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Lui è sposato ed io sono un’amante

di chillido44
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 24 Settembre 2007. L'autore ha condiviso 4 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 2.507 commenti

Pagine: 1 160 161 162 163 164 251

  1. 1611
    Eme -

    Ho la fortuna immensa di avere accanto una persona intelligente che mi conosce, non mi “toglie punti” perché non sono la Mary Poppins della situazione e che, ogni volta, mi raccoglie da terra con la comprensione e la pazienza di chi a terra c’è finito, c’è rimasto e ha dovuto arrangiarsi da sé per rialzarsi..
    Lunga premessa per dire che ti comprendo. Comprendo la tua stanchezza nell’avere a che fare con quei sintomi splendidamente elencati nel sito di cui hai pubblicato il link.
    Li conosco tutti e li conosco bene: dal disturbo del sonno alla cefalea, dalle esplosioni di rabbia ai sensi di colpa, dall’esigenza di cancellare qualsiasi cosa riguardi un passato di merda (sono rimasta con tre maglie e due paia di pantaloni nell’armadio per aver fatto un repulisti TOMBALE) al creare archivi mentali ed informatici di tutte le batoste subite come se si fosse prigionieri di un monito da ripetere come un mantra “PER NON DIMENTICARE”.
    Ma c’è anche tanta voglia di uscire da questo cacchio di circolo vizioso e la convinzione che un giorno ci riuscirò.
    La convinzione che un giorno la casa che il mio ex ha distrutto selvaggiamente per 5 anni fingendo di ricostruirla sarà terminata ed io potrò cominciare a viverci dentro una nuova fase della mia esistenza portandomi dietro solo quel passato che mi farà apprezzzare ancora di più il presente ed il futuro.
    La convinzione che non sono e non sarò sola ad affrontare le difficoltà, le malattie, i piccoli e grandi disastri che la vita mette inevitabilmente in mezzo ai piedi.
    La convinzione che, un giorno, anch’io troverò il prato in cui oziare con il frinire dei grilli IN LONTANANZA (il canto dei grilli mi rilassa ma il grillo in sé mi fa paura :-).
    La convinzione che, un giorno, anch’io avrò la mia fetta di serenità.
    E la convinzione di non essere né idiota, né illusa, né rincoglionita ad accarezzare tutto questo anche se c’è chi, si prodiga ad infilarmi nel cervello pensieri di tutt’altro tenore (ho una famiglia di origine composta INTERAMENTE da fan di Vasco versione “Ormai è tardi”).
    Si….lo so, in fondo non so cosa capiterà domani, cosa riserva il destino. In fondo si appare più adulti e maturi a pensare male, negativo e farsi gestire totalmente dallo stress del presente e dai disturbi post-traumatici dello stress passato. Forse si appare più interessanti, profondi……..
    Ma è giusta una sentenza di negatività certa applicata ad un qualcosa di incerto come il futuro e la vita stessa?
    No…..non voglio apparire adulta a tutti i costi per il fatto che alla mia età certe persone sono già NONNE!
    Non ho (più) voglia di lasciarmi morire giorno dopo giorno mossa dalla cinica idea che, “….intanto, prima o poi, eheheh …..si crepa tutti”.
    Tra le migliaia di “frasone” ad effetto pronunciate nei secoli dai più grandi filosofi ed intellettuali di ogni disciplina ho deciso di fare mia questa semplicissima frase di Walt Disney: “se puoi sognarlo puoi farlo”!
    Buona giornata LUNETTA. Ti voglio bene.

  2. 1612
    clà -

    Cara Eme, il linguaggio che usi mi piace molto. E’ diretto, schietto e sincero! Mi arriva insomma.
    Io mi autoflagello xk sn cresciuta così.
    Mi autocritico molto, me lo sento rimproverare spesso.
    Per quanto riguarda LUI…bè, saranno cavoli suoi. Saranno cavoli suoi qnd si troverà a 4 occhi cn la compagna e vedrà LUI se sentirsi in colpa (un uomo di mmmerda x la precisione)…oppure giustificare il suo comportamento. Io penso a ME, alla mia di coscienza. Sono io che mi guardo allo specchio ogni mattina. Sono io ke vivo sulla mia pelle i fallimenti, gli errori, i dolori allo stomaco o alla testa.
    Forse aver scritto la mia età banalizza il tutto. Lo rende meno pesante. Ma io vivo così.
    Però sono capitata cn un uomo davvero assurdo. Dopo che ha iniziato a dirmi Ti amo mi scriveva ogni giorno, anke qnd ero in vacanza. Ha voluto farmi sapere a distanza di 1000 km ke aveva avuto un incidente cn il camion. Gli mancavo ed era a casa ad aspettarmi. Torno e a stento mi scrive. Stamattina è partito senza dirmi niente. Ha raggiunto la compagna, lo so.
    Vedendo ke non gli rsp ai messaggi mi scrive ke “sn molto strana”..bè, lui molto stronzo.
    Mi tiene sempre al corrente di tutto o quasi. A volte mi domando il xk mi dica certe cose. Poi parte (e qnd tornerà non sarà da solo) e non mi fa sapere niente.
    Ma è normale. Perchè farmi sapere ke raggiunge la famiglia? Chi sono io???
    A volte lo giustifico, anzi, qqasi sempre. Se non fosse così non avrei mai continuato x tutto questo tempo.
    Vorrei solo sincerità.
    L’andare oltre (cn frasi d’amore)un limite ben stabilito (da lui) non so dove lo possa portare. Quando fatti e parole non coincidono…bè…vaffanculo!
    Ho già chi mi maltratta. Ma qst non è il posto giusto x parlarne.
    Ma ke un estraneo si permetta di arrivare a tanto no, non lo accetto più.
    Ho dall’altra parte un uomo ke mi rispetta. A volte la sua pacatezza mi spaventa.
    Temo di meno una persona ke urla, ke aggredisce, ke offende.
    Potrebbe essere quello giusto…ma per ME!
    So ke anke se certe sensazioni non le ho provate all’inizio non è detto ke non arriveranno (stare cn lui in vacanza mi ha fatto capire parecchie cose).
    Bisogna guardare lontano.

  3. 1613
    aleba -

    @EME…anche io potrei essere già nonna. Anche io mi sento come se mi fossi abbarbicata su quel maledetto palo giorno dopo giorno per anni!! Il palo avrei dovuto aggirarlo semplicemente 17 anni fa. Invece mi sono ostinata a voler dimostrare al palo stesso, che io ero in grado di abbarbicarmici fino alla cima. La cima del palo è irraggiungibile, perchè quel palo mina in partenza ogni mio tentativo.
    Negli anni poi, non ho più capito cosa cavolo ci facesse quel palo, mi ci sono abituata al punto da pensare che fosse il mio cordone ombelicale, la mia unica fonte di nutrimento. Invece il palo assorbiva tutte le mie energie !! Forse il palo non era felice neppure lui. Forse non ha capito che fare il palo nella vita non è positivo, perchè la vita è un cammino e il palo ha la base nel cemento armato…non si sposta, può solo spezzarsi e cadere rigido nel suo orgoglio di essere palo. Mi sto staccando da questo palo, anzi mi sono già staccata e sono sola. Sola dentro, con me stessa e con i conti da fare per decidere cosa buttare e cosa tenere. Per capire come esattamente fare arrivare i rifornimenti alla mia anima. E’ difficile smantellare uno per uno tutti quei condizionamenti che mi hanno portata a credere che il palo fosse la vita. A parole lo so, ma ancora oggi il mio terapeuta si stupisce di quanto potere abbia il palo su di me. A volte mi trovo a chiedermi perchè voglio staccarmi dal palo, poi mi guardo indietro e penso a quanto tempo ho impegnato con quel palo e mi viene il dubbio che, forse, quel tempo è un peccato che venga buttato alle ortiche e mi dispero per la distanza che sto mettendo tra me e il palo!! ma come dice LUNA è il tempo di oggi che non deve essere vissuto male. E’ il tempo di domani che non deve essere ipotecato. Sono molto triste oggi, so di essere sulla strada giusta. Sono consapevole che è colpa mia se mi sono intestardita attorno a quel palo pensando che la mia missione su questa terra avesse a che fare con quel palo. Ho sbagliato e sono stata pure recidiva. La mia vita sconvolta, gettata dalla finestra come un secchio di acqua stantia che era da un pezzo che puzzava in casa. Ma la pioggia presto mi avvolegerà e mi ripulirà da quella puzza, poi mi trascinerà nelle viscere della terra nel suo scorrere inesorabile verso il mare che è la vita e dal mare potrò tornare in cielo e cercare con lo sguardo quel palo messo dall’uomo, che non è albero e non è roccia, non è vivo è artificiale. Quando l’avrò individuato, saprò che mentre lui rimaneva incementato e rigido in attesa della fine del suo tempo, io avrò vissuto tra cielo e terra, tra fiumi laghi e oceani. Avrò seguito il mio ciclo, vissuto nel mio flusso assolto alla mia vera missione.

  4. 1614
    clà -

    Ebbene sì..è finita! E a lasciarmi è stato lui. In realtà non era partito per raggiungere la compagna. Avevo intuito male. Ieri sera siamo usciti a bene qualcosa in centro. Prima ha fatto un’ora a raccontarmi dell’incidente ke gli è capitato mentre ero in ferie. E’ molto preoccupato xk adesso verrà sottoposto a continui controlli per verificare ke non beva più. Solo allora gli verrà restituita la patente. Ciò vuol dire ke deve smettere di bere (non l’ho mai visto ubriaco, sia chiaro).
    Ma ha voluto ugualmente prendere un bicchiere di vino. Sfiga (o fortuna) ha voluto ke nello stesso bar ci fosse il nipote del collega ke ha fatto l’incidente cn lui. Continuava ad essere preoccupato xk si era fatto beccare a bere, nonostante tutta la pappardella ke ho scritto fino ad ora.
    So benissimo ke qst incidente lo preoccupa molto. Ma addirittura arrivare a dire “qualto mai sn uscito stasera”..per poi aggiungere “intendo in qst bar”…è troppo!Ha voluto ke andassimo via. Voleva portarmi in un altro bar ma ero troppo incavolata e ho voluto farmi portare a casa. Cosa sarebbe cambiato in un altro bar? In quello c’era il nipote di tizio, in un altro ci sarebbe stato il cugino del fratello dello zio di caio. E magari avrebbe avuto da dire sul fatto ke potevano vederlo in giro cn me!!
    Mi sn stufata di nascondermi, scappare..Forse qst non era la circostanza giusta. Avrei potuto essere più comprensiva.
    Il mio caratteraccio non me lo permette. Sn forse arrivata al limite oppure ho preso il pretesto per mandarlo a quel paese. Ma una volta a casa mi scrive ke cn me ha messo tutto il cuore ma non vuole più sentirmi. Ok! Detto fatto!
    Come in tutti i libri l’unica parola da scrivere è …
    Fine!

  5. 1615
    clà -

    Non ha neanche provato a fermarmi, a farmi cambiare idea, a convincermi ke qualcosa sarebbe cambiato.
    Mi ha scritto se stasera andavo da lui. Io non posso così gli ho proposto di stare insieme domani. Ma lui non ci sarà. Raggiungerà la sua famiglia. Io da tempo avevo in mente di non vederlo più una volta tornata a casa lei.
    Così gliel’ho detto (anzi, il tutto è avvenuto x sms…cosa molto triste)
    Mi ha detto ke per lui sarò sempre un ricordo e mi ha augurato buona fortuna.
    E i Ti amo detti fino a meno di 24 ore fa? La voglia di stare insieme? Il fatto di tornare indietro nonostante ieri sera non volesse più sentirmi? Erano gli ormoni a parlare x lui o cosa? E tutto quel cuore ke afferma di aver messo in qst storia, ke non era solo sesso?? Perchè mentire fino a questo punto? Perchè non essere sincero, quasi spietato? Così avrei potuto dire di essere stata una povera stupida a non aver aperto gli occhi prima. Ma cn tutti quei bei discorsi mi ha rimbambita. Cosa me ne faccio ora?
    Vorrei convincermi (e ci sto provando) del fatto ke non ho perso nulla. Lui non sarebbe mai cambiato. L’avrei avuto per me solo qualche ora alla settimana. Poi cn il ritorno della moglie non avremmo potuto più sentirci la sera. Questi erano i miei motivi (validi) per mandarlo a quel paese una volta tornata lei..Ma ora sn distrutta. Mi sento squarciata dentro.
    Non sono io la scelta. Forse gli ho tolto un peso.
    Mi ha lasciata andare via senza far nulla. Nemmeno a 4 occhi ci siamo parlati.
    Dovrebbero essere tutti ottimi motivi x smettere di piangere e consumare fazzoletti profumati. Ma ora sn una cascata. Se penso a quando torneranno insieme, a quando rientrando la sera li vedrò ridere, uscire..Magari faranno un altro figlio.
    Ed io sarò lì a godermi lo spettacolo..il film più brutto, dove io ancora non capisco ke ruolo abbia avuto. Il finale è uno però!
    Era inevitabile.

  6. 1616
    aleba -

    Clà, passare attraverso il dolore è necessario. Apri bene gli occhi pieni di lacrime, guarda dentro di te e metti ordine nel tuo dolore.
    Forse avresti dovuto scegliere tu, forse hai proprio ora l’occasione per andare avanti. Siediti un pò a bordo strada, piangi pure e chissenefrega dei fazzoletti. Quando te la sentirai ti alzerai e camminerai di nuovo con l’esperienza dalla tua parte. Fanne tesoro, perdonati se pensi di aver sbagliato. Ti auguro la forza di non tornare indietro.

  7. 1617
    Eme -

    Ciao Clà.
    Certe storie, viste dall’esterno, sono storie destinate a non sfociare da nessuna parte se non nel pianto, nell’esaurimento nervoso per approdare alla depressione più nera.
    Chi le vive non si rende conto che il malessere che le caratterizza le rende malsane.
    Anzi….chi le vive, in genere, si prodiga nella ricerca di ottomila giustificazioni, si ostina a vederle uniche ed irripetibili, si incazza con chi consiglia di prendere le distanze da quella situazione e, spesso, alla fine, arriva ad autoconvincersi che lo stare male è un microscopico scotto da pagare per arrivare ad una felicità assoluta.
    E resta lì, magari per anni, a macerarsi il sistema nervoso stando a mollo in una storia senza capo e senza coda in cui i protagonisti scopano ma non si salutano, condividono per qualche minuto un letto ma non possono entrare insieme in un locale pubblico.
    Chi ne è fuori e chi ha vissuto o assistito a qualcosa di analogo percepisce il marcio a trecento virtuali km di distanza.
    Non sto parlando dell’aspetto morale o etico. Lascio questo compito ai bacchettoni, ai predicatori e a quelli che sguazzano nell’ansia di offendere e di insegnare.
    Sto parlando del malessere, del dolore, del disagio senza sosta che in una storia NON dovrebbe mai esserci.
    Ok, la famiglia del mulino bianco è difficilmente reperibile in natura.
    Ma il dissapore (momentaneo), il malumore (momentaneo), il confronto che degenera nello scontro(momentaneo), i musi lunghi (momentanei) ci stanno.
    Il dolore continuo che porta al disagio perenne no!
    Stare male 6 giorni su 7 per 23 ore e 59 minuti al giorno salvo il minuto di beatitudine regalato dal messaggino “ti amo” è una colossale ingiustizia verso sè stessi.
    E passare 23 ore del giorno in cui ci si incontra ad arrovellarsi nel rimurginare che per tutte le ore precedenti il fatidico incontro e per tutte le ore successive lo struggente rendez vous ci si dovrà atteggiare a perfetti estranei salvo il “ngiorno” che si rivolge alla faccia conosciuta del perfetto sconosciuto ….bè è un’auto-bastonata difficile da spiegare a sè stessi quando la nebbia del pessimismo cosmico comincia a diradarsi, metti a fuoco che puoi vivere benissimo senza una storia così e ti areni sul “chi c.... me l’ha fatto fare????” con otto punti interrogativi difficili da abbattere come un palo di cemento armato colpito da palline da ping pong.

  8. 1618
    Eme -

    Ora sei in una situazione pessima, inutile negarlo o edulcorare la situazione con un “guarda l’aspetto positivo….ora hai di nuovo le redini della tua vita tra le mani”.
    Stai sicuramente male (l’età non centra), ti senti il cuore a pezzi, vorresti murarti viva per non vederlo mentre canta le canzoni dei boy scout con un figlio sulle spalle e la moglie sottobraccio, ti vedi senza futuro, 99 su 100 ti senti una baldracca della peggior specie etc etc etc.
    Sono praticamente certa che ti stai già auto-flagellando, riempiendo di insulti e la tua coscienza è grande come il colosso di Rodi e ha un dito indice puntato contro di te grosso come il tronco di un baobab.
    Sbaglio?
    Mah……Se così fosse…..ricordati che è una fase.
    Una fase del piffero ma, comunque, un passaggio quasi obbligato quando non si è esseri sfarfallanti e farfalloni dentro e fuori (esistono anche tra le donne).
    Con un unico aspetto positivo: a differenza della storia senza capo né coda con sbocco in un vicolo cieco questa fase del piffero può concludersi decentemente se la sai affrontare con uno stato d’’animo diverso dal “merito di morire qui, ora, immediatamente”.
    Stato d’animo che non è altro che il NON mettere il ferma immagine sulla coscienza-giudice gigantesca mentre ti punta l’indicione contro e cominciare a domandarti perché ti sei infilata in questo genere di storia.
    E c’è veramente tanto su cui pensare sai? Naturalmente se oltrepassi il luogo comune del “l’ho visto, mi è piaciuto, è stato reciproco, è scattata la molla, non mi sono saputa fermare, non si è saputo fermare”.
    Dalla carenza di affetto alla carenza di autostima, dall’incapacità di dire no alla capacità di vedere come un eroe senza macchia e senza paura chiunque ti rivolga la parola facendoti sentire qualcosa di più di un sottozero. E questo è il minimo……poi ci sono tutte le peculiarità che ti riguardano, che non conosco e che forse neppure tu conosci.
    Non posso dare consigli ma accetta un suggerimento: tra una bastonata e l’altra (sono certa che continuerai a dartele anche se ti auto-giurerai di impegnarti per volerti bene, per investire su te stessa bla bla bla ……possiamo essere delle grandi marinaie quando si tratta di promettere a noi stesse) …..stavo dicendo…..tra una bastonata ed una promessa da marinaio mettici anche un po’ di introspezione non finalizzata all’inquisizione, all’accusa, all’esecuzione di una condanna ma allo stare meglio in futuro.
    Vedrai che, questa bruttissima fase, passerà un po’ più decentemente e lascerà sul campo una Clà rinata. Con qualche osso contuso ma rimessa a nuovo.
    E vedrai lui per ciò che è: un essere nè piccolo ne grande….semplicemente un essere che ti è servito per sentirti importante quando pensavi di non esserlo.
    Un abbraccio.

  9. 1619
    clà -

    @E vedrai lui per ciò che è: un essere nè piccolo ne grande….semplicemente un essere che ti è servito per sentirti importante quando pensavi di non esserlo.

    Analisi azzeccatissima..ma ke mi porta ad avere solo una rsp, ovvero: ho avuto la conferma di non essere importante!

    Analizziando ancora e ancora so bene i motivi ke mi hanno spinta fra le sue braccia/sgrinfie. Ero appena stata lasciata dal mio ex per un’altra ragazza. Volevo invertire i ruoli. Volevo dimostrare a me stessa ke ank’io ero capace di portar via l’uomo ad un’altra donna. Il solo fatto di esserci andata a letto per la prima volta mi aveva reso soddisfatta. Lui da prima mi guardava in modo diverso da cm guardava gli altri vicini. Così mi sn fatta avanti.
    Poi però mi aspettavo i messaggi, le chiamate. Sapevo ke nn mi sarei accontentata ma andavo avanti ugualmente. La sofferenza, l’attesa, l’ansia e balle varie, erano davvero il prezzo da pagare per aver un lieto fine ank’io. Per dimostare ke ank’io potevo essere presa in considerazione e trovarmi a mettere al “tappeto” un’altra donna.
    Ma non ero spietata, mai manipolatrice. Non ho mai fatto domande sulla sua famiglia, mai chiamato, assillato. Addirittura ammette ke è sempre lui a cercarmi, anke qnd litigavamo. Mi ripeteva ke davanti ad alcuni miei atteggiamenti faceva finta di niente..Il motivo? Perchè ERA(???) innamorato.
    8 mesi. 8 mesi a non chiedere mai di noi, a non chiedere mai quando ci vediamo?stai bene cn me?mi ami?scopo bene?vorresti un figlio?lascerai mai tua moglie?
    Nulla di tutto qst. Non so nemmeno xk non mi sia balenata tra la testa l’idea di fargliene almeno un paio. La maggior parte delle volte era lui a darmi rsp senza fare domande.
    La Dott.ssa dice che…bla bla. Ovvio che se una persona cresciuta senza carenze, lacune, maltrattamenti e via dicendo…difficilmente regge ad una situazione del genere (sempre ke non sia una farfallona).
    Forse avrei dovuto davvero essere migliore della moglie. A volte guardandola dalla finestra cercavo di captare qualcosa x assomigliarle, così da rendere più facili le cose cn lui.
    Ma io ho un carattere ke non può avere un futuro cn qualcuno a fianco, se non in modo sporadico.
    Sarei pronta stasera a dormire cn lui se me lo chiedesse. Il pensiero di restare cn lui anke cn la famiglia a casa (calcolando benissimo tutto quello ke verrebbe a mancare e ke fin’ora, o almeno nell’ultimo periodo mi ha dato)mi provoca un gran sollievo.
    Sto cercando cm una disperata una casa in affitto.La vorrei trovare prima del loro rientro. E nn trovandola vorrei “morire immediatamente”. Dormo, esco di continuo x non saperlo a pochi metri da me.
    Mi chiedo come mai fino a ieri sera l’idea di andare a letto cn lui NON mi entusiasmava affatto (anke xk non mi sento in grado di fare un torto all’altra persona ke davvero si interessa a me in tutto e x tutto). Sentivo ke mi dava fastidio abbracciarlo, sentirmi kiamare “amore”….Poi dopo il suo sms ridicolo (vorrei tanto sapere se si ricorderà di me mentre

  10. 1620
    clà -

    scopa la compagna, mentre porta il figlio al parco la domenica pomeriggio o intanto ke canta canzoni da boy scout cm dici tu) mi sento spappolata al suolo.
    Sono fasi, lo so. Le conosco tutte. Distacco, sfago, lavorare x non pensare…Ma quando torno a casa si annebbia tutto. Il cuore pompa così tanto sangue ke è impossibile non vederlo anke ad occhio nudo.
    Devo andarmene da lì. E’ l’unica soluzione! Di motivi più ke validi ne ho…eccome se ne ho!
    Un abbraccio forte anke a te Eme.

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