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Lettera pubblicata il 1 Maggio 2022. L'autore, monica1988, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Caro Max, io ho parlato soprattutto di timori che non di egoismo, anche se questo è in crescita, sottoposti come siamo alle lusinghe del consumismo, con l’illusione che le condizioni di libertà del momento permangano per sempre, quando almeno con l’età queste sicuramente cambieranno.
Qualche hanno fa ho rivisto due ex colleghi al funerale di una nostra collega scomparsa prematuramente, e a parte il momento tristissimo il loro aspetto era davvero funereo, al punto di farmi pena, pur non essendomi mai stati simpatici i due Dioscuri, come li avevo soprannominati per l’atteggiamento di ingenita superiorità che ostentavano seduti nel loro comune ufficio.
Entrambi sposati con donne più grandi di loro (“mamme” dei mariti? Forse) una era già morta e l’altra era ormai inferma e in carrozzella. Insomma due vecchi oltre quella che la loro età avrebbe fatto immaginare. È un caso? Una coincidenza? Io non credo, per me sono state le loro scelte “conservative” a NON conservarli. Per me la vita va rischiata per dirsi vissuta.
Trader non devo certo spiegare a un cyberbullo quali siano le mie competenze e quelle del mio compagno. Suzanne grazie per avermi avvertito. Ora mi è tutto più chiaro…
Golem, ti do atto che hai una visione romantica e ammirevole della famiglia, ma non ci sono solo le persone come te, cioè quelle mosse da intenti benevoli. Ci sono anche molti individui disfunzionali, che quando hanno dei figli fanno solo danni, indipendentemente dagli aspetti materiali; ecco, forse in questi casi sarebbe più onesto ammettere con se stessi che non si è adatti per la costruzione e il mantenimento di una famiglia e che è meglio seguire altri obiettivi. Ma purtroppo ancora oggi in molti casi il rispondere a una convenzione sociale è una spinta molto più forte rispetto all’ introspezione e alla coerenza.
Condivido in toto gli interventi di Gabriele, Rossana, Max e Suzanne. Oggi allevare un figlio è infinitamente più complicato rispetto al passato, rifletterci sopra secondo me è segno di maturità e saggezza e non il contrario.
Quanto al fatto che volere è potere, purtroppo non è sempre così.
Golem, infatti non sono le difficoltà “oggettive” il freno, ma esigenze ed aspettative di vita che oggi, molto piú di ieri, contemplano un ventaglio di possibilità molto piú ampio e variegato per sentirsi realizzati. Penso comunque che la società influisca notevolmente anche sull’idea di felicità che ciascuno di noi si costruisce. È molto difficile spogliarsi delle sovrastrutture e capire intimamente ciò di cui abbiamo veramente bisogno. Questo sia in passato, che oggi. Il discorso ad esempio sull’inseguire i propri sogni, sul “mai accontentarsi” conduce in realtà in una spirale pericolosissima di insoddisfazione perenne, in cui mai è abbastanza, ma soprattutto in cui noi non siamo mai all’altezza dei nostri ideali. La realtà però è che ciascuno di noi deve fare i conti con il compromesso sempre labile tra ciò che vorremmo idealmente essere e quello che possiamo concretamente realizzare. Io ad esempio non avrò mai l’equilibrio e la pacatezza di Max, c’aggia a fa? Mi…
Ho sempre detto anch’io le stesse cose del commento 127, ma spero che non sia per una affinità elettiva con lei.
La povertà, che comporta emarginazione e mancanza di opportunità, è relativa alla società in cui viviamo: oggi non basta sfamare un figlio e vestirlo di stracci, bisogna dargli qualcosa di più. Sport, gite, una vacanza da raccontare, ecc., altrimenti vengono emarginati.
A proposito di concorsi, ho perso il conto dei concorsi che ho superato, considerando anche quelli interni. E in proporzione i posti erano anche meno. Ho fatto tanti lavori nella vita. Non è facile? Per me è stato facile, considerando che per alcuni non mi sono nemmeno preparato. Il problema è che, a differenza di chi AVREBBE potuto essere spedito in un’altra zona della propria regione, io SONO stato spedito in altre regioni. Ma se aspetti di avere 32 anni per fare il concorso della tua vita perché prima studiavi Platone, è ovvio che i tempi della vita si allunghino. Ho vissuto in varie città. Ma ciò non…
non mi ha impedito di farmi una famiglia. Anzi, mi ha forgiato il carattere.
Il patto generazionale diventa insostenibile, almeno a queste condizioni. Nel periodo del Baby boom la popolazione giovane è aumentata, favorendo il sistema pensionistico ma ora l’effetto è inverso.
La popolazione è composta da sempre meno giovani e i giovani non lavorano. Insomma, i pensionati mantengono i giovani e non viceversa. Quanto è sostenibile questo sistema?
Intanto tengo conto di questo cambiamento demografico nei miei investimenti. Ho individuato i megatrend del futuro dovuti all’invecchiamento della popolazione. È strano riuscire a trasformare qualunque fenomeno in soldi.
Ma investiamo anche sui figli. La prosecuzione della nostra vita e della specie umana.
Una coppia per replicarsi deve fare due figli. In Italia mi pare siamo a 1,37. Coraggio, coppie fertili!
Golem molto probabilmente è un pessimo marito e un pessimo padre e la moglie e la figlia lo perculano dietro le spalle, ma lui non se ne accorge, perso com’è nel suo egocentrismo che gli fa credere ciò che vuole. Viola lascialo perdere, non gli credere. Golem è un bluff e tanti ormai lo hanno capito.
Piccolo aneddoto di stamattina: ero al supermercato a fare la spesa e a un certo punto mi si è avvicinata una donna con i suoi due mocciosetti. Mi stavano tra i piedi, non riuscivo a muovermi liberamente, facevano i capricci, i bambini stavano su una specie di triciclo e volevano girovagare qua e là. In quel momento a tutto pensavo meno al fatto che mi piacerebbe avere figli, e ho provato un senso di sollievo quando finalmente mi si sono tolti dai maroni.
Si sto bene così, scapolo e senza figli. A leggere le storie di Golem e delle sue giornate ideali in famiglia mi viene l’orticaria. Sono egoista per questo? Pazienza, me ne farò una ragione.
Panegirico, ti ho già detto -e me lo confermi ogni volta- che tu come “previsore” non potresti prevedere neppure il tempo che farà tra un’ora. Non sei egoista, ma solo il solito sfigato perdente di cui purtroppo abbonda l’umanità.
La realtà è che non ti caga nessuna e così cerchi di fare di necessità virtù. Non ci vuole un’intelligenza superiore per capirlo, quando attacchi chi sta meglio di te, solo per giustificare che sei contro la messa al mondo dei figli. Forse solo i tuoi genitori potrebbero dirlo, ed essere capiti per questo. Max, Viola, Suzy lo hanno spiegato da persone equilibrate, tu per quello che sei: uno sfigato.
Non credo che Golem sia un bluff, io lo sento sincero. Quello in cui sbaglia, secondo me, è il credere che ci sia una ricetta della felicità che vale per tutti e che tutti indistintamente dobbiamo seguire lo stesso cammino: trovare un partner, sposarci e avere figli. Torno a dire che ognuno di noi è diverso e ognuno ha le sue inclinazioni, il suo percorso e la sua storia. Ed è proprio questo per me il bello della vita.