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Lui è sposato ed io sono un’amante

di chillido44
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 24 Settembre 2007. L'autore ha condiviso 4 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 2.507 commenti

Pagine: 1 152 153 154 155 156 251

  1. 1531
    soledad -

    Carissima…leggendo le tue parole…rivedo me…anch’io sono stata amante per 8 mesi…di un uomo che convive da 10 anni…ho chiuso con lui da novembre…che dire…è stata dura…molto dura!!pensavo…mi passerà ma ancora oggi lo amo…ci siamo sentiti spesso fino a febbraio…poi basta a me faceva male e a lui anche…così solo una telefonata a marzo per il suo compleanno e una ad aprile per una mia perdita…poi silenzio…un pomeriggio di giugno mi chiama per sapere come sto…io molto fredda,volevo mantenere il distacco…ma appena metto giu il telefono scoppio a piangere…così il giorno dopo gli scrivo un sms,se potevamo vederci per un caffè era da febbraio che non ci vedevamo…lui non risponde…ed io lascio perdere,un paio di settiamane dopo,una mattina ero con una amica a fare shopping…alzo gli occhi e lo vedo…il cuore mi batte a mille…volevo scappare,lui mi vede…così prendo coraggio e vado a salutarlo 2 baci sulle guancie da vecchi conoscenti…ma gli sguardi suoi…lui mi dice…”ti trovo bene,lo sai perchè non ti ho risposto…vederti è splendido ma…”insomma mi ama ancora e io amo lui…non ci cercheremo più…ma io penso di avere perso l’uomo della mia vita…

  2. 1532
    LUNA -

    SOLEDAD: mi dispiace che stai male, non conosco le motivazioni per cui questa storia non si è concretizzata diversamente e capisco sì che rinunciare a quello che pensiamo sia il grande amore dela nostra vita sia durissimo. Tuttavia, augurandoti che in realtà il grande amore della tua vita debba ancora arrivare, e possa essere una storia alla luce del sole, serena, concreta e animata da progetti concreti, mi viene spontaneo domandarmi come mai un amore così grande, che dici, se davvero era da entrambe le parti, non si sia concretizzato, perché non ci sia stata una scelta chiara e definitiva da parte di lui, invece di portare avanti un rapporto clandestino, e non vi sia stata anche la chiarezza, da parte sua, verso una persona con cui lui è da dieci anni, pure se una chiarezza che non può che portare anche dolore. Ma forse la chiarezza ci rende anche liberi e ci permette di liberare gli altri. Forse non c’è stata quella chiarezza perché era lì che voleva restare? Forse c’è stata?
    Ripeto, non conosco la storia e non posso ovviamente entrare nel cuore, nelle motivazioni e nelle difficoltà a scegliere degli altri. Le storie si vivono in due e quando i protagonisti sono di più, in un ruolo e in un altro, c’è sempre troppa sofferenza, però, questo è certo. Quello che voglio dire è che, comunque siano andate le cose, ti auguro di poter vivere un grande amore fatto anche di reciprocità, verità, progetti, quotidianità, verità più che menzogne, libertà e non momenti rubati, concentrazione su un progetto veramente comune e possibile. Di presente e futuro, più che di rimpianti e di se. E lo stesso auguro alla persona con cui lui convive. Perché le storie part-time, o part-heart ci impediscono comunque, credo, di vivere completamente e di sentirci completi, completi nella nostra identità. Sia che siamo nel ruolo di chi sa di viverle, sia nel ruolo di chi non sa. Anche se nelle storie part-time e part-heart ognuno sa il suo motivo. Ma di solito è quando possiamo sentirci completi nel presente, innanzitutto con noi stessi, e sentire l’altro veramente presente, con noi, che siamo più sereni. almeno questa è la mia esperienza. Non sono mai stata nel ruolo dell’amante, ma conosco la sensazione del grande amore, però incompleto. Ma incompleto perchè?
    Anche se le persone che attraversano la nostra vita e di cui attraversiamo la vita qualcosa ci danno, prendono, e lasciano e possono lasciare un segno, positivo o a volte negativo, o entrambe le cose che sia.
    La storia di Clà, però, non credo sia “solo” una storia clandestina (“solo” nel senso che di per sè già è un fatto, anche emotivo, di energie, attese, menzogne di cui trovarsi a fare parte, implosione), ma anche una storia – da come lei la racconta – di ulteriori ambiguità, e prevaricazioni, tensioni e malesseri, abbassamento dell’autostima, incertezza, la sensazione di non essere soltanto travolta da un sentimento e da una passione, ma da una serie di dinamiche.

  3. 1533
    margot -

    Clà:ti ringrazio ma nn credo che per me esista un modo di allontanarmi da lui che nn mi faccia delirare. Purtroppo è così.
    Luna: carissima, quanto mi sei mancata!!! purtroppo hai ragione tu e io mi ripeto sempre le frasi che mi hai detto (che le sue parole sono distruttive solo per il valore estremo che ne do io) ma a volte mi soffoca. Già è proprio questa la sensazione che mi provoca. Soffocamento. Io gli sto lontano. Io evito di dare importanza alle sue parole (ah e ultimamente in parecchi casi mi sono stupita di come provassi indifferenza e di come lui reagisse malissimo a questo) ma lui torna e affonda il colpo più che può, perchè sa che ancora provo molto per lui. Sono una fessa in questo senso. Nn riesco a farmelo essere del tutto indifferente e lui rinizia con i suoi continui paragoni. C’è da sempre chi è più bella, più sexy, più matura, più donna, di me e chi per lui può essere definita uno spettacolo. Io sono, da quando ne ho memoria, la peggiore scelta che possa fare, sempre secondo lui. Una volta mi è stato detto riguardo i paragoni che è idiota farne ma soprattutto che dire è meglio questo per queste cose qui e così via, dipende solo dall’opinione di chi guarda e giudica e da come costui vede il mondo. Cioè se per lui il mondo è un continuo concorso a votazione. E io mi faccio fare a pezzi da due anni da uno stronzo deviato così. Io frequento colui che incarna buona parte delle deviazioni che io odio. Grazie al confronto con altre donne nella mia stessa situazione ho capito che io vivo una storia da amante effettiva. cioè io nn ho il problema i riuscirlo a vedere o sentire, se nn ci vediamo o mi chiama o lo chiamo. Facciamo la vita da coppietta e spesso abbiamo forti litigi che arrivano sempre ad essere risolti. Perchè io mi costringo a pensare che nn possa farmi così tanto del male. Come quando mi ha presentata la donna per cui cambierebbe vita, al che gli ho domandato se è proprio lei che preferisce, e se la preferisce anche a me. La sua risposta è che nn ha mai detto di preferirla a me ma che le piace molto e che nn può scegliere tra le due perchè siamo diverse, ma che l’altra è perfetta a differenza mia. So per certo che questa mia dipendenza da lui è frutto della paura di nn essere mai abbastanza. Ma anzi vi dico che oggi come oggi mi soffermo e nn riesco a trovarmi. Mi cerco ma faccio fatica a sentirmi ancora me. Nn so più chi sono. So solo che nn sono questo delirio che lui mi fa essere. Luna sai quando dici che tu lo sai chi sei e che a volte ti devi cercare, capisco quale sforzo debba essere cercare se stessi col lanternino perchè c’è stato chi si è divertito a seppellirlo. Sei una grande persona e ti ammiro per nn esserti gettata alle ortiche!

  4. 1534
    LUNA -

    @Come quando mi ha presentata la donna per cui cambierebbe vita, al che gli ho domandato se è proprio lei che preferisce, e se la preferisce anche a me

    quindi non solo lui affonda la lama, ma tu gli presti il fianco perché lo possa fare. Perché queste domande, in realtà, nascono anche dal meccanismo delle sue risposte. e se tu hai paura di non essere mai abbastanza comunque sia sempre avrai la sensazione di non essere mai abbastanza finché appunto starai nella visione del mondo di cui LUI ha bisogno. Perché, fondamentalmente, manco lui si crede abbastanza. E ha più pare di te. Ma non lo dico per dire poverino, ovviamente. Ma per ribadire che anche lui è estremamente dipendente dal giudizio degli altri nel momento in cui innesca e porta avanti certi meccanismi. Una persona decentemente risolta e con una sana autostima non passa il tempo a dare votazioni.

    @Ma anzi vi dico che oggi come oggi mi soffermo e nn riesco a trovarmi. Mi cerco ma faccio fatica a sentirmi ancora me. Nn so più chi sono. So solo che nn sono questo delirio che lui mi fa essere.

    sai cos’è Margot? che tu forse non ti soffermi, ma sei ferma. E’ nella vita stagnante e confusa in queste dinamiche che non ti trovi. Non credo che si ritrovi se stessi nell’elucubrazione mentale e angosciata che nasce dalle molestie psicologiche, dalle relazioni sbilanciate o dallo sforzo che comporta difendersene in continuazione, o fare un continuo processo di adattamento/negazione/sublimazione ecc per poterle reggere, con tutta la loro frustrazione e gran popo’ (che ci sta proprio bene, perché son proprio dinamiche culo e sono un vero cesso) di emozioni negative. Credo che si ritrova se stessi nella semplicità, anche dei gesti più banali, come farsi un caffè la mattina, ma esserci mentre ci si fa il caffé.
    Sennò non ci si sofferma a cercarsi, ma si procede, anche mentalmente, in continua tesi e antitesi: secondo il suo parametro non valgo, ora vedo se trovo dentro un modo per dimostrare a LUI e di conseguenza a me, che si sbaglia, ecc ecc.

    Io temo che tu stia facendo un errore anche a dirti:
    @So per certo che questa mia dipendenza da lui è frutto della paura di nn essere mai abbastanza.

    e ti spiego perché: può essere certamente che una parte della parte sia in ciò, una cosa tua che devi/puoi risolvere, anche se peraltro credo che al 99% degli invidividui al mondo, in maniera diversa, capiti, almeno una volta nella vita di provare/manifestare un’ansia da prestazione o affini nel corso della vita (e dicendo 99 per cento e dicendo una volta credo di essermi tenuta bassa… perché anche la persona che più sa chi è, di fronte ad una nuova prova, un evento improvviso o vissuto come particolare, un’emozione che sente di non poter completamente controllare, in fasi di cambiamento, crescita ecc, uno sgambetto, di fronte al nuovo o il fatto che non ci è dato di conoscere il futuro e viviamo nel presente, o anche di fronte a banalità può provare la sensazione di essere confuso e inadeguato).
    Peraltro

  5. 1535
    LUNA -

    è vero che le difese basse, in modo cronico o contingente, il non essere allenati ad ascoltarsi, andare avanti con delle false idee su chi siamo e cosa sia l’amore, possono portarci a fare delle scelte sbagliate e/o a cascarci dentro con… tre piedi, pure uno in prestito. Ed è vero che le dipendenze sono una risposta inadeguata al senso di vuoto/crisi/ansia… inadeguato non in senso morale, ma funzionale, perché le dipendenze portano a loro volta senso di vuoto/crisi/ansia, tantopiù quando sono forti.
    Ma se ti dico che ti sbagli (non nella tua analisi, ma a farne il centro unico della questione, al caso, ora) non è perché non possa essere utile dire: questa è la mia parte nella faccenda, questo è il mio fianco che gli ho messo lì per farmelo colpire…
    ma perché COMUNQUE, qualsiasi siano le ragioni per cui questa relazione l’hai iniziata, nel presente ti ritrovi a fare i conti anche con tutto il carico di confusione/frustrazione/meccanismi di adattamento e difesa che le dinamiche stesse della relazione hanno innescato. Ovvero: molti dei pensieri e delle sensazioni che hai in questo momento, anche la sensazione di non avere te, sono frutto della violenza morale, confronti, votazioni, frustrazioni. Allora, poiché ora conta più uscirne che capire come sia iniziata, quello che intendo dire è che non sto dicendo che Margot non possa sicuramente avere bisogno di conoscersi meglio per evitare in futuro di mettersi nella merda così e concedersi invece delle scelte funzionali, positive, ecc, ma che anche la persona con la migliore autostima dell’universo si sentirebbe una cacca dopo essere passata attraverso la forca delle molestie morali, psicologiche e visioni deviate.
    Ed è per questo che ti si dice che è facendo altro, spostandoti, provando a ritrovarti in qualche anche minimale spazio di libertà che potresti ritrovare te stessa molto di più che elucubrando su questa c.... di storia assurda e le sensazioni di frustrazione/terrore che ti porta. Sì, terrore.
    Come si fa? facendolo. Si fa che se per tre minuti al giorno riesci a fare qualcosa per te e basta, che sia pure un centrino all’uncinetto e sei nel presente, sei tu con l’uncinetto, le sensazioni che ti dà fare all’uncinetto (anche: non mi piace), non stai scappando, ma sei. Sei più in te e nel presente di quando ti ammazzi di seghe mentali pensando lui è, lui fa, lui dice, io rispetto al lui sono… ecc ecc.
    Per il resto del tempo ti fai ancora le seghe? ti viene da pensare che quei tre minuti al giorno invece erano allora una bugia?
    invece è quando non ti fai le seghe che stai guarendo.
    Chi lo ha detto che io non mi sono mai buttata alle ortiche? secondo quali parametri? secondo me sì, mi sono buttata alle ortiche. Ma il punto non è tanto questo (se pure comprendo assolutissimamente le sensazioni anche rispetto a questo, credimi, e le difficoltà, e l’ansia, spaesamento ecc ecc ecc) bensì il riuscire a recuperare il senso che le ortiche e chi ti punge il culo non sono l’universo tutto e il

  6. 1536
    LUNA -

    solo orizzonte possibile, perché, azzo, veramente meglio fare un centrino all’uncinetto, mani, uncinetto, filo, se non si riesce a tornare subito a correre come prima e a percepirsi interi, che illudersi – sì, illudersi, negativamente – che un metro quadro di ortiche alte però 250 metri e con spuntoni in acciaio non chirurgico e non disinfettato siano il mondo, il proprio mondo.
    Se alzi gli occhi cosa c’è oltre il pc? Spero che tu non scriva al lavoro e mi dica: lui che si scaccola il naso in questo momento mentre sta per prepararsi ad un nuovo plateale attacco alla sua principessa di turno (che tra due minuti diventerà a sua volta l’essere più inadeguato dell’universo, e se non tra due minuti comunque, nel momento in cui LUI non reggerà di sentirsi inadeguato rispetto a chiunque senta più alto di un millimetro rispetto a quello che lui riesce a sopportare e quindi dovrà tentare abbassare chi ha davanti, e magari dire: guarda, tu mi servi solo all’altezza della cintura, per essere sicuro che chi ha davanti non si accorga che c’è tutto un universo intorno e che lui è una specie di vito catozzo dell’intelligenza emotiva, e che quando parla può fare anche il figo, ma passa il tempo a ruttare e scoreggiare idiozie).
    No, la mia domanda era: cosa c’è oltre lo schermo, per dire che cosa c’è, Margot, alla tua destra, alla tua sinistra, un metro più in alto di dove abitualmente tieni lo sguardo? e non lo sto solo dicendo in senso simbolico, lo sto dicendo in senso reale. Magari c’è una pianta che ha bisogno che la bagni, un libro che hai comprato e non hai ancora letto, un mobile che vorresti cambiare, una finestra che dà sul cortile, e quando vai per strada ci sono un sacco di cose che ora non vedi. Non è implodendo ancora di più che ti troverai, ma allargando lo sguardo. Guarda che non sto dicendo che sia semplice, sto dicendo però che mentre ti ammazzi di seghe mentali domandandoti perché lui non ti vuole nel suo mondo in realtà stai sempre nel suo mondo e mai nel tuo. Il tuo mondo sei tu, innanzitutto, ma stai mai con te veramente? Nelle piccole cose, veramente. Quando tempo e energie dedichi al tuo mondo, veramente? come puoi avere delle soddisfazioni per te stessa se lasci che nel tuo mondo crescano erbacce, vada tutto a puttane, mentre coltivi solo il suo? anche il suo mondo narcisista. Guarda che ho capito benissimo come ti senti, per quello che posso, ovvio, perché non sono te e non sono dentro di te. Ma guarda che i meccanismi come questo sono anche banali, pur nella loro potenza. Il casino sta negli effetti di confusione emotiva e mentale, mancanza di autodeterminazione, ansia, angoscia, depressione e fissazione che portano, e sì, poi bisogna rimboccarsi le maniche e avere pazienza per ritornare del tutto in asse. Ma se neanche cominci davvero… quei minuti al giorno che dedichi veramente a te sono l’inizio della tua salvezza, anche se hai delle ricadute.

  7. 1537
    margot -

    Cara Luna dirti che nn ti sei buttata alle ortiche nn è perchè penso che tu nn possa aver passato dei momenti di totale delirio in cui, nn capendo più chi sei, hai commesso errori o ti sei ritrovata in situazioni nn idonee alla tua felicità. Lo dico perchè ammiro di te la tua forza, che nasce anche forse dall’essersi trovata nella pupù. ammiro il fatto che tu sia così diligentemente lucida e capace di analizzare la realtà per quella che è e di proporre a te e agli altri delle soluzioni costruttive. Ammiro di te di essere un punto fermo, su cui anche io mi appoggio spesso. Mi sei di aiuto malgrado nn ti conosca di persona, ma ti sento vicina sempre come un’amica. Io vorrei tanto essere più forte, per me e per tutto. Vorrei tanto nn essere così in balia delle sue elucubrazioni mentali. Perchè Luna hai ragione quando dici che lui ha più paura di me. E questo mi fa sentire ancora di più in un limbo. Ora però Luna mi trovo a un bivio: ha avuto un grave mancanza dentro la sua famiglia e mi sono sentita di volergli stare vicina. Ma ovviamente nn ho potuto. Sono l’altra. La donna ufficiale era lì a ricoprire il suo ruolo. e io sono stata ferma a guardare. Nn ho potuto fare o dire nulla. Nn ne avevo il diritto. E la cosa mi distrugge nn poter stargli vicino come vorrei. Mi sento impotente e braccata. Ho provato a chiamarlo ma mi evita.
    Sono distrutta. Nn pensavo di potermi trovare in una tale situazione. Mi sento ancora più rifiutata visto che nn vuole da me neanche il mio aiuto. NN sono la sua famiglia. Sono ritornata ad essere un’estranea. Luna nn so veramente cosa mi stia succedendo, ma so che la mia testa frulla male. mi sento male, ma la testa mi dice che nn è il comportamento adatto e che sto sbagliando, sto valutando le cose in maniera errata. Ma nn riesco ad essere più lucida di così.

  8. 1538
    LUNA -

    MARGOT: se “che lui ha più paura di te” ti fa sentire in un limbo perché ti viene da elucubrare cose tipo “non è colpa sua, è che è fragile come anatroccolo anche se mi tira pugni” o tipo che siete due anime gemelle perché entrambi avete paura o che stia a te proteggerlo e salvarlo dalle sue paure non ci siamo proprio.
    Quando ti dico che anche lui ha paura non te lo dico perché tu vada in protezione sua o perché intendo dire “in realtà lui vorrebbe ma ha troppa paura”, te lo sto dicendo perché nel momento in cui tu vedi nella sua arroganza, aggressività e prevaricazione una specie di prova che lui sarebbe più figo di te o portatore di illuminate verità sulla tua identità, quella del mondo intero o anche degli alieni di un’altra galassia, io ti dico che non sta meglio di te. Ma non sta meglio di te non significa che allora sarebbe bello se vi faceste ricoverare insieme, ma che sarebbe il caso che ti sposti, perché qualsiasi siano le sue paure o pare è chiaro che se le gestisce in modo distruttivo. Ma se quel suo modo distruttivo per lui significa tenersi in equilibrio lui sta in equilibrio comunque mentre tu rischi la neurodeliri.

    A parte ciò mi ritrovo a ripetermi anche su un altro punto (e non mi ritrovo a ripetermi perché tu non sei intelligente, intendiamoci):

    @Ora però Luna mi trovo a un bivio: ha avuto un grave mancanza dentro la sua famiglia e mi sono sentita di volergli stare vicina. Ma ovviamente nn ho potuto. Sono l’altra. La donna ufficiale era lì a ricoprire il suo ruolo. e io sono stata ferma a guardare. Nn ho potuto fare o dire nulla. Nn ne avevo il diritto. E la cosa mi distrugge nn poter stargli vicino come vorrei. Mi sento impotente e braccata. Ho provato a chiamarlo ma mi evita.

    Il motivo per cui la vostra relazione è così non è perché tu non sei la donna ufficiale. Il fatto che tu non sia la sua fidanzata e che la storia sia clandestina è un fattore in più che ti crea disagio, ma forse non ti rendi conto che hai anche culo a non essere la sua donna ufficiale, perché se tu lo fossi ti beccheresti ancora più le sue dinamiche, che sono LUI. Tu continui a raccontarti questa menata che è perché non sei la sua donna ufficiale che lui pensa, agisce, tratta in un certo modo, ma pensi davvero che se tu fossi sua moglie sarebbe diverso? o se aveste un figlio, due o sei? Pensi che la sua testa, il suo modo di porsi davanti al mondo e la realtà sarebbero diversi? Praticamente lo status di moglie o compagna ufficiale lo farebbero cambiare? uh. Tanto è vero che stai lì a dirti che lei, la persona ufficiale, ha la fortuna di potergli stare vicino ai funerali, può stargli vicino come tu vorresti, e in questo file però ci dimentichiamo che la persona che ha vicino ha vicino una persona che nel frattempo ha un’altra storia e mentre ha un’altra storia dà le votazioni e cerca di averne un’altra ancora?
    E mettiamo pure che lei non sappia niente e che si svegli ogni mattina pensando che ha accanto un compagno delizioso con cui fare l’albero

  9. 1539
    LUNA -

    di Natale (anche se mi pare improbabile che un molestatore morale di siffatta specie e con queste dinamiche possa per anni fingere di essere Babbo Natale con una persona con cui mangia pastasciutta tutti i giorni… e che a lei pure non tiri pure un po’ di evidente merda, pure in modo più sottile che sia… e che lei non riesca a riconoscerla… di fatto neanche tu ci riesci completamente, quindi… quindi è probabile che pure lei si racconti qualche chilo di palle per non vedere o lo giustifichi parecchio, ma comunque sia se tu cominciassi a farti i c.... tuoi, invece che quelli di lei sarebbe sempre ora… ma nel senso che ti renderesti conto che il problema comunque sta nell’uno a uno, cioè di come lui tratta te, cosa di cui ti devi liberare, indipendentemente da come lui tratta la fioraia, l’altra collega o la sua fidanzata. Perché la tua grande gatta da pelare è come lui tratta te e il fatto che ti devi spostare), dicevo, mettiamo pure che sia così: a te piacerebbe non sapere che sei fidanzata da anni con uno che fuori casa si comporta come lui? e guarda che non mi riferisco solo al fatto che la tradisce, ma mi riferisco alla sua palese misoginia. Perché per parlare delle donne come lui fa le donne bisogna odiarle, non amarle. O perlomeno non avere un rapporto sereno, manco con la fioraia. Ecco… non ti sto dicendo: lui odia Margot, ti sto dicendo che lui ha un rapporto con il femminile, non solo con Margot, problematico. Tuttavia tu continui a farne un problema personale. E che ci sta che sia personale perché lui fa male a te quando ti fa male, ma il problema è che veramente non ti rendi conto che lui è così. Poi, certo, è chiaro che questa dinamica esiste anche perché tu quando lui si comporta come si sta comportando con te invece di pensare che veramente la botta di culo è non vederlo più (o vederlo, ma non averci più a che fare sul piano in cui sei ora) ti struggi e distruggi pensando a come farti vedere da lui, e come potresti consolarlo se solo ti fosse permesso.
    Margot, come ti ho già detto non è che non capisco che la testa ti frulla male, e che può succedere, quello che dico è che sarebbe il caso che tu ti facessi aiutare per capire VERAMENTE cosa sta succedendo e risolvere la cosa in maniera VERAMENTE adeguata. Non sto dicendo che per forza tu non possa farcela da sola, ma visto che bene non stai e che il tempo e le energie che sprechi sono le tue, visto che l’incubo in cui senti di vivere è tuo, lo senti dentro e non ne puoi più, a me, concedimi, dispiace che tu pensi che una via d’uscita non ci sia, mentre ti friggi il cervello pensando che vorresti poter essere la sua fidanzata ufficiale e con altre fritture. Mi può dispiacere che ti friggi il cervello? mi può dispiacere per le tue sensazioni di angoscia e di essere intrappolata. Me lo concedi? fermo restando il libero arbitrio, mi può dispiacere?

  10. 1540
    LUNA -

    A me x me stessa dispiace. Ciò non significa che io abbia un istinto da crocerossina nei tuoi confronti perché mi dispiace per me. Significa che quando vedo qualcuno che si rigira come una fettina appannata in una terrina di chiodi, solo che non è una fettina, ma è un essere umano, e dentro sente quell’angoscia ecc ecc ecc, sente i chiodi dentro, e se li infilza anche da sola nella testa, tanto si è ormai abituata a farseli infilare, mi dispiace. Allora mi viene spontaneo non riuscire ad andare avanti e fingere di non vedere. Anche se non posso farci niente. Perché è vero, sai, non posso farci niente, e lo so. Non può farci niente nessuno finché qualcosa non scatta in te. Allora, se tu aprirai uno spiraglio, ma devi aprirlo tu. Non a me, perché io provo un sincero affetto per te oltre questo schermo, ma io non sono nessuno. Io non posso venire a salvarti. Tu dici @ammiro di te la tua forza, ammiro il fatto che tu sia così diligentemente lucida e capace di analizzare la realtà per qlla che è e di proporre a te e agli altri delle soluzioni costruttive. Ammiro di te di essere un punto fermo.

    Guarda che non è una questione di forza, è più una questione di costruttività, innanzitutto. le tue seghe mentali sono sterili e distruttive. Capisco perché le hai, ma rimangono distruttive. Te lo dico per esperienza.
    Io vorrei che tu capissi una cosa, che non è una cazzata, credimi se puoi: stai male, e lo so che stai male, ma per fortuna, e te lo dico di cuore, tu con questa persona non dividi una casa, puoi tornare nella tua la sera, e i danni collaterali di questa vicenda sono ancora minimi. Il tuo spazio per spostarti è più ampio, quello interno e quello esterno. Chi sono per dirlo? che ne so? in questo fidati di me. I danni ti sembrano enormi? bene, c’è di peggio. Non sto facendo un confronto, ti sto dicendo un’altra cosa: che il fatto di avere avuto una relazione “parziale” con lui potrebbe essere proprio ciò di cui un giorno ringrazierai il Cielo. “mi è andata di culo” ti dirai “perché se avessi diviso, condiviso di più sarebbe stato più c.... ancora”. Tu dici che sono diligentemente lucida. è vero, io ho cercato di capire, di avere sempre una parte che non si facesse travolgere del tutto. Il mio tipo di intelligenza in questo può avermi anche aiutato. Ma la parte travolta? Oggi, meglio di ieri, so perché ne sono stata travolta. E, credimi, nn è questione di essere stupidi. Si può anche cadere, per varie circostanze, in qualcosa più grande di noi. Enorme è stato, Margot. Non per le seghe mentali, per la realtà. Anche se vorrei poterlo negare, ancora. La mia parte lucida ha voluto/dovuto capire per poter spiegare a me stessa, mentre ero intrappolata in un enigma feroce e avevo il cuore a pezzi. Ma anche per dare gli strumenti a chi da fuori, sennò, non poteva capire. “Ho questo. Poiché ho questo non sono in grado di dire con certezza che ce l’ho. Ma credo si tratti di questo, sintomi inclusi. Anche se spero di no. Ma è un sintomo anche questo”. Figo?

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