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Lettera pubblicata il 24 Settembre 2007. L'autore ha condiviso 4 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore chillido44.
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MARGOT: @ma sai la cosa mi viene spontanea se poi vedo che agli occhi di determinati uomini noi siamo tutte uguali. Quello che voglio dire è che ognuno è bello per lo proprie differenze, ma data questa società che tende all’omologazione, e passami il paragone, questa crescente parte di donne prive di valori e di rispetto per tutto e tutti, queste differenze, questa bellezza che scaturisce dalla propria realizzazione, che nasce dalla pace con se stessi, con i propri valori e obiettivi, questa bellezza non conta più nulla. È come se tutto quello per cui sono stata educata, quello su cui ho basato la mia vita, tutto ciò che prima era un valore ora non abbia più senso. È come se questa società ci imponga di essere tutti uguali, privi di valori, solo protesi a soddisfare ogni nostra voglia, impegnati a sentirci realizzati solo attraverso il nostro corpo (soprattutto per noi donne) e non attraverso la nostra testa. Io non mi ci trovo per niente è come se fossi un alieno.
Perdonami, Margot (e credimi che te lo dico con empatia ed affetto), credo che viviamo nella stessa società, ma perché io non mi sento così? Ho altri problemi, ma non questi. Non problemi di minor entità (non ti sto dicendo che sono migliore di te, più forte di te, niente del genere, eh, ti sto facendo un altro discorso, vediamo se riesco):
la società è quello che è, ma dipende anche cosa vediamo della società, che secondo noi ci sfida, ci riguarda, ci dimostra, a seconda della nostra interiorità. Mi spiego: se io sono in costante guerra con un modello mi sembrerà che quel modello mi tormenti in ogni cosa che vede, negli altri e nella società. se io non riesco a darmi per prima la possibilità di credere in me stessa e darmi valore vedrò un mondo che, in modo indiscriminato, non è più formato da persone che possono avere verso di me svariati atteggiamenti, più o meno accoglienti o positivi, ma vedrò un mondo appunto che in toto mi rifiuta o non mi capisce.
Inoltre a volte rischiamo di attribuire agli altri incoerenze nostre o cose che non ci piacciono che non riusciamo a rivolvere o accettare.
Vorrei che si capisse che nelle mie parole non c’è alcun giudizio morale, e che leggo ciò che scrivi in maniera “dinamica” tra te e te, e te e il circostante.
@Bè diciamo che ho peccato di presunzione, perchè credevo di iniziare un gioco dove io sarei stata il comandante e che avrei potuto interrompere in qualunque momento. Ma non è stato così.
Tu dici che, sentendoti piena di valori corretti, ti senti un’aliena in una società che ne è priva.
Poi però ti metti con un uomo basandoti su un rapporto di forza, su quella che chiami presunzione, ma che di base io chiamerei forse (magari sbagliando eh): visto che tutto è incontrollabile e non mi piace stavolta sarò io a controllare il gioco.
ma quale gioco?
I rapporti non sono una sfida alla resistenza, o al fatto di poter iniziare o smettere quando si vuole, sono un’altra cosa. Non sono la ricerca della conferma del proprio valore attraverso un atteggiamento di eccessiva proiezione nell’altro del proprio bisogno di conferma o una prova di forza che tentiamo di darci sfidandoci in un’operazione di controllo in una situazione che di per sè sentiamo come lesiva…
e se per te un valore è il fatto di essere se stessi e lo sono i sentimenti e il rispetto per il prossimo perché ti sei messa con una persona impegnata, mettendoti di fatto nella condizione di essere “quelle donne” che secondo te sarebbero il 99 per cento della società (non è così, questi sono concetti astratti, con cui anche ti ferisci e limiti da sola, temo) e che se ne fregano ecc ecc?
Mi ripeto, la mia non è una domanda morale. La mia è un’osservazione su un’incoerenza di fondo che forse anche in questo momento cogli tu stessa e ti angoscia e su quel meccanismo “spontaneo” di “competizione” con le donne e la società (sia in senso negativo che positivo, tra i due opposti, astratti) che ti stressa e che così automatico in realtà non è. La domanda è: perché hai agito un’incoerenza? Dicendoti da sola che sei partita non da una passione travolgente (o non solo) ma da quello che chiami un peccato di presunzione?
Perché non hai investito quelle energie effettivamente per realizzarti invece che cercando di dimostrarti che potevi avere il controllo in una relazione ad alto tasso di frustrazione, dolore, casini?
Tutti siamo degli “alieni” nelle nostre unicità. Il problema è che spesso le combattiamo o le sentiamo frustrate invece di darci lo spazio, dentro di noi (mentre attribuiamo alla società il completo freno) per coltivarle e farle emergere attraverso un progetto chiaro e ordinato (intanto in noi stessi, poi pensiamo al fuori) e che ci dia un reale senso di autostima e soddisfazione. Le nostre unicità a volte sono muscoli che non ci siamo mai permessi di allenare e che quindi viviamo come nemiche invece che come risorse? spesso è così. Un abbraccio.
Luna mi sento molto molto sola. Penso che quando arriverà il momento che mi scaricherà ne soffrirò moltissimo e mi sentirò ancora peggio di ora ancora più fallita. Sarò l’unica donna che non vogliono tenersi neanche come amante tanto sono priva di attrattiva. Mi sento vuota. E poi luna siamo tutti diversi, e abbiamo tutti un differente peso nel mondo per cui le persone vanno apprezzate nella loro totalità e non perchè più o meno dinibite. E poi sempre per categorizzare i modelli che ci circondano sono evidenti e sotto gli occhi di tutti: veline e calciatori. Così come il nostro ptimo uomo ci mostra al mondo. L’italia è un paese che per lo più è in declino totale culturalmente e le donne e gli uomini che la abitano ne sono lo specchio. Per cui non venirmi a dire che il 90% è una mia idea. Non ho ancora 30 anni e figurati che spesso mi vergogno di far parte di questa generazione di teste vuote e addominali pompati.
Che poi ci sia una buona parte di popolazione diversa è anche vero. Però è anche vero che è quella che ha vita meno facile. Poi ritornando a me il problema sicuramente è il mio che mi sento continuamente giudicata ma purtroppo mi ci trovo in una situazione dove vengo giudicata solo per l’aspetto fisico. Mi ci sono voluta mettere, ora mi sento uno schifo perchè i danni superano di gran lunga i benifici e non so come fare. Non so dove prendere la forza di dirgli basta, di non desiderarlo. Poi però bisogna che dica una cosa importante: spesso lo guardo, lo osservo e mi domando come faccio a infliggere pugnalate così profonde ad un’altra donna, visto che non riesco a provare stima per un uomo così, un uomo eterno fidanzato(non è sposato) che nn riesce a rispettare la persona che dovrebbe scegliere per la sua vita. Dico io ma come si fa atradire una persona che vuoi sposare e come si fa a volere un matrimonio che parta da queste basi?poi penso che tutto questo dolore che provo mi servirà per imparare ma se continuo a vederlo questa storia non finirà mai. Poi non riesco a lasciarlo andare perchè volgio restare la sua donna preferita, cioè ho la sensazione che dopo di me ne avrà altre e allora preferisco restare io pur di non vederlo nelle mani di altre. Poi penso che la sua unica donna, quella che sceglie sepre è la sua fidanzata e io resto qui ad aspettare che mi veda. Aspetto di non essere più invisibile. Cerco il suo sguardo è l’unica conferma che ho di esserci. Ma so che lui può fare a meno di me, ha già ciò che vuole. Io sono inutile anche per lui
MARGOT: @E poi sempre per categorizzare i modelli che ci circondano sono evidenti e sotto gli occhi di tutti: veline e calciatori. Così come il nostro ptimo uomo ci mostra al mondo. L’italia è un paese che per lo più è in declino totale culturalmente e le donne e gli uomini che la abitano ne sono lo specchio. Per cui non venirmi a dire che il 90% è una mia idea. Non ho ancora 30 anni e figurati che spesso mi vergogno di far parte di questa generazione di teste vuote e addominali pompati.
Ma i modelli de che, perdonami? per essere presi nel casting per fare i tronisti? per finire sulle riviste di gossip?
Forse guardi troppa televisione fino a pensare che quello che vedi sia il mondo?
Cioè, mi stai dicendo che il 90 per cento degli italiani che ogni mattina si svegliano per andare a lavorare (o si svegliano pensando che non hanno più un lavoro), che guidano l’auto in mezzo al traffico o prendono gli autobus e la metro, che vanno a fare la spesa e la sera cenano, da single o in compagnia, sono calciatori e le veline? Ma Margot, con affetto sincero, ma che stai a dì?
Ma, soprattutto, a parte le veline, i calciatori, che sono proprio un altro mondo rispetto al mondo che vedi quando esci di casa (almeno io sì, poi non so se tu vivi in un posto dove sotto casa incontri solo calciatori e veline o gente che vuole fare il calciatore o la velina) e a parte il primo uomo, che è un problema, ma… scusami, cosa c’entra la scolarizzazione e culturalità del Paese e le veline e i calciatori con il fatto che tu in questo momento hai il problema di avere una relazione insoddisfacente, frustrante, senza futuro e che vivi il fatto che non ti riesca questa relazione (che già in partenza partiva con un 99% per cento di essere frustrante) come la prova provata che nessuno ti si piglia???
Forse non ho capito che lui è un calciatore? o un tronista della defilippi?
Non sono ironica.
Ma anche se fosse comunque il centro del problema non sarebbe quello, ma il fatto che TU non ti stimi abbastanza e invece di lavorare sulla tua autostima scappi in concetti macroscopici sulla società. Ma è il tuo tassello di società, quello che tu vivi per te, nel tuo privato, che non ti torna. E in questo momento non ti tornerebbe manco se fossimo al primo posto come paese più figo del mondo.
Se tu mi dicessi che hai le palle piene del fatto che non riesci a trovare un lavoro a tempo indeterminato in questo paese in cui non esistono praticamente più ti direi: è vero, è un problema globale.
ma che stra.azzo c’entra il fatto che ti sei messa in una relazione frustrante con un uomo sposato con il fatto che il modello culturale italiano del 2000 è la velina????
(anzi, non ti sei messa con UN uomo sposato, scusami, ma con QUESTO uomo sposato, proprio lui, con cui vivi una relazione frustrante, perché potevi almeno metterti con un uomo sposato che ti dice ti amo e che sta preparando le carte della separazione e parlando seriamente con la moglie del fatto che vuole tornare libero perché ama te… e quindi è solo questione, ma realisticamente, di tempo ma state già VERAMENTE insieme).
Saranno azzi della velina se vuole fare la velina, e azzi di chi ha bisogno di trovare in una donna il prototipo della velina se vuole trovare nella donna il prototipo della velina… ma se tu non vuoi fare la velina e non vuoi un uomo che cerchi questo, perdonami, a te chettefrega, in questo contesto, delle veline ecc?
Bada, non sto dicendo di non avere coscienza civile e sociale, possiamo parlare per ore di queste problematiche sociali e anche di cosa si può fare per migliorare la società (che mi sembra più interessante che dire solo ciò che non va) ma il concetto è che non sono queste le ragioni per cui la tua vita sentimentale è insoddisfacente, hai dei problemi di autostima (cosa peraltro diffusissima, e non solo tra le donne), ti senti sola e quando sei in una situzione che ti causa sofferenza invece di preservarti togliendoti da quella situazione speri di poter restare nella padella a farti friggere senza tanti complimenti perché altrimenti potresti essere quella che la gente la molla perché non vale neanche abbastanza PER FARSI FARE DEL MALE (non del bene, tu temi che ti lasci uno che ti fa male!)… quello che voglio dire è che se tu veramente pensi che sia colpa delle veline ti stai raccontando una balla. o meglio, soffri per delle sensazioni che vengono però da dentro di te, e su quelle puoi lavorare. E se ci lavori mentre il mondo va a rotoli forse facendo qualcosa per il tuo mondo interiore intanto potrai fare di meglio per questo mondo che facendoti del male da sola. Io non dico che sia facile, dico solo che recuperare la propria autostima e volersi bene VERAMENTE può essere un percorso faticoso, ma mai quanto farsi fare del male.
Tu hai tutto il diritto di essere amata, è verissimo. Tutti lo abbiamo. Ma se non ci credi tu che hai quel diritto credi che te lo concederà un uomo che si comporta male con te?
e a lui deleghi il fatto di dirti chi sei?
Tante volte ho letto le vs considerazioni e mi permetto di entrare anch’io in questo forum di dialogo per una mia.
Credo che ognuno di noi abbia un punto di vista sulle cose, nel qualcaso i sentimenti, dovute alle proprie esperienze e capacità. Affermo debbano essere sempre ed in ogni caso rispettate senza nessun giudizio.
Detto questo mi pare che il concetto amore mi pare un pò sfuocato in taluni casi.
Se domandassi cosa sia l’amore tanti mi risponderebbero che l’amore non è possesso, non è ricatto, non è menzogna, non è mancanza di rispetto, non è far pena, non è un rifugio ….. in due parole non è paura e sofferenza.
Ma talvolta giustifichiamo i comportamenti degli altri o ce ne lamentiamo, a volte diamo la colpa a noi stessi solo perchè crediamo alle parole “dell’Amato”, a volte facciamo supposizioni mentali al 99% non corrispondenti con la verita e non vediamo i fatti.
Forse non vogliamo o riusciamo, a vedere la realtà e non ci acccorgiamo che questi soggetti hanno un solo fine, il nostro controllo e uno sfruttamento per un solo scopo egoistico di dominio.
Non so se qualcuno di voi ha avuto questo senso di ribellione e rabbia, frustazione, impotenza di fronte a loro ma sono il risultato di quella schiavitù.
Amore non è controllo ma libertà.
Se questo è perchè non riprendere le redini in mano della ns vita e cominciare a rispettare noi stessi, ad amare solo chi ama con i fatti?
Perchè cedere a certe dipendenze affettive scambiate per “amore” che in realtà ci fanno solo soffrire?
Dobbiamo essere consapevoli che non c’è niente di personale da parte di questi soggetti, loro applicano cio che sono e sanno, ma detto questo via, allontanarse ed anche a gambe levate.
Non dico che sia facile anzi ma ognuno può farcela se veramente lo vuole. Garantisco che arrivati lì la vita cambia come noi la vogliamo. Poi se un rapporto non va, non va. Accettiamolo senza sminuirci e andiamo avanti ricordiamoci che prima di amare gli altri dobbiamo prima amare noi stessi (autostima) e per un solo ed unico motivo, se mi amo non permetto a nessuno di farmi del male.
Ognuno ha la sua strada, il suo percorso ma credo quasi tutti abbiano una sola meta, vivere felici questa vita, in qualsiaisi tipo di rapporto in essere.
Buon viaggio a tutti.
Luna hai ragione è vero allargo il discorso perchè è ovvio che non so dove sbattere la testa. Poi nathan tu hai centrato il punto.
Ma vi dico: al di fuori di tutte queste vere teorizzazioni resta un fatto e cioè che io ho scelto di soffrire. Cioè ho fatto la scelta sbagliata. Come dite voi proprio perchè manco di autostima. Pensa luna che come dici tu preferisco farmi volere da uno che mi usa e mi fa soffrire pur di non sentirmi rifiutata. Quando so che la prima persona che mi rifiuta e che non mi stima sono proprio io. Il mio nemico sono io. Lo so. Lo so talmente bene che lui non lo odio, odio me stessa. Perchè lo faccio e me lo rifaccio continuamente del male. Poi luna sai il mio lui non è sposato. No, è fidanzato e convive. Un paio di giorni fa mi non troppo delicatamente detto che sta provando ad avere un figlio con la sua donna e che di conseguenza alla nascita del pupo le cose tra noi finiranno. Va bene che è giusto che si faccia la sua vita, ma io allora così devo dedurre che nella sua di vita non ci sono mai entrata? Devo dedurre che sta già mettendo le mani avanti per scaricarmi?che la nostra è una storia a tempo determinato?che non conto nulla?che non sono mai stata una possibile scelta?che non mi ha mai realmente voluta?che al mio posto poteva esserci chiunque e non gli avrebbe fatto differenza?cioè per lui ero solo uno svago?mi fa impressione sentirmi così maledettamente vuota se mi penso senza di lui. Lo sto facendo lo sto allontanando, o meglio mi sta allontanando. Per l’ennesima volta:mi allontana e dopo torna. Stavolta voglio però non ricascarci. Fa troppo male ora che ho tirato le somme e mi vedo svalutata al limite del ridicolo e dell’indecente. Fa male ora che mi sento inutile agli occhi di chi ha passato un anno e mezzo con me e con cui era nato un rapporto. Ieri ho pianto per un giorno intero perchè ho cercato in ogni modo di spiegarmi come faccio a sopportare anche le sue parole. Pochi giorni fa ha fatto l’amore con me e poi è corso a prenotarsi un weekend fuori con la sua donna. Che persona è una che fa queste cose?uno che pensa al regalo per la sua donna e poi si eccita al pensiero di poter passare la notte con un’altra?che senso ha più la parola amore?io non lo so.so solo che fa male. Fa male.non so come esprimere a parole quello che mi bolle dentro.ora per fortuna sono riuscita a piangere. Era da quando ho inziato questa storia che non lo facevo più.non sapevo più piangere.davanti alle sue mancanze, davanti alle offese, alle
Umiliazioni davo un colpo di spugna e facevo finta che nulla fosse successo. Salvo poi passare notti intere a riflettere su ogni piccolo particolare. Su perchè mi avesse fatto quelle cose e se fosse stata colpa mia. Se si allontanasse perchè io non fossi troppo piacente e piacevole per lui. Sono arrivata a considerarlo una brava persona. Per me lui non rappresenta l’orco cattivo. È solo colui che ora mi sta facendo del male. La cosa che mi fa più male è che lui vuole allontanarsi da me, e questo fa si che tutti i dubbi e le fisime che mi sono sempre fatta diventino realtà, la relatà su cui si basa per lasciarmi. Per lui stare senza di me non gli fa differenza. Ha altro a cui tiene e da cui non si vuole allontanare. Io sono perdita calcolata uan di quelle ovvie che non fanno male. Vedete non valgo neanche un pensiero. Non avrà nostalgia di me perchè come vi ho detto sono invisibile, nella sua vita non ho fatto mai comparsa.mi distrugge il pensiero che tutto questo non sia valso a niente. Mi fa ancora più male pensare che io ci soffro e soffrirò ancora per non so quanto e che lui non ne sarà minimamente toccato.
MARGOT: @Un paio di giorni fa mi non troppo delicatamente detto che sta provando ad avere un figlio con la sua donna e che di conseguenza alla nascita del pupo le cose tra noi finiranno.
@Va bene che è giusto che si faccia la sua vita, ma io allora così devo dedurre che nella sua di vita non ci sono mai entrata? Devo dedurre che sta già mettendo le mani avanti per scaricarmi?che la nostra è una storia a tempo determinato?che non conto nulla?che non sono mai stata una possibile scelta?che non mi ha mai realmente voluta?che al mio posto poteva esserci chiunque e non gli avrebbe fatto differenza?cioè per lui ero solo uno svago?mi fa impressione sentirmi così maledettamente vuota se mi penso senza di lui.
@Non avrà nostalgia di me perchè come vi ho detto sono invisibile, nella sua vita non ho fatto mai comparsa.mi distrugge il pensiero che tutto questo non sia valso a niente. Mi fa ancora più male pensare che io ci soffro e soffrirò ancora per non so quanto e che lui non ne sarà minimamente toccato.
Margot, innanzitutto il fatto che tu abbia ricominciato a piangere mi sembra sano, vuol dire che dentro di te qualcosa ti segnala, al di là di tutto gli stratagemmi dell’adattamento tra le tue paure e una relazione che ti rende infelice per riuscire a “tenertela” (non tenertela perché lui non ti molla, ma tenertela nel senso che tu hai dovuto fare molti sforzi, anche se non te ne rendi conto, per tenerti una relazione che in realtà dentro di te percepisci come negativa. Infatti per poter andare avanti hai dovuto pensare troppo, negare le tue emozioni e salvarlo con varie giustificazioni razionali… anche spostare la questione sul: lui non è un orco, sono io che sono sbagliata, quindi non è colpa sua, è colpa mia, ma io non posso farci niente, quindi me lo tengo).
Margot: a parte il fatto che la questione è che ti devi odiare per le tue paure, ma semmai imparare a voler bene a te anche se hai delle paure perché quelle paure forse finalmente… ti faranno meno paura (scusa il giro di parole), guardiamo insieme per piacere le cose della tua lettera che ho riportato su?
Lui ha diritto di farsi la sua vita, non è l’orco, tu per lui sei invisibile.
Ma secondo te solo tu? Cioè secondo te lui tratta così solo te perché sei tu?
Quando abbiamo avuto un qualche trauma per cui abbiamo il terrore di sentirci invisibili, di essere percepiti come invisibili, di non lasciare il segno, tra i vari atteggiamenti c’è l’andarci a cercare proprio delle persone che più di altr
possono farci sentire invisibili, perché hanno un certo modo di guardare la vita, in generale.
Da come descrivi quest’uomo, la frase sul figlio, mentre lui in qualche modo si sente forse persino integerrimo perché separa il prima e il dopo figlio tra avere altre storie e no, qualunque siano i suoi percorsi emotivi e mentali, lui sembra parli della sua convivente come un contenitore.
come se nel momento in cui la sua compagna gli dà un figlio non si tradisce (ma vorrei vedere se poi sarà così davvero, anche se non è detto che la tradirà con te) ma prima sì. tanto…
tanto mica sono sposati. come se il fatto di non tradire una persona o di non ferirla fosse legato solo ad uno schema: stiamo insieme veramente o no, siamo conviventi o no, siamo sposati o no, abbiamo un figlio o no, ti ho detto che ti amo o no, ho messo in chiaro o no
come se la questione non fosse in generale il rispetto per gli altri e del rapporto con gli altri, ma se ci si potesse nascondere dietro a ciò che si considera uno schema nostro, mentale.
Per lui tradire una donna è diverso da tradirla se ha un figlio?
E’ un suo schema.
Dubito che la sua donna lo condivida. E se per caso lo condivide apparentemente è molto probabile che lo convidiva a suon di colpi di spugna su un senso suo di frustrazione.
Vedi, Margot, il fatto quindi non è che lui vede come trasparente te, o una competizione tra lei e te, ma come lui ragiona e dimostra di vedere i rapporti. lui è fatto così. tu hai scelto di combattere contro i mulini a vento. Perchè?
forse perché hai l’impressione che se tu fossi riuscita a diventare centrale per un uomo così ti saresti dimostrata qualcosa.
Ora, io non so se costui ti abbia molestato moralmente. Una frase tipo:
@Un paio di giorni fa mi non troppo delicatamente detto che sta provando ad avere un figlio con la sua donna e che di conseguenza alla nascita del pupo le cose tra noi finiranno.
non suona certo come una carineria. Non so se lui sia convinto che anche tu tratti questa relazione come uno scambio di prestazioni finché si può, e/o se lui effettivamente ti molesti psicologicamente, ma rimane il fatto che tu vivi queste sue parole come una molestia psicologica ed emotiva. E che le assorbi non proteggendoti e spostandoti ma andando in tilt sulla percezione di te. e questo è uno dei centri della questione, molto più del fatto che lui ti veda o no.
“Guarire” da queste dinamiche si può, comunque. Bisogna accettare di farlo però.