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Lettera pubblicata il 24 Settembre 2007. L'autore ha condiviso 4 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore chillido44.
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LUNA: Allora, diciamo che la mia sopra era un po’ una battuta/verità … Quella della psicologa è un’esperienza che ho già vissuto pure io ed assolutamente in maniera positiva…la prima volta è accaduto parecchi anni fa e me ne vergognavo, non lo dicevo a nessuno…ci sono andata per una forma di ansia che mi era venuta e che non mi permetteva di stare in mezzo alla gente, di andare al ristorante, di divertirmi con gli amici…il mio ex non mi capiva, era come se nessuno mi capisse e sinceramente non so quanto quella dottoressa mi fosse stata di aiuto…era come se non vedessi risultati, ma poi ad un certo punto, piano piano, quando forse avevo anche già smesso di andare ai colloqui, ho iniziato a cercare di rifare le cose che non mi facevano sentire a mio agio e no so neppure bene io per quale motivo, ma ho ripreso a farle senza avere paura…andavo volentieri al ristorante, andavo ai convcerti ed uscivo di nuovo tranquillamente con gli amici.
La seconda volta in cui ho fatto un altro percorso con la psicologa, (non la stessa dottoressa), è stato un paio di anni fa quando ho cercato in ogni modo di trovare soluzioni al mio rapporto che non funzionava…nulla andava più bene e la manifestazione più grossa a cui non riuscivo più a sottostare era la mia scomparsa totale di desiderio sessuale, il fastidio quando lui si avvicinava, il trovare mille scuse purchè non accadesse. Questa volta non mi vergognavo più, ne parlavo tranquillamente con le persone a cui mi ero sentita di dirlo. Con questa dottoressa mi trovavo benissimo e ripoavevo riposto in lei ogni speranza affinchè il nostro rapporto potesse migliorare, ma purtroppo il mio ex ha voluto restarne fuori, per lui il problema era il mio e questo è stato un tassello in più per farmi capire che forse non c’era più niente da salvare ma comunque continuavo a non voler guardare. Lei ha capito la nostra situazione, ha cercato in ogni modo di aiutarci ma ovviamente non mi ha forzato in nulla e ha capito che prima o poi,
per un motivo o per l’altro sarei scoppiata…il motivo è stato lui, e la dottoressa l’ha quasi ringraziato perchè nel bene o nel male mi è stato l’appiglio per uscire dalla situazione ormai irreparabile che era la mia vecchia relazione. Mi ha messo in guardia ma diciamo che non l’ho ascoltata un granchè ed ora ho un’altra bella gatta da pelare… Per ora continuo ad essere in contatto telefonico con la dott.ssa, ci sentiamo nei miei momenti di crisi, ma ultimamente non mi sono sentita ancora di fissare un colloquio, anche se so che presto lo farò…forse aspetto di toccare il fondo o forse invece voglio provare a farcela prima da sola…beh insomma so che lei c’è, e forse per ora è un po’ quello il mio salvagente a cui però voglio aspettare un po’ prima di aggrapparmici.
FL53: Quel libro l’ho comprato già qualche mese, proprio leggendo alcuni tuoi commenti, e sinceramente solo ora ho collegato che eri tu…ho iniziato a leggerlo ma non con quella attenzione che richiede e da un po’ l’ho lasciato sul comodino…probabilmente presto lo riaprirò e magari prenderò da lì un po’ di aria per iniziare a gonfiare il mio salvagente.
Ragazze che vi dico? Che arriverà il momento in cui deciderò che devo risalire, e ce la metterò tutta per farlo, forse devo solo convincermene, forse mi aiuterà la psicologa, forse invece mi aiuterò da sola e ce la farò…
Cavoli come sono convinta ora…forse devo cogliere la palla al balzo e iniziare da adesso…mah…
Mi sa che ci risentiamo sett prossima perchè a casa credo di avere ancora internet in palla…questo fine settimana vado ad ordinarmi i mobili per la nuova casa…direi una bell distrazione no? Qualcosa per me…per ME STESSA e voglio esserne soddisfatta!
Un abbraccio a tutte e grazie infinite del vostro aiuto 🙂
EMA: buona scelta dei mobili 🙂
Una sola cosa ti volevo dire:
il percorso con lo psicologo, si diceva, è una scelta personalissima, nei tempi, nei modi, nello scegliere o non scegliere di andarci, nel continuare, interrompere e riprendere. Nel trovarsi male o trovarsi bene, nel vedere dei risultati o nel non vederli.
Quando uno/una se la sente, e vedendoci quello che si sente.
Dunque, ovviamente, su questo non mi intrometto in alcun modo.
Io non vedo nella psicologia un salvagente esterno, quanto piuttosto un incontro con se stessi.
Ti dirò una cosa che mi ha colpito in quello che hai scritto (non in positivo o negativo, ma fuori da alcun giudizio, assolutamente, e nel massimo rispetto di ciò che senti tu) e poi ci aggiungerò, sotto, una cosa personale.
@ultimamente non mi sono sentita ancora di fissare un colloquio, anche se so che presto lo farò…forse aspetto di toccare il fondo o forse invece voglio provare a farcela prima da sola
@arriverà il momento in cui deciderò che devo risalire, e ce la metterò tutta per farlo, forse devo solo convincermene, forse mi aiuterà la psicologa, forse invece mi aiuterò da sola e ce la farò…
Mi ha colpito (al di là, assolutamente, della psicologa o meno) il tempo al futuro.
Mi hanno colpito i “forse”, i “presto lo farò”, “forse aspetto di toccare il fondo” e “arriverà il momento in mi deciderò che devo risalire”.
Perché non cominciare a risalire subito?
Risalire, inteso anche come quella auto-dichiarazione d’amore di cui parlava Fl53, è una cosa personale, autonoma, che non cambia in peggio o in meglio le motivazioni personali degli altri.
Cioè, non so se mi spiego:
se io comincio a risalire ora (inteso come “percorso verso stare meglio con me stessa”) se lui va bene per me andrà bene comunque, se lui mi amerà mi amerà comunque, se lui tornerà tornerà comunque, se invece lui non va bene per me, se lui non mi ama, se lui non torna io intanto avrò cominciato a stare bene con me stessa. Tutto da guadagnare, niente
da xdere. A risalire, c’è solo da guadagnare. Parliamo di un reale star bene con se stessi, della capacità di solitudine sana. Del far entrare nella propria casa interiore chi arricchisce, non chi deruba. E se uno comincia a rubare gli si dice: scusa, puoi uscire?
Intendo dire, esiste anche chi, in realtà, non sta bene con se stesso, ma si chiude in una fortezza con la spesa per 4780 giorni, per non morire di fame e di sete, esclude le emozioni, mette 10 squali nel fossato, spara a chi si avvicina e dice:
“Chi va là??? Io sto bene con me stesso!”.
Ma non è di ql tipo di “stare bene” con se stessi che stiamo parlando.
Questo sopra è il rovescio della medaglia, andando per opposti estremi, di chi va in giro con il cuore appoggiato su una mano, dice “vuoi spremerlo? non ti conosco, non ti ho annusato proprio bene, ma mi sento solo, tu ti sei accorto che esisto e quindi prego”. Chi in “casa sua”, fa entrare chiunque,porta girevole, con un sorriso o un coltello a serramanico.
Discese e risalite, capitano a tutti. Il buono è quando si capisce che il colpo di reni, verso l’amore per se stessi, dovrebbe scattare un bel po’ prima di toccare il fondo.
Cosa personale: io fumo, ho questo vizio, so che è un vizio, so che fa male, so che è stupido, so che non serve a niente, so che spendo soldi ma me lo tengo. So ke la cicca fuma me, non viceversa.Anche ke posso stare ore intere senza fumare, qd sto bene, ma che in questi mesi, difficili, me lo voglio tenere. Qd sono giù sono un camino.
Dunque anche se mi hanno regalato un libro per smettere, che pare funzioni sempre, non lo leggo. Xkè dicono che funziona E io voglio scegliere di fumare.Invece di rendermi conto che se scelgo di leggerlo sono io che scelgo, e se smetto pure, cmq, mi dico: io se smetto smetto da sola. Magari PRESTO lo farò.
Xkè? xkè so che dico “faccio” smetto.
Non ho paura di xdere contro qsta mia dipendenza,no.
Non voglio vincere. Anche perché sono affezionata all’immagine di me con la sigaretta in mano.
a volte ci si chiede se tutto questo parlare ‘serve’, se non si sbaglia, se non si rischia di ‘fare del male’, di toccare punti sensibili, di riaprire ferite … poi, si trova, finalmente, una frase come quella di Ema
@Ragazze che vi dico? Che arriverà il momento in cui deciderò che devo risalire @
Allora parlarsi serve, se una persona ne ricava la scoperta -fondamentale- che si trova davanti ad una decisione: a una SUA decisione e non davanti alla decisione di un altro.
Infatti, dopo aver lanciato gli sos e ricevuto dagli altri il salvagente, è necessario confrontare il mare burrascoso (ma conosciuto, piccolo, familiare) che si lascia con il mare grande e sconosciuto che ci attende, decidere di affrontarlo, di allungare le mani, di infilarsi la ciambella e poi di darci dentro per mettersi in salvo. E la metafora potrebbe proseguire, con naufraghi stremati ed elicotteri che li tirano su di peso… ma vorrei sperare che Ema non arrivi a tanto : perché a lasciarsi andare verso il fondo si sta molto male, si perdono le forze, si rischia di annegare e non è detto che l’elicottero arrivi e ci trovi.
Lamentarsi serve, oltre che a sopportare la sofferenza, a richiamare aiuto: ha funzionato, i salvagente ci sono tutti, ora bisogna usarli e darsi da fare. È un vero lavoro, che ci dà enormi soddisfazioni e grandi gioie, ma è comunque un lavoro faticoso quello di risalire e di cominciare a nuotare: anche con il salvagente, la fatica resta.
… beh, allora si può tirare un sospiro di sollievo: parlarsi ‘serve’. Vale anche la pena di correre il rischio di sbagliare una frase, di dire una cosa di troppo o di troppo poco: anche perché non è detto che sia sbagliata la frase … spesso è sbagliata la reazione alla frase. Davanti a un salvagente, uno può lamentarsi perché è troppo piccolo; arrabbiarsi perché non è un giubbotto o un elicottero; può decidere di non aver forza per prenderlo, può persino
girargli le spalle e rimanere dentro al pezzetto di mare cui in fin dei conti è affezionato, restarci a galla oppure andare verso il fondo … finché non ci annega, può sempre decidere di cominciare a risalire.
Cara Ema, in c..o alla balena, è proprio il caso di dirlo :)))))
ciao a tutte,Ema l’unica cosa che mi viene da dirti,è che tu non puoi dipende piu dalle decisioni di qualcuno,io lo prenderei di faccia lo chiuderei in macchina e non lo farei uscire fino a che non avrebbe preso una decisone.tu hai una vita e la persona piu importante devi essere tu in questa vita,anche perchè se non stai bene tu come puoi far star bene gi altri?ma so che ciò è difficile e fa male,ti direi di non affodare e neanche di stare agrappata a quel salvagente ma di prendere coraggio e nuotare verso la riva x arrivare sulla terra ferma…tanti baci a tutte
Ciao ragazze, eccomi…in sti gg ho sempre internet guasto a casa e in ufficio sono piena di cose da finire entro questa settimana, poi ferie!!!
Non so cosa sia successo, non so se sia stato il vostro “lavaggio di cervello”, non so se sia solo una cosa momentanea o che durerà, ma mi sento molto meglio in sti ultimi 2gg…probabilmente sono i pensieri per la nuova casa che nel fine settimana mi hanno parecchio impegnata e devo finire tutto entro mercoledì della prossima settimana perchè mi consegnano i mobili (non vedo lora!) ma mi accorgo di non avere più il chiodo fisso, di non essermi più svegliata con la tristezza…bo chissà…so che lui è parecchio teso per la causa che ha fatto al suo cliente ed oggi c’era l’udienza e a me è venuto spontaneo non cercarlo in questi giorni…l’ha fatto lui, mi ha detto che gli manco, mi ha chiesto scusa per farmi passare un periodo difficile per non essere ancora stato capace di prendere una decisione, mi ha chiesto scusa per il fatto di essere un po’ distante perchè è preso dalla causa e mi ha detto che sta tornando la psicologa e prende un appuntamento perchè ha bisogno di parlare con lei e di essere aiutato, di capire perchè si trova in questa situazione e capire la decisione da prendere…
Mi sono accorta che dentro di me è come se non avessi reagito alle sue parole…non ho più voglia di sentirgli dire o chiedergli cose di “casa loro”, di sua cognata, mi sento proprio che non ne ho più voglia mentre prima volevo solo sapere e sapere…gli ho detto che credo sia meglio rinviare l’appuntamento con la psicologa perchè intanto ora è preso da mille altri pensieri e certi dovrebbe accantonarli (me compresa ed io andrei avanti per la mia vita, poi se tornerà si vedrà) e se mai un giorno se ancora si sentirà fisserà un altro appuntamento… oggi mi ha raccontato dell’udienza e del fatto che deve tornarci venerdì e l’ho sentito parecchio stanco e preoccupato e dopo averlo ascoltato gli ho solo detto di stare tranquillo e noi ci
sentiremo più avanti…non so se ha capito ciò che intendevo io, non so se si è accorto di come son”distaccata”…bo se ne accorgerà o forse no, non lo so, però io mi sento meglio così…
Bo insomma, non so se mi sono spiegata, sto per uscire dall’ufficio e sono fusa quindi non credo di scrivere molto chiaramente…
E’ come se fossi svogliata di tutto ciò che riguarda lui, rassegnata…e mi sono meravigliata di sentirmi così, mi fa parecchio strano, ma forse è proprio l’inizio della risalita…
Non lo so, voi che dite?
Ora voglio finire per bene la casa, andare a starci e mettere tutto a posto per benino come più mi piace…e poi godermela da sola e con le amiche già che di certo le inviterò…insomma passarmi le ferie in tranquillità…purtroppo per quest’anno niente viaggio ma spero un po’ di meritato relax!
Beh che dirvi? Non posso dire che non penso a lui perchè non è vero ma non è più quel chiodo fisso opprimente!
Non so se sarà così solo per qualche giorno o se sarò capace di andare avanti pensando a me e poi quel che verrà si vedrà…
Ora scappo…vado a prendere ancora alcune misure…baci a tutte e aspetto i vostri “commenti”…CIAO!
E se devo ringraziare la vostra lavata di capo allora GRAZIEEEE!!!
ciao,brava pensa alla tua casa a come la vuoi e appena pronta goditela con le tue ferie…mi fa piacere che anche se non totalmente lui non ‘è un chido fisso e oprimente,spero che questa tua risalità continuerà cosi….baci