasci un vuoto, ti chiedo scusa per gli schiaffi e per le male parole, non potevo vederti così, se un paradiso esiste sperò che tu sia con mamma tua adesso, proteggimi da la su…sempre tuo.
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Mi dispiace molto per la tua amica Luna anche se non la conoscevo! S’è spenta la luna è anche il titolo di una delle canzoni di mio fratello gemello, dedicata però a un amore perduto!
Guarda è una delle lettere più belle che io abbia mai letto, mi sono commosso…
Non ci sono parole per luna, ha fatto delle scelte, ha vissuto per come voleva, magari chi dice che per forza si deve vivere una vita normale ed arrivare ai 70 e agli 80, luna resterà per sempre giovane… si è consumata come una fiamma ardente… la luce che ha emanato si è vista fino dalla sua omonima che sta lassu inerme e priva di vita.
Sono sconvolto, la tua lettera a luna rimbomba dentro di me come se la conoscessi, avrei tanto voluto vederla anche solo per un istante, respirare la sua stessa aria per un momento..
Parlerò anch’io di Luna te lo prometto…come se l avessi vista attraverso questa lettera.