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Lettera pubblicata il 1 Maggio 2022. L'autore, monica1988, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Monica,
concordo con tutta l’analisi di Max, in particolare su: “la situazione in cui sei non si basa solo su elementi razionali ma anche, e forse soprattutto, su fattori istintuali”. Possibile che a questi si sovrappongano anche elementi culturali?
Secondo me, per la donna scattano esigenze a carattere genetico, che ora trovano un’accoglienza meno entusiastica da parte dell’uomo, se questo non è incline a riversare tutto se stesso sulla famiglia, come finisce di fare gran parte delle donne.
Per molti versi, un figlio può unire la coppia come può essere motivo di insanabile frattura. Chiediti se vuoi l’attuale compagno più ogni altra cosa o se egli è semplicemente il mezzo più affidabile per concretizzare quanto più desideri.
Il progetto di famiglia dovrebbe essere al primo posto in una seria relazione amorosa. Non è che fra voi ci sia carenza di dialogo? Anche questo di grande importanza fra persone che si accingono a condividere l’intera vita.
Cerca in te le risposte.
Grande Suzie, per l’ennesima volta il tuo commento mi trova in piena sintonia!
Grazie per i consigli.
Tra di noi il dialogo non è mai mancato, ovvio lui è molto meno propenso al dialogo rispetto a me in quanto passatemi il termine è un po’ “orso”.
Ciò nonostante, io sono sicura che lui mi ami oltre a vari difetti che ci sono, sia miei, che suoi (non si può essere perfetti) io sono davvero innamorata. Mio malgrado l’istinto mi dice che è arrivato il momento di creare qualcosa oltre la coppia (un figlio)
Cosa che lui non vuole perché giustamente si definisce egoista e con la non voglia di occuparsi di qualcuno (specifico che non è una persona di ampie vedute e molto ostile al cambiamento, a lui andava tutto bene così come eravamo).
Detto ciò, affranta, ho preso la decisione di andare via di casa.
Nonostante questo comunque spero che lui possa sentire la mia mancanza e l’importanza che ho e ho avuto nella sua vita. Spero vivamente che un giorno lui possa tornare comprendendo la mia esigenza
Max, la cosa è reciproca, lo sai. Io piú che altro mi domando come una donna possa trovare realizzazione da una costrizione altrui su un punto cosí importante come avere figli. Ma davvero ci basta ottenere il giocattolino pur contro la volontà del nostro compagno? Ci dev’essere qualche problema di autostima o di eccessivo egocentrismo temo.
Comunque, non credo che una coppia debba necessariamente avere dei figli per essere felice e realizzata, sicuramente è preferibile prendersi cura di un pesce rosso se uno dei due non è intenzionato.
Condivido pienamente il commento 11 di rossana.
E aggiungo che, contrariamente a quanti ti dicono che “tu e il tuo compagno dovevate pensarci prima”, in realtà non avete nulla da rimproverarvi: mica vi siete sposati. Una relazione come la vostra non è un contratto di leasing dove sin dal principio deve essere definito il piano rateale e il riscatto alla scadenza.
Figli, casa, cane, gatto e mensole dell’Ikea sono cose che si delineano “passo passo”, talvolta anche da sè.
In più… pongo una domanda di riflessione (non vuole essere provocatoria): ma il figlio lo vuoi veramente o lo vuoi “perchè l’orologio biologico & company…”?
Suzy, sono convinto che allevando il cucciolo che porti in grembo, vederlo crescere e goderne dei suoi progressi ti farà cambiare idea. Anche io ero “preoccupato” prima di diventare papà, ma se my wife non l’avesse voluta la nostra bimba, oggi non avrei goduto di quei piaceri che questa mi ha regalato, che davvero mi fanno sentire realizzato molto più della carriera e di altri successi che ho potuto avere dalla vita. Certo, una coppia può essere felice anche figli, ma un bambino ci realizza infinitamente di più, sia come coppia che singolarmente, vedrai.
Ieri ci ha chiamato via Skype una amica ucraina, di Karkiyv pensa, che per fortuna oggi vive in Canada. Sembrava una chiamata di routine, ma a un certo punto ha alzato un fagottino e ci ha mostrato Florence, una settimana di vita: meravigliosa, e mi ha pure sorriso. Io se potessi ne farei un altro di figlio, ma mi aspetto un nipotino, è lo stesso.
Caro Golem, purtroppo la vita non sempre va come dovrebbe. In ogni caso si cresce e si matura anche attraverso le batoste, spesso acquisendo una maggior lucidità su ciò che siamo e vorremmo essere. È stato un periodo complicato, ma, come dicono i saggi o gli stolti, ciò che non uccide fortifica. Credo comunque che un figlio debba essere una scelta di entrambi e non un’imposizione di una parte sull’altra. È già estremamente complicato essere buoni genitori, figuriamoci se nemmeno lo si è scelto liberamente e con cognizione di causa.
Cavaliere Bianco, è vero, in teoria in un rapporto non ci si dovrebbe comportare come in un contratto, ma è altrettanto vero che se su una questione come i figli non c’è possibilità di intesa e lo si scopre quando si è insieme da tanto tempo, la situazione è molto complicata, perché ci si trova nel conflitto fra la consapevolezza di questa insanabile divergenza e, nel medesimo tempo, il legame che si è sviluppato e consolidato e che è assai difficile recidere, legame nel quale si è investito tempo, energie affettive e psicologiche e l’eventualità di trovarsi di fronte a anni buttati fa male. Quanto a Golem: non dovrei avere la presunzione di fare l’esegesi del pensiero di Suzie, ma a quanto ho capito lei è felicissima di diventar madre, così come il suo compagno o marito lo è altrettanto nel diventare padre. Ciò che lei dice, e con lei io concordo pienamente, è che i figli non vanno fatti per forza e non debbono essere il frutto del ricatto di un partner verso l’altro.
Il discorso che ci si realizza veramente solo facendo un figlio è un discorso semplicistico quanto perbenista-puritano. C’è chi è felice, pieno e realizzato anche senza avere figli e c’è chi per avere un figlio a tutti i costi si è solo incasinato/a la vita ( pensiamo alle madri single ). La maggior parte delle persone non fa un bambino perché lo sente ma per convenzione sociale, per sentirsi come tutti gli altri. I risultati poi sono disastrosi e impattano soprattutto sui figli. Ma anche desiderando veramente un figlio, non è detto che si è portati ad essere bravi genitori, che non vuol dire perfetti, vuol dire sani ed equilibrati pur con le proprie imperfezioni. Le persone disequilibrate non si sentiranno mai serene e realizzate, con o senza figli, e in più se avranno dei figli trasmetteranno anche a loro i propri tormenti. Anch’io come Rossana ho constatato che non tutte le coppie si solidificano grazie ai figli
molte volte è vero in contrario. Ammesso e non concesso che il tuo compagno sia un egoista perché non vuole figli, tu non sei certo da meno, primo perché lo giudichi per una scelta che ha tutto il diritto di esprimere, e secondo perché da quello che intuisco vorresti questo figlio solo per riempire i tuoi vuoti e questo è il presupposto più sbagliato da cui partire. Ci hanno instillato la convinzione che dobbiamo tutti obbligatoriamente riprodurci perché è giusto così e solo così siamo individui completi. Ma ne siamo proprio sicuri?