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Lettera pubblicata il 24 Settembre 2007. L'autore ha condiviso 4 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore chillido44.
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e di che cuore stupendo potrebbe avere se solo gli facessero un trapianto, il tuo post trasudava dolore a fiotti. e violenza verbale detta come se fosse parlare di caramelle.
Mi dispiace Margot, ma io credo che costui sappia benissimo quello che pensa e che dice. E, mi ripeto, non è perché tu sei tu, ma perché questa è la sua visione del mondo. Poi, certo, perché lui possa mantenersi in questa posizione di prevaricazione e continuare a far passare le sue MINCHIATE e le sue OFFESE per altro è necessario che tu stia ancora lì nel suo raggio di azione e che tu stia ancora lì ad ascoltarlo. Per poter agire quella che è la sua visione del mondo e farla passare per logica, diritto o colpa esterna costui ha bisogno di un palco e di una platea, e tu gli concedi un palco e una platea.
Per la centocinquantesima volta ripeto che il centro della questione sta nel liberarti tu del meccanismo per cui gli concedi palco platea e credendo che un pagliaccio sia un genio o rodolfo valentino2009-2011 deimiiicoioni, e il fianco (e il cervello) per fargli affondare le lame, la questione sta molto più in questo che in quello che lui pensa ma non dice o dice ma non pensa, o non dice e non pensa.
Sarebbe come avere una dipendenza dalla nicotina e passare le giornate a domandarsi cosa pensa la sigaretta o dire: non è che vuole farmi male, è che la sigaretta è convinta di essere un dolcetto, o la sigaretta è in realtà un dolcetto solo che è chiusa nella forma di una sigaretta e puzza solo perché non ha un buon deodorante.
O ancora: la sigaretta mi fa male perché quando entro dal tabaccaio di accorge che io merito il male e quindi scende giù dallo scaffale facendo un salto e si mette nella mia borsa. Se io fossi più fi.. la sigaretta invece a me regalerebbe un mazzo di rose.
E ti parla una che fuma.
Margot, qualsiasi sia stato l’inizio di questa dipendenza, qualsiasi siano state le cose che hanno tenuta viva questa dipendenza, in questo momento il problema non è che cavolo ha in testa quella testa di cavolo (e ti assicuro che chi legge di lui non lo vorrebbe manco in regalo, e neanche se in omaggio ci fossero una bici con cambio shimano, pentole antiaderenti e un abbonamento per la stagione dell’arena di Verona e che, trovandosi con lui su un’isola deserta, piuttosto abbracerebbe uno squalo), ma il fatto che per la tua salute devi trovare il modo di liberarti di questa dipendenza e di vederla per quello che è. di capire che costui non è quello che ti farebbe stare bene se solo ci fosse, ma quello che ti fa stare male perchè è ancora persino troppo vicino.
L’abbiamo detto mille volte, certo, e non serve, non serve perchè appunto c’è di mezzo una dipendenza. Quindi torniamo sempre là, è quello il centro della faccenda, che va risolto. Si può, prima ci lavori su e meglio è, prima ti libererai di questo assurdo fardello vedendolo per quello che è. Ti abbraccio.
“Io non ho resistito dopo che continuava a chiamarmi e mi ha fatto fare del male”.
E no, Haidi, non mi pare che qui ci sia stato stalking.
Credo che lo stalking implichi una persona che fracassa le scatole ad un’ altra che non ne vuole assolutamente sapere.
E non mi pare di leggere che la moglie di Giuseppe sia stata vittima innocente di un inganno e abbia fatto su baracca e burattini credendo di essere stata tradita da un marito, invece, del tutto innocente.
Il frammento del post che ho riportato parla chiaro: ci sono state delle provocazioni insistenti a cui Giuseppe ha ceduto, di cui Giuseppe ha goduto e per cui Giuseppe ha pagato.
Perchè il Diavolo tentatore torna all’Inferno con la coda tra le gambe se il tentato se ne sbatte delle tentazioni.
Povero Giuseppino tentato e sedotto….tu non hai colpe vero? Lapidiamo la donnaccia tentatrice e consoliamo questo povero pezzo di carne privo di volontà e di abilità motoria che è stato strappato alla famiglia da una cagnaccia cattiva che l’ha trascinato via.
Ma non farmi ridere!
Se la mia interpretazione è giusta ci sei stato. Volontariamente.
Quindi la tua sorte segue inevitabilmente quella della tua “tentatrice”.
Se lei è una donnaccia tu sei un omaccio. Se lei è una diavolessa tu sei un diavolo. Se lei è una peccatrice tu sei un peccatore.
Io non giudico MAI chi non giudica gli altri.
Per me sei semplicemente un uomo che ha ceduto a delle provocazioni come può capitare alle donne. Come può capitare a chiunque per mille ragioni.
Sei tu che metti in mezzo la morale, la religione, Cristo, il diavolo e ti ergi ad essere perfetto che vuole raddrizzare il mondo pulendole dalle donnacce.
Lascia stare queste ragazze che non hanno semplicemente “ceduto ad una tentazione”. Hanno anche messo il cuore in queste storie.
Lascia stare chi ha incontrato la persona giusta nel momento sbagliato e ogni notte sogna di poter camminare con lui in mezzo ad una piazza di domenica pomeriggio e quando si sveglia si rende conto che è più facile raggiungere a piedi scalzi la cima dell’Everest.
Con tutto il dolore che ne segue.
Lascia stare chi è incappata nella persona sbagliata ed è caduta in una trappola d’amore a senso unico. E forse viene sfruttata, svilita, e riempita di menzogne e di illusioni, assogettata ad una lenta ma inarrestabile opera di distruzione dell’autostima e della volontà per poterla tenere legata, zitta zitta e a perenne disposizione.
Se vuoi sfogarti fallo. Ma senza offendere chi, se ha delle colpe, ne ha tante quanto te!!!!!
Ha ragione Stregatto, sembri uscito da un brutto film sull’Inquisizione!
@Eme, non sai quanto sia contenta di aver letto una risposta così! Davvero complimenti… E mi piace la parte in cui prendi in giro bonariamente il nostro simpatico inquisitore.
Anch’io ho sofferto molto per delle persone a cui non importava niente di me. E capisco tutte le donne che soffrono a causa di biechi sotterfugi ad opera di uomini meschini, opportunisti e approfittatori. Ogni volta la nostra autostima ne esce danneggiata, il nostro cuore in frantumi, i cocci da raccogliere nella paletta, una vita intera da ricostruire… e tante, tante, infinite lacrime.
L’unica cosa di cui sono sicura che non abbiamo bisogno è essere giudicate. Perchè ci autogiudichiamo in continuazione. Ogni minuto. Per ogni piccolo errore ci facciamo il processo, ci accusiamo e condanniamo. Dobbiamo assolverci ed essere più clementi. I nostri uomini non si pongono certi problemi. Forse su questo sarebbe utile prendere esempio… un abbraccio a tutte quelle che soffrono.
Sapete quello che mi importa a me di come la pensate di me, non mi interessa più niente, niente ha senso. Non mi interessa niete, aspetto la morte, spero presto.
@Eme: forse nn sono stata chiara ma io nn lo vedo come un angelo caduto sulla terra. NN lo descrivo incosapevolmente come un bastardo ma racconto i fatti e sai cara Eme nn è facile neanche mettermi qui e scrivere quello che mi dice, che mi fa o che mi fa vedere. Mi vergogno tremendamente per me, per la piccola persona che sono diventata, per la schifosa amante che gli permette tutto. Io mi vergogno di me stessa. E nn mi viene facile riportare i fatti così come sono. E scusami tu e tutte le altre se tento di darmi una speranza, di riabilitarmi sperando che lui sia meglio di quello che vedo e che mi fa. Ma lo devo fare se no impazzirei. Mi confonde pensare che tutto quel male proviene dalla stessa persona che riesce ad avere anche slanci di affetto unici. Ma è così. Mi distrugge e mi ricompone a suo piacimento. E ciò nn vuol dire che lui ha le colpe o che altro, ma semplicemente che lui è ciò che è e io sono così dispertamente cogliona che gli permetto tutto. è ovvio anche che data la comodità della situazione lui mi tenga finchè nn romperò e poi mi allontanerà perchè nella sua vita sono inutile.
@Luna: fi male ad autocensurarti anche perchè mi sei sempre utile e mi fa piacere sentirti. Non capisco perchè nn dovresti intervenire visto che ormai sono così priva di dignità da farmi dire cose del tipo quelle che ho scritto la volta precedente. Mi fa sempre bene farmi strillare da chi conosce la mia storia. Ma Luna una cosa l’hai detta giusta: c’è tanto di quel dolore in me che nn so più da che parte guardare se esiste ancora una via d’uscita. E poi lui sì è più schematico di un killer quando ha deciso che andavo usata per calmare il suo dolore ma che nn sono all’altezza di poter avere un figlio con lui perchè di bassa qualità data la mia occupazione come amante. Per lui sarebbe una vergogna far sapere in giro che intrattiene rapporti con me o che peggio possa avere un figlio da me. Ricordi quando ti dicevo della classificazione delle persone? Eccone un esempio. E poi si Luna puoi dirmelo all’infinito che questo balordo fonda tutto il suo piccolo ego sul fatto che ci sono io che gli faccio da pubblico e platea, ma nn è facile sopportare una situazione del genere. Sembra da come tutte mi dite che basta poco per togliersi da questo schifo, ma come si fa quando tutta la mia vita, quotidianietà, amicizie quando tutto è impregnato dalla sua presenza, quando la storia nn si fonda più su incontri saltuari di qualche ora, ma su qualcosa di più abitudinario?? io gli sono stata vicina perchè mi è venuto spontaneo ma è ovvio dal tipo di ragionamento che fa che anche per lui era ovvio ma nn nel senso che intendo io, ma semplicemente perchè dovuto. Sai Luna e anche voi tutte sono sola e malgrado io sappia tutto e sia cosciente di tutto nn capisco perchè per chiudere con questo stronzo incontro tutto questo dolore che credetemi nn ho più voglia di affrontare. Nn vedo futuro senza di lui ma neanche con lui.
MARGOT:
@E scusami tu e tutte le altre se tento di darmi una speranza, di riabilitarmi sperando che lui sia meglio di quello che vedo e che mi fa. Ma lo devo fare se no impazzirei. Mi confonde pensare che tutto quel male proviene dalla stessa persona che riesce ad avere anche slanci di affetto unici.
Non stento a credere che siano “unici”, anche se a questa parola io do però un significato diverso da quello che intendevi tu. E non stento neppure a credere che in questa dinamica fatta di totale privazione ecc anche una semplice parola UMANA o NORMALE ti sembri come la sorpresa di platino nell’uovo di pasqua (marcio). Perché i parametri di cosa sono veramente l’affettività, l’educazione, la gentilezza d’animo, la correttezza, la parità, l’accoglienza ecc ecc ti sono (momentaneamente, per la situazione stessa in cui sei dentro) andati beatamente a puttane.
Margot, è ovvio che non è con noi che ti devi scusare, e se c’è una cosa che mi è chiara è il meccanismo per cui dici che questa dinamica in cui sei/ti senti aviluppata ti fa sentire come se stessi impazzendo e ti confonde, visto che queste sensazioni nascono dalla dinamica stessa e nascono dallo stress che comporta.
Se passo tutto il giorno con il culo e il cervello sopra una piastra accesa è abbastanza normale che io provi malessere. Se poi mi vengono fatti i giochi di prestigio e finisco anche con il farmeli da sola cercando di proteggermi dall’angoscia (ma di fatto accrescendo l’angoscia) il minimo che posso sentire e affermare è che ho un panico costante e provare confusione mentale ed emotiva.
Il fatto è che tu credi di riabilitarTI nel momento in cui edulcori, giustifichi, difendi (in questo senso “angelo” e in questo senso non veramente consapevole… perché se tu fossi realmente consapevole lo avresti già mandato a ca… e non penseresti che devi fare qualcosa per riabilitare TE, e che di riabilitare lui, poi…). Ma appunto tu hai bisogno di stare bene e di ricordarti (non solo scoprire, perché comunque manco te lo ricordi più quello che già sai) cosa significa stare bene, non di riabilitarti da una serie di accuse e di autoaccuse che non c’entrano una cippa con la reale sostanza del problema.
@Non capisco perchè nn dovresti intervenire visto che ormai sono così priva di dignità da farmi dire cose del tipo quelle che ho scritto la volta precedente.
Margot, invece di ripeterti quanto sei priva di dignità forse ti farebbe bene dirti che la vuoi la tua dignità, ma siamo sempre lì perché per te ora ciò significa: che lui me la confermi, che lui me la ridia, che lui mi dica chi sono, chi posso essere…
mentre la dignità è cosa tua.
Io mi sono autocensurata anche perché IO ero stanca in quel momento di vedere una persona tirarsi contro il muro a 400 all’ora dicendo che il muro non è poi così male. Faceva male a me pensare che ti tiri contro il muro a 400 all’ora. Pensavo ma che c.... dice questo stronzo, non se ne può proprio più. Mi viene da vomitare.
Questo non significa che tu non possa provare sensazioni, che io le giudichi, che tu non possa dire quello che pensi/senti, che tu ti debba scusare perché senti o pensi, che io ti stia facendo una pagella per come ti senti o per quello che fai o per quello che non riesci a fare, o che io non capisca perché una persona può sentirsi come ti senti tu. Tuttavia io posso provare delle sensazioni rispetto quello che tu descrivi. E immagino assolutamente che per te non sia facile descrivere fatti e parole, e perché ti faccia male vedere la realtà (ma soprattutto perché tu ne vedi solo una parte… cioè tu vedi la violenza e quindi resti scioccata dalla violenza, ma non vedi il perché PUOI sportarti da quella violenza e perché in nessun modo è giustificata, ecc ecc tutto quello che stiamo dicendo da mesi… tu comunque tendi a vedere la realtà in modo autogiudicante e autocolpevolizzante… anche quando ti si fa notare che tu puoi scegliere di andartene, e non ne hai/coltivi la percezione, tu vedi il fatto che è colpa tua che non te ne vai…
insomma, lo immagino, e mi dispiace infinitamente per le sensazioni che hai, e che so molto vere e quanto labirintiche possano essere… tuttavia nel momento in cui affermi, in sintesi, “IO NON CE LA FACCIO ad uscire da questo labirinto” e ti viene detto che è proprio il labirinto a produrre certe “visioni” (inclusa quella angosciante con cui chiudi il tuo post) ma che ti serve qualcuno che ti aiuti a dipanare la matassa tu non vuoi saperne. E come ti ho già detto non si tratta di me, o di Eme, per quanto le parole altrui possano pure farti riflettere tu non hai bisogno di riflettere, ma di cominciare a VEDERE, VEDERTI, LIBERARTI, GUARIRE sul serio. Tu hai un bisogno di un gesto concreto, d’amore verso se stessa, per uscire da questa situazione di angoscia. E tu quel gesto concreto ti rifiuti di farlo. Io non dico che per forza tu debba andare da uno specialista, ma se non andarci significa continuare ad ammazzarti dentro e farti ammazzare dimmi tu…
Ti abbiamo ripetuto 62.000.000 di volte che la questione non sta nel fatto che sei un’amante invece che la sua donna ufficiale, e altre cose, ma dopo mesi che “parliamo” tu batti sempre lì. non solo con il fatto di dargli importanza, ma con il fatto di prenderti da sola, tu, a calci in culo (e in testa) con sensi di inadeguatezza che nascono da parametri autocolpevolizzanti e basati su criteri per cui non è lui una testa di c perché dice che fa figli ma tanto non li riconosce, ma tu non vali abbastanza perché sennò correrebbe all’anagrafe. Come ti ho già detto io non giudico come ti senti, perché conosco quello che provi. Però ciò non significa che io possa non battere ciglio mentre continui a sbattere come una farfalla ferita tra i vetri. Non mi sono autocensurata perché sono incazzata con te, ma perchè provo dolore per te. Ma è un dolore impotente, perché solo tu per te puoi. E inoltre la vita è tua, non è la mia. però l’altro giorno giorno io ho pensato mabastaaaaa
Pensi che non ti capisca Margot? Pensi che non io non sia mai passata dall’assurda giostra dei slanci di affetto/parole mostruose e che non mi sia lambiccata il cervello per darmi una speranza?
Ci sono passata eccome! Lui mi ha demolito ed io mi sono lasciata demolire. Lui aveva bisogno di una persona che lo facesse sentire grande, importante, impareggiabile ed io di una persona che mi facesse sentire considerata anche a condizione che la considerazione consistesse in urla e insulti.
Eravamo due esseri alla deriva entrambi vittime delle proprie frustrazioni.
Per questo non lo odio. Per questo mi assumo il mio 50% delle colpe.
Se penso a quel periodo mi domando come ca**o ho fatto a disistimarmi e ad annullarmi in quel modo, fino a vedere la mia vita attaccata ad una speranza e quella speranza attaccata solo a lui.
Non me lo spiego, non me lo so spiegare. Avevo toccato il fondo senza neppure accorgermi di essere scesa verso il basso.
E quando me ne sono accorta ero a pezzi. Ma 99 su 100 lo era già prima di conoscerlo. E non lo sapevo! Altrimenti non avrei accettato tutta quell’assurda situazione.
Ora, Margot, tu perchè stai con lui a queste condizioni?
Perchè di te stessa hai una visione alterata al punto di vederti come una piccola persona, una schifosa amante e cerchi a tutti i costi di riabilitare la SUA figura, il SUO ruolo.
Perchè ti regali una speranza legata a LUI e non la leghi a te stessa, alle tue aspettative, ai tuoi desideri?
Non sei una piccola persona: sei una persona!
Non sei una schifosa amante: sei un’amante!
Finchè tu calpesterai te stessa lui ti calpesterà due volte se ne sentirà l’esigenza. E quell’esigenza la sente molto spesso, direi.
E questo non è un suo problema, è un tuo problema perchè ti si rovescia addosso.
Dici che è uno sforzo scrivere la realtà. E viverla? Non è uno sforzo immane?
In cambio di cosa?
Non ho la pretesa che le mie opinioni vengano condivise ma penso che non abbia senso parlare di amore quando non si è in grado di voler bene a sè stessi. Quando ci si vede come un rifiuto registrato all’anagrafe, come uno essere piccolo piccolo, come un qualcosa di schifoso.
Cara Margot. Ho la brutta sensazione che smetterai di leggere e scrivere piuttosto che sentire l’opinione di chi è passato in situazioni quantomeno simili alla tua e ti dice “Margot, spostati da lì, perchè quella strada è un vicolo cieco che finisce contro ad un muro dopo una curva. E tu stai viaggiando bendata ai 200 all’ora”.
Non ti sto dicendo: sarebbe meglio che tu lo lasciassi.
Ti sto dicendo che sarebbe meglio (per te) che lui ti amasse come le persone normali amano la controparte.
In questo modo il tuo stare male sarebbe legato esclusivamente all’aspetto clandestino della storia che avete deciso di vivere.
E non è poco…..le (gli) amanti che amano veramente e non si limitano a strombazzare allegramente un pò qui e un pò là trallalà stanno male eccome.
Anche se il loro male non è riconosciuto dalla legge morale dominante.
Margot, mandami pure a fan **** se ti vuoi ma prima rispondi a questa domanda:
ti pare normale che la parola amore sia legata ad uno stato d’animo simile a quello che esprimi in questa lettera con la variante di qualche slancio d’affetto che fa gridare al miracolo e regala una speranza?
Stregatto 🙂 , hai un bellissimo nick. Il mondo è farcito di esseri lordi che giocano con i sentimenti altrui a scopo di sesso. Egoisti e bugiardi!
Poi ci sono quelli che sono “solo” vigliacchi.
Poi ci sono gli squinternati che non sanno cosa vogliono, prendono tutto, buttano tutto e ricominciano da capo.
……E poi ci sono le persone oneste che devono pagare lo scotto di diffidenza per tutti gli esseri del primo-secondo.terzo tipo che imperversano e fanno danni reversibili ma anche irreversibili.
Sono equamente distribuiti tra uomini e donne. Anche se c’è qualcuno che ama individuarli solo da una parte.
Giuseppe: sei entrato qui a gamba tesa insultando e ora latri come un cucciolo abbandonato in mezzo all’autostrada.
Datti una calmata e tieni conto che sei un essere umano in mezzo agli esseri umani. E come tale fallibile e non dotato del dono della Verità assoluta.
Prima di insegnare cerca di imparare. E quando ti accorgerai che c’è troppo da imparare vedrai che convivere con gli errori tuoi e dei tuoi simili diventerà fattibile.
Il giudizio morale lascialo a chi non è qui tra noi a scrivere e (sempre ammesso che ci sia) ci beccherà ad uno ad uno quando la Signora con la falce farà capolino alla nostra porta.
Eme, la tua classificazione degli uomini è favolosa… Corrisponde a verità.. Il mio nick è curioso e strampalato esattamente come lo Stregatto di Alice nel Paese delle meraviglie…
Mi dispiace margot, ho letto i post e concordo con Eme… L’amore deve dare felicità continuativa.. Non rari e sporadici momenti di benessere circondati da buio…