Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 24 Settembre 2007. L'autore ha condiviso 4 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore chillido44.
Pagine: « Prec. 1 … 149 150 151 152 153 … 251 Succ. »
Pagine: « Prec. 1 … 149 150 151 152 153 … 251 Succ. »
Max 2 commenti per lettera alla volta. Max 3 links per commento.
Se non vedi i tuoi ultimi commenti leggi qui.
CLA’: balle, la risposta non è questa. E non ho parlato di una famiglia mulino bianco perfetta in generale, il mio era un quesito specifico. Se hai voglia rileggilo, e se hai voglia (ovvio non è obbligatorio) usa le energie che usi per darti addosso per vedere invece che la risposta è un’altra. Non dev’essere precisamente quella che ho in mente io, ma di certo, mi permetto di dire e me ne prendo la responsabilità, non è quella che hai dato tu.
MARGOT: 1499. segnamocelo questo commento, da rileggere se dovesse servire, e non solo a te. Margot, piacere di conoscerti per chi sei TU. Un abbraccio forterrimo.
ALEBA: a parte che ti ringrazio per la tua testimonianza, che a me serve moltissimo, anche per l’effetto specchio, non penso assolutamente che tu sia proprio scema. No. E’ ovvio che il suo disagio lo avevi colto, pensi che io non avevo colto il suo a riguardo? La casa non era l’unico problema e non è sempre stato il mostro di lokness, ma certo che aveva dei problemi. Solo che, mentre tentavo di spiegargli che erano incastri che uno si può togliere, per vivere meglio (che sia con me o anche no, ma rimane il fatto che un filtro “ossessivo” o fissarsi in una paura filtrando il mondo attraverso quel limite bene non fa) al contempo, come te probabilmente, cercavo di rassicurarlo. Cercavo di rassicurarlo sul fatto che le cose non stanno così, che partiva da presupposti sbagliati. Ma chi rassicurava me? che poi io non è che avessi bisogno di rassicurazioni pazzesche, solo di normalità. E casamiacasamia non è normalità, serenità. Non lo è perché ognuno ha diritto anche di vivere da solo, ma se vivi con qualcuno vivi con qualcuno, e non puoi guardarlo tutto il giorno come se fosse il nemico che ti vuole derubare, che sia di sentimenti, beni, o quel che è. Guarda, io conosco anche persone che si amano e vivono in due case diverse, anche persone che, passate anche storie come le tue e le mie, non se la sentono – almeno all’inizio che sia – di buttarsi senza rete in una convivenza. ma il punto è che esiste un modo funzionale o disfunzionale, credo, anche di vivere i propri bisogni e le proprie ansie. Di trovare anche un accordo assertivo. di decidere se avere un conto unico, un conto in comune, un conto in comune e anche due conti separati. Di pagare uno il mutuo e l’altro il resto. di pagarlo insieme o no. di scegliere se uno dei due può andare un anno in aspettativa per finire gli studi, se avere un bambino o tre, se metterli in una scuola pubblica o privata, se accettare un lavoro o un altro. Siamo umani e quindi anche chi dialoga, e ha un rapporto paritario, nel viaggio della vita può andare in crisi di fronte ai problemi o scoppiare pure. E’ un fatto. Ma se il tuo vedere un nemico nell’altro o in una situazione precede persino il fatto di vivere una relazione allora è un vero casino. Perché leggerai la tua relazione e l’altro senza vederlo, ma come un tribunale che porta ogni giorno le prove che costui o costei ti vuole fregare. Se c’è qualcosa che
Margot, mi fa molto piacere sentirti parlare così!
Certamente quello che ho scritto era riferito esclusivamente a me! ogni storia è a sè. La tua poi è ancora più complessa e sofferente della mia.
Tu devi assolutamente pensarla in questo modo. Ci vorrà del tempo ma son sicura che ne uscirai. Lo ricorderai come un bruttissimo incidente di percorso che ti ha aiutata a rafforzarti.
Lui dopo che avevo scritto (di solito è quasi sempre così) mi ha chiamata 2 volte ma non ho volutamente risposto. Era un pò tardi quindi mi sembrava strano mi chiamasse. Molto probabilmente l’ha fatto per chiedermi un favore.
Stamattina invece vedendomi in garage mi ha fatto uno squillo. Lui era seduto beatamente insieme alla compagna ed ai genitori di lei.
Nella sua vita non conto niente. Lo vedo ogni giorno che passa. Lui pensa a cambiare la cucina, a comprare la bici, a portare in giro il figlio..Ed IO? Quale incarico ricopro? In fondo alla lista..sempre che abbia voglia o che abbia la luna girata nel verso giusto.
Lo disprezzo molto..eppure non riesco a non guardare quello che fa. La mia psiocologa un giorno mi ha detto che è come se cercassi da lui qualcosa (questo me l’ha detto in merito al fatto che quando capisco che sta per uscire con la sua famiglia, invece di fregarmene, aspetto di aver la conferma, seppur sia una cosa che mi crea sofferenza)..ma cosa? Conferme? Mi piace soffrire?
Forse sono la classica persona che trova stimoli in relazioni di questo tipo..Con l’altro uomo è tutto così tranquillo, sicuro..quasi irreale. Probabilmente avrò delle cellule che godono come pazze quando ho la tachicardia. Addirittura di mattina nel scendere le scale (xk facendo gli stessi orari di lavoro capita di vederlo) tremo, ho il cuore che batte all’impazzata..ma talmente forte che mi causa dei tremendi mal di testa.
Cmq sn convinta che lui non è il classico uomo fedifrago che tradisce xk non ha il coraggio di affrontare la realtà e cercare quello che davvero lo rende felice..Lo fa perchè gli è capitata l’occasione! Se non gli fosse capitata sarebbe la stessa identica cosa.
……….Mi ha appena chiamata..è a casa cn tutta la famiglia..parlava piano ma è la prima volta che ha avuto il coraggio di farlo.
Cn qst non voglio dire che cambio idea! Però quando poi mi da queste “dimostrazioni” è come se tutto il male fino ad ora provato sparisse..Ha un enorme potere sul mio umore. Come se lui fosse la mia DROGA! Iniettata nelle vene crea un enorme piacere…poi inzia l’astinenza e le dosi devono essere sempre maggiori. (Di questo lui non è al corrente per fortuna).
Sn in un vicolo cieco porca miseria!
A fine mese la sua compagna andrà dai suoi parenti e ci resterà per 2 mesi. Lui sarà da solo! Ho il terrore. Quasi la presenza della sua compagna mi rassicura..ma quando non ci sarà più…cosa farà? E soprattutto, cosa frò IO???
la mia esperienza mi ha insegnato è l’autotutela, quella sana. Non guardare il mondo pensando che sono tutti stronzi che ti vogliono fregare, ma pensare che è meglio avere delle risorse (e non farsele togliere) che comunque vada ti permetteranno di non crollare del tutto, e quelle risorse sono prima interne che esterne, il resto è conseguenza. Tra essere heidi ed essere un calcolatore elettronico esiste l’autostima, sì, che ha un senso molto più ampio di sono brava bella fotomodella, e che, personalmente, vedo, oltre che nel miracolo e la forza dell’amore materno, nello scatto che hai avuto e che così bene descrivi, nel tuo aver recuperato il concetto: sono una persona, sono una donna, per me i valori sono questi, per me il benessere e la serenità è questo, non quello che mi viene proposto quotidianamente come legge o realtà. E non ho dubbi che la tua serenità, reale, il tuo sentirti realmente in contatto con te stessa, in modo positivo (anche se immagino non sia così facile autoconcedersi di sentire e sapere e volere) non possa che giovare anche a tua figlia, che lei riesca a percepirlo a livello istintuale, emotivo prima ancora che razionale. A me dispiace molto per come il mio lui ha filtrato me e la nostra storia, anche perché per dieci anni, prima, avevo visto quanto avesse paura delle relazioni (a causa di ciò che aveva visto in casa sua, dei genitori ecc) ma avevo visto anche quanto lui comunque, poiché ci teneva a me e noi, riuscisse anche a stare in asse sulle sua paure. a concedersi, di fatto, di credere che non è detto che le relazioni siano solo un pericolo, che lo sia la vicinanza emotiva. Anche se ogni volta che c’era un problema a differenza di me che ho reagito alle mie esperienze anche a casa dei miei pensando che le relazioni sono dinamiche e non cose che comperi preconfezionate al supermercato (ho reagito, però, ovviamente, anche con quelli che evidentemente si sono rivelati i miei punti deboli quando c’è stata assurdità ecc, certo… da notare che io vengo da dei problemi tra me e mia madre, ma al contempo ho in famiglia relazioni assolutamente funzionali, paritarie, progettuali e di lungo corso, mentre la sua esperienza è esattamente inversa) dicevo lui aveva un atteggiamento pessimista. Però finché non è arrivata la questione casa e sua madre peraltro ci ha messo un manipolatorio zampino le sue dinamiche non sono esplose in quella maniera, assolutista e insieme contorta, insicura (tu non mi ami, tu mi lascerai, tu mi fregherai, tu vuoi aprofittarti di me… tutte cose nella sua testa, non reali) e insieme arrogante e dittatoriale. Mutuata da sua madre. La quale dopo anni un bel dì mi ha detto “tornatene a casa tua!” e al finale si capisce quanto per lei la figata sia che siccome non ci siamo mai sposati io non toccherò il malloppo. (che non avrei toccato comunque, ndr). Perché lei ragiona su quei termini, in maniera preventiva, ossessiva, esattamente come il tuo ex, purtroppo. E questo ha trasmesso a suo figlio, purtroppo.
Luna, leggendoti non ho potuto trattenere le lacrime.
Bacioni
Ciao ragazze vi leggo e mi convinco sempre di più di aver trovato in voi DONNE che si sono date un’altra possibilità, donne che hanno affrontato il marcio della loro vita, l’hanno guardato in faccia e se ne sono allontanate al punto che tale schifezza nn ha più alcun peso nella loro vita. anche quando tu Luna racconti e in alcuni passaggi si sente la rabbia nel descrivere qualcosa di buono che ti sei vista trasformare in un gabbia soffocante piano a piano, si capisce che da questa tua esperienza hai tirato fuori parti più forti della tua personalità. Anche tu Aleba mi ispiri. E ti ammiro quando dici che sei arrivata a capire che se nn ce la facevi per te, hai deciso di migliorare la tua vita per tua figlia.
Siete veramente grandi!
@EMe: amica mia dove sei? spero di risentirti presto.
@Clà: guarda che il 1499 è per te, per me, per tutte noi. Tu vali di più di qualsiasi doppione fallato a cui lui tivoglia far assomigliare. Tu vali di più del semplice svago sessuale a cui lui ti vuole ridurre. Questo che ti dico nn significa “nn ci devi andare più a letto” o “nn ti ama” o “nn ti considera”. Dico invece che tu hai un tuo valore intrinseco ( che ora nn vedi più, ma lo ritroverai) che nessuno ti può togliere e tanto meno questo tuo lui può farti CREDERE che vali quanto una sco..... Lo sai perchè? Se fosse veramente così nn si impegnerebbe tanto a lasciarti lì, nell’angolo della sua mente dove tu occupi un solo ruolo. Lui (come tutti gli esseri pensanti) sanno che ogni persona “vale” per tutto quell’insieme di caratteristiche che la formano e contraddistinguono. Sa anche lui (sebbene nn lo ammetterà mai) che potrebbe e vorrebbe apprezzare te per più di quel solo aspetto a cui ha deciso di ridurti. In poche parole (e con una quantità di codardia unica, che alcuni soggetti in questo forum hanno definito forza data dall’indifferenza) lui preferisce nn GUARDARTI, nn APPREZZARTI per ciò che sei ma preferisce svuotarti a causa della sua inferiorità mentale e affettiva rispetto a te. Già malgrado il loro essere così machi da poter portarsi a letto due donne invece di una, si riducono ad avere una seconda donna fissa oppure si riducono a cambiare più partner (cadendo spesso in mani squallide quanto loro) pur di nn aprire gli occhi e apprezzare la vita anche attraverso le persone che offrono loro il loro amore. Io mi sento vuota, ma propositiva. Nn ti dico che sto bene, sarebbe una bugia. Ma sono lucida. Lo sai cosa ho fatto ieri quando mi ha chiamata? ho risposto perchè so che poi mi sarei trovata a richiamarlo, ho ascoltato, all’inizio ho cominciato a ripetere i miei soliti schemi, poi lui i suoi (cioè paragonarmi, sminuirmi)poi appena le paranoie stavano salendo ho gentilmente rifiutato il suo invito (voleva portarmi a un concerto) ho passato un’ora a farmi 15000 domande al secondo, poi piano piano mi sono calmata, il cervello ha ricominciato a girare per il verso giusto, mi sono detta di aver fatto la scelta giusta, ho sorvolato sulle sue frasi perchè ho
capito che prima cosa per me nn hanno e nn devono avere peso e che seconda cosa nn corrispondono alla realtà. Mi sono ricordata quello che mi dite sempre, che da quando ci sono in mezzo lui mi ha imposto di guardarmi e di guardare il mondo attreverso la sua concezione distorta della realtà. Mi sono sentita triste per la situazione, ma anche sollevata e abbastanza fiera di me. Oggi è un altro giorno terribile. Sta dando il meglio di se. è passato in questi giorni a dirmi che si che deve finire e che a lui sta bene, ma ora ci ha ripensato nn vuole che sia proprio adesso. Questa Luna è una molestia o no? E quindi oggi si sente in diritto di fare il piacione con me. Ma nn molla neanche le altre. Con me è sempre più discreto. Capirete che la cosa così confonde. Ma guardo oltre, faccio la mia vita (che nn comprende più lui) ma nn la cambio e tanto meno cambio le mie abitudini. Se esco e lo trovo nello stesso locale dove sto andando resto lì con i miei amici, ma lo evito e mi impongo di nn preoccuparmi di quello che fa. Frequentiamo la stessa palestra, se lo trovo lì io resto lontana da lui ma nn me ne vado. E se lo vedo con un’altra? Resto ma me ne frego. Perchè mi ha distrutta, ma ora basta. Nn può togliermi anche la mia vita, le mie persone e le mie abitudini. Fa più male così e va più a rilento. Forse però così facendo lo schiferò ancora di più, perchè imparerò ad osservarlo con gli occhi liberi dalle sue fandonie. Ormai devo andare avanti per questa strada, perchè oggi come oggi nn riesco più a pensare di averlo voluto tanto. Forse ci ricadrò (spero di no proprio) ma so che la dipendenza da lui che provo nn è amore. So anche che posso aspirare di meglio per me e per il miofuturo. Invece lui si è chiuso anche davanti a ogni novità, anche davanti a me. Credo di essere stata una delle sue migliori possibilità, ma so che nn ha voluto vedermi, amarmi e considerarmi. E nn per una mia mancanza ma per una sua preconcetta volontà nel considerarmi priva di qualsiasi valore fondamentale per essere una donna meritevole del suo amore.
ALEBA: mi dispiace però che ti faccio piangere! Un bacione a te.
MARGOT: sentirti più serena, più lucida, più centrata in modo sano su te stessa, determinata verso il tuo bene e la tua libertà di pensiero, azione, identità per me una grande gioia.
Permettimi solo di dirti una cosa, con leìa quali naturalmente però non voglio confonderti:
sei tu che devi/puoi fare quello che tu ritieni necessario a ritrovare la tua libertà e il tuo spazio vitale (sentire, agire, muoverti, percepirti ecc) indipendentemente da e certamente questo incontro con te può vivere anche fasi diverse e di diverso assestamento. Comprendo infatti quando tu dici: non voglio permettergli di togliermi le mie abitudini.
Quindi sì, dal mio punto di vista penso che scegliere (faccio un esempio ics ora) di andare a prendere il caffé in un preciso bar perché quel bar ti piace, lo trovi un posto gradevole, dove ci sono altre persone gradevoli con cui hai famigliarità, o perché ti stimola anche solo per i colori con cui è dipinto o per la marca di caffé che hanno, e ciò indipendentemente se anche lui possa passare di là, è una forma di libertà. Andare senza pensarci, perché hai voglia di andarci, e non metterti il veto assoluto di andarci come se lui fosse una spauracchio che può sbucare dalla tazzina del caffé è effettivamente concederti un piacere. concedere un piacere a te stessa che va al di là. Ciò quindi è sano.
Al contempo però la libertà è anche dire, mentre ti viene voglia di un caffé: dove mi va di andare adesso, veramente? A destra o a sinistra? in quel bar o in un altro?
e poter decidere al contempo di costruirti, in libertà, anche delle nuove abitudini. e anche di poterti dire: sai che ti dico, margot, quella palestra mi piaceva, ma poiché io ho anche bisogno di respirare liberamente, vedere gente nuova e non vedere un idiota che fa lo scemo con tutte davanti a me, non perché lo temo, ma perché preferisco stare in un ambiente veramente armonico per me, posso anche decidere di cambiare palestra. Perché non ho nulla da dimostrare a lui, ma semmai ho voglia di fare qualcosa che fa stare bene me.
Riesco a spiegarmi?
se per te è utile stare sotto dei suoi attacchi e scoprire che riesci a reggerli e fino a che punto vederlo con occhi diversi ti disgusta e quindi ti libera lo sai tu. Ma, al contempo, tu non hai alcun dovere di dimostrare a te stessa, e tantomeno a lui, che tu puoi reggere delle sue dinamiche fastidiose, antipatiche, idiote, invasive, invadenti, infantili e moleste. Perché lui in fondo è anche, con le sue dinamiche, come uno che va ad urlare con una tromba stonata nelle orecchie alla gente, in questo caso a te. quindi non metto in dubbio che i tuoi timpani possanoa anche resistere, ma al contempo che sia anche naturale potersi dire: a me ‘ste strombazzate hanno anche rotto le palle. E quindi, se è vero che al lavoro mi tocca sentire lo stesso questo… inquinamento acustico, però fuori da lì nello spazio libero e più ampio, posso anche scegliere di
ascoltare mozart, gospel, o anche solo il silenzio e il rumore dei grilli o la mia voce e basta, quella dei miei pensieri e delle mie sensazioni aperte verso un mondo e un orizzonte più ampio rispetto al microcosmo di un piccolo dittatore che però, con le sue performance, tenta di convincere le persone che il mondo è molto più piccolo di quello che è, persino il mondo interiore, invece di un mondo con tante pi
risorse dentro e, fuori, con tante tante scelte possibili. Anche su dove andare a bere un caffè. Non so se sono riuscita a spiegarmi bene. comunque sia Msrgot sono contenta che… ti parli così, finalmente. un abbraccio
CLA’: @Mi ha appena chiamata..è a casa cn tutta la famiglia..parlava piano ma è la prima volta che ha avuto il coraggio di farlo. qst non voglio dire che cambio idea! Però quando poi mi da queste “dimostrazioni” è come se tutto il male fino ad ora provato sparisse…
esattamente cosa dimostra secondo te quando fa così? che ti dà maggiore importanza, secondo te, al punto da sfidare l’ordine costituito? o che ha una grande faccia come il culo nel momento in cui manda squilli mentre sorride alla compagna e alla suocera e dice: passami il sale?
sai, Clà, tu dicevi che forse sei una di quelle persone che hanno bisogno di questo tipo di adrenalina. Io questo ovviamente non posso saperlo. Ma non potrebbe essere (anche) lui ad avere la stessa cosa? cioè a provare una sorta di scossa-piacere proprio in questo rischio/ambiguità?
Anche il gioco di sguardi mentre esce con la famiglia per fare il picnic domenicale, ecc.
Non so neanche questo. Ma non mi sorprende poi tanto che tu dica: una tranquillità quasi irreale nel momento in cui da tot sei abituata a mettere la dita nella presa della corrente e produci adrenalina e cortisolo o quel che è come si chiama alla c.....
Nel momento in cui uno è lineare probabilmente ti sembra che lo strano sia lui perché sei abituata con mister arzigogolo. Quasi che uno ti dicesse: guarda che per arrivare al lavoro ogni giorno fai il giro del mondo, cammini attraverso le fogne, ti metti un giubbotto antiproiettile, ma in realtà il lavoro è dietro l’angolo, puoi andarci tranquillamente e non te ne sei mai accorta. Un certo disorientamento è anche normale.
E non significa necessariamente che tu sia una che ha bisogno di mettere le dita nella corrente per sentirti viva, anche solo che da troppo tempo pensi che la normalità sia mettere le dita nella corrente e che tutto il resto sia noia, come cantava qualcuno. Comunque sia spero che tu possa scoprire presto che non serve girare con l’adrenalina a palla, e gli ormoni dello stress prodotti come se tu dovessi affrontare ogni giorno un bombardamento aereo. E che non hai bisogno neanche tu, magari, di uno impegnato o sfuggente, con una rassicurante compagna che da un lato frustra e da un altro lato assicura una certa distanza, per non concederti una maggiore serenità. Da un’altra parte, ovviamente. Non con un fedifrago con faccia da culo.
Luna..la tua recidività nel continuare a leggere righe e righe di storie come la mia (o altre) mi spiazza (in modo positivo)! Per caso sei la “strizza-cervelli” di questo blog?
Scherzi a parte…mi piacerebbe ricambiare ma proprio non sn la persona più adatta a dare consigli (in primis non li seguo).
Purtroppo ho la mente annebbiata.
Lui è fuori cn la famiglia e mi faccio mille domande su dove possa essere. Oggi nemmeno una chiamata ma me l’aspettavo..
Una parte di me è contenta per non averlo sentito..l’altra ha paura che uscendo con la famiglia si possa accorgere dell’errore di percorso (IO) e mandarmi a quel paese. E’ come se avessi paura che condividendo dei momenti ,al di fuori delle quattro mura domestiche, lui si possa allontanare del tutto!
E’ ridicolo….lui è già lontano…
Quando lo vedo cn amici e parenti mi rendo conto di nn essere in grado di competere cn niente e nessuno. Perchè mai dovrebbe rinunciare a tutto questo???? Per me???
Sicuramente lui quando mi ha conosciuta nn aveva intenzione di lasciare la famiglia (perchè, come già scritto, lo avrebbe potuto fare anke prima di incontrarmi).
Quindi non so che cavolo mi aspetto da uno così.L’ho idealizzato troppo e mi sn sopravvalutata! Credevo di riuscire a far innamorare un uomo di me..ma niente! Ho fallito! Sn la ragazza del “quarto d’ora”, nulla più! Forse nemmeno quello!
Se io dovessi interrompere qst corsa al massacro a lui non cambierebbe nulla. Non avrebbe perso niente! Il buco non è quello che gli manca (piccola volgarità)!
Però mi chiedo, (ma non più in maniera ossessiva), perchè la tradisca. Forse nn sn affari miei ma sarei curiosa di saperlo. Se non ha problemi seri cn la compagna allora xk ci siam visti per 3 mesi? Però è vero anke ke se una persona arriva a tradire è xk qualcosina ke non va probabilmente c’è! Ma non tanto grave da lasciarla.
Eppure un mio collega ha lasciato la moglie ed un figlio di 10 anni per un’altra donna ke frequentava da 1 anno.
Ma poi cavolo…Gigi d’Alessio (lo cito xk chiunque credo lo conosca, poi personalmente la sua musica può piacere o no)..4 figli, 1nipote, 20 anni di matrimonio…ha mollato tutto per una ventenne ed hanno avuto un figlio!
Quindi si può fare..ma credo ke ci debba essere l’intenzione seria da parte dell’uomo (in qst caso) e la donna (io) dovebbe essere più furba.
Vorrei commentare gli ultimi post di Margot e Luna ma davvero non ho la forza. Non voglio sembrare egoista..anzi, se nessuno esprimerà un giudizio su quanto scritto da me ora non importa!
Mi dispiace aver annoiato la maggior parte dei lettori.
Clà, ti scrivo la prima cosa che mi è venuta in mente leggendoti.
Invece di chiederti tutte queste cose su di lui: dov’è con la famiglia? ci sono possibilità che si renda conto che io sono un errore? cosa non funziona nel suo matrimonio? perchè la’ha tradita? perchè non la lascia? perchè non si è innamorato di me? Comincia a chiedere a te stessa: cosa voglio dalla vita? voglio essere la ragazza del quarto d’ora? voglio avere anche il minimo sospetto di essere stata un errore? Noi donne pensiamo troppo a “cosa staranno provando i nostri uomini” e ci preoccupiamo molto poco di cosa sta chiedendo la nostra anima…forse abbiamo la convinzione che la nostra anima possa essere dissetata da loro, o forse pensiamo che loro (gli uomini) siano in grado di curare le sue ferite sempre e comunque MA NON E’ COSI’ siamo noi che dobbiamo occuparci della nostra casa interiore, amarci coccolarci e ascoltarci. ASCOLTARCI!!
E’ malsano intestardirsi al punto da prostrarsi (anche solo davanti a noi stesse) per far innamorare un uomo e portarlo a scegliere. Ognuno deve scegliere per sè stesso/a e le scelte condizionate da una pressione presto o tardi ti presentano il conto da pagare. Quindi fai tu le tue scelte….ma tieni in capo alla lista delle tue priorità le tue personalissime esigenze. Se non ti va di essere la ragazza del quarto d’ora…SPOSTATI è più facile di quanto credi.