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Lettera pubblicata il 24 Settembre 2007. L'autore ha condiviso 4 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore chillido44.
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Quando in un uomo, in un Amore o presunto tale, cacci l’ anima… quando va male, quando vieni abbandonata li’ come un rottame, quando non vieni SCELTA, e’ come se il cervello andasse in tilt. Io sono leggermente sollevata dal fatto che un terapista abbia avuto il buon cuore di dirmi che e’ n-o-r-m-a-l-e. Ovvero che e’ possibile che accada che una donna intelligente, in gamba, capace e mediamente sicura di cio’ che e’, si trasformi in una bambina impaurita e piena di sensi di colpa. Circoli viziosissimi di “vorrei”, “non vorrei”, “avrei voluto”, “avrei dovuto, ma non potevo”, “dovrei, ma non posso”, “dovresti”, “devi” e “non devi” sono VELENO per la sanita’ mentale di una qualunque persona che sia gia’ provata e segnata da un rapporto squilibrato nella sostanza.
L’ “AMORE PER SE STESSI”: che bella espressione. Come no? Donne, amatevi! E se tutto cio’ che vivi ti urla che “FAI SCHIFO”, FREGATEVENE. Siete macchine, robot perfetti, no? Lo sapete BENISSIMO che valete un sacco e che il pirla e’ lui che non sa, che sbaglia, che non capisce, che non puo’. E magari andasse cosi’ o sempre cosi’!!!!! Purtroppo non va cosi’…Va invece che ti senti male. Che ti senti inferiore, che ti senti una P-O-V-E-R-I-N-A, anche se la razionalita’ di fa arrivare al concetto che non e’ affatto vero. Non e’ vero ma intanto il dubbio resta inconscio perche’ DI FATTO nessuno si e’ buttato nel fuoco per te o e’ entrato nella gabbia dei leoni per salvarti mentre tu sai bene che l’ avresti fatto, al posto suo. Perche’ prima degli epiloghi, cento e una occasione arrivano a far vedere quanto sei capace di distruggerti e sfiancarti e sacrificarti per questo benedetto Amore. Cosi’ va che, all’ epilogo, non puo’ che sorgere l’ emozione suprema che porta qui il 90% di noi: IL SENSO DI FALLIMENTO PERSONALE. Poi vai a scavare e vedi che hai davvero fatto quel che potevi e che nulla piu’ sarebbe stato “abbastanza” perche’ il problema non era SOLO TUO o, addirittura TUO ma era di un altro essere umano ed e’ cosa nota che le disfunzioni personali possano essere risolte solo dalla volonta’ del singolo. Se non vuole/puo’/riesce, nessuno puo’ farlo al posto suo. Le persone, uomini e donne, con dinamiche di merda sono veramente ma veramente pericolose perche’ ti tirano sotto, talmente sotto, che costa quanto noleggiare la macchina che ha sondato il Titanic tornare vagamente a galla….
Aleba hai ragione…è una cosa che noto molto ank’io…non penso mai a cosa voglio veramente io! Sn sempre preoccupata nel pensare a cosa possano volere gli altri da me.
Purtroppo è come se fossi stata stregata da qeull’uomo ( o come dice Luna, da quella faccia di culo)!
E’ inevitabile porsi certe domande.
Ancora più difficile è vivere a pochi metri di distanza. L’idea di tornare a casa mi fa venir la nausea!
Da ieri sera cerco di non guardare più se è in casa oppure no. Mi faccio del male da sola..ma a volte la curiosità è irresistibile. Poi mi ritrovo a star peggio di prima.
Ma non basta…ieri sera ero alla finestra e l’ho visto rientrare. Appena in casa mi ha chiamata ma non ho rsp.
5 min fa l’ho visto ancora…dovrei andare in giro bendata!
Io non voglio essere un piacevole “quarto d’ora”..ma appena mi cerca è difficile desistere!
Di positivo ho notato ke le miei giornate nn sn più basate sulle sue possibili chiamate. Io vado avanti cn i miei impegni, hobby, ecc..
Se lui chiama bene, altrimenti nn mi ritrovo in casa senza aver nulla da fare xk mi ha dato buca!
E non soffro più per una sua non chiamata! Pazienza, chiamerà domani…(forse).
Altra domanda : la vera “vittoria” in un rapporto è non essere tradita/o , oppure farsi tradire ma non farsi lasciare??
Luna, la frase @ “con una rassicurante compagna che da un lato frustra e da un altro lato assicura una certa distanza, per non concederti una maggiore serenità.” cosa intendi esattamente? Pensi ke per lui sia stato e sia ancora SOLO sesso, vero?
ALEBA: @siamo noi che dobbiamo occuparci della nostra casa interiore, amarci coccolarci e ascoltarci. ASCOLTARCI!!
E’ malsano intestardirsi al punto da prostrarsi (anche solo davanti a noi stesse) per far innamorare un uomo e portarlo a scegliere..
verissimo, Aleba. E tra l’altro si prova una grande gioia e “pienezza” comunque a occuparsi con amore della propria casa interiore. si può scoprirne molti angoli ancora nascosti o trascurati.
Siamo animali sociali, i sentimenti sono importanti, i rapporti positivi con gli altri sono un’importante ricchezza, ma occuparsi del proprio nido interiore in modo sano rimane fondamentale. anche perché chi ti ama davvero, in modo sano, non credo possa desiderare di violare il tuo nido interiore o che possa provare soddisfazione a vederti confusa/o, stare male, apolide dentro te stesso prima ancora che fuori.
Io del mio nido interiore ho sempre avuto cura, si può sempre fare meglio e crescendo si imparano anche tante cose, anche su cosa significa per noi stessi stare bene insieme a se stessi, rilassati, nel proprio nido. Si possono scoprire anche dei limiti autoimposti dati ingenuamente per scontati. Per varie vicissitudini il mio nido è andato in disordine (proprio quando credevo fosse arrivato il momento di viverlo ancora meglio), e ho sofferto anche perché sapevo, credo, invece quanto è importante stare bene con se stessi, anche quando sembravo averlo dimenticato o veramente era difficilissimo poter essere chi sono. Mi sono sentita destabilizzata, limitata, giudicata, infelice, ingiustamente colpevolizzata ecc. e una parte di me si è autotrasmessa quella sensazione di giudizio, di limite… concretamente so che ho fatto tanto lo stesso, ma anche dove ho sbagliato (e probabilmente nuove “illuminazioni” in tal senso verranno), concretamente so perché quando avrei voluto stare meglio, per me, non ho potuto, per quanto la mia parte positiva e propositiva lo desiderasse pareva fossi capitata in un percorso ad ostacoli senza precedenti. Il mio nido mi è capitato di dover cercare di conservarlo stando dentro una macchina, per ore, o camminando e camminando a piedi per cercare di ricentrarmi quando intorno mi si destabilizzava. mi è capitato di dirmi: io ora mi farei del bene così, ma concretamente non posso, non posso veramente.
Anche se comunque il diritto al bene, mio bene, era così tanto offuscato da una situazione più grande di me.
ALE: @Ovvero che e’ possibile che accada che una donna intelligente, in gamba, capace e mediamente sicura di cio’ che e’, si trasformi in una bambina impaurita e piena di sensi di colpa. Circoli viziosissimi di “vorrei”, “non vorrei”, “avrei voluto”, “avrei dovuto, ma non potevo”, “dovrei, ma non posso”, “dovresti”, “devi” e “non devi” sono VELENO per la sanita’ mentale di una qualunque persona che sia gia’ provata e segnata da un rapporto squilibrato nella sostanza.
vero!
@Le persone, uomini e donne, con dinamiche di merda sono veramente ma veramente pericolose perche’ ti tirano sotto, talmente sotto, che costa quanto noleggiare la macchina che ha sondato il Titanic tornare vagamente a galla…
assolutamente sì :((( uno spreco di energie immenso, mentre ogni giorno magari ci si rimprovera pure di non averle le energie (e ci si sente pure rimprovera di non averle) mentre in realtà si stanno usando quantità pazzesche di combustibile.
@L’ “AMORE PER SE STESSI”: che bella espressione. Come no? Donne, amatevi! E se tutto cio’ che vivi ti urla che “FAI SCHIFO”, FREGATEVENE. Siete macchine, robot perfetti, no? Lo sapete BENISSIMO che valete un sacco e che il pirla e’ lui che non sa, che sbaglia, che non capisce, che non puo’. E magari andasse cosi’ o sempre cosi’!!!!! Purtroppo non va cosi’…Va invece che ti senti male.
Capisco quello che vuoi dire, il fatto è che le dinamiche di merda te lo tolgono davvero l’amore per te, anche perché spesso l’amore per te viene visto come un pericolo dall’altra persona (se ti ricordi chi sei e che ti ami con cacchio che ci caschi avanti) e il discorso non sta tanto nella razionalità, ma nel fatto che appena riesci ad agguantare un filo, almeno un filo del tuo diritto a volerti bene cominci comunque non a livello razionale, ma a livello istintivo a vedere le cose diversamente. Capisco cosa intendi quando dici: robot, macchine perfette…
però è anche vero che un po’ lo siamo macchine perfette, in un altro senso. ed è per questo che le dinamiche di merda producono certi effetti, perché si verificano una serie di risposte a livello emotivo e fisiologico, difronte alla tesione, la destabilizzazione, la svalutazione, l’aggressività. E perché in una situazione di perenne tensione e infelicità si producono anche ormoni e sostanze di risposta e adattamento e “ansiogene” che, accanto allo spaesamento emotivo, e ai calci all’autostima, contribuiscono a quella sensazione di tilt. Come essere costantemente doppati. Poi magari non dormi, fumi 80 sigarette, mangi male, sei sempre più debole, teso, rincoglionito. E pensi che è per amore che stai male, mentre sei sotto un effetto “stupefacente”. credi di combattere, con tutto te stesso, per risolvere un problema, sì, come no, ci metti anche l’anima, ti pare di venderla al diavolo. Ma hai davvero individuato il problema? Guarda Ale che ti sto dando ragione, e non parlo solo razionalmente. Sono una di quelle persone in gamba che sono state rincoglionite da tutti questi fattori. so cosa intendi.
CLA’: la vera “vittoria” in un rapporto è non essere tradita/o , oppure farsi tradire ma non farsi lasciare??
queste sono le non-vere-domande con cui ti rendi il cervello un insaccato salame.
Ti spiegherò meglio cosa intendevo, ora poco spazio. Il sesso non c’entrava una cippa con la mia affermazione. Pensare che sia solo sesso ti può liberare, che ci fai? ma il punto non è quello. E’ un rapporto molesto per te in ogni caso. Troppo toglie e ben poco dà.
Ultimo post (spero).
Dopo che la compagna è partita il pomeriggi stesso mi ha chiamta e siamo stati insieme 3 ore.Fare l’amore cn lui sembrava diverso, più sentimento che fisico. Mentre lo facevamo mi chiamava spesso amore e alla fine mi ha detto che mi vuole bene.Io mi sn messa a ridere..Chiedendomi xk ridessi gli ho rsp ke ank’io gliene voglio.
Il resto della serata lo ha passato a parlarmi dei suoi problemi di lavoro e dei suoi problemi cn la compagna.
Ha detto di aver voluto un figlio xk gli è sempre mancata una stabilità famigliare.Lei i primi anni sembrava la migliore del mondo x quanto riguarda la famiglia, ma negli ultimi 2 anni è cambiata.
Gli manca molto il figlio xk non lo vedrà x 2 mesi, ma cn lei non si sn lasciati molto bene. Ha detto ke dovrebbe star più attaccata al compagno rispetto ai genitori. Ha aggiunto, in seguito ad una mia frase, che se gli voglio credere bene, altrimenti posso pure mandarlo a quel paese. Mi ha chiesto di aiutarlo a scrivere la lettera di dimissioni.
Quella stessa sera sn andata a casa molto contenta, xk mi è sembrato sincero, aperto…Mi ha persino chiamata cn il mio nome, non lo aveva mai fatto (usava dire amore, tesoro..). Quando gliel’ho fatto notare anke a lui è sembrato strano..Era affettuoso, molto affettuoso.
Mi sn detta : possibile ke sia solo sesso? Vede in me qualcosa di più altrimenti non mi racconterebbe tutto questo.
Poi il giorno dopo l’ho visto davanti a casa e non mi ha nemmeno salutata. Mi ha fatto uno squillo ma credo gli sia partita la chiamata involontariamente…Poi il nulla, se nn oggi vedendomi rientrare un altro squillo. Che schifo!!!
Ora che è da solo non sto bene. Cerco di non guardare se è in casa o no xk altrimenti mi faccio mille paranoie. Se ci fosse stata la compagna sarei stata più tranquilla.
Sicuramente ha un’altra. Oppure x lui sn davvero una sco.... e via.
Quella sera mi sn illusa, nuovamente illusa. Facevo dei piccoli progetti (mangiare isieme, fare la spesa, uscire nel week-end, andare in piscina)…Ma niente di tutto questo verrà fatto. Forse qnd sarà in astinenza mi chiamerà..Ma ho deciso di nn rsp più.
BASTA!!! BASTA! BASTA! Non mi obbliga nessuno a restare in una tale situazione! Non credo neanke ke mi piaccia vivere cn l’adrenalina! Non voglio dimagrire, dormire male, avere mal di testa e tachicardia x lui.NOn ne vale la pena. Infondo cosa mi piace davvero di lui??? Il sesso? Forse no, xk qnd manca la fiducia, la stima, cade anke quello!
Lui ama solo la sua compagna, non potrei mai competere cn lei e cn tutto quello ke hanno vissuto.Cerca amore da lei, credo! Io vengo usata x far colpire la compagna anafettiva. Certo ke alla frase : “una persona non la si conosce mai veramente, nemmeno dopo anni e anni”…Ho rsp : “proprio tu lo dici???”
Lui non credo kiamerà in qst giorni (nel week-end avrà ben altro da fare)..ma se lo dovesse fare il mio obiettivo lo dovrò rispettare!
E se non lo rispetterò che Dio mi tagli una mano!
@ale: quando dici sarcasticamente che noi macchine perfette sappiamo quanto meschini siano questi uomini ma che ci lasciamo trascinare in situazione al limite della decenza, io mi sono rivista. È da qualche settimana che sto mettendo in atto i miei buoni propositi ma è difficile e a volte avrei cosi’tanta voglia di gridare, di piangere o di sfogarmi in qualche modo, di poter finalmente guardare in faccia la mia amica e dire tutto, tutto tutto. Ma nn posso. Nn ci riesco. E lo sai perche’? Perche’malgrado tutto quello che dovrebbe essere ovvio (cioe’che lui è una merda e che è lui a perderci) io sento di averci perso. Io so perfettamente cosa fare e come mi devo comportare. Sto cercando di ritrovare la mia strada. E Cla questo è per dirti che tu puoi andarci a letto quando e quanto vuoi, nn è questo il punto. Il punto è che lui ti usa come il mio usa me. E intendiamoci bene, nn so se è solo sesso tra di voi (anche perche’questo nn dovrebbe essere il punto centrale visto che il protrarsi di tale relazione dovra’avere qualcosa di fondo e ricorda la passione a suo modo è una forma d’amore) ma devi cmq considerare che data la loro codardia (intesa come la nn volonta’di prendere decisioni e la capacita’ di vivere una vita doppia) noi malgrado la loro forma distorta di affetto, rappresentiamo una breve parentesi nella loro vita. Sei cio’che lo fa evadere, cio’che lo fa sentire di nuovo giovane e privo degli impegni che una vita familiare comporta. Ma sei e rimarrai confinata nella sua seconda realta’. Sei la sua adrenalina. E lui nn lo è e nn lo sara’mai per te. Per sua natura nn riuscira’mai a darti quello che cerchi. L’amore che sogni e che speri di poter ricevere un giorno.
Io lo scrivo anche perche’ho bisogno di dirlo anche a me stessa. Oggi siamo stati alla stessa cena ed è venuto con la sua donna. Al solo pensiero avevo le palpitazioni ma nn per paura di lei ma perche’mi sentivo a disagio, mi sentivo un’intrusa. Mi ha dato fastidio dover passare tempo con colei che pugnalo alle spalle. Poi è venuto da me ci ha provato e nel mentre mi ha indicato la ragazza per cui va pazzo, elogiandone le doti fisiche (la definisce perfetta) e ricordandomi che devo aspirare a diventare come tale donna. Ma ormai so che nn devo ascoltarlo ma capirete che se la cosa è continua nn è facile restare indifferente. E anzi vi dico che ora passo molto tempo a scrutare questa ragazza per vedere in cosa è cosi’irrangiungibile e a paragonarmi a lei. Ma come mi sono ridotta!!! Insomma capirete che si passa dalle avances ai calci in culo cosi. E so pure che nn devo ricaderci nelle sue trappolette stupide che minano la mia autostima. Ma lo vedo con questa nuova ragazza e lop vedo perso per lei. Con me nn lo è mai stato. Cmq ora pero’io so tutto ma lui se nn con il sesso continua in qualche altra maniera ad usarmi. Ora ditemi solo questo: la sensazione che ho di nn essere stata mai realmente voluta corrisponde alla vera realta’?
Credo ke inconsciamente la maggior parte di noi vuole assolutamente che qst storie finiscano.
Dopo aver scritto l’ho visto per caso.Lui mi ha salutata mentre io ho fatto finta di non vederlo. Pensavo se ne fosse andato ma poi cn la bici mi ha seguita. Allora ho colto l’occasione per fargli capire come ci si sente a non essere cagati in pieno. Quando gli servo mi elogia cn “amore, mi sei mancata, ti voglio bene…”….poi finito il tutto io non esisto veramente più. E’ tutto molto raccapricciante, triste, squallido e per niente sano!
Lui che fà???? Gira la bici senza dirfe niente e se ne va.
Ma come può una persona sana cambiare radicalmente da un giorno all’altro??Ma loro non hanno sentimenti? Oppure sn stata una prova della sua virilità, del suo fascino? La verità è che a lui interessa solo che la compagna non gli abbia parlato per 3 giorni xk lui ha litigato cn suo papà. Se faccio la stessa identica cosa io a lui non importa!
Un giorno lo faccio impazzire, l’altro mi tiene lontana come se avessi la lebbra! Non sn sconvolta visti i precedenti…ma un pò allibita sì!
Se sei un leone pronto a sbranare devi ruggire come un leone, muoverti come un leone e atteggiarti come tale. Non puoi ingannare mostrandoti come un piccolo micino domestico che fa le fusa..Un pò di coerenza cavolo!
Per ora mi sembra di aver cagato un mattone (cit Luna). Spero che qst sensazioni non mi abbandoni e mi faccia pentire e logorare nel tempo. Ho un pò paura.
Forse avrei dovuto essere più furba..sapevo i suoi punti deboli e avrei potuto usarli a mio vantaggio..
Qnd 2 persone vivono una tale relazione e accadono qst discussioni, al fedifrago credo venga in mente ke forse è meglio restare dov’è!! Il fallimento è molto personale ma con il tempo spero passi..avrei potuto atteggirami a geisha all’infinito ma la sua idea nn sarebbe mai cambiata!
Che pensi di me ciò che vuole! (sapesse cosa penso io di lui…)
La dipendenza:
Che sia da una persona, da una sostanza, dal cibo, da un comportamento, da tutto ciò di cui non si può fare a meno…
E’ uno stato d’animo complicato e caotico, straziante a volte, pieno di sensi di colpa, molto spesso, che si consolida come una perseverante abitudine a farsi del male.
“Vorrei, ma non ci riesco…” : bisbigliata appena, interrotta da singhiozzi o urlata a squarciagola, è la frase più affermata in questi casi.
Vorrei smettere, vorrei lasciarlo, vorrei cambiare, vorrei, vorrei, vorrei… è il condizionale che ci frega, perché nel qui e ora, in realtà sto dicendo che “non ci riesco”.
È buffo come il verbo dipendere, che induce di per sé un senso di prigionia e catene, viri di significato quando è usato in maniera impersonale in una risposta, aprendo a diverse possibilità. Io dipendo da qualcosa o qualcuno. Ne voglio uscire? Dipende.
Quindi la domanda è: lo voglio davvero? Oppure è talmente forte il legame con questa cosa che riesce ad appagare dei bisogni – che magari io stessa ignoro – i quali mi portano automaticamente a perseverare?
Cosa succede dentro di me all’idea che questa cosa finisca? Quali velenose emozioni e sentimenti mi suscita?
Paura.
Paura di non farcela, di non essere all’altezza, di non riuscire a dimostrare al mondo che si sbaglia, di cambiare quelle certezze che se pur sbagliate mi fanno sentire integra in qualche modo…
Vergogna.
Vergogna di riconoscere che forse avevano ragione loro, che ho un problema e non volevo ammetterlo, di constatare che mi sto raccontando bugie da troppo tempo (o che me le faccio raccontare assecondando…), per essermi resa ridicola, fragile, inerme…
Dolore.
Dolore per dover affrontare una perdita, elaborare un lutto, nell’affrontare episodi della mia vita che mi hanno portato a essere quella che sono, per il riconoscere che ho fallito…
Rabbia.
Rabbia per chi non c’è o non c’è stato, per chi c’era e mi ha ferito, per chi ho paura che mi abbandonerà se solo espongo le mie ragioni…
Colpa.
Colpa verso chi mi è stato vicino e ha continuato ad avvertirmi del pericolo, verso me stessa, per non essermi amata di più, verso gli altri, per non aver saputo dare loro quello di cui avevano bisogno o averli tiranneggiati insieme alla mia incapacità di uscirne…
E poi? Poi, dopo aver dato fondo a tutto questo?
A patto di esser riuscita con coraggio a scaraventare fuori dall’anima i suoi pericolosi contenuti… che cosa mi rimane?
C’è il vuoto. Il nulla. L’abisso.
Senza quella persona, quella sostanza, quel comportamento … io non sono niente.
Ecco il fondo di tutta la questione.
Ecco l’angoscia che mi impedisce di rinascere.
Ecco il limite, il filo spinato che delimita i miei confini con la gioia
Non so che io stessa ho in mano le tenaglie per rompere quella rete che mi imprigiona.
Non so che posso già usarle.
Non so che infondo sono libera.
Libera.
Non mi sento così da molto tempo. Forse non lo sono mai stata.
Libera.
Fa uno strano effetto: è un formicolio sottopelle, l’impulso di gridare, una corsa per i campi, le lacrime che premono per vedere la luce.
In effetti, non è poi così buio e vuoto, qua fuori.
E io non sono così male come credevo.
Io, semplicemente, sono.
Anzi.
Io, ho il diritto di essere.
Posso.
Posso volere.
Posso scegliere.
E questo è il nuovo inizio, tutto da scoprire.
MARGOT, ALEBA, ALE: “Il condizionamento viene spesso messo in atto attraverso un processo che paralizza attraverso uno stato di indeterminazione e di incertezza”.
“Sono confuse al punto da non poter reagire in alcun modo. La confusione genera stress. Fisiologicamente lo stress è massimo quando si è immobilizzati e in preda ad una grande incertezza. Spesso dicono che a suscitare l’angoscia non sono tanto le aggressioni dichiarate, quanto le situazioni in cui non sono sicure di non essere in parte responsabili”.
“E’ un fenomeno difensivo contro la paura, il dolore e l’impotenza di fronte ad un evento traumatico che è così lontano da quanto si può concepire normalmente, che lo psichismo non può fare altro che deformarlo o scacciarlo dalla coscienza. La dissociazione opera una distinzione tra quello che può e quello che non si può sopportare, destinando ciò che è intollerabile all’amnesia. Filtra così l’esperienza vissuta, arrecando così sollievo e protezione parziale, rafforzando così il condizionamento”.
“Le vittime sono paralizzate in una rabbia che impedisce ogni reazione, perché è censurata, o si ritorce contro di loro (…) capiscono, ma contemporaneamente vedono, possiedono una iperlucidità che porta a parlare delle fragilità, delle debolezze del proprio aggressore”
“Dopo molti tentativi di dialogo falliti si instaura uno stato d’ansia permanente, “congelato”, preludio di uno stato di apprensione e di anticipazione cronica (…) i disturbi psicosomatici non sono effetto diretto, ma del fatto che il soggetto non è in condizione di reagire. Qualsiasi cosa faccia ha torto, qualsiasi cosa faccia è colpevole”.
“(gli aggressori) impongono la loro visione pessimista del mondo e la loro cronica insoddisfazione della vita. Con il loro pessimismo inducono chi hanno accanto a deprimersi, per poi rimproverarglielo. Il desiderio dell’altro e la sua vitalità mettono in luce le loro mancanze. Molto spesso le vittime sono persone piene di energia e che hanno gioia di vivere”.
“(l’aggressore) è bloccato in questa modalità di relazione con l’altro e non si mette mai in discussione. Anche se la sua perversità passa inosservata per un po’, si manifesta in tutte le situazioni in cui dovrà impegnarsi e riconoscere la propria parte di responsabilità, perché gli è impossibile rimettersi in discussione (…) risparmiandosi inoltre qualsiasi conflitto interiore negativo, addossando all’altro ogni responsabilità di ciò che non va”.
(da “Molestie morali”, se il direttore mi concede, perché mi sembra spieghi bene quello che sembra male d’amore che manda in tilt e invece è shock da stress. concetto che va oltre – o integra – anche a quello di dipendenza affettiva, mostrando come il nostro sistema reagisce in difesa di fronte a meccanismi che producono eccessiva incertezza, svalutazione ecc.