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Lettera pubblicata il 24 Settembre 2007. L'autore ha condiviso 4 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore chillido44.
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Ciao ragazze, grazie ALEBA, grazie a tutte per le vostre risposte ed un grazie speciale a LUNA… vi ho letto con gratitudine e continuo a farlo, ma in questi giorni non riesco a rispondere, non riesco a ordinare i pensieri e metterli nero su bianco… forse perchè ora la situazione è più complessa, perchè ho capito che siamo in due a dover mettere nella posizione giusta i tasselli del nostro passato, e l’errore è stato non farlo prima di dedicarci alla nostra storia… avremmo dovuto capire che i mattoni dovevano essere messi uno ad uno, ed il primo doveva essere risolvere ciò che ci ha portato a commettere errori nel passato, anche a costo di camminare vicina ma su due strade parallele, anziche sulla stessa.
Adesso sembra tutto più difficile e fa più paura… ma adesso è il momento di farlo, ora che le cose “irrisolte” iniziano a creare malessere, dobbiamo farlo per forza se non vogliamo rovinare il nostro rapporto e ce lo dobbiamo reciprocamente se teniamo così tanto uno all’altra.
Un abbraccio…
EMA: capisco, ma mi sembra una consapevolezza attiva e positiva, anche se comprendo le difficoltà. un bacio grande
NESSUNO: quando si sta male si sta male, non dicevo che devi ballare tipo il carnevale di rio 😉 Con il morire ogni giorno mi riferivo allo stare dentro situazioni che ci fanno morire ogni giorno. Situazioni sterili o infelici ecc.
DEBBY: è ovvio che non hai disturbato nessuno e mi dispiace se hai pensato che io ti andassi “contro”. Non era mia intenzione. Mi rendo conto che in questo momento sai solo come ti senti tu, e probabilmente neanche abbastanza… E il mio invito era semmai proprio ad ascoltarti anche di più. Io non ho detto che il tuo lui stia cercando di lanciare un segnale a lei, ovviamente comunque non potrei saperlo e in ogni caso non sono gli elementi che dai. Quello che dicevo è che mi sembra naturale che loro debbano chiudere la loro questione, in un modo o nell’altro. E che l’emotività sia a palla.
Ovvio che lo saprai anche tu mentre comunque ti tocca stare nella posizione in cui sei ora.
E’ ovvio che lui sia nella posizione di rivolere la sua libertà, e con i minori costi emotivi possibili, e con tutte le “lacerazioni” interiori del caso.
Quello che dicevo però è che lui con lei aveva in atto un impegno, a più livelli che va al di là del fatto di aver concepito un figlio insieme.
Ciò non significa che questo impegno non possa essere sciolto. La legge stessa lo permette. Però mi pare anche naturale che lei abbia presente e gli faccia presente che lui ha preso una serie di impegni, anche emotivi, e che nessuno gli ha puntato un revolver in testa, all’epoca. Siamo responsabili delle nostre azioni quando stiamo ma anche quando decidiamo di andarcene. Questo intendevo dire.
Comunque è lui la persona impegnata e lui deve ora chiarire la sua posizione. Tu la tua posizione con il tuo ex l’hai chiarita, tempo fa.
ma no cara,mi dispiace che pensi cosi..ho solo capito che non è che stando qui a piagnucolare che possa risolvere qualcosa,purtroppo ho le mani legate,non POSSO FARE NULLA
Vi dico ance questa cosa poi non vi angoscio piu giuro:)
Lo psicologo alla fine non era uno psicologo ma uno psichiatra che lei le ha spacciato per psicologo gli ha segnato medicine per sedarlo…
Questa secondo me è scorrettezza.
Hai ragion e cara,ha tutte le ragioni per provare a recuperare un matrimonio,una famiglia,e non ti parlo da parte coinvolta,solo che non capisco come si fa a stare con una persona e sai che non ti ama..cos è che ti gratifica?Non è sentirsi amato che ti gratifica?o è solo una voglia di possesso?
scusate ma sono talmente arrivata al punto di non ragionare piu…
Già LUNA, una consapevolezza attiva e positiva… ma la soluzione??? C’è? Ci sarà? O mi ritroverò a dire “ho sbagliato qualcosa…”?
Sai la qual’è la mia reale difficoltà?
Stare ferma, stare a guardare… ho sempre vissuto in movimento, ho sempre esposto la mia testa a continui ragionamenti, ricerca di risposte, di soluzioni, per capire, per giustificare…e adesso mi ritrovo a 31 anni a non saper stare ferma, a non sapere far fluire le cose, a guardarle, e vedere come mi ci sento dentro…spesso penso di sentirmici male senza averlo neppure testato…
Durante un incontro con lo psciologo, ho chiesto “ma io cosa devo fare adesso? non so cosa fare, non so come muovermi” – risposta: “perchè non sta semplicemente ferma?”
Ferma… ma io non so neppure cosa voglia dire… e il cervello continua a macinare… che angoscia 🙁
ciao.. anche io ho vissuto una situazione simile… un ragazzo bellissimo sposato che prima di me ne ha avute tante di storielle extra (lui dice di no) e dopo di me idem… aspettare il momento in cui lui poteva, rubare quei brevi attimi di vita… le risposte “oggi non posso vederti, io ci tengo a te, non mi era mai capitato, ecc ecc”… sn esperienze che ti segnano la vita, ti buttano giù e ti fanno soffrire… ti chiedi.. perchè??? ti dici… ma lasciami stare, vai dalla tua famiglia non mi cercare… e invece no… il diavolo ti tenta e tu come una cretina ci credi e ti illudi… trascorri giorni stupendi… ma poi cadi nel baratro più profondo… la realtà… TU NN SEI NESSUNO…SE NON LA NOVITA’… basta stare male… lui la sua scelta di vita l’ha fatta, troppo comodo avere una famiglia perfetta e la ragazzetta che ti dà fresche emozioni… così saremmo bravi tutto a sposarci. io voglio essere felice, avere un uomo tutto per me, che mi faccia le sorprese, con cui posso evdere l’alba, che posso sentire tutte le volte che voglio, che posso essre l’unica donna o per lo meno la più importante… so che dopo di me ne avrà altre perchè questi uomini ricercano nuove emozioni..ma mi dico “passo la sfiga a qualcun’altra…io non mi perdo nulla perchè IO GLI HO DATO TUTTA ME STESSA E LUI MI HA SCELTA COME SECONDA” basta piangere, basta soffrire… arriverà il giorno in cui mi sveglierò e vedrò che la mia vita a differenza della sua è libera, libera da vincoli, libera da mensogne, da sotterfugi, da umiliazioni, da pentimenti… nessuno merita il mio dolore, perchè una storia con un uomo sposato è solo dolore… amiamoci di più e cerchiamo di pretendere il massimo da un uomo, non ci accontentiamo delle briciole…
Parole sagge felice , complimenti.
Vado di supercorsa (quindi per vostra fortuna sarò momentaneamente dotata di dono della sintesi :PPPPP):
EMA: capisco… La mia striz diceva: “Osserva”, che immagino sia la stessa cosa. E posso dire che quando lo si fa funziona molto di più – insieme all’ascolto – della superelucubrazione. Dà anche un senso di serenità maggiore, di libertà interiore… non so spiegare bene ora.
Comunque sia capisco anche l’elucubrazione, perché tra l’altro è figlia dell’ansia, molto spesso. Tuttavia penso sia vero che spesso le vere intuizioni arrivano quando osserviamo e ascoltiamo, molto di più che attraverso il pensiero, soprattutto quando è fagocitante.
Tuttavia, ripeto: capisco il concetto.
DEBBY: non ci angosci manco un po’ e se ti serve sfogarti e proprio perché ti senti le mani legati a maggior ragione non vedo perché no.
Di medici poco seri ne esistono, tuttavia mi sembra strano che uno psichiatra prescriva farmaci (di cui esistono milioni di tipi, tra l’altro) perché una moglie gli dice di prescriverli e quali. Certo, tutto può essere. A parte che non esistono farmaci che sono elisir e misture d’amore, ma al limite che servono ad aiutare in uno stato di malessere. Intendo dire che forse lo psichiatra ha magari riscontrato uno stato d’ansia (che ne so).
Sedarlo mi sembra una parola grossa, nel senso che sembra che gli ha sparato il cloroformio a pallettoni. Dare un ansiolitico riscontrando uno stato di stress acuto e ansia o attacchi d’ansia o panico è diverso.
E’ difficile spacciare uno psichiatra per uno psicologo, visto che lo psicologo non può prescrivere farmaci, Non ti sto dicendo che lei non possa anche essere una che tenta di giocare la carta che lui è infermo mentale per fargli dare il cloroformio… dico che comunque mi pare strano che un medico serio prescriva farmaci su richiesta di una moglie, che fa le diagnosi al posto suo. A meno che uno non sia veramente imbottito e con la camicia di forza comunque sia sentire quello che vuole sotto uno stato d’ansia può giovargli pure. Non sto dicendo w i farmaci, sto dicendo che se sta più tranquillo magari ragiona anche meglio.
Per il fatto di stare con chi non ti ama: bisogna anche realizzare il fatto che l’altra persona non ti ama e non è solo in crisi esistenziale.
Non sto dicendo che non sia vero che non ama, dico che per chi se lo sente dire non è così’ i mmediato accettare che quello sia il fatto centrale e il quel che è.
scusa la fretta, spero che si capisca ciò che volevo dire. baci
Luna e nessuno mi piacerebbe avervi come amiche ehehhe mi fate sorriere ed è una bella cosa vi giuro:)
grazie per le parole,siete delle persone squisite!!
DEBBY: 🙂
EMA: dicevo (a proposito di muoversi sempre sono le 2.30 ma giuro che adesso vado a nannaaaaaaa :PPPP), capisco il fatto della continua movida.
Sai, io poi per ragioni che non ti sto a riassumere sennò facciamo notte (quella di domani, visto che quella di oggi è già…) non mi sono ritrovata a muovermi a lungo solo di capoccia ma pure fisicamente e appunto anche bella autodoppata di adrenalina. Ma non sto parlando di una cosa tipo “lavori sempre e non ti fermi mai”, parlo del fatto che non avendo più una classica fissa dimora, o perlomeno non “controversa”, ho perso per esempio la naturalezza di dire: mo’ mi metto qua sul divano e non faccio assolutamente niente. Allungo una mano e mi prendo uno dei miei libri e me lo leggo.
Le ragioni erano varie: la mancanza di tempo, e vabbè, ma quello se senti che abbisogni di relax anche lo trovi in condizioni normali.
ma la principale è che io non avevo i miei libri a un metro.
se ero dove avevo i miei libri ad un metro c’era sempre qualche casino per cui la mia testa era impegnata a risolvere i casini o a pensare troppo per forza.
se ero altrove, anche nel posto più bello del mondo in cui in teoria potevo fare tutto quello che mi pare, comunque è difficile “entrare” veramente in un posto che non è tuo e stanziale come faresti a casa tua e comunque sei teso a ricordarti dove sei e anche dov’è il bagno o dove sta la caffettiera. Inoltre le cose tue intorno non le hai. O se ne hai una parte comunque manca la naturalezza istintiva di quando sei a casa tua.
Ad un certo punto, dopo un bel po’ di questa vita, questa vita mi ha condizionato, per quanto io non volevo che fosse così. Ma in parte ti condiziona, è inevitabile. Così ero sempre in movimento.
Andavo a casa di amici ed ero comunque in movimento. Ho smesso di vivermi veramente il presente. ripeto, anche per i pensieri che ero comunque costretta ad avere sempre.
Non so per quali ragioni tu sia sempre in corsa o ti senta sempre in corsa, ma capisco quello che ti ha detto il tuo striz.
Ti ha detto di non fare niente. Potresti provare. Immagino che all’inizio potrà risultare difficile, quasi insopportabile persino… ma se poi scoprissi che invece è solo il fatto che non ti ricordi più come si fa?
So che non parli di movimento fisico, ma mentale. Però credo che possa valere idem.
Posso farti una domanda (ma se non vuoi non rispondermi): ma le volte che ti è capitato di stare ferma e di stare nel presente e basta, con le sensazioni e basta, con la persona di cui parli, come sei stata?
vado a nanna, bacini
Ciao LUNA,
allora, partiamo dal fondo… mi chiedi come sono stata nello stare ferma, con lui, nel presente, con le sensazioni, ed il problema è proprio il fatto che sono stata “semplicemente” bene… e non un “così cosà”, “più o meno bene”, e neppure “follemente strabenissimo” (come quando sei mossa dall’entusiasmo dei primi tempi in cui non pensi e ti lasci solo trascinare dalle emozioni)… sono stata bene nel fermarmi, nel pensare e non pensare, nell’averlo di fianco a parlare o a stare semplicemente in silenzio a guardare un film o a leggere ciascuno il proprio libro sul divano toccandoci semplicemente coi piedi…
sono stata bene in tutto questo e ti dico che è questo il problema proprio perchè ora che sento un malessere faccio fatica a dire “vabbè senti, se non sto bene me ne vado” (e diciamo che per ora non voglio neppure dirlo nè farlo)…
Il problema è che adesso mi ritrovo a fare i conti con il suo problema irrisolto, e con il mio che ancora sto affrontando…
Il discorso è il solito…a volte ci si lascia trascinare dalle cose che accadono, a volte stralunati, a volte scombussolati da ciò che non hai mai vissuto (da parte di entrambe), e ti scordi (o metti da parte) di risolvere i problemi precedenti (per entrambi la dipendenza da una storia, seppur in maniera e per motivi diversi).
E ora mi ritrovo qui, con le mie insicurezze (soprattutto in me stessa) che ancora non ho risolto e con un malessere causato dal suo problema non risolto (che a sua volta mi trasmette insicurezza).
E a questo punto?
La cosa giusta è allontanarsi, perchè sento la spinta di non voler nè poter più accettare un qualcosa che mi crea disturbo, ma lo sto facendo mantenendo sempre un malessere, perchè mi manca, perchè non vorrei rinunciare a come mi fa stare bene quella persona al di là del suo problema (che però purtroppo c’è), perchè in questa situazione non ho la serenità di fermarmi e dedicarmi al mio di problema anche se in realtà la ia reazione di allontanarmi è già un prendermi cura di me…cosa che in passato non ho fatto per 12 anni)…
Bo LUNA, forse per farti capire dovrei anche spiegarti qual’è il problema di cui parlo, e magari ci provo…si tratta della dipendenza da una ex compagna che in realtà ha sempre raffigurato per 10 anni una figura materna (lui a suo tempo 20enne, lei 26), la sicurezza, l’appoggio, la figura solida che non l’avrebbe mai fatto soffrire, la rassicurazione, ma purtroppo solo e semplicemente quello, e non l’amore sullo stesso piano tra compagni di vita (e ciò ha portato spesso a tradimenti)…
è riuscito a staccarsi e a chiudere quella storia all’inizio in modo anche brusco e rapido, attraversando poi tutto ciò che un allontanamento ed una chiusura comportano, quindi litigi, dubbi, discussioni, chiarimenti, ma sempre portando avanti la sua scelta, come dice lui “partendo dal punto A e arrivando al punto B”, sino alla firma della separazione…perchè conscio che tornare in quella situazione avrebbe significato