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Lui è sposato ed io sono un’amante

di chillido44
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 24 Settembre 2007. L'autore ha condiviso 4 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 2.507 commenti

Pagine: 1 193 194 195 196 197 251

  1. 1941
    LUNA -

    DOLCELEI: ho letto la tua risposta “più morbida” ad EME. Neanche io ovviamente ce l’ho con te in modo personale, il discorso è che credo davvero che certi luoghi comuni non aiutino, neanche noi stessi ad avere relazioni migliori. E’ vero che si incontrano uomini e anche donne “senza palle” e gli egoisti e le egoiste e anche i paraculi e paracule sono sempre esistiti/e, così come persone che hanno dei valori parecchi relativi o un curioso concetto di impegno, ma non credo rappresentino il mondo intero. per quanto riguarda il mulino bianco no, la perfezione non esiste, però esistono sicuramente relazioni e famiglie più funzionali di altre, rapporti più compatibili o meno ecc. Insomma, nel nome del fatto che la famiglia o la coppia perfetta non esistono ci sono persone che si adeguano a mangiare veleno tutti i giorni. Mi pare pericoloso dimenticare che non tutto il mondo è paese.

    Per quanto riguarda: @se lui ha questa donna come amante e nn lascia la moglie ma peggio ci fa un figlio puoi scordarti che sia un amore mai vissuto di quelli da romanzi

    sono d’accordo (come dicevo con @se sogni di convivere, sposarti e avere un figlio ma vivi sempre nell’ombra mentre la persona con cui hai una relazione intanto si sposa e mette fiocchetti azzurri e rosa sulla macchina non sei nel posto giusto) con il fatto che bisogna stare parecchio attenti alla cosa dell'”amore mai vissuto di quello da romanzo”. Sono veramente poche le oggettive ragioni per cui due persone non POSSONO coronare il loro sogno d’amore che ha DAVVERO delle potenzialità per diventare una coppia e una famiglia. Nella maggior parte dei casi si tratta di struggenti “se” e alcuni potrebbero anche sciogliersi come neve al sole se diventassero realtà. Ma proprio perché basta vedere come la persona si pone pure di fronte ad una relazione “in ibrido” o in generale nei suoi rapporti umani. Se è vero che c’è chi molla la famiglia è fa una cagata pazzesca perché ha avuto un giramento di testa (e poi scopre che aveva idealizzato parecchio l’amore da romanzo e forse era meglio se si iscriveva ad un corso di giapponese per ravvivare i suoi interessi) c’è anche chi è capace di tirare fuori il morbillo della zia in America come impedimento. O nega l’esistenza di figli (ho sentito anche questa). Ma c’è anche chi non si sente manco in dovere di dire che c’è un impedimento.

    EME: ahahaha, vero! In effetti con un mio amico gay (fidanzato peraltro da oltre dieci anni e in una coppia che farebbe invidia, per progettualità e passi fatti REALMENTE insieme tutti i giorni, a molte coppie etero) scherziamo spesso su questi luoghi comuni e altri sul fatto che lui dovrebbe essere per forza uno stilista. A me fa sorridere come a te anche perché mi pare anche un tantino narcisista pensare che un omosessuale debba per forza avere un’attrazione proprio per il maschio che ha queste sue paranoie 😉

    C’entra invece anche se relativamente con un’altra giusta obiezioni che facevi un episodio in cui una mia vicina di casa,

  2. 1942
    LUNA -

    che un giorno mi chiese, ai tempi dell’università se quel pomeriggio avevo studiato, e le dissi, scherzando, di no perché era primavera, da ciò dedusse che io non studiavo mai nella bella stagione, da marzo a settembre. Ma lei ovviamente aveva ottime capacità deduttive 😉

    Bacioooooo

    ETTORE: non so chi sarebbe “te”, non ho capito, comunque sia questa dicotomia tra cuore e cervello è un tantino datata. Oggi si parla non a caso di una cosa chiamata “intelligenza emotiva”. Quella visione datata è legata anche a modelli culturali, fuori tempo ma duri a morire e che avevano anche delle precise ragioni, ndr, perché riferiti ad epoche in cui il sesso era un tabù e in cui nella maggior parte dei casi le unioni matrimoniali erano stabilite e decise con altri criteri, sociali in primo luogo, per cui pareva che non potesse esserci amore (stabile, concreto, matrimoniale, vissuto quotidianamente) con passione e che la passione invece era retaggio dei bordelli, della clandestinità, della struggente passione impossibile e della propria rovina. In particolare questa visione tendeva a ricordare alla donna il suo ruolo passivo. Ove per passivo intendo una non consapevolezza e non possibilità di scelta, non legata solo alla sessualità, ma dipingendola come un essere isterico, fragile, svenevole, tutto emotività e poco cervello e facile preda dell’avventuriero se non si fosse fatta proteggere dal marito che spesso le era stato imposto e con cui, prima del matrimonio, aveva forse scambiato cinque parole e una stretta di mano. Esistono certo esempi letterari di uomini che si tiravano pistolettate in bocca perché traviati a loro volta dalla passione, per la donna frivola e ammaliatrice o la donna impegnata quindi impossibile, più per il sistema che per altro.
    Oggi siamo in grado di scegliere ma rifugiarci nel concetto dei modelli o dei luoghi comuni dei tempi di ieri a volte è più comodo di ammettere che possiamo conoscerci, noi stessi, e conoscere i nostri bisogni, e conoscere e riconoscere chi abbiamo davanti come più o meno simile e compatibile a noi. Che siamo più responsabili delle nostre scelte di quanto ammettiamo, anche quando certo le nostre scelte sono figlie delle nostre forze o debolezze, idee o false idee.
    Anche quando per primi le giustifichiamo dicendo che non potrebbe che essere così. Ciò non significa che non siamo comunque esseri umani, fatti di emozioni e istinti, e quindi soffriamo, sbagliamo, riaggiustiamo il tiro nel corso della vita, possiamo anche essere fragili rispetto all’amore o riuscire a coronarlo. Tuttavia credo che non ci aiuti guardare il mondo attraverso dei modelli che in parte sono figli di un’epoca che non era migliore, come sostengono alcuni, ma differente e regolata da altre regole per cui quei luoghi comuni avevano un’importanza precisa per il sistema che andava al di là dell’individuo e della sua vita personale. Ciao.

  3. 1943
    maestro di vita -

    Ognuno di noi rimarra sempre e cmq delle propie convinzioni,ed è tutto comprensibile,perche’se doveste cambiare idea, vi cadrebbe quel castello in cui avete bisogno di credere,ed io nn dico che l’amore nn esiste,ma se fosse amore,questo, di questi uomini amanti,state certe che qualcuno lascerebbe la famiglia x andar vivere la sua apoteosi con quella donna clandestina,ma devo vederne ancora uno che faccia questo passo,ma sicuramente ci sara’,ed è questa illusione, che porta molte donne amanti illudersi x anni,a volte decenni!!

  4. 1944
    Eme -

    Chiunque abbia vissuto una storia clandestina e sia in grado di parlarne con un minimo di distacco e di lucidità sa da sé che queste storie traballano come un tavolino con due gambe e mezzo e che l’amore, se c’è, è comunque surclassato da egoismo, opportunismo, vigliaccheria. Poi, ovviamente, ci sono le frottole. Quelle che, pietosamente, si e ci si racconta per spiegare agli altri e a sé stessi come mai due che si amerebbero alla follia non possono camminare insieme per strada, frequentare locali pubblici, abitare insieme, fare progetti etc etc etc
    Se non si è sposati con la figlia/il figlio di un mafioso che minaccia di tritarti sulla soglia di casa se solo ti azzardi a pensare di varcarla per andartene nessuno è costretto a stare con nessuno.
    Possono esserci i figli…….ok.
    A parte il fatto che non so fino a che punto sia benefico, per un figlio, crescere in una famiglia in cui la falsità regna regina mi domando (e mi rispondo): se il figlio può essere un favoloso deterrente alla regolarizzazione potrebbe benissimo un deterrente alle avventure entra?
    Mah. Qui si….qui ravviso gli estremi dell’ipocrisia.
    Mi ripeto: non dico che non ci sia amore ma, se c’è, è malato, è ristretto, rinsecchito. Come tutto ciò che solo raramente e sporadicamente vede la luce del sole con tutte le paure del caso.
    Il problema , quello che porta praticamente tutti gli scriventi ad esprimere un concetto simile incazzandoci fra di noi, a mio avviso, è che qui, in questa lettera, spesso e volentieri:
    -non si parla di uomini che hanno una tresca: si parla di uomini.
    -non si parla di donne che hanno una storia clandestina: si parla di donne.
    -non si parla di amore diciamo “affollato” : si parla di amore
    -non si parla di tutta la confusione che può (PUO’) esserci dietro ad una scelta evidentemente dannosa (nei fatti) e che con il proverbiale senno del poi ci porta a dire: “ma che c.... ho fatto…..”: si parla di masochismo, di mancanza di personalità, di fame di sesso come se si potesse standardizzare l’instardadizzabile.
    Io non voglio imporre il mio pensiero.
    Se qualcuno vuole vedere nella propria storia clandestina l’Amore con quattro A maiuscole, prego, si accomodi. Se qualcuno vuole crogiolarsi nella convinzione che mai e poi mai riuscirà a rivivere le emozioni che Tizio (sposato e con figli) sapeva far provare….idem
    Ciò che vorrei è che l’ondata di generalizzazione (di chi è fuori dalla tempestiva emotiva) si calmasse per dare (alle persone bastonate dalla clandestinità) un minimo spazio alla speranza che non tutti gli uomini/ le donne siano porci e porche perché si è incappati in un porco/porca. E lo stesso vale per le persone egoiste, per quelle opportuniste, per quelle vigliacche ecc.
    Perché, sinceramente, non so quale aiuto morale possa dareil sostituire la sofferenza con il cinismo quando il cinismo non appartiene alla nostra natura.
    Sostituire il dolore di una zappata su un piede con quello di una rastrellata su una mano ha un senso?

  5. 1945
    Eme -

    In altre parole: appoggio in pieno il LUNA-pensiero.
    Non sto qui a sciorinare l’elenco delle mie esperienze per supportare la mia tesi. So che, ad oggi, non c’è nulla, ma proprio N-U-L-L-A- che mi possa far cambiare idea. Tantomeno le perle del Maestro.
    Caro Maestro, tu sei sposato ma, per tua ammissione, “vai” con altre donne.
    Il fatto di ammetterlo ti rende credibile a chi (e quasi “venerabile” da chi) non è alla ricerca di altro che di una voce che definisca in modo dispregiativo chi appartiene alla categoria che, in quel momento, sta provocando dolore.
    Non so quale sia la finalità del tuo agire. So che mi fa impressione. E non è un impressione positiva.

  6. 1946
    EseFosse -

    a questi poveri uomini diamola la possibilità di “ascendere” e non trucidiamoli solo perché ci hanno deluso, la delusione fa parte del gioco, del rischio, se non si rischia non si “rosica” . Ia amo..punto, un uomo attualmente sposato che sembra amare me come amasse per la prima volta o scoprisse ora la sua vera donna, e non me lo racconta a parole per confondermi, me lo fa sentire con tutto il suo essere.
    Se troverà il coraggio io sono e sarò lì ad aspettarlo, ma se non dovesse giungere non mi sarò pentita di aver amato e di portare quel meraviglioso sentimento con me. la sessualità è imprescindibile nel coinvolgimento sentimentale e anche da come la si vive e dal desiderio con cui si esprime si comprendono molte cose, io ho compreso che mi ama, ma non so se riuscirà a restarmi accanto, metti la differenza di età, lui ha 16 anni più di me, metti la distanza fisica, ma è e resterà un uomo fondamentale nella mia esistenza e sono felice di averlo incontrato e di amarlo.
    auguri :))

  7. 1947
    Maestro di vita -

    Sono in questo blog da poco,ma rileggendovi nei vostri precedenti post , coglievo tra di voi donne quella solidarietà femminile, quellla continua e deprimente vena consolatoria tra donne ferite, e credo che la mia giunta qui, abbia portato una ventata di sano e reale cinismo,perché se io nn fossi così crudo e diretto, molte di Voi proseguirebbero piangersi addosso alla ricerca di quei mille xche di quelle domande senza risposta!! So bene eme, che nn tutti siamo porci ,ma ho ritenuto di pormi con quei toni per dar una scossa ad un blog che era diventato melenso e noiso portando le mie convinzioni che in qualche modo vi hanno rivitalizzato il vostro orgoglio femmineo!! 🙂

  8. 1948
    Maestro di vita -

    ESeFosse nn e’ che l’ennesima dimostrazione di cio’ che sto cercando di trasmettere, una donna dalla vita emotivamente piatta e noiosa, che di colpo ha ritrovato nella passione di un avventura una sferzata di vita, e sebbene lui probabilmente sparirà ,lo ringrazia per le emozioni che gli ha donato!! E’ questo il giusto spirito di una storia di amante,senno’ siete destinate patire!! Ma mi tocca insegnarvi tutto!!! 🙂

  9. 1949
    Nathan -

    Per MDV. Il tuo ultimo commento da uomo non lo posso condividire. Siamo tutti qua per trovare un punto di vista diverso, nessuno ha la verità in mano. Mettere il coltello nella piaga, soprattutto di una donna/uomo che non è in equiulibrio non credo che ti elevi come uomo. Prova a metterti di la e a pensare se lo facessero con te quante ti farebbe felice. Io credo che loro/noi stiamo trasmettendo la loro/ns insoddisfazione che poi non è tanto da meno di quella degli uomini/donne sposati che si fanno l’amante. Ma ammettendo che si possa tollerare una frequentazione temporanea per incapacità di trattenere un’attrazione fisica credo che l’importante sia non illudere nessuno e per primi noi stessi. Ma questo, in genere, nella stragrande maggioranza dei rapporti non accade. C’è una guerra per chi domina. Natura, instinto ? Forse ma l’istinto è nostro la natura siamo noi. Non è che forse l’evoluzione dei rapporti umani in 10.000 anni è pari a zero? Quindi di cosa stiamo parlando di un cane che si morde la coda? Credo che ci sia da lavorare ognuno per se stesso senza elevarsi al di sopra di nessuno, tutti siamo qui per vivere bene stop. Il ” mors tua vita mea” ad oggi 2012 d.c. non mi sembra abbia prodotto un gran chè.

  10. 1950
    LUNA -

    NATHAN: ciao, sono d’accordo con te e anche contenta che sia intervenuto un uomo capace di parlare di “persone”. Io credo in realtà, come scrivevo, che oggi, volendolo (e mi pare che in passato ne abbiamo già parlato, trovandoci d’accordo) abbiamo molte più possibilità di ieri di guardarci dentro personalmente e di capire cosa significa per ciascuno di noi “vivere bene”. Anche per compiere scelte più aderenti alle nostre inclinazioni, senza molestare il prossimo. E anche senza farci molestare, possibilmente. Io credo, al di là della natura umana che certo ha le sue complessità (ma nascondersi dietro le complessità della natura umana in molti casi diventa anche una scusa per non prendersi delle responsabilità, anche verso se stessi), che difficilmente una persona in reale equilibrio (seppure l’equilibrio non è statico e tutti siamo soggetti ad errori e mancanze) si ponga in maniera aggressiva e cinica nei confronti degli altri, nè senta il bisogno di elevarsi al di sopra degli altri, che sia pure per la propria insicurezza. E che investa le proprie energie in modo più costruttivo che distruttivo.
    Sono d’accordo con i post di EME e in particolare con: @non so quale aiuto morale possa dare il sostituire la sofferenza con il cinismo quando il cinismo non appartiene alla nostra natura. Sostituire il dolore di una zappata su un piede con quello di una rastrellata su una mano ha un senso?

    MDV: come ti ho già detto con me non attacca, e a me non cambia il fatto che tu sia chi passava già di qua e si è cambiano nick veicolando però le stesse “lezioni”, modalità, provocazioni e lo stesso atteggiamento egoaggressivo attraverso i luoghi comuni e il fatto di sbeffeggiare l’armonia e la solidarietà quando le vedi perché ti irritano come una puntura di vespa (sarebbe un problema tuo) o un personaggio tutto nuovo. E’ evidente però quanto poco leggi ciò che leggi a meno che non serva per “dimostrare” le tue tesi, girando anche le parole altrui come frittate o, dove non puoi, creando delle pseudo analisi di presunte paranoie di chi scrive. Infatti una delle persone con cui tenti (e caschi male) di fare i tuoi giochetti pseudodialettici e molesti è EME, la quale non è nemmeno nella posizione a cui fai riferimento, incastrata in una relazione disfunzionale o in cui si gioca a battaglia navale, nè “solidale” nel senso che tu vorresti pateticamente far intendere. cadi persino nel ridicolo nel momento in cui è palese che, a parte ripetere come una tiritera ciò che ti piace sentirti dire, tra l’altro passandolo quando ha un senso e non deliri di cinismi e uccelli – per la scoperta di un nuovo continente, non ha nessuna importanza con chi stai interagendo e cosa ti stia dicendo. Infatti i tuoi intenti “narcisi” sbucano sempre e non solo tra le righe. Puoi continuare così fino al 2089 ovviamente, anche se condivido con Nathan che chi ha le difese basse può sentirsi destabilizzato, dalla tua aggressività e negatività, che serve a te. In questo sei palesemente scorretto.

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