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Lui è sposato ed io sono un’amante

di chillido44
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 24 Settembre 2007. L'autore ha condiviso 4 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 2.507 commenti

Pagine: 1 136 137 138 139 140 251

  1. 1371
    chiinquinasirovina -

    sua situazione ovvero: sono uno che tradisce sempre. Però mi sono innamorato della mia amante. E ora non riesco a stare senza di lei. Per questo ha detto di essere un farfallone.
    E’ semplicistico e femminista il tuo ragionamento da maschio merlo ferito. Lui invece ha descritto chiaro e tondo, senza giri di parole, la situazione.

    Io sono un bimbo che non ha visto nulla se non la mamma piangere qualche volta. Pufff chi sei tu lo sai solo tu. E chi sono io lo so solo io. Io sono uno che rispetta l’essere umano. E se l’essere umano si comporta da pecora gli dico: “vedi che stai andando a quattro zampe e ti stai mangiando l’erba!” mentre potresti camminare come camminano tutti e mangiarti gli spaghetti.
    Perchè solo così potrei aiutare l’uomo pecora. Non convincendolo che è colpa della società se lui cammina a quattro zampe.

    Io il tuo punto di vista l’ho capito. Sei tu che non hai capito il mio.
    sono cavolacci di margot e dell’amante quello che sono. giustamente. Non solo lo permetto ma lo sottoscrivo. Quello che non hai afferrato è che io sono andato oltre. Ti sto dicendo che il tizio non amerà mai margot perchè ormai si è posta in una condizione in cui lui non la rispetta. E non solo per il fatto dell’essere l’amante in se e per se. Per dinamiche che conoscono solo loro due.

    Se leggi la metafora del bandito che fa le truffe e del suo complice forse capisci cosa voglio dire.
    Lamentarsi e rimanerci male se il bandito (mio excomplice) alla fine ruba anche a me è normale e sacrosanto. Quello che non è sacrosanto nè normale è che io invochi l’onestà.

    ultimo dettaglio:
    dalla situazione da cui mi sono spostato non ero io l’amante. e comunque mi sono spostato. Ma è un dettaglio, no?

  2. 1372
    LUNA -

    EME: ciao tesora 🙂 intervento puntuale e sensibile, come sempre. condivido in toto.

    SUN: ciao cara 🙂 sono contenta che tu stia meglio, che tu sia riuscita a focalizzare “cosa è meglio per me” e che tu ti senta più protetta in tal senso. Se hai bisogno in questo momento, per mantenere una sana distanza, di rafforzare il concetto che hai una tua vita dicendogli cosa fai, e che hai dei corteggiatori farlo ovviamente è funzionale per te. Ma sai qual è la cosa bellissima? che tu vivi la tua vita, la tua vita è tua, e tu puoi scegliere di tenere fuori qualcosa che non voi (o di modulare una distanza come davvero vuoi e senti) anche senza dire cos’è la tua vita. Non è splendido ciò?
    Un bacio grande.

    FRAANZ: tante tante parole, Fraanz, e tutto sembra riassumersi in poche righe: perché la persona che mi scrive sembra aver bisogno di mettersi in competizione con me? o meglio, non con me, perché Fraanz non attacca realmente me, ma qualcosa che LUNA finisce evidentemente con il rappresentare con lui? Perché a LUNA lui attribuisce una serie di proiezioni: un atteggiamento fascista (? mi sfugge il nesso), un atteggiamento sessista e varie… a cui non ribatto nemmeno dicendoti “ti sbagli perché, ecc ecc”, perché in fondo quella è una questione tra Fraanz e la LUNA a cui lui attribuisce etichette, idee, motivazioni… Fraanz, nel momento in cui dice che io sono sessista, non ce l’ha veramente con me.
    Insomma, tu hai la tua battaglia personale con la tua LUNA. Insomma, hai la LUNA storta. Il punto è: ma ti sei chiesto veramente perché sembra cambiarti così tanto il fatto che LUNA sia così o colà, che faccia una cosa o ne faccia un’altra? che abbia un modo di pensare/agire diverso dal tuo? che le dicano che è speciale o no?
    mentre scrivi tutti questi commenti dedicati a me e a dire cosa LUNA secondo te fa, non fa, sbaglia, è o non è, mentre scateni la tua aggressività su LUNA ti sei chiesto se non sei tu ad andare fuori tema? Perché sai questa lettera non si chiama: PRO/CONTRO LUNA, LUNA FAN CLUB, ABBASSO LUNA, LUNA REFERENDUM. Per me è evidente. Ma tu sembri girare il tuo egocentrismo su di me.
    vedi, Fraanz, a me non stanca ascoltare ciò che scrive Margot. Mi dispiace infinitamente che lei stia male, ed è ovvio che se proviamo empatia per qualcuno ciò che ci racconta entra. E’ ovvio che io penso a Margot anche quando non sono qui. Ma con Margot ho uno scambio.
    Invece mi stanca l’assenza di uno scambio. Mi stanca non il fatto che una persona mi critichi, ma il fatto che uno si faccia un pupazzetto chiamato LUNA con cui prendersela. Ma mi stanca anche perché toglie spazio alle persone che forse non hanno bisogno di parlare d’altro, non di me. Alle tue proiezioni, sorry, non ci sto.

    Per quanto riguarda il nick: ognuno è libero di chiamarsi come vuole, e anche di cambiarsi nome ogni 2 secondi. Ognuno di noi si sceglie un nick, più di uno, e ne fa l’uso che crede. Nessuno discute la tua voglia, esigenza di chiamarti un minuto prima Gianfilippo e un minut

  3. 1373
    LUNA -

    dopo Fusorario. E’ una tua libera scelta, ovviamente.
    Peraltro ti ho riconosciuto presto. Ma non perché scrivi sempre nello stesso modo, perché non è vero. Sei umorale.
    24ore è uscito di qua con un atteggiamento, rileggiti se vuoi, molto più empatico e conciliante. poi ti sei messo la palandrana di Fraanz per ritornare di nuovo con un atteggiamento molto molto più aggressivo di quello di 24ore.
    Perché 24ore non aveva avuto il coraggio di andare fino in fondo?
    Perché gli era parso di essere stato troppo assertivo con LUNA? Perché non era riuscito a dare una lezione a LUNA?
    Non lo so, non sono nella tua testa. Mi auguro sentitamente che tu non sia tornato qui per cercare me ma perché sei interessato al problema di Margot. Me lo auguro perché a me non cambia il fatto che tu mi proietti addosso le tue frustrazioni, perché io mi sposto, ma lei sta male, e che Margot si becchi delle tue aggressività proiettive già non mi rallegra, e mi dispiace, ma che Margot si becchi ancora più aggressività proiettive perché insieme a quelle che sfoghi su lei come persona-donna-chesoffrediuncertoproblema si becchi pure quelle che trasversalmente sfoghi per quello che LUNA rappresenta per te (chi non è riuscito ad aiutare tua madre? chi a scuola prendeva 8 quando tu prendevi 7? la donna che ti ha tradito? i servizi sociali insufficienti? lo sai – o forse no – tu) mi dispiace il doppio.
    Sui nick forse ti sfugge un piccolo, banale, particolare: le persone fanno dei loro nick quello che sentono e vogliono, nessuno può sindacare, ma una delle ragioni per cui le persone tendono ad avere lo stesso nick o comunque a rendersi riconoscibili ad alcuni, se non a tutti, se lo cambiano per loro personali, e sacrosante, ragioni di libertà individuale (e di senso che danno a quel cambiamento di nick) è che non vengono forse solo nel forum per dimostrare/dimostrarsi qualcosa, ma perché intessono delle relazioni, seppure virtuali, con gli altri. Quindi la riconoscibilità rappresenta anche un ponte con gli altri, un modo per riconoscere anche, spesso, un vissuto emotivo comune, che sia pure l’aver scambiato quattro parole in una lettera. Il fatto che Margot non si chiami Margot nella realtà per me non fa nessuna differenza. E se lei domani volesse chiamarsi in un altro modo io lo rispetterei. Ma se ogni giorno Margot cambiasse nome io oltre a leggere quello che scrive dovrei anche ricominciare ogni giorno una conoscenza. Quindi tu chiedi agli altri, a chi ti legge, un’ulteriore fatica, giocando con i nick. Tuttavia sì, ti ho riconosciuto, e quindi ti ho confermato in tal senso. O forse ti ho rovinato il gioco, perché avevi indossato un altro nick come si può indossare un capuccio per poter picchiare e poi togliertelo e tornare sorridente come 24ore. Ovviamente non lo so. E non mi interessa nemmeno. La cosa che mi dispiace è che Margot che qui aveva trovato un posto dove riordinare le idee e le emozioni almeno un po’ ci abbia trovato un’aria violenta. Bye

  4. 1374
    Eme -

    Aggredire verbalmente non coincide necessariamente con assenza di ipocrisia. Tu, Fraanz, Consulenza finanziaria o come ti passa per la testa di nickarti in questo momento, ti ostini a non capire una realtà che non hai vissuto ma che esiste. La schiavitù, lo zerbinaggio, l’essere oggetto di lavaggi mentali in grado di demolirti, di ridurre a frattaglie autostima, orgoglio, dignità non si superano alzando la testa in un impeto di terapeutica protervia. Il mio cervello é stato oggetto del trastullo di un sadico che ha devastato il mio sistema nervoso per tre anni. Per un paio di anni ho conservato, senza rileggerle, più di mille e-mail che credevo di amore. Ho trovato più di mille e- mail cariche di livore, rancore, disgusto per la mia incapacità di essere ai suoi livelli e di soddisfare le sue esigenze, inviti al suicidio. Sai cosa vuol dire questo? Che ero totalmente rincoglionita. Vittima non di lui (un povero disadattato come me a quell’epoca) ma di me stessa, del mio modo sbagliato di affrontare la solitudine, la totale disistima di me stessa. Pensi sia facile uscire da una situazione del genere? Pensi che basti sentirsi dire pecorella o pecorina o frasi cariche di aggressività? No. Non serve ad un c.... nel momento in cui si sta male. Già……in quei momenti si é lucidi…. Si sa cosa ci fa stare male, si conoscono i rimedi e le soluzioni ma non si sa come uscire da una trappola. Rimedi e soluzioni sono li’, a pochi cm, ma dietro ad un vetro che sembra infrangibile. Vedi tutto , capisci tutto, ti sembra di non poter fare nulla. Libero di crederci o meno. Libero di darmi dell’esaltata che vede uno spillo e ne parla come se fosse un palo della luce. Ma io, io che in questa merda di schiavitù e di zerbineria, mi ci sono messa e ne sono uscita, non reggo che tutto venga svilito a pigrizia di una guduriosa viziosa.

  5. 1375
    LUNA -

    EME: quella di Fraanz, il suo bisogno di dire la verità, quella che secondo lui è la verità, e di farlo in un certo determinato modo, è una sua battaglia. Lui ha bisogno di dire le cose con violenza, dicendo che lo fa per il bene degli altri. Ma se fa cadere gli altri nel suo campo di battaglia, per le bombe che lui si sente illuminato nel lanciare, perché “è giusto”, non è un problema suo. Tanto sono gli altri che si fanno male. Ma non vede che, poiché tutti abbiamo, nel fondo, un istinto di conservazione, se quell’istinto di conservazione viene meno forse non è così semplice. Forse si è inceppato da qualche parte, in un momento, una serie di momenti.
    E non capisce la differenza tra concetto di colpa e di responsabilità per se stessi. O meglio crede di parlare di responsabilità, che è un concetto sano, ma esprime un concetto di colpa.
    La sua battaglia non gli fa considerare realmente l’altra persona. Anche se sarà veramente convinto di essere empatico: sono così empatico con te, Margot, che poiché non sopporto di vederti tenere la testa nella merda ti devo dire quello che penso a costo di violentarti di parole.
    Ma questa non è empatia. Questa è proiezione delle proprie frustrazioni, convinzioni. Lui vede in se stesso Margot, o vede comunque qualcosa che a LUI dà fastidio, e quindi parte, alla cieca.
    Chi è Margot importa relativamente. Margot diventa un simbolo e basta. Poiché io dico le stesse cose (non quelle violente, dico le stesse cose nel senso che dico che deve togliersi da lì e perché) ma non lo dico in modo violento, ma assertivo, per lui è insopportabile. Io sono ipocrita e non dico la verità. Io sono ipocrita, a suo dire, in fondo, anche perché per esempio a differenza di lui so la differenza tra stare oltre uno schermo e guardare una persona negli occhi. Tra il conoscere una situazione in maniera comunque più diretta o attraverso uno schermo. Ma neanche quando ho condiviso queste esperienze dal vero mi sono mai permessa di usare la violenza che lui usa o di usare le persone per dimostrare qualcosa a me.
    Perché, se invece di leggere soltanto quello che a lui fa comodo, in un comodo riassunto, nelle storie degli altri, riducendo alla questione pecore/lupi cercasse invece di capire un po’ meglio che non siamo fatti solo di parole, appunto, neanche solo di quelle che riusciamo a decodificare attraverso la scrittura per parlare di un problema che ci inghiotte, si renderebbe facilmente conto che forse suo fratello lo conosceva, lo guardava negli occhi, era in grado non solo di considerare le proprie idee di cosa è giusto e sbagliato, ma anche il suo stato d’animo e se delle parole dette in un certo modo avrebbero potuto illuminarlo o distruggerlo… e che forse la sua storia non è quella di Margot, come la mia non è quella di Margot e non è quella di EME, anche se sappiamo di cosa stiamo parlando. Avevo già a suo tempo invitato la sua identità 24ore a leggere cosa sia la manipolazione psicologica e i suoi effetti

  6. 1376
    LUNA -

    anche nel caso di una reciproca manipolazione. Lo avevo già invitato ad approfondire l’argomento, per sua conoscenza, invece di parlare per luoghi comuni. Poiché la dinamica è leggermente, per usare un eufemismo, più complessa di come lui la riassume. Ma sono stanca di ripetere le stesse cose a chi considera più importante per se stesso portare avanti una SUA idea che capire realmente di cosa si sta parlando. e il perché le persone non armano il caricatore come lui, “a fin di bene”.
    @Perchè mi offende e mi imbarazza l’a mancanza di dignità, scrive F.
    Quindi nel nome di qualcosa per cui LUI si sente offeso e imbarazzato, se la prende con Margot. Perché LUI non sa gestire le proprie emozioni di rabbia ed imbarazzo di fronte a cosa accade nella vita altrui?
    Invece a me non offende e non imbarazza l’altrui mancanza di dignità. O la sensazione di averla perduta. Mi addolora empaticamente, semmai. Ma non la giudico. E la prevaricazione mi fa rabbia, certo, ma non una rabbia che non so gestire e che quindi mi sento in diritto di scaricare come se gli altri fossero i miei sciacquoni. E se anche leggere delle vicende può ricordarmi degli episodi della mia biografia, non provo delle emozioni per me ingestibili al punto da dover scaricarle in proiezioni su storie diverse. Il fatto che io sappia che la violenza psicologica esiste non fa sì nè che io la veda ovunque nè che io la rimuova. E non leggo gli altri come una mia appendice. E lo dico perché se io fossi così traumatizzata dal mio vissuto da vedere negli altri delle mie appendici, e da scaricare i miei traumi, io con Margot avrei la decenza di non interagire. Per rispetto mio e suo.
    Cosa che F., nella sua esaltazione di dover dire la verità perché la mancanza di dignità lo offende e lo imbarazza, non so se è in grado di fare.
    Io so, per me, che se ho conosciuto la molestia morale non è stato perché ero priva di autostima nè perché ero priva di dignità. Tanto è vero che, nonostante io ne abbia passate di tutti i colori, mi rendo conto di non averla mai persa, anche qdo mi si voleva far credere che io l’avessi persa e mi si metteva nelle condizioni di dover considerarla persa. Sì, in condizioni da cui, soprattutto dopo una serie di violenze psicologiche reiterate, era oggettivamente difficile uscire. E ogni mia manifestazione di forza, libertà, dignità, energia, spostamento caricava una reazione violenta ancora più forte. Xké erano le risorse che avevo a far sentire in pericolo chi avevo di fronte, per la sua instabilità, non era la loro assenza a causare quel macello. Ciò nonostante è ovvio che io riconosco la mia coresponsabilità, in quali punti deboli è riuscita a entrare una dinamica violenta, e perché non mi sono difesa adeguatamente. Ma Fraanz non ammette che anche se una persona può mostrarsi pecora, come dice lui, non tutti reagiscono come lupi. e che bisogna star attenti a non confondere il concetto di colpa con quello di responsabilità verso se stessi. Mentre lui li mixa pericolosamente

  7. 1377
    fusoorario -

    bye luna.

    hai azzeccato solo una cosa: sono umorale. solo questo.

    sono uscito da qui conciliante ma convinto di quello che avevo detto e solo dispiaciuto per le uscite che avevo fatto su margot.
    e comunque convinto che tu dica un sacco di sciocchezze allucinanti, con il solo scopo di voler parlare, maestrina.
    ma vai sempre fuori tema.

    4 mesi fa dissi a margot come fare.
    mentre lei era indecisa se il tizio l’amava oppure no.
    poi sono tornato 2 mesi fa.
    poi sono tornato un mese fa forse.
    e leggo che diventa sempre più pecora e che tu giri sempre intorno agli argomenti.
    allora quando proprio sono nervoso prendo e dico la mia.

    ma tu non mi interessi. per me sei pleonastica e basta. non ricordi nessuno…forse qualche personaggio sconclusionato di qualche film.

    sei tornato con altro nome perchè non avevi il coraggio di concludere….

    COSA?
    MA BEVI TU?

    il coraggio di cosa scusa? di parlare con te su internet? non ho il coraggio di parlare con te?
    a scuola era il più bravo della classe e non sono mai stato in competizione io. sempre tutti amici. e passavo il compito a quelli che mi erano simpatici. a quelli che mi stavano antipatici no per principio. anche se gli arrivava per altre vie.
    ho visto il degrado. e ci sono stato sempre dentro più o meno. e distinguo chi sa aiutare e vuole aiutare da chi invece blatera soltanto!e tu blateri soltanto!

  8. 1378
    Eme -

    Come no….ti sei spostato, non é un dettaglio…… Ma cos’hai risolto con lo spostarti ed il chiudere? Un benemerito tubo visto come sbraiti incazzato e visto che tu stesso parli di una ferita che non si rimarginerà mai. E invece certe ferite si possono chiudere. Possono diventare cicatrici che ci si ricorda di avere solo se ci cade l’occhio sopra. Io ho impiegato due anni ad uscire da quella situazione di totale rimbambimento. Due anni, l’aver incontrato quello che definisco “il più bello tra i miei sogni più belli in carne ed ossa ” le parole amiche, la simpatia, la profondità di LUNA, gli amici del forum sul suicidio, tanta autocritica, tanta analisi introspettiva, la terapis, i giusti farmaci nelle giuste dosi, il recupero della voglia di vivere. Ma non ne sarei mai uscita se avessi sostituito la violenza delle parole del tizio con cui avevo avuto a che fare con quella di eventuali soccorritori. E in quei due anni ho messo a fuoco che la zerbineria non era circoscritta a quel singolo caso ma era il leit motiv di tutta la mia vita. Ero vittima, si. Ma di me stessa. Come lo é, secondo me anche Margot. Vittima, si. Vittima vittima vittima checché ne dica tu, tuo fratello, tutti i tuoi amici. Una vittima che ha tutte le armi per tirarsi fuori dal tunnel. Ma non é detto che quest’ arma siano i calci nei denti verbali dei tuoi post. È l’unico modo che conosci? E allora vai, continua cosi’. Chi ti ferma? Ma piantala di sputare sentenza sulla sedicente ipocrisia altrui, su cio’ che non sai perché non ci sei passato. E parlo di quelle molestie morali che attecchiscono tanto bene sulle personalità fragili, sensibili e provate, probabilmente, da altre esperienze (e non parlo solo del campo sentimentale o sessuale che sia)! Per finire mi sto cominciando ad incazzare per quel tuo modi di tradurre in ipocritese ogni considerazione che esce da una bocca che non alla mente il balcone di Piazza Venezia. Il mio tono é ironico, natualmente. Tho’ ci piazzo anche uno smile 🙂

  9. 1379
    fuoriorario -

    avevo scritto due lunghissimi interventi che non mi ha pubblucato mannaggia! li avevo scritti stamattina.
    ed è un peccato che siano andati persi. ma fa niente.

    FRAANZ: tante tante parole, Fraanz, e tutto sembra riassumersi in poche righe: perché la persona che mi scrive sembra aver bisogno di mettersi in competizione con me? o meglio, non con me, perché Fraanz non attacca realmente me, ma qualcosa che LUNA finisce evidentemente con il rappresentare con lui? Perché a LUNA lui attribuisce una serie di proiezioni: un atteggiamento fascista (? mi sfugge il nesso), un atteggiamento sessista e varie… a cui non ribatto nemmeno dicendoti “ti sbagli perché, ecc ecc”, perché in fondo quella è una questione tra Fraanz e la LUNA a cui lui attribuisce etichette, idee, motivazioni… Fraanz, nel momento in cui dice che io sono sessista, non ce l’ha veramente con me.

    io non voglio gareggiare con te luna storta. io i tuoi interventi li leggo con una aria di sufficienza che nemmeno immagini tu.
    Competere? e con chi?..e per cosa? i castelli sulla sabbia, bellissimi e incantevoli, tu li fai benissimo e non posso competere con te. Ma basta un po’ d’acqua e crolla tutto.
    Sai quanto me ne frega di smontare le tue teorie o i tuoi tubi?
    Per me sono campati in aria e si smontano da soli.
    una questione a cui lui attribuisce etichette e blablabla…falla con qualcun altro la strizzacervelli e queste chiacchiere stupide e insensate. Sei tu che fai tante parole. Non io! Io a distanza di tempo torno qui e rileggo sempre le stesse storie. Un mese fa dicevi che margot era migliorata. Per me dici un sacco di fesserie tu. e non mi frega un famoso tubo la competizione con te.

    E dico semplicemente quello che penso, incurante se tutto il forum se la prende con me.
    Le tue parole possono essere belle e piacevoli da leggere. Ma prolungano l’agonia di margot e di chi per lei.
    E sei utile, ripeto: solo a chi vuol piangersi addosso.
    In questa situazione gli unici a ricordarmi qualcosa sono: l’amico di margot, che mi ricorda l’amico di quella cretina che conoscevo io,e margot stessa.
    E io sono venuto a sapere di tante cose dopo…dopo qualche serata e aver conosciuto questo amico.
    Ed è ugualissimo all’amico di margot.

    Eme. La goduria che dici tu sta alla base dell’amore e del sentimento che margot dice di provare. Altrimenti non si spiega perchè lei provi amore per chi ti fa sentire brutta in continuazione.
    E questo margot l’ha ammesso già diverse volte. Già l’ha detto da cosa nasce il tutto e delle cose che la fanno stare bene.

    Eme. Lo dici tu stessa che in quei periodi eri vittima di te. E non conosco i dettagli delle email che ti invitavano al suicidio. ma io qui vedo altro. Tutt’altro..nonostante margot abbia sicuramente problemi con se stessa. Ma quelli, i problemi con se stessi, chi non li ha?
    Vedo lui che si è anche quasi stancato di andarci a letto e fare il gran sesso e lei che invece non sa come fare a stare senza di lui.

  10. 1380
    Eme -

    Pardon, mi si é sbrindellato un post e non lo riesco a modificare. Stavi dicendo: mi sto cominciando ad incazzare per quel tacciare di ipocrisia ogni considerazione che esce da una bocca che non ripete ogni tua singola parola come un pappagallo. Questo modo di fare (in cui non ti riconosco ma d’altronde, come hai scritto tu, solo tu sai chi sei) mi riporta alla mente il balcone di Piazza Venezia. E ribadisco la conclusione del post precedente. Il mio tono (solo nella parte conclusiva, ovvio) é ironico……:-)

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