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Lettera pubblicata il 24 Settembre 2007. L'autore ha condiviso 4 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore chillido44.
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io so di avere le mie colpe!!!ma lui è stato il mio primo amore e poi è nato dopo una lunga amicizia!è vero che certe cose non si fanno però la gente qui scrive x confidarsi e sono d accordo con te quando dici un amante vuole farsi sentire le ragioni ma non è il mio caso perché io sono stata a chiudere la storia anche se lui ancora mi cerca ho cambiato città x non incontrarlo e non gli ho chiesto ne che lo riconosca ne il mantenimento proprio niente! abbortire sarebbe uccidere un anima innocente
Luna credo tu abbia ragione. Certe donne diventano amanti x mettersi in competizione cn la moglie.Altre invece x autolesionismo. Chi si mette cn un uomo impegnato credo non si ami, non si rispetti.E forse è il mio caso.Mi sn messa cn qst “uomo” xk uscivo da una storia bruttissima e avevo bisogno di sentirmi ancora piacente.Poi però le cose cn il tempo assumono altre forme.Non mi interessava sentirmi piacente, ma amata! Io non mi amo abbastanza e aspetto ke siano gli altri a volermi bene. E’ un discorso in generale questo ke faccio.Le sue attenzioni le ho fraintese. Una volta mi ha detto ke se la sua compagna lo avesse tradito a lui non sarebbe interessato, xk, ha aggiunto “tanto lo faccio ank’io”.Io sn estremamente sola, e, nonostante questa frase mi abbia gelata, ho voluto andare avanti, per non perdere l’unica persone ke in quel momento si interessava a me. Stamatina l’ho visto ma è stato freddo. Gli ho ribadito il fatto ke mi sn sentita offesa x una sua frase (ke preferisco non ripetere).Lui ha detto ke la sua frase era lecita.In più gli ho fatto notare ke nel momento in cui gli ho detto di non vederci più a lui non è importato nulla.Mi ha rsp facendomi capire ke se non voglio più vederlo x lui non ci sn problemi.Ecco il pezzo di merda ke esce allo scoperto.Non sputo nel piatto dove ho mangiato, ma di certo dai suoi ateggiamenti avevo capito un’altra cosa.Questo è quello ke resta dopo ke gli ho prestato i soldi, dopo ke correvo cm un’imbecille appena lui mi kiamava, ero disposta ad aiutarlo anke x il lavoro. Ho aperto gli occhi, anke se mentre scrivo tremo..e tremo xk ho l’ansia, il vomito…tutti sintomi ke speravo di non avvertire più! Alla fine la colpa è mia xk cn il mio carattere penso male (secondo lui).Bè, se lui credeva di aver a che fare cn un’amante ke accetta tutto tutto tutto si sbaglia.Non ho mai messo bocca alle offese ke dava alla moglie(nessuno lo avrebbe fatto x me), ma se offendi la mia persona no, non ci siamo! Mai più cn un uomo impegnato! Mi vien da pensare che forse la moglie ha “vinto”, xk il tradimento di un uomo non è paragonabile al tradimento di una donna (noi ci facciamo coinvolgere per davvero).Cn qst non dico ke non sia grave!!Resterà cn lei, farà l’amore cn lei, le dirà ti amo, ecc…E vissero tutti felici e contenti. Ora sn molto confusa, delusa, schifata. Ma mi rialzerò cm ho sempre fatto, cercando di non ripetere più gli stessi errori!
Clà: se ti va riflettiamo un attimo insieme su alcuni punti della cosa che scrivi. Non ho la pretesa ovviamente di capire e sapere, però, se ti va, parliamone.
Tu analizzi quelle che probabilmente consideri le tue fragilità, i bisogni che possono trarti in inganno nel momento in cui da una persona cerchi delle conferme o, nel timore del suo rifiuto, tendi a non proteggeri abbastanza e non ascoltare cos’è bene per te.
Insomma, quali possono essere i tuoi “nodi”, chiamiamoli così, che in qualche modo possono portarti a fare scelte non veramente buone per te. E a cercare anche di portare avanti quelle scelte, una volta che si rivelano diverse dalle tue reali aspettative. La tua reale aspettativa di base credo sia “ho voglia di sentirmi bene” e “ho voglia di sentirmi bene con qualcuno nel momento in cui mi rapporto con un’altra persona”. Qual è il problema? che alle volte tra noi e questa idea, giusta e sacrosanta, ci sono delle paure, dei meccanismi che fanno sì che mentre cerchiamo di tendere a questo ci portano invece nella direzione opposta.
Ho voglia di sentirmi “piacente”, come dicevi tu (cioè di sentirmi bene con me), ho voglia di stare bene con un’altra persona, amare e sentirmi amata. Ma se sbaglio persona, e non sto attenta bene a chi ho di fronte e alla situazione generale rischio di perdere di vista sia la verità dei fatti che il mio sentire, mentre l’ansia fa sì che io tenti di stare meno male, ma attraverso una serie di “strategie” (“amare troppo” come diceva il famoso libro omonimo sulle donne che amano troppo, per esempio) che non mi fanno stare meglio, anzi, creano nuovi circoli viziosi.
Il concetto di competizione non è solo quello del: porto via un uomo ad un’altra donna. E’ anche un altro, è quello di non riuscire ad osservare bene, nel momento in cui un uomo denigra la sua donna e il suo matrimonio, cosa sta effettivamente facendo. Non ti sta dicendo: tu sei migliore di lei (competizione), sta mostrando dei lati di sè.
Certo, mi dirai, lo sai lui perché pensa una cosa o un’altra di sua moglie, magari lei è insopportabile ecc. Però rimane il fatto che a me sembra che tu abbia osservato che lui non parlava con rispetto di sua moglie, nè del legame.
@Non ho mai messo bocca alle offese ke dava alla moglie(nessuno lo avrebbe fatto x me), ma se offendi la mia persona no, non ci siamo!
Non ho capito cosa intendi con “Nessuno lo avrebbe fatto per me”.
Nessuno avrebbe difeso te se tu fossi stata la moglie? (competizione, relatività,
nuovamente?).Il discorso è che, leggendoti, si ha l’impressione che lui abbia lanciato molti segnali del suo modo di pensare, trattare le donne (la moglie, te, e in genere) e i rapporti (il suo con lei, il suo con te, i suoi in genere) già da come parlava della moglie e di se stesso, indipendentemente dal fatto che in quel momento preciso non avesse attivato le stesse modalità nei tuoi confronti. Dobbiamo forse stare più attenti all’aggressività e alle idee che le persone manifestano anche quando parlano d’altro, non solo di noi. Magari in quel momento, il nostro bisogno di conferma, di sentirci al centro, di essere considerati migliori ecc, per cercare di colmare le nostre insicurezze o il nostro bisogno d’amore, ci fa notare solo una parte della parte, solo quello che abbiamo bisogno di sentirci dire, ma perdiamo la visione d’insieme. Riesco a spiegarmi?
@Mi vien da pensare che forse la moglie ha “vinto”, xk il tradimento di un uomo non è paragonabile al tradimento di una donna (noi ci facciamo coinvolgere per davvero).Cn qst non dico ke non sia grave!!Resterà cn lei, farà l’amore cn lei, le dirà ti amo, ecc…E vissero tutti felici e contenti.
come noti intelligentemente tu ora sei confusa, schifata e un po’ di quella competizione-autolesionista ti frega, e ancora una volta ti fa perdere la visione d’insieme e l’obiettività. Hai descritto un uomo che parla del tradimento come fossero noccioline, hai descritto un uomo che ha parlato in modo sgradevole della moglie e dei suoi rapporti con l’altro sesso, hai descritto una situazione in cui è evidente, se pure c’è del buono (la loro) è coperta da una dose ampia di meccanismi malati e di aggressività, una persona che invece di affrontare la sua vita in modo costruttivo fa così, che si tratti di lei o di te, o di un’altra: però poi parli del loro matrimonio come fosse un paradiso. Ora, bada, non ti sto dicendo: no, è un inferno, quindi hai delle possibilità. Ti sto dicendo: il discorso non è solo “mai più con un uomo sposato”, bensì “devo stare più attenta a ciò che realmente sta succedendo, a chi ho di fronte, che sia impegnato o no. tanto più certo il fatto che una cosa cominci già… storta dovrebbe farmi riflettere…”. Non so quale sia la famosa frase, e non te la chiedo, certo è che ti ha colpita in modo molto profondo, al punto che neanche riesci a ripeterla. Non chiedere a lui di lavarla via, spostati tu da una situazione infernale. Dalle esperienze negative si può imparare in positivo per il futuro
Luna: sei prolissa come poche. Ma proprio non hai una riserva di concisione?
Anche mio padre forse ha una amante.Ma io vi estinguerò provate a toccare solo il mio fidanzato e vi faccio la faccia piena di schiaffi trovatevi un FIDANZATO NON A-M-A-N-T-E. Capitoooooooooooooo!?!?
Athos: ho deciso di “confermarti”, per questa volta, perché mi sembra di aver osservato anche altrove (cosa che appunto ti “confermerà”, il fatto che me ne sia accorta) questo tuo meccanismo di lasciare commenti brevi, aggressivi, provocatori, stravaganti o chiusi probabilmente nel tentativo di “esserci” e/o di attirare l’attenzione.
Quale sia il tuo stato d’animo nel momento in cui scrivi queste cose non lo so, ovviamente, se sia di conscia aggressività, con l’idea di dare una lezione agli altri, se ci sia invece una consapevole sensazione di insicurezza e malessere da parte tua. Propendo per le prime ipotesi. Onestamente sapere cosa ci sia dietro questi tuoi commenti non mi interessa granché. Non per cattiveria, ma non mi interessa usare il mio tempo per confrontarmi con questo tipo di meccanismo tuo. Non cado nel tranello di ribattere giustificandomi, o sentendomi colta in fallo o cose del genere.
Non è la sensazione che provo. Però appunto mi pareva curioso questo tuo modo di manifestare la tua volontà di “esserci” e di cercare un dialogo di fatto partendo però da presupposti non assertivi nè costruttivi. Mi basta notare quanto il tuo commento sia avulso dal contesto e quanto tu, pur di cercare un pretesto, non stia a guardare i contenuti, alla modalità di comunicazione, ma ti appigli alla forma. Se tu fossi andato oltre ti saresti accorto del perché quel post è lungo. Ma non mi interessa spiegartelo. Forse quello che ti dà fastidio alle volte è proprio l’empatia che gli altri si comunicano a vicenda in questi scambi di post. E che magari verso te non c’è.
In realtà quando ti ho letto ho sorriso tanto il tuo commento era avulso non solo dal contesto della lettera, ma dal forum stesso. Poiché un forum è un posto in cui le persone si esprimono e non dove si scrivono temi, intendo come quelli di scuola, in cui arriva il professore a mettere un segno rosso sulla lunghezza.
Ho sorriso perché in realtà mi sei parso più un adolescente però che un professore.
Appunto ci si esprime, e così, anche nei tuoi commenti brevi che vogliono essere fastidiosi, tu esprimi te stesso. E ciò che cerchi quando passi di qua.
Puoi trovare chi è interessato a ribattere, perché si incazza, chi ti ignora e passa oltre, non trovando costruttivo darti bada. Io ho deciso di risponderti, stavolta, per dirti perché io, in seguito, ti ignorerò se avrai questi “registri”, che evidentemente servono a te, ma risultano noiosi. Pur nella loro brevità 😉 ciao!
Luna,ke dire..mi ha colpita quello ke hai scritto.Quasi faccio fatica a rsp.Quando parlavo di consigli concreti mi riferivo proprio a qst.Non volevo essere giudicata,ma capita.E tu hai colto dei particolari e soprattutto mi hai dato parecchi spunti sui quali riflettere.Il giorno stesso in cui ho scritto, il pomeriggio l’ho rivisto.Mi si è avvicinato lui e,in breve,mi ha detto ke se io non voglio più sentirlo lui non può scavalcarmi,non può insistere.A qst ha aggiunto ke lui vorrebbe continuare a sentirmi.Poi abbiamo fatto 2chiacchere ma,alla vista di un suo conoscente,si è allontanato.Oggi,detto siceramente,credevo si facesse sentire..E mi odio x qst.Effettivamente le persone andrebbero valutate anke in base a come parlano di altri(ke nn siamo noi).Lui non lo capisco.Tradisce la compagna, le fa il regalo,poi fa il regalo a me,avrebbe voluto il giorno di san valentino fare l’amore cn me..io lo lascio e a lui non sembra importare molto.Poi però, vedendomi, è lui ad avvicinarsi.E’ un circolo vizioso, cm hai fatto notare tu.Io ne sn consapevole!Dovrei difendere me stessa e non faccio niente xk qst accada.Però qualcosa dentro di me è cambiato.Sinceramente se dovesse farsi sentire e volesse vedermi io ci andrei ancora,ma non più cn lo stesso spirito.Per me è importante in qst momento della mia vita avere qualcuno.E’ da 1 anno ke sn completamente sola e,appena ho notato ke qualcuno si interessava a me,sn rinata.Un pò l’ho fatto anke x rimettermi in gioco,x vedere attreverso gli occhi di un’altra persona il mio valore!Il mio problema,da sempre,è quello di delegare agli altri la mia felicità.Lo faccio xk ho troppa paura di restare sola,di ritornare a qualche mese fa,quando ancora lui non esisteva.Mi ripeto ke la mia vita andrebbe avanti cmq,cm fatto sino ad ora..ma sento di non farcela.Una parte di me non lo stima cm uomo..quasi lo disprezzo.Ma piuttosto della enorme solitudine(ne amici,ne lavoro)preferisco questo.Forse voglio il mio male.Mi sn sempre circondata di persone ke sapevo non mi avrebbero mai dato niente..se non delusioni.E così faccio ancora adesso.Dagli errori si impara se davvero li si apprende, se li si elabora nel modo giusto.Sn in un limbo ke mina la mia stabilità,la mia tranquillità.Trascuro un sacco di cose xk penso ogni attimo a lui.Oggi pom ho dormito x non restare cm una scema davanti al cel.La mia psicologa(ci vado x motivi famigliari)dice ke all’origine c’è proprio un problema in famiglia,ke se risolto,mi farà vedere le cose in modo diverso
..quando un bambino sbaglia, si cerca di porre rimedio, questo rimedio talvolta risulta essere una punizione di varia entità, le punizioni, servono a darci la consapevolezza di quello che è giusto o sbagliato, giusto e sbagliato sono posizioni dettate dalle usi e consuetudini sociali e legali, queste quindi si possono annoverare nella educazione morale di ogni individuo, che prelude alla successiva educazione CIVICA.
..detto questo, si giunge al tema posto, oltre che alle considerazioni del caso, ci sono andato giu’ duro.. è vero, alla luce di quanto detto sopra, tuttavia, c’è un fondo di verità.. ovvero che se non ha imparato a gestire le sue emotività con le buone, sicuramente solo con le “cattive” potrà realmente imparare dai suoi errori, visto che la vita spesso è la migliore maestra in questo..
Concludendo, consapevole dei miei pregi e difetti, ribadisco quanto ho esposto nelle mie affermazioni, perchè da adulti, non possiamo permetterci leggerezze, specie in campo affettivo, in quanto queste, se non valutate nella loro piena entità, sono spesso causa di disagi sia per noi stessi che per gli altri e, come in questo caso, persino per una nuova persona ignara delle vicende, che nascerà in una situazione deficitaria di un genitore per il semplice motivo che la madre è stata poco seria ed attenta.. ma tanto si sà.. quando questo accade alle donne, c’è sempre un coro di pronte supporters a darle comprensione.. e l’uomo sempre relegato a carnefice.. si capisce.. ricorda Luna che in caso contraio sarebbe stupro..
ILDUCA: ciao, se tu mi conoscessi un po’ meglio, forumamente parlando, intendo, sapresti molto bene che io non sono femminista, sessista e niente di tutto ciò, e ti accorgeresti che io non vado in particolar modo in protezione delle donne rispetto agli uomini. A me interessa interagire con le persone. E quando in particolare si parla di violenza, morale, psicologica, non solo fisica, e delle dinamiche della violenza, non ho mai dato per scontato che siano solo un problema subito dalle donne e agito dagli uomini.
Quindi, se decidi di rapportarti a luoghi comuni, non attribuirli a me.
Quando un bambino sbaglia, caro DUCA, se gli fai capire l’errore attraverso una certa modalità, sana, lo aiuti a comprendere, se sbagli modalità, se usi una modalità violenta, aggressiva, fuori luogo, non ottieni il risultato che ti sei prefisso, molto spesso, e molto spesso invece ottieni di creare sensi di colpi sterili, aggressività, opposizione, ribellione, in casi estremi traumi.
Ma qui non stiamo comunque parlando di bambini, bensì di adulti. Concordo con te che nella vita adulta non si dovrebbe agire con leggerezza, tuttavia poiché non siamo macchine, ma persone, se un nostro comportamento risulta disfunzionale, per noi e per gli altri, forse è più interessante comprendere la sua radice o comunque la sua inutilità o i suoi circoli viziosi piuttosto che buttarla sul semplice concetto astratto di cos’è giusto, sul piangere sul latte versato e sugli anatemi.
Non è detto che una persona che ha un comportamento disfunzionale se ne accorga, voglia accorgersene, voglia rifletterci su e voglia cambiarlo ecc. Non è detto assolutamente. Però è possibile che sia così, rendendosi conto che quel comportamento è ragione di sofferenza, per chi lo agisce e lo subisce, in qualsiasi ruolo sia la persona che ci riflette su (e a volte i ruoli possono essere anche intercambiabili nel corso della vita).
Tu confondi il fatto che io preferisco pensare ad una riflessione dinamica e quindi costruttiva piuttosto che semplicemente moralista con il buonismo o la non comprensione di cosa siano le regole, l’etica, la buona convivenza sociale e la civiltà.
A te, pare, non va bene nemmeno che una persona ammetta le proprie fragilità e responsabilità riflettendo su quanto accaduto perché ti pare che si nasconda dietro alla propria fragilità in modo “giustificatorio”.