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Lettera pubblicata il 24 Settembre 2007. L'autore ha condiviso 4 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore chillido44.
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male per delle molestie morali da parte di qualcuno nei tuoi confronti hai il diritto, sano, di toglierti questo dubbio, e di confrontarti con qualcuno che può essere in grado realmente di guardare con te fatti e sensazioni, in un’atmosfera di maggiore obiettività, e di aiutarti a dipanare la matassa.
Margot, quando io ho parlato di centri antiviolenza (intendendo in questo senso anche qualsiasi centro o associazione che sia in grado di affrontare i problemi di relazione anche più estremi – se poi si scopre che non sono estremi tanto meglio – e anche semplicemente chiamando un numero verde), era in forte sofferenza, o perlomeno questo traspariva dalle sue parole.
Mi rendo conto, 24ore, che a te questa può sembrare enfasi. In realtà il mio, dal mio punto di vista, è un discorso molto pratico.
Se stai male togliti da lì/risolvi il problema.
Se non riesci a toglierti da lì e intanto hai tutta una serie di sintomi qualcosa devi fare. Anche perché forse non sei più in grado di centrare il problema reale e quindi di mettere in gioco le risorse per risolverlo.
Se non sei in grado di fare qualcosa chiedi aiuto.
Male che ti vada avrai degli elementi in più per trovare le tue risorse.
Ciò vale, secondo me, per ogni tipo di problema.
Nel momento in cui una persona comincia ad AFFRONTARE REALMENTE il proprio malessere se deve togliersi da lì si toglie da lì. Questo è il concetto che tento di esprimere.
Che l’altro sia un molestatore morale consapevole o inconsapevole, che la dinamiche sia di ruoli ora incarnati dall’uno ora dall’altro, che la relazione sia disfunzionale per una ragione o per l’altra è possibile rendersene conto e operare una scelta. La verità è che nel momento in cui si è cominciato ad AFFRONTARE il problema del proprio malessere si sta già facendo una scelta, quella principale, da cui derivano poi tutte le altre. Forse non riesco ad esprimere bene questo concetto ma quel primo passo, reale, muove tutti gli altri. E a volte il primo passo non è andarsene, ma andarsene è il passo di mezzo o il passo finale, anche se razionalmente dovrebbe certamente essere il primo. E anche se dopo dirai, magari: perché non me ne sono andato prima? era così facile?
Ma le persone hanno anche paura di andarsene, per ragioni loro. E quindi a volte è l’idea che forse affrontando la cosa riusciranno finalmente ad andarsene che muove il primo passo, a volte è invece la rassicurazione che se ne andranno perché lo vorranno loro, veramente, e non perché uno psicoterapeuta, l’amico, o la madre cercherà di convincerli che è la cosa migliore.
Io non ti ho detto (o mi sono spiegata male) quanto bene ho fatto. Io intendevo dire che il mio percorso si è incrociato a quello di altre persone e che questo è stato uno scambio di esperienze fruttuoso, costruito sul sostegno e sulla libertà. Verso il concetto di tornare a stare bene. Perché queste cose non succedono solo agli autolesionisti o alle persone con poco carattere. Ma se capitano vanno affrontate. Ciao!
Non scrivo in questo forum per dimostrare qualcosa a me e neanche perché ho l’istinto della crocerossina. Non scrivo perché le persona facciano come dico io. Soprattutto perché penso che una delle cose che possono dare pienezza alla vita sia scoprire e riscoprire il vero significato del proprio libero arbitrio e un sano senso di indipendenza (che non significa non interazione con gli altri).
Scrivi e pensi cose belle. Lo penso davvero. E le tue metafore (vedi il tiro alla fune) mi piacciono un sacco e mi ricordano Eme.
Scusa se fino ad ora ho scritto il tuo nick in minuscolo, LUNA.
Ah ufff ci risiamo…ho detto un’altra volta scusa 🙁
lo faccio sempre.
E non so cos’è l’endometriosi. ora vado ad informarmi. Su san google, come diceva una mia cara amica.
Io mi tolgo da qui perchè ho fatto tanto rumore però boh credo comunque di aver detto la mia e di aver rimediato a miei errori.
E poi si…hai ragione, qui stiamo (sto!!!) occupando la pagina di altri.
Beh…alle tante persone che leggono e scrivono su questo forum servono persone come voi e come te.
Buona giornata e buona pasqua.
ciao ciao a tutti!
cara Luna ti prego nn smettere di parlarmi. Di aiutarmi. Nn lo fare te ne prego. Nn considero le tue opinioni fonti di stress anzi. Forse avrai capito che sono una persona che ama molto confrntarsi,anche con chi nn vuole assolutamente capirmi (24ore). Lascia stare tutte queste divagazioni su come parlare o meno con me. Accetto qualsiasi intervento, a patto che serva a spronarmi.
Se hai letto il mio ultimo intervento ti ho definita mia amica, perchè è quello che hai fatto sei stata un’amica.
Con lui abbiamo messo un punto, o per lo meno abbiamo fatto il punto della situazione. Te l’ho detto mi ha confessato che nn sa cosa sono io nella sua vita e che sicuramente una mia uscita di scena gli dispiacrebbe ma nn gli cambierebbe nulla.
Così abbasso la testa davanti a chi, come 24ore, riduce la mia storia a mero sesso e a me che provo sentimenti inappropriati per un uomo chiaro e nn innamorato di me: avevano tutti ragione.
Mi ha chiamata ieri per dirmi che si sente ancora dispiaciuto per quell’ultima discussione che abbiamo avuto, ma nn capisco il perchè, visto che ha avuto la possibilità di ribadire che nn prova nulla. nn è che per lui cambi parecchio dopo quest’ultima crocefissione che ho subito. cosa lo turba così tanto stavolta? mi è rimasto impresso il suo modo di sentirsi a disagio, continuava a ripetere che lui nn è un animale, il suo modo di cercare di toccarmi ancora, di avvicinarsi, come se sentisse che tra di noi qualcosa si è rotto. mi fa strano perchè a differenza di ciò che ha percepito lui, la rottura io l’ho sentita molto prima. mi fa pensare che poi nn ha mai sprecato molto tempo a pensare a noi. questo ipotetico noi esisteva solo nella mia testa. il suo noi era invece con la sua donna. è vero vivo ancora in un mondo parallelo. che nn è quello reale. a volte scorgo pezzi di realtà che mi feriscono. ho passato un’intera mattinata a piangere, restavo senza fiato. la cosa mi ha sconvolta. mi sono sentita impotente, distrutta ma anche in un certo senso leggera, come se nn mi potesse far più male di come ne ha fatto. come se il culmine del dolore sia arrivato. e vi devo dire in un certo qual modo lo aspettavo. mi ha frantumato in mille pezzi, credo difficilmente ricomponibili, ma è come se mi avesse plasmata in acciaio. sento dolore ma so che posso affrontarlo.
a tutti grazie mille, siete stati tutti infinitamente cari con me, e soprattutto a te cara Luna sei stata speciale.
24ore: a parte che non serve che tu lo scriva maiuscolo onestamente non me n’ero manco accorta 🙂
Non è questione di occupare pagine ecc, e lo scambio positivo è generale, ti ho spiegato dove stava il punto per me e in che senso 🙂
Io ogni tanto ho la sindrome scusarella 😛
adesso però, rispetto al passato, quando ce l’ho ci faccio più caso, “sento” le mie ragioni scusarelle.
in particolare c’è stato un periodo nella mia vita in cui mi scusavo spesso, anche troppo, e non me ne rendevo nemmeno conto. Me lo fece notare una persona, in modo affettuoso. E mi servii anche.
In parte era, credo, perché vivevo un periodo di grande entusiasmo, scoperta di cose nuove, conoscevo tanta gente nuova, confrontandomi con realtà nuove.
Così, a volte, quando mi sembrava di uscire dalle righe, magari di essere involontariamente invadente, mi scusavo.
Anche se in realtà mi piaceva essere un vulcano. E non mi scusavo pensando di fare un vero torto (sapevo di non essere stata scortese, per esempio), ma piuttosto di avere avuto forse troppa energia, di non aver rispettato qualche galateo astratto.
Questa persona diceva: vi presento Luna, che si scusa sempre.
A lui faceva sorridere perché ero magari un vulcano di entusiasmo, di socialità e poi mi scusavo tipo il ragionier Fantozzi. (esagero, ma per capire).
A volte le scuse ci servono mentre valutiamo con che marcia procedere, ci scusiamo scalando le marce in curva. Ci stiamo davvero scusando con gli altri o ci stiamo giudicando troppo severamente? Una mia amica dice, d’altra parte, che detesta quando le persone le dicono: scusa, però… Mi dispiace, però…
Non le piace quell’avversativa dopo le scuse.
Io non ci faccio caso, ma ho capito cosa intende lei. Lei ci legge (chiaro non sempre): scusa, ma comunque non sono del tutto convinto/a di dovermi scusare con te.
Dice che le piacciono le scuse con il punto.
Il riconoscimento delle emozioni dell’altro.
Poi parliamone, certo.
Forse non ha neanche torto.
io credo al valore delle scuse, quelle vere.
Anche quando una persona ci urta per strada senza volerlo. Ci fa tutto un altro effetto se poi si volta e ci dice “mi scusi!” o se ne va senza neanche voltarsi.
Ci sono persone che non sono veramente capaci di scusarsi. Anche quando basterebbe una parola, così semplice, per ristabilire un’empatia o un contatto. ed è un vero peccato. Persone che non si rendono conto che l’altro non la prenderebbe come una caduta di orgoglio, ma che prende invece il fatto di non scusarsi come un non riconoscimento della sua sensibilità. Ci sono le scuse stile lacrime di coccodrillo. E le scuse però non posso farci niente e resterò uguale.
D’altra parte “scusa”, così come “ti amo”, “ti voglio bene” o anche delle parole dure, hanno un significato profondo, che non andrebbe mai abusato o gettato al vento.
Perché tutto sto pistolotto sul concetto di scuse?
Perché la tua frase, anche se assolutamente non aveva questo senso, mi ha fatto pensare, anche per le tante lettere che si leggono nel forum:
Nessuno dovrebbe mai pensare di dover scusarsi di esistere.
E purtroppo invece alcune persone interiorizzano questa modalità, l’hanno assimilata, loro malgrado. Sono più gradevoli di coloro che passano sopra agli altri come un rullo, e che urtano senza mai chiedere scusa davvero, ma al contempo interiorizzano un timore di essere fuori posto, ed è un peccato. Alla fine anche loro finiscono con lo sprecare le scuse, con loro stessi.
Mi scuso a mia volta se hai interpretato i miei interventi come un freno al tuo esprimere te stesso. Dove, per me, stava il punto, spero di essere riuscita a comunicartelo.
MARGOT: anche tu ti sei comportata da amica nei miei confronti, e ti ringrazio a mia volta.
Perché ho divagato l’ho ampiamente espresso.
Io ho l’impressione che (posso ovviamente sbagliarmi) che il fatto che questa relazione fosse inappropriata dal punto di vista emotivo, e che non rispondesse ai tuoi reali bisogni e desideri e non gratificasse la tua identità tu l’abbia sempre saputo. Ma che tu sia rimasta incastrata, oltre che per uno stimolo tuo emotivo che ti portava a desiderare che andasse oltre le effettive possibilità, nel considerare il fatto di non avere una centralità per lui come una TUA MANCANZA. Anche perché lui comunque ha avuto un atteggiamento che ha contribuito ad alimentare questo tuo tarlo. La sua disonestà non è stata nel trasmetterti una centralità che non c’era (che non c’era era probabilmente piuttosto evidente) ma nell’usare con prepotenza una sua posizione di forza anche verbale. In fondo ti ha trasmesso in realtà forse l’ansia delle sue insicurezze o del suo bisogno di controllare le relazioni in un certo modo, ma facendolo con aggressività (parlare di altre donne, sminuirti, confrontarti, battere dove il dente ti duoleva in nome di una presunta sincerità che però era anche aprofittarsi del tuo dente dolente) ti ha destabilizzata ancora di più. Non è il diavolo, ma mi pare un essere umano che ha delle dinamiche molto sgradevoli e aggressive per i suoi problemi di relazione e di identità rapportandosi con l’altro sesso, perché hai riportato anche delle frasi dense di misoginia e perché comunque, che la vostra fosse una relazione emotiva o sessuale, non l’ha gestita in maniera funzionale. Non aveva bisogno, come noti tu, di agire così. Ma evidentemente lui ha funzionato così. E spero che tu riesca a renderti conto che è vero che una relazione disfunzionale si fa in due, perché c’è chi pone delle condizioni e chi le accetta, ma che il fatto che tu non abbia conquistato una centralità impossibile con lui nn dipende dal fatto che tu sia troppo mancante per ottenerl
Margot,
@mi sono sentita impotente, distrutta ma anche in un certo senso leggera, come se nn mi potesse far più male di come ne ha fatto. come se il culmine del dolore sia arrivato. e vi devo dire in un certo qual modo lo aspettavo. mi ha frantumato in mille pezzi, credo difficilmente ricomponibili, ma è come se mi avesse plasmata in acciaio. sento dolore ma so che posso affrontarlo.
I mille pezzi sono assolutamente ricomponibili, Margot, tantopiù se ti sei liberata di questa relazione o te ne stai liberando.
Il fatto di uscire da una relazione in cui hai sempre avuto un ruolo (sentito anche come passivo, cioè non poter sentirti veramente alla pari anche nella costruizione di un progetto, oltre che a livello emotivo e di dipendenza) che ti era pesante e limitativo e ti causava frustrazione non potrà che alleggerirti. In questo momento è normale che tu provi dolore, anche perché non riesci a considerare il fatto che tu possa liberarti di lui, e di una situazione sgradevole, e tornare a respirare importante quanto l’aspetto che tu interpreti come: lui si è liberato di me (o qualcosa del genere).
Lui non ti ha plasmato un tubo… scusa la mia franchezza.
Lui non ti ha plasmato un tubo perché non è che le persone ci insegnano qualcosa prendendoci a calci nei denti. Ci possono portare a provare sensazioni negative che non credevamo di poter provare e quindi noi siamo costretti a tirare fuori delle difese supplementari e a conoscere il fatto che al mondo non ci sono solo biancaneve e il principe azzurro, il che nella vita può anche tornarci utile. Ma non è che di per sè LORO ci hanno forgiato. Se tu sei capace di affrontare quel dolore è perché quella risorsa è TUA. Perché è il tuo volerti bene, il tuo istinto di sopravvivenza che ti fa tirare fuori le tue risorse per affrontare/superare il dolore in un modo che sia venirti incontro (e non adattarti e basta a subire dolore, cosa che richiede delle energie pazzesche, ma male investite. O meglio: se ci capita un lutto o una malattia investiamo energie enormi e necessarie, ma sopportare ingiurie o adattarci ad una situazione da cui possiamo uscire non lo è. E’ adattamento spreco).
Nella mia vita le esperienze negative mi hanno insegnato molto, anche su di me, fanno parte della mia biografia e sono rielaborate nel mio percorso, tentando di riconoscere sia le mie debolezze/disfunzioni sia le difese/risorse grazie a cui sono riuscita a superarle, o perlomeno a integrarle accettandole come una parte del mio percorso (se ci sono state ci sono state, così è) pure se sarebbe stato meglio di no. Siamo quelli che siamo, lungo il percorso, per l’insieme delle esperienze che abbiamo attraversato. Ma se posso perdonare, scegliere di farlo, non mi sento di dare un ruolo di “coach” a chi ha cercato di invadermi con le sue tempeste. Perché comunque sia la sua parte di errore, qualunque sia la mia, l’ha fatta. E non con un intento pedagogico.
Tvb, Margot.
BUONA PASQUA a te,EME,24ore, Clà, Sun e Lilia, di cuore
Mi associo a LUNA negli auguri :-)!
Luna grazie. Devo farlo per forza perche’mi hai aiutata e lo stai facendo ancora.Inoltre devo dire grazie a tutti voi, Cla, Eme, 24ore, Sun e Lilia sei stati magnifici. E soprattutto sinceri. Nn avete girato intorno al problema ma me l’avete posto davanti agli occhi e mi avete presentato delle soluzioni. Anche grazie a voi tutti posso dire di aver preso un po’ di coraggio per ammetere a me stessa che lui nn e’quello ke mi rende felice anche se continuo a volerlo.
Grazie ragazzi grazie di cuore a tutti e mi raccomando passate una buona pasqua con le persone ke contano veramente per voi e ke vi amano x quello ke siete.
Un caro abbraccio
leggo solo ora e ricambio gli auguri..per tutti
a presto
lilli
Mi associo a tutti voi nel farvi gli auguri.
Tu Margot leggi bene quello che ti viene detto, magari stampalo, così, nei momenti più duri, se non avrai nessuno al tuo fianco, puoi rileggere e trovare almeno un attimo di pace!
Ci sn state diverse “teorie” sulla tua situazione..le hai lette tutte..ora sta a te decidere quali di queste versioni rispecchia la tua situazione!Lo capisci mentre leggi parola dopo parola, riga dopo riga. A me capitava così! Luna toccava delle le corde giuste e dentro di me avvertivo un colpo al cuore, perchè sembrava che leggesse dentro di me!
Ovvio ke non basta scrivere, leggere, assimilare..bisogna anche agire! E poi reagire!
Non sono all’altezza di Luna e Eme nel linguaggio e neanche nella preparazione di certi argomenti delicati come il tuo. Però ci sono dei principi di base che credo valgano in qualsiasi situazione! Tu cerca tra le persone ke ti stanno vicino chi reputi all’altezza di affrontare insieme a te questo cammino.E’ difficile anke stare vicino ad una persona che ha problemi, per questo hai bisogno di un VERO sostegno!! Vedrai ke i pesi, se si è in 2 a portarli, pesano meno!!
Io invece non ho più voluto scrivere x molti motivi. NOn voglio ricominciare, ma vorrei solo sapere che cavolo devo fare?! Ce l’ho a pochi mentri di distanza. Vedo lui e mi ripete di aver cancellato il mio num e ke lo rivuole. Ma poi è isieme alla sua famiglia…io passo ed è come se neanche esistessi!Torno a casa e parla tranquillamente cn la moglie (mi fa molto più male vederlo parlare piuttosto ke immaginarlo a letto cn lei). Mi guarda un attimo ma poi toglie lo sguardo! Lo vedo dalla finestra e mi saluta..lo fa xk è in macchina, al buio mentre aspetta ke lei lo raggiunga. Mi sento male, male!! Lo mando a f*****o in modo esplicito.Credo abbia capito, xk non mi toglieva gli occhi di dosso.Non se l’aspettava credo! Certo, credeva ke io mi precipitassi a fare dinuovo la ruota di scorta, la valvola di sfogo..il suo passatempo!
Ho un grande rimorso! Lui procede cn la sua vita come se niente fosse..ke io ci sia o meno a lui non cambia nulla.
A casa sto malissimo. Quando devo tornarci lungo la strada ho già l’ansia, il batticuore! Spero di non vederlo, ma una piccolissima parte di me lo spera. Sento la sua voce e accendo la radio..vedo ke è a casa e abbasso le tapparelle x non cadere in tentazione! La mattina abbiamo gli stessi orari di lavoro. Nel scendere le scale mi tremano le gambe. Mi obbligo a non guardare la sua finestra ma è una cosa incontrollabile. Sembra ke (IO)voglia farmi del male a tutti i costi! Non la reggo più questa situazione. Lei un giorno mi ha salutata! Ho fatto finta di non sentirla. Questo mi fa capire quanto sia stato bravo a nascondere il tradimento!
Come hai detto tu Luna, certi “ti voglio bene” non andrebbero detti a caso!! Lui l’ha fatto però!
Mi chiedo cos’altro divrei fare per farmi voler bene da qualcuno. All’inizio mi sembrava incredibile ke si interessasse a me! Non valgo niente quindi!?!