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Lettera pubblicata il 24 Settembre 2007. L'autore ha condiviso 4 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore chillido44.
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Reagisce in modo esagerato tanto quanto lo stimolo viene percepito come fortemente lesivo.
Non dico che sia facile, ma una volta capito che ciò che si crede sia mal d’amore o propria responsabilità totale è anche sintomo post traumatico forse si può anche capire che, come dopo un incidente, è il caso di prendersi cura di sè per riportare i propri livelli, anche reattivi, alla normalità. Anche centrando un problema per quello che è, o almeno comiciando a prenderne atto. Sul serio).
CLA’: sì, semplicemente sei e hai il diritto di essere.
Luna, a volte mi chiedo tu come stai, come vivi adesso, se ne sei uscita e ti sei ritrovata. Ti penso perchè io vado spesso in crisi, soprattutto i fine settimana quando ci troviamo, per qualche ora, tutti in casa (lui, io e la bimba).
Per me è difficile togliermi di mezzo per uscire dalle sue dinamiche. Perchè sono solo io che ragiono sulla nostra relazione, mentre per lui quella sbagliata sono io, sempre io e solo io. Anche le rare volte che riconosce di aver sbagliato, lo fa con l’atteggiamento di chi dice “ok ho sbagliato, e allora? prova a lamentarti o a dilungarti sul mio errore”.
Domenica mi ha aggredita, non solo verbalmente. Ha cominciato a prendermi a spintoni, mi ha costretta contro il muro. Quando mi sono divincolata mi ha spinta per terra. Gli ho detto che avrei chiamato i carabinieri, e lui mi ha detto “chiamali”. Poi è andato a dormire (erano le 15.00. Aveva bevuto tanto vino. Il giorno dopo mi ha detto che gli dispiaceva per quanto era accaduto. Dopo altre 24 ore mi ha accusata di essere talmente stronza che avrei chiamato i carabinieri per il padre di mia figlia, che lui non mi ha messo le mani addosso. Spingere non è mettere le mani addosso. Luna, a volte penso che solo morendo sarei veramente libera, solo che in quel modo chiuderei in prigione mia figlia, quella stessa prigione dalla quale io non riesco a fuggire. Ci sono mille ostacoli, molti dei quali sono solo nella mia mente, altri ancora originano dai suoi atteggiamenti. Poi c’è il lato pratico.
Lui non è cattivo, è solo infelice. Non è mai stato felice. Non sa come si vive nella felicità….. per quasi due decenni ho pensato che la mia missione su questa terra fosse fargli conoscere la vera felicità, è difficile riconoscere che ho fallito, che ho lavorato a vuoto. Vorrei avere un livello di lucidità tale da non guardare giù mentre risalgo dalla fossa dove sono precipitata. Vorrei davvero impedire a me stessa di alimentare anche il più piccolo dubbio sul fatto che “avrei potuto impegnarmi di più”.
Grazie Luna, mi aiuti sempre, tanto
ALEBA: @Per me è difficile togliermi di mezzo per uscire dalle sue dinamiche. Perchè sono solo io che ragiono sulla nostra relazione, mentre per lui quella sbagliata sono io, sempre io e solo io. Anche le rare volte che riconosce di aver sbagliato, lo fa con l’atteggiamento di chi dice “ok ho sbagliato, e allora? prova a lamentarti o a dilungarti sul mio errore”.
Ma di fatto, Aleba, il fatto che solo tu ragioni sulla relazione è proprio una parte di quella famosa dinamica, no? Potrei scriverti le identiche cose riguardo la mia esperienza. Di fronte a una discussione su un suo errore: sguardo vacuo, leggere il giornale o fare altro, molta fretta e mai il momento giusto, un’epressione indecifrabile tipo: sto ascoltando e sono turbato, non sto ascoltando per niente. Nei casi peggiori incapacità di reggere una tensione dell’altra persona, seppure reattiva.
@Luna, a volte penso che solo morendo sarei veramente libera
anche questo pensiero è frutto delle famose dinamiche. Non hai bisogno di morire per sentirti veramente libera. Semmai hai bisogno di ricominciare a vivere, lontano dalle dinamiche.
il pensiero nasce non dall’impossibilità effettiva di essere altrimenti libera, ma dal senso di oppressione delle dinamiche.
@Ci sono mille ostacoli, molti dei quali sono solo nella mia mente, altri ancora originano dai suoi atteggiamenti. Poi c’è il lato pratico.
anche il fatto che i mille ostacoli siano nella tua mente, e originati dai suoi atteggiamenti fa parte dell’esistenza stessa della dinamica. Anche mettere in fondo alla lista il lato pratico, che in realtà è quello più concreto e sul quale sarebbe importante investire le energie e le risorse. Le energie vengono però male indirizzate, perché spese per compensare, controllare, adattarti, giustificare, preservarti dall’aggressione. Inoltre la questione pratica viene vissuta non come una possibilità di allontanarsi dal conflitto e quindi poter ragionare e sentire anche più lucidamente, o come un diritto, bensì con ansia. Anche perché oltre agli effetti problemi (non li conosco in concreto e possono essere concretissimi, ma di solito è anche per la loro esistenza che appunto si genera il terreno su cui si innesta la prevaricazione. Ecco perché diventa importante intervenire su quell’aspetto, investendo le proprie risorse. Ecco perché la questione pratica finisce al terzo posto, mentre dovrebbe essere al primo
@lui non è cattivo, è solo infelice. Non è mai stato felice. Non sa come si vive nella felicità…..
e tu, tu sei felice così? a sfiancarti è anche il fatto di dirti (dirmi) che lui non è cattivo. A me non interessa sapere se lui è cattivo. Uno può anche non essere cattivo, ma se mi urla con una tromba nelle orecchie e mi rompe un timpano, che lo faccia per cattiveria, ignoranza, incapacità emotiva, o stupidità, con dolo volontario o meno sempre mi sta spaccando un timpano.
nelle relazioni non disfunzionali e non caratterizzate da dinamiche di questo tipo non è necessario riconoscere una cattiveria nell’altro per poter ammettere una effettività incompatibilità di carattere, di progetti, intenti, vedute. Non è necessario continuamente passare tra rabbia e frustrazione e giustificazione. Si può anche stare male in una relazione e basta, e prenderne atto.
@Spingere non è mettere le mani addosso.
La negazione è una sua arma di difesa, mi pare, che sa usare benissimo. Ma non ha solo la sua, ha anche la tua. Con la quale proteggi al contempo i suoi errori per lui, ma anche per te stessa, quando ti fanno troppo male. Ma chi protegge te?
Che sia mettere le mani addosso o no ti ha fatto stare bene? non hai comunque percepito un eccesso di tensione? o un’incapacità di gestire i conflitti in modo diverso e non lesivo?
Quella non è comunque una realtà oggettiva?
@per quasi due decenni ho pensato che la mia missione su questa terra fosse fargli conoscere la vera felicità, è difficile riconoscere che ho fallito, che ho lavorato a vuoto.
Anche questa frase la capisco – come tutte le altre, purtroppo conosco il meccanismo 🙁 – e capisco il senso di frustrazione. Tuttavia, lucidamente parlando, non hai fallito un tubo. Perché una relazione è una realtà paritaria in cui le persone, oltre a stare bene con se stesse (no a immolarsi per il benessere dell’altro fino a scomparire o distruggersi) pensano anche empaticamente alla serenità dell’altro, che rimane non perché ha una missione o è legato dalla paura ecc, bensì perché si sente amato, protetto, in un progetto paritario di serenità.
ma questo vale per entrambi, non per uno che ha una missione salvifica e l’altro che è semplicemente quello che è, che tanto l’altro corre come un criceto sulla ruota. Fa molto male, e lo so, vedere le ferite in un altro, sapere che non è mai stato felice, neppure da bambino, conoscere magari quali siano state le prevaricazioni violente che può avere subito. Tuttavia non hai fallito nessuna missione, perchè se lui non è capace di vivere una relazione sana la colpa non è tua. nè è una tua colpa non averlo reso più capace. e inoltre è ovvio che nessuno può avere come missione quella che dici. perché dovrebbe pensare a vivere. e vivere non è questo, non è quello che dici.
Aleba, nessuna delle frasi che hai scritto, nessuna delle sensazioni, emozioni e paure che descrivi purtroppo di stupisce. Le conosco tutte e conosco la loro potenza. Quindi mentre le ho “svolte” una per una non l’ho mai fatto con giudizio. invece mi trovo a ringraziarti perché mentre le svolgo insieme a te non posso che rimarcare tutto ciò anche a me stessa. E questo specchio aiuta anche la mia lucidità nel guardare il mio vissuto. ora non ho più spazio, tornerò. un grande abbraccio. E abbi cura di te, per piacere, più che puoi. sei una grande donna, ma in una piccola scatola, purtroppo troppo piena di spilli. Ma non è colpa tua, non sei un puntaspilli e la scatola non è la vita
Vi scrivo a quest’ora perche’ho girato per tutti i posti che conosco (compresa casa sua e dei suoi genitori)per vedere se stesse con la nuova concubina. Ha detto che per lei lascerebbe tutto perche’è tutto cio’che desidera dalla vita. Penserete che sono pazza ma ora vi dico tutto: siamo andati acena fuori con amici e dopo un po’è arrivato lui mano nella mano con la nuova fiamma. Al che gia’mi ero innervosita. Poi ha passato la serata a corteggiarla, adularla e a dirle quanto è irresistibile il tutto davanti a me. Lei ha cominciato a starci al che ovviamente la situazione è peggiorata. Io ho dovuto assistere a tutto senza poter dire una parola. Ha detto che se solo gli dara’un cenno lascera’tutto per stare con lei. O mio Dio!!! Mi capite? Mi sono sentita un cesso, ma a parte il fisico, proprio un gabinetto in cui hanno cagato tanta merda da nn poterla smaltire. Poi io sono andata in bagno e al mio ritorno erano scomparsi. Per questo ho cominciato a girare per tutti i posti dove poteva essere e nn li ho trovati, ma la cosa nn mi ha sollevata. Anzi!!!poi sono andata a casa sua ma nn c’era e neanche a casa di lei, per i boschi, a casa dei suoi dappertutto ma niente. Sto impazzendo!! Mi sento una schifosa. E sinceramente al di la’del rifletterci sul perche’mi comporto da cesso vorrei dire che fondamentalmente mi sono rovinata la vita per un uomo a cui faccio schifo e che preferisce un carlino a me. Cio’mi convince che sono un’emerita idiota e che mi sono fatta fottere. Ha vinto lui. E basta. Io sono qui inerme a aspettare di morire.
Margot cara, io credo ke tu ti senta sollevata dal fatto che quell’uomo che tanto ti tormenta abbia trovato un’altra vittima. (purtroppo).
Stai male, inevitabile…ma sapere che lui si stia allontanando ti creerà all’inizio non poco dolore…ma pian piano realizzerai che è la cosa più giusta e sana per te!
Riprenderai il controllo della tua vita, dei tuoi sentimenti e del tuo valore che brutalmente è stato calpestato!
Lascialo andare….è la tua salvezza!
Immagino che vi chiederete : “ma non aveva detto che non avrebbe più scritto?”
Non saprei da dove cominciare…potrei dire che l’unica cosa che voglio fare è dormire. Dormire per non pensare. Ho lasciato spento il tel per nn aspettare una chiamata che non arriva…e perchè non arriva?
Non arriva per il semplice fatto che ho rifiutato di prestargli dei soldi (meno di una settimana fa mi ha chiesto 200€)..Io non son riuscita a dirgli di no. Ma ieri proprio non ce l’ho fatta.
Il giorno prima è andato quasi tutto bene..
Dopo aver fatto l’amore mi ha chiesto se cn lui mi trovo bene. Ho rsp di sì e ho girato la domanda a lui. Ha rsp dichiarando che quando fa l’amore cn me ci mette il cuore, i sentimenti…Non riuscirebbe a fare l’amore in altro modo. Anche xk oltre a quello parliamo, scherziamo. Quando sa di dover uscire cn me ha piacere..altrimenti inventerebbe scuse per non vedermi. Gli piaccio come sono, una bravissima persona, dolce, dolcissima…So, sempre a suo dire, come interessare/tenere un uomo.L’unico difetto che mi accomuna a lui è il fatto di arrabbiarmi subito.
Poi ha iniziato a chiedermi se mi vedo cn altre persone, aggiungendo “a me non frega niente degli altri uomini, te lo chiedo xk sn curioso”.
Ho provato a farlo esprimere in modo diverso (è straniero) ma ha detto la stessa identica cosa. A lui io interessa, ma gli altri uomini no! Che arrampicata sugli specchi!!
Gli ho chiesto se mi accompagnava al lavoro il giorno sucessivo..Lo ha fatto. Siamo andati cn la mia macchina..poi puntuale è venuto a prendermi salutando le mie colleghe. Un mio collega invece scherzava dcendo che era geloso..a quel punto lui mi ha chiesto un pò seccato chi fosse e cosa volesse. Stasera avrei dovuto dormire da lui.
Da qnd la sua famiglia è partita dorme a casa rare volte. Mi dice che va da un amico e c’è la mamma di quest’ultimo che fa da mamma anche a lui. Se non avessimo abitato così vicino mi avrebbe portata sempre a casa sua.
Io ovviamente non ci ho creduto (ma ho fatto il possibile per sembrare una ragazza “aperta” e non gelosa)…Lui dice che non avrebbe problemi a dirmi che ha un’altra, ma nn è così.Io sono l’unica.
Avevamo parlato anche di andare al mare, di sentirci cn le video-chat.
Ma dopo che ieri mi sn un pò alterata alla sua richiesta di soldi non si è più fatto sentire. Qiundi per lui io rappresento sesso e soldi?
E’ una contraddizione unica quell’uomo. Non riesce a rendersi conto di quello che dice, non da il giusto peso alle parole.
Addirittura dopo un piccolo battibecco gli ho detto che avrei voluto non vederlo più. Non capiva…lui non vorrebbe lascirmi ma se io dovessi decidere lui accetterebbe, a patto che io dopo non lo stressa. Io stressare lui?? Aspetto sempre che sia lui a farsi sentire, anche ora che è da solo. Mi sarò permessa una volta di dargli il buongiorno.
Perchè si comporta così? Cn la compagna sn sicura che non si permette di fare certe affermazioni.
Possibile che io non ne esca?
Sn arrivata alla conclusione di tenerlo così com’è, pur di non perderlo.Che in qualche modo mi appaghi , altrimenti non vedo una spiegazione. Sn molto dimagrita, ho il sonno tormentato. Appena lui chiama io dimentico tutto e sn pronta a ripartire da zero.
Quando sto cn lui vorrei che il tempo non passasse..vorrei vederlo e sentirlo sempre.Eppure mi capita di considerarlo misero, non adatto a me. Ma mi intestardisco e vado avanti, nonostante tutto.
Trascuro chiunque. Mi sto comportando male nei confronti di un altro uomo che è all’oscuro di tutto, ma ciononostante continua a farmi sentire importante.
Ho paura diventi una dipendenza questa relazione. Ho paura di quando tornerà la famiglia…Mi trascurerà. Ed ho paura di averlo perso, nonostante sappia che sarebbe la mia salvezza!
Ho paura di capitare ancora in un’altra relazione di questo tipo…se non peggio!Ho paura di restare da sola, di non essere amata, di non meritare una storia normale. E se dovesse capitare ho paura di non farla funzionare, come cn il mio ex.
Ho paura di uscirne e di non saperne uscire.
Ci sono donne capaci di aggirare gli uomini e farsi pagare, regalare qualsiasi cosa. Non le ho mai ammirate ma in qst preciso momento le invidio molto.
Ps : l’idea di dormire nel suo letto mi ha messa molto a disagio ed ero un pò perplessa.Magari trovandomi non sarei riuscita, ma il sapere che lui vorrebbe dormire cn me mi ha fatto piacere, anche se ovviamente qualsiasi programma salta sempre!
Luna, mi chiedo spesso ank’io, anche se non lo scrivo(sbagliando), come stavi allora e come ti senti. Cosa provi quando ci leggi.
MARGOT: spero che tu stia meglio rispetto all’altro giorno, quando hai scritto, e che dopo la fase compulsiva tu sia riuscita a calmarti un po’. Tu stai lì a dirti che ti senti un cesso, che ti sei fatta fottere, che puoi solo aspettare di morire, che ha vinto lui… e altre schifezze che certamente bene non ti fanno, anche se comprendo il tuo senso di frustrazione e confusione. E’ che non riesci a metterti nell’ottica che anche tu puoi lasciare lui, anche tu puoi pensare che lui non fa per te, che TU puoi liberarti di lui e stare bene, meglio, essere libera di avere una vita più piena e serena, finalmente. Che lui ha delle dinamiche che meglio perderle che trovarle, e poiché sono sue, purtroppo, se le porta in giro con sè, comunque. Lui continua a fare il gioco del: sono io che decido, ma alla fine è un gioco che può fare solo perché tu ci caschi, perché sennò, nel farlo, sarebbe come se si mettesse in piedi su una panchina dicendo: io sono napoleone! io sono l’imperatore!
decidere di crederci, di dargli credito, di gettargli uova marce o semplicemente di passargli davanti mentre delira in piedi sulla panchina e andare avanti per la tua strada (e dunque annullare gli effetti dei suoi deliri su di te) sta in te molto più di quanto pensi. E non lo dico per dire che sei una scema se non ce la fai, dico che ti sfugge quanto tu possa realmente farlo, e quanto lui in realtà non ha tutto il potere che gli attribuisci. E’ un potere fittizio, il suo. Esiste perché gli viene dato credito, sennò si dissolve, e diventa solo un suo parlare a vanvera.
Il fatto che lui abbia tanto bisogno di essere plateale a me dice piuttosto, tra l’altro, che quel tale è molto dipendente anche lui dall’esterno. Altrimenti non avrebbe bisogno di verbalizzare tanto le cose che dici anche riguardo alla sua nuova fiamma.
Io ti auguro Margot di riuscire veramente a vedere che il potere di quel tale, per quanto possa essere un buon manipolatore, è solo un castello di carte. Il suo potere si annulla nel momento in cui tu non ci caschi più.
CLA’: @Sn arrivata alla conclusione di tenerlo così com’è, pur di non perderlo.Che in qualche modo mi appaghi , altrimenti non vedo una spiegazione. Sn molto dimagrita, ho il sonno tormentato. Appena lui chiama io dimentico tutto e sn pronta a ripartire da zero.
Cara Clà, volere è potere non è tanto una frase stupida, sai? Se vuoi tenertelo così com’è pur di non perderlo te lo terrai, anche se venisse il mondo a dirti che non ti conviene. Te lo terrai così, con tutti gli adattamenti del caso se per te è la cosa giusta da fare. L’asino casca nel momento in cui di mezzo c’è anche il volere suo però. Cioè quando lui oltre al fatto di… farsi tenere così com’è diventa invece sfuggente, e dipende quanto. Intendo dire che probabilmente è più facile comunque tenerselo così com’è quando lui è nella fase di avvicinamento, perché la sua famiglia non c’è o comunque gli va bene così, meno facile, questo suo “così com’è”, nel momento in cui non chiama,
non c’è, detta regole di distacco ecc. Tu mi pare però che a volte fai il procedimento inverso, cioè cerchi le giustificazioni tipo: se me lo tengo così ci sarà pure un motivo. Forse non è così male come sembra, forse in realtà lui tiene a me più di quanto non sembri, forse lui è vero quando è meglio e invece non è se stesso quando è peggio, forse questo è solo un tipo relazione diverso da altre, mica tutti dobbiamo stare in schemi precisi…
beh, è anche vero che esistono molti tipi di relazione, c’era persino uno (era un libro? un film? non ricordo) che si innamorava del suo portachiavi parlante, o qualcosa del genere. Il centro rimane sempre quello, però: così stiamo bene o no? è quello che per noi è una relazione veramente appagante?
@Luna, mi chiedo spesso ank’io, anche se non lo scrivo(sbagliando), come stavi allora e come ti senti. Cosa provi quando ci leggi.
Perché “sbagliando”? non ho capito bene il senso.
Cosa provo quando vi leggo? empatia, dispiacere. dispiacere perché dispiace percepire che qualcuno è come un’automobilina che continua a fare roar roar con il motore, consumando energie e ruote, ma sbattendo contro il muro. Quello che mi dispiace però è anche la difficoltà nel sentire la percezione di sè, più completa, una libertà interiore, per cui una scelta (che è sempre un fatto personale, in un verso o nell’altro, anche quello di andarsene o restare) sia dettata dalla consapevolezza potendo davvero valutare tutti i fattori e il proprio sentire, e non dettata dalla tensione, dall’ansia, dalle compulsioni, dalla paura, da un annebbiamento della propria autostima. E mi dispiace per l’incessante, logorante lavorio mentale a cui questo tipo di dinamiche portano. E anche ad una revisione arbitraria e deprimente di se stessi. Ma in ciò, e in altro che sento, non c’è giudizio, anche se forse non riesco ad esprimere bene quello che sento.
Mi chiedi come sto io. Io sto in una fase in cui mi confronto anche i vari effetti globali della situazione che ho attraversato a lungo. Ed è per questo, anche, che vorrei dire: scendete prima, scendete prima che sia peggio. Prima di avere ancora meno energie, prima di avere ancora più cose, in generale, da mettere a posto. Tanto, comunque, poi dovrete rimboccarvi le maniche per mettere ordine, anche in voi stesse, quindi prima lo fate e meglio è. Che sia perché lui se ne va o perché ve ne andate voi sarà così comunque. Arriverà quel giorno, oggi, domani o tra qualche anno, e più tempo sarà passato e più dovrete mettere ordine. Non è facile spiegare questo concetto e il mio stato d’animo, perché è complesso. Però posso dirti che oggi, quando penso alla semplicità contrapposta alla difficoltà, vedo le cose in un altro modo. Io devo andarmi a cercare quando mi perdo, ora è ancora così. Un giorno tornerà ad essere naturale non doverci pensare. Perché mi conosco. So chi sono al di là di questa guerra che ho attraversato. E me lo devo ricordare, anche quando me ne dimentico.