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Lettera pubblicata il 24 Settembre 2007. L'autore ha condiviso 4 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore chillido44.
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E’ vero: Chi si ama non si dovrebbe lasciare…e, a volte, davvero le persone gia’ impegnate si innamorano di altri che non sono i legittimi compagni. Capita davvero, accidenti! E ti puoi girare e tornare a casa oppure restare a vivere quell’ amore che diventera’ comunque un dolore per qualcuno. Io l’ ho fatto fino in fondo e non sono tornata a casa. Lui nemmeno. Per questo vi dico: preparatevi a soffrire. Non parlo di fidanzati…parlo di famiglie con bambini e parenti che non accettano e non capiscono. Parlo di ex coniugi che si vendicano e ricattano. Parlo di persone che si amano con tutto il cuore e amano i loro figli e, davvero, cercavano solo un po’ di pace e di felicita’. Parlo di chi, ci ha provato sul serio. E’ dura, ve lo assicuro…Se non siete in questa situazione, andatevene e chiudete. C’e’ dolore quando insieme si decide e insieme si va avanti. C’e’ dolore ma quell’ amore ti dice che, forse, ne vale la pena ( e il FORSE gia’ dice assai ). Quando non c’e’ nemmeno quello e’ solo un massacro.
Lilli credo ke non abbiamo più niente da dirci..Anke prima l’ho visto ma ho fatto finta di niente. Pensa ke domenica mi ha chiesto scusa per alcune cose ke sapeva non mi erano piaciute e scherzando sulla fine della nostra frequentazione ha detto ke non mi avrebbe abbandonato da un giorno all’altro…Cavolo!!! Che coerenza!
Grazie e buona serata anke a te!!
STELLA: sono d’accordo.
In qualsiasi relazione il fatto di guardare nella stessa direzione, e percepire di vivere un rapporto alla pari (sentimenti e impegno) mi pare peraltro fondamentale.
LILLI: in passato Clà ha raccontato una serie di episodi di comportamenti di lui lesivi nei suoi confronti, atteggiamenti e parole fortemente moleste (scusa Clà, solo per precisare perché tu e Margot vi siete confrontate in precedenza su argomenti più paralleli).
MARGOT: è nato prima l’uovo o la gallina?
Io (posso sbagliarmi) ho l’impressione che se tu affrontassi assieme ad uno o una psicoterapeuta di cui ti fidi, concedendoti anche di oltrepassare le prime sedute in cui esiste una naturale resistenza, non il fatto di lasciare lui, ma il malessere che senti, l’angoscia che Margot sente, e magari le paure che stanno sotto, le sensazioni che stanno sotto, le false percezioni di sè che stanno sotto, forse ti faresti un grande regalo.
E forse i meccanismi che ti tengono legata a lui svanirebbero come bolle di sapone.
In questo non hai nulla da perdere, credo. Perché non è che ti viene fatto un rito uazzabanga per cui scapperesti da una relazione che ha delle possibilità o da un uomo che ti ama e ti rispetta, se così è te ne accorgeresti davvero una volta liberata dal meccanismo che sta sotto. Se invece si tratta proprio e solo di una dinamica molesta, di un’ossessione supportata da altri meccanismi, te ne libereresti.
Oppure perlomeno sentiresti il concetto di scelta e non di balìa totale che vivi adesso.
Non sto dicendo che sia facile.
Sto dicendo che ne vale la pena.
Di questo sono convinta.
In parte forse è vero che scrivendo nel blog (utile, sì, lo è) e parlando con un’amica cerchi comunque di prendere un po’ le distanze e di capirne di più, ma al contempo prendi anche tempo per non affrontare realmente il problema che sta sotto.
Comprendo che posso fare paura e le naturali resistenza, ma le condizioni di ansia generalizzata e angoscia che vivi adesso, messe sulla bilancia, non mi sembrano più convenienti.
Mi ripeto: nessun psicoterapeuta ti costringerà mai a lasciarlo.
Semmai ti aiuterà a comprendere perché lo vuoi o perché invece non lo vuoi, aiutandoti ad uscire da questo stato di angoscia.
Peraltro forse sarebbe il caso di sottolineare una cosa:
parti da un presupposto sbagliato, e cioè che cosa ti MANCA per conquistare un uomo con le determinate caratteristiche che descrivi. Forse non ti rendi conto che un uomo con delle dinamiche malate e contorte non è in grado di vedere le qualità e se anche le vede ne ha una visione nemica e distorta. In molti casi coloro che hanno delle dinamiche di violenza psicologica e morale tendono a distruggere o a tentare di controllare in modo demolitorio e contorto anche il bello e il buono con cui si confrontano, per, appunto, delle LORO dinamiche contorte e distorte. La vicinanza emotiva con costoro è utopia: la depistano, la violentano, la rendono angosciante. e non importa chi sei.
http://www.youtube.com/watch?v=lqDtGMPnLio
X luna, ho visto il video, molto semplice e vero. è veramente fatto bene! mi ha fatto riflettere però su una cosa : cioè, ciascuno di noi, nel corso della propria vita subisce o fa violenza psicoloica sulle persone che amiamo o che ci sono più vicine, sia pure in modo leggero ed inconsapevole. questa considerazione mi ha lasciato un pò di malessere.. ed allora penso che forse la società/umanità non è cresciuta affatto…
Volto pagina, per natura e per scelta di vita..sono una ottimista !
Penso che questa sia la pagina per me purtroppo…le ho girate tutte su questo forum, ho provato tutti i dolori descritti nelle lettere…
Ora mi trovo impantanata in una situazione dove lui sposato con una figlia mi cerca e mi vuole…
Io e lui ci siamo frequentati un po’ alla leggera nel 2004, poi lui mi ha mollata x stare con la persona con cui si è sposato.
Io purtroppo ho continuato a vederlo x motivi di lavoro…nel 2006 è riapparso nella mia vita con telefonate e altro… all’inizio la cosa mi turbava, ma neanche tanto…io gli dicevo di no e la vivevo come una sorta di “rivincita”.
Poi nel 2007 si è sposato e una settimana prima mi ha supplicato di vederci, dopo una telefonata interminabile ho accettato.
Appena tornato dal viaggio di nozze ha ripreso a chiamarmi ma io non l’ho voluto più vedere.
E’ nata poi una sorta di amicizia, xché abbiamo instaurato un dialogo che quando ci frequentavamo non c’era.
Nel 2008 poi ho conosciuto un ragazzo e x 1 anno e mezzo c’è stato solo lui. Poi è finita.
Nel frattempo ogni tanto chiamava ancora ma io non avevo problemi a dirgli di no, mi veniva proprio naturale e spontaneo…non mi importava niente.
Poi l’anno scorso ero un po’ in crisi e l’ho visto un paio di volte. X me era una cosa “così” x distrarmi da altri pensieri.
Ho gestito la cosa per anni senza problemi, poi abbiamo avuto un lungo contatto di lavoro, per più di 15 giorni ci siamo visti ogni giorno, io venivo fuori da un’altra breve delusione. In quei giorni ho imparato a conoscerlo sotto altri aspetti e la cosa ha iniziato a turbarmi!!!
Ci siamo riavvicinati (ma fisicamente ho sempre evitato tranne qualche bacio di sfuggita), ho sentito le mie difese crollare totalmente.
Poi c’è stato il top…ho incontrato lui con la moglie e la figlia il giorno in cui nasceva la mia nipotina.
La cosa mi ha fatto tanto male, mi ha allontanato di nuovo, lui mi ha chiamata, si è scusato, mi ha detto che si stava avvicinando a me, come sarà successo a tutte voi mi ha ripetuto quanto sia pentito del matrimonio ecc…
Io gli ho rinfacciato cose del passato, gli ho detto che non voglio entrare in questa situazione, che non ne voglio sapere, che con la sua vita non c’entro niente…ma lui insiste e non molla.
Io la sto vivendo malissimo e sto esaurendo…
Gli ho detto che ci stavo male, mi ha detto che magari in pochi giorni mi passava…e infatti dopo poco è tornato all’attacco.
Questa situazione mi sta facendo sentire ancora più sola e mi sta facendo malissimo.
Io non voglio fare l’amante, non voglio intromettermi nella sua famiglia, io non voglio dividere un uomo con nessuno, io non voglio le briciole di nessuno, non voglio aiutarlo ad alleviare le sue frustrazioni, non voglio niente di tutto questo.
Voglio solo trovare un modo di uscirne, che non mi cerchi più e liberarmi di questo dolore che mi ha invaso in queste settimane.
SUN: …abbiamo già parlato… anche del fatto che speravo che tu non arrivassi a pensare che questa lettera fosse la lettera per te. Nel senso che tu non ti sentissi già un’amante.
Lo sai che non lo dico in senso morale, ma in senso di sensazione di incastro. Io non ti direi cose diverse da quelle che ti ho detto nell’altra lettera 🙁 :/ forse leggere questa lettera e i vari post che ti mostrano come si sta dall’altra parte (e non è un bello stare) ti potranno dare, chissà, altri spunti di riflessione. Dall’altra parte intendo nell’essere amante, cosa che tu ancora non sei, ma che già ti fa ansia prima ancora di cominciare, visto che da due settimane sei in preda all’ansia. e non solo la tensione dell’attrazione etc, ma proprio al pensiero del tuo ruolo e della situazione generale. Per le sue pressioni e per i tuoi “se”.
Quello che ho letto io in te non è solo dolore, ma soprattutto ansia e senso di assedio nei confronti della tua identità.
Amore, francamente, non lo so. Quello lo sai tu. Attrazione certamente. Ma sufficiente a entrare probabilmente in un gioco al massacro?
Anche questo lo sai tu.
A me sembra che tu sia stata comunque chiara con quest’uomo, che tu gli abbia detto: non voglio essere la tua amante, non voglio entrare in questo vortice.
Forse gli hai praticamente anche detto: per piacere, lasciami in pace e aiutami a non entrarci, se mi vuoi bene, perché io non credo di poterlo reggere. No, se non a costo di sentirmi male e di avere la sensazione di perdere la mia identità e quello che io credo siano una relazione a l’amore.
In fondo forse gli hai detto: posso capire il tuo punto di vista sul fatto che non stai bene come stai, ma scegli per te, metti sulla tua bilancia le tue frustrazioni, il tuo senso di dovere o di mancanza di responsabilità, le tue priorità, la tua capacità di compensazione (anche poter restare sposato, ma avere un’altra donna, visto che ci dicevi che lui lei l’ha tradita da sempre) ecc e scegli: scegli se vuoi restare sposato (fedele o infedele) o separarti.
Se decidi di separarti (e non per me, ma perché è quello che senti inevitabile per il tuo rapporto con lei che si è esaurito, è finito, è ammalato di un male incurabile) allora a quel punto semmai parla con me, perché io le cose che mi dici ho bisogno di sentirle da un uomo che è già tornato libero, e di poter vivere il presente intera non a metà, e di immaginare un futuro intero, non di non vivere nell’ansia. Anche se non pretendo che tu sia libero questo è ciò che è bene per me. Non essere immischiata nei tuoi casini matrimoniali, precedenti a me. Non perché non provo affetto per te, ma perché credo che quelli siano problemi che riguardano te e le tue scelte a priori.
Sun, mi ripeto, sai tu. ma, tranquilla, non mi ripeterò più. Però questo tuo stato d’ansia perenne che hai da settimane mi dispiace per te, francamente. Lui può scusarsi quanto gli pare per il fatto che vi siete trovati tutti insieme nella stessa corsia d’ospedale come nel copione
di una commedia degli equivoci… ma questa è la realtà ed è la tua vita, e sua moglie e sua figlia ci sono, esistono, anche se lui fosse andato all’ospedale con loro lunedì e tu mercoledì e non vi foste incrociate e viste davvero.
Lui insiste e non molla, anche se tu gli dici di no. Ma perché non si pone il problema, mentre insiste e non molla, perché lui vuole quello che vuole, per le sue ragioni, che forse dovrebbe forse anche affrontare i suoi casini invece di assediarti pretendendo e basta?
Cos’è l’amore, cos’è voler bene? è assediare e volere a tutti i costi chi ci attrae e ci piace e pensiamo che in quel momento ci compensi e possa mitigare le nostre frustrazioni, in modo egocentrato, o è anche mettersi nei panni dell’altra persona (non solo a parole) e osservare che forse non dobbiamo dare per scontato che l’altro ci debba volere per forza con un codazzo di casini che possiamo anche risolvere?
Senti, siamo nel 2011, esistono la separazione ed il divorzio. Certo, separarsi e divorziare causa dolore, problemi, tensioni, questioni. Significa dover dire alla persona che abbiamo sposato che è finita, prenderci la responsabilità di essere i primi a sollevare il problema se l’altro non la pensa come noi o se non vuole vedere la realtà.
Significa sentirci in colpa se abbiamo una creatura e sapere che non avrà entrambi i genitori presenti, cominciare a discutere su quando e come essere genitori con una modalità diversa, di tempi e di luoghi. Non è una cosa all’acqua di rose. Siamo umani e possiamo essere infelici, frustrati, spaventati all’idea di prendere una decisione. Possiamo non prenderla per incertezza, paura, perché amiamo ancora il coniuge e vogliamo dare all’unione ancora una, cento possibilità. Le ragioni per cui possiamo scegliere di separarci o no sono infinite. E non le giudico.
Ma le ragioni per cui non si vuole separare pur lamentandosi in continuazione ed intanto assediando te le sa lui. E se non le sa forse è meglio che se le chiarisca. Se per lui è meglio restare dov’è e compensare fino ad 80 anni con altre storie o anche una sola non può pretendere che ad una terza persona questa sua modalità per lui migliore sia buona o sopportabile. Se vuole cominciare una nuova vita con te forse è meglio che prima cerchi di sistemare quella che ha, senza chiederti di aiutarlo a chiudere una cosa sua e facendoti sentire in colpa per avere fatto male ad un’altra donna. Cosa che tu non vuoi, e cosa che lui farebbe, probabilmente, indipendentemente da te, visto che, dici, comunque la tradisce da sempre. Non sto dicendo che non può sentirsi confuso, nè che tu non possa esserlo nè che non sia umano, né che tu pure non abbia un ruolo attivo nel momento in cui rispondi ad una telefonata, accetti di vederlo o di ascoltarlo.
Ma sto dicendo che forse c’è tanto casino, tensione, ma l’ipotesi di stare da solo a pensare a cosa vuole fare della sua vita non lo sfiora nemmeno, prima di coinvolgere gli altri e di caricarli anche di ciò che è roba sua.
LILIA: @ciascuno di noi, nel corso della propria vita subisce o fa violenza psicoloica sulle persone che amiamo o che ci sono più vicine, sia pure in modo leggero ed inconsapevole. questa considerazione mi ha lasciato un pò di malessere.. ed allora penso che forse la società/umanità non è cresciuta affatto…
è vero che ciascuno di noi può agire della violenza inconsapevole.
esempio banale: raccontare nei minimi particolari di qualcosa che turba l’altro (tipo qualcosa inerente alla salute) senza accorgerci che lo stiamo turbando perché siamo concentrati sul fatto di scaricare una nostra tensione.
e ce ne sarebbero milioni di altri.
Rendersi serenamente conto di questi meccanismi umani male non fa. Magari possiamo smettere di raccontare un’estrazione dentale nei particolari accorgendoci che l’altro sta diventando bianco come un lenzuolo, anche se non ha il coraggio di dirci “per piacere no” o possiamo riuscire a dire a chi ce l’ha racconta “per piacere no” senza che il fatto di temere di essere scortesi ci faccia subire una piccola, involontaria molestia che ci turba.
Ma il video parla di “strategie” e situazioni di violenze psicologiche prolungate nel tempo e costanti, ecc.
C’è un libro, che si chiama “Molestie morali” che spiega molto bene come, se tutti possiedono molti “registri” di comportamento, di risposta allo stress, anche di aggressione, alcune persone invece presentano delle fissità in qualcuno in particolare.
Mi spiego, vediamo se riesco…
posso fare male ad un’altra persona, consapevolmente o inconsapevolmente, seguendo una particolare spinta emotiva.
dopo aver agito però sono in grado di rivedere la mia azione, l’esistenza dell’altro fuori da me che ha subito o ha partecipato all’azione, considerare anche emozioni come il senso di colpa e l’autocritica.
Il molestatore morale seriale, invece, il violentatore psicologico, non vive questo passaggio. (è un riassunto semplicistico, mi rendo conto, di una questione ben più complessa).
Il violentatore psicologico vive una fissità di un certo tipo di meccanismo. E, se non prova una serie di altre fasi, se non conosce una reale autocritica costruttiva, se non sente empatia per la persona che sta ferendo ecc (cosa che alla vittima sembra incomprensibile, anche perché la vittima, spesso, confusa, vive male i propri panni e al contempo cerca di mettersi anche nei panni del molestatore) è anche perché “cosifica” l’altro.
Nel libro l’autrice definisce questa tipologia di persona come: narcisista perverso.
E’ chiaro che tra il normale nevrotico che talvolta, anche suo malgrado, molesta e il “narcistista perverso conclamato” che fa sentire sua moglie (o anche suo marito… è chiaro che ci sono anche le narcisiste perverse) una nullità e le fa perdere il contatto con la propria identità e provare altre sensazioni descritte nel video, esistono vari gradi di intensità…
e che ciascuno, anche a seconda dei suo vissuto, anche dei suoi nodi emotivi, delle situazioni emotive e contingenti può
usare una o più “strategie”… esistono anche gli incontri tra due strategie perverse.
però esistono anche persone che, più di altre, consapevolmente o no, possono essere portate a manipolare persone e situazioni. Che, più di altre, possono vedere la realtà circostante come una proiezione narcistica… che possono proiettare i propri conflitti fuori da sè in un certo modo piuttosto che in un altro, che sono portate a demolire l’energia o il senso di indipendenza mentale emotiva dell’altro in vari modi per avere la percezione di rendere più innocua e controllabile la spinta vitale e l’energia altrui, ecc ecc ecc.
Pensarlo è triste, certo, però è meglio considerare che anche ciò esiste.
Anche perché permette di considerare che possiamo incontrare persone (come non incontrarle, certo) che non tentano di farci fuori come individui o di metterci in determinate condizioni perché siamo individui di serie B, o perché noi non siamo abbastanza da redimerli, conquistarli, ma perché esprimono una loro modalità.
E trovano terreno non in chi è di serie B, ma in chi in quel momento si trova meno difeso, per varie ragioni, o, certo, anche per alcune sue dinamiche che creano un terreno fertile.
Come può essere il bisogno di trasformare un narcisista perverso in una persona empatica. Una persona che di per sè rifiuta il vero contatto nelle relazioni (pure che abbia uno stato civile piuttosto che un altro) in una persona che vuole costruire una relazione sana.
Come può essere che la vittima sin dalla tenera età, abbia conosciuto in seno alla famiglia delle modalità, tensioni, non conciliazioni simili. Così non necessariamente è attratta da chi è negativo, ma non coglie dei segnali negativi perché la sua mente non li registra come insoliti, violenti, molesti, strani. Se sei stato abituato al fatto che a casa tua pioveva sempre non ti sembrerà strano se quando parli con uno che ti sembra tanto una cara persona già dall’inizio quasi sempre state… sotto l’ombrello. Che già senti uno strisciante disagio. Che già qualcosa non ti torna.
Anch’io sono un’ottimista, Lilia.
E tra i miei ottimismi c’è considerare il fatto che cercare di rispettare e coltivare la propria identità (e di conseguenza anche la propria identità nel rapporto con le identità degli altri) in espansione e non in implosione sia un investimento importante. Anche se non possiamo controllare il mondo e il futuro e improvvise frustrazioni anche grandi.
Però a volte non operiamo, nel nostro piccolo, neanche delle scelte che saremmo in realtà liberi di fare.
Non ci diamo dei diritti di scelta che invece abbiamo. Togliamo noi stessi delle possibilità al nostro presente. Ed è un vero peccato quando ci… implodiamo da soli. Cosa che, ovviamente, può succedere a chiunque. Come uscire, momentaneamente, di strada.