Ciao a tutti cari amici,
vi scrivo per chiedervi un consiglio, soprattutto ai maschietti.
Sono stata fidanzata per quasi 6 anni con una persona che pensavo potesse essere il mio principe azzurro, più volte avevamo immaginato il nostro futuro insieme.
Purtroppo dal momento che la mia condizione di lavoro è mutata, cioè sono passata dall’essere una studentessa a una persona laureata che lavora, sono iniziati i nostri problemi.
Purtroppo non siamo mai riusciti a trovare un punto di incontro, io non nego che pretendessi molto e lui d’altra parte pensandomi sempre a a disposizione, in quanto comunque non stavo più a 200km da casa, ogni volta si rimandava il momento di far qualcosa insieme.
Inutile dire che sono iniziate le incomprensioni.
COsì per un anno, fino a quando lui una sera non mi dice che forse non prova più nulla per me. All’inizio non stavo più in me per quello che mi aveva detto, poi comunque ci siamo rimboccati le maniche e a tastoni siamo anfati avanti, senza però mai risolvere i nostri problemi fondamentali.
Succede che a marco di questo anno, dopo vari litigi, dopo vari suoi rifiuti, dopo che per l’ennesima volta mi ha trattata a pesci in faccia, ho deciso di non scrivergli più, di non rispondere più a nessun messaggio. PEr circa tre settimane sono sparita dalla sua vita, dopo di che un giorno, lo chiamai, lui era molto felice di sentirmi, da una parola tira l’altra siamo usciti insieme e tutto filava liscio come prima, ma come al solito senza parlare mai dei nostri porblemi. Tutta questa pace dura per circa un mese fino a quando lui non ricambia il suo modo di essere, mi dice di voler stare da solo, che gli viene l’ansia a stare con me, che non ha voglia. ci riallontaniamo, tempo due settimane e ci risentiamo, insomma avanti così per circa tre mesi. Arriviamo a due mesi, lui mi scrisse, inviandomi una bella canzone, e per la prima volta, ci rivisti e abbiamo parlato di quello che fosse successo.
Lui si è messo piangere, dispiaciuto per quello che fosse accaduto, e dicendomi che non sapeva neppure lui cosa gli fosse preso.
Bene, ritorniamo a una vita normale, ma niente, dopo 14 giorni di nuovo al punto di prima. L’ultima volta che ci siamo visti è stato categorico nel dirmi che lui ora è convinto di non voler più stare con me, nonostante a detta sua, io potessi essere la moglie perfetta, e la mamma perfetta per i suoi figli (che io dico a cosa serve dire una cosa del genere quando stai lasciando una persona).
Mi ha detto che, mai come fino a quel momento, era convinto di questa sua decisione, mi ha detto che lui non prova più sentimenti, che è meglio prendere questa decisione, che tanto ormai ci eravamo lasciati da tempo. Lui sostiene di essere andato avanti, e che io devo fare altrettanto perché ho tutte le qualità per andare avanti.
Adesso voglio chiedervi, voi cosa ne pensate?
Secondo voi, lui potrebbe aver avuto un contatto con un’altra donna?
cosa fareste?
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Categorie: - Amore e relazioni
Mah! E se fosse un’anedonia secondaria dovuta all’assunzione di SSRI? Guarda che è assai frequente.
Penso che le storie nate troppo presto, da studenti, raramente abbiamo un buon fine, non tanto per l’ingresso nel mondo lavorativo che ne consegue, ma perché, fra i 23 e i 28 anni grossomodo, la personalità cambia e si forma definitivamente. Si esce del tutto dall’adolescenza e il carattere si definisce. Definendosi, due persone che fino all’atroieri stavano bene insieme, come addormentate in una specie di idillio giovanile, possono scoprire di non avere più nulla in comune col fidanzato/a storico/a. In altre parole quelle cose che prima erano sufficienti per soddisfare il partner, adesso non bastano più. A ciò si somma che, probabilmente, si è anche sentito trascurato da te, tutta presa dal nuovo lavoro.
Secondo me faresti bene a voltare pagina e cercare una nuova persona e conservare i ricordi di questa relazione come un primo amore giovanile.
Mi trovo d’accordo con Solnze purtroppo.
Quando si deve dare un nuovo corso alla nostra vita è giusto mettere da parte gli atti d’amore e pensare alle suggestioni alle quali è sottoposto l’essere umano: quella del potere, quella del possesso e quella di voler costringere Dio a intervenire e a manifestarsi perché la condizione umana appare limitata. Quando come prima cosa ti vengono in mente queste tre cose significa che sta prendendo il sopravvento un’angoscia mortale che induce a vivere in uno stato di perenne agonia. Nel corso della vita della famiglia la fede si può oscurare e in quel caso potrebbe essere giusto non sottrarsi alle prove e alla lotta che culmina nel momento in cui si trova la forza per rifiutare altri compromessi che la vita ci chiede. Forse all’inizio è giusto tirarsi indietro e mettere da parte l’aspirazione a cose troppo elevate. Dobbiamo essere umili. siamo comuni mortali. Aspiriamo ai primi posti.
Eh no, comodo mettere la maschera dei sentimenti. Sono sei anni per te, come sono sei anni per lui. Immagino da ciò che scrivi, che abbiate una differenza di età sostanziale, che ne so, tu 25 e lui sulla trentina. Sulla base di ciò che scrivi, mi viene in mente un pensiero che non vuole essere un suggerimento è nemmeno un consiglio: È possibile che la tua realizzazione lo abbia spinto ad allontanarsi?
Avete iniziato la relazione che tu eri ancora studentessa, poi ti sei laureata, hai trovato lavoro nel campo dei tuoi studi, è possibile che questa tua realizzazione, molto veloce e progettuale, abbia innescato in lui un processo di invidia e gelosia. Ha provato fastidio a vederti realizzata, non c’entra il sentimento, certe cose non si dicono mai in faccia. Sè queste mie parole hanno un riscontro vorrei me lo dicessi. Per orientarti ci sono più punti:
1) Il fatto che tu sia diventata indipendente, ha tolto “romanza” alla vostra storia”
Continua…
2) Se lui non ha avuto una posizione economica consolidata, questo successo può avere acutizzato l’invidia
3) I titoli di studio
Comunque noi tifiamo per lui: speriamo abbia avuto un contatto con un’altra donna. Se non un contatto, almeno un contratto.
Inutile continuare con un rapporto che non funziona, è il momento che uno di voi, se l’altro non trova il coraggio dica “Basta”.
Da un lato sono sei anni sprecati, dall’altro
ogni storia insegna comunque qualcosa ed è una tappa nella vita delle persone e quindi ha la sua utilità, ora non ti resta che guardare avanti.
Di uomini che cercano una donna per realizzare una famiglia non ne mancano quindi guardati intorno.
Da quello che scrivi è chiaro che si trattava di un rapporto che non funzionava più; anche dopo tanti anni si può cambiare idea e non credo che siano anni sprecati.
Quello che mi sento di dirti, come critica costruttiva, è che hai vissuto molto passivamente i cambi di umore e di atteggiamento del tuo ragazzo. Non sono uno psicologo ma da quello che scrivi non ho intravisto una ribellione alle sue decisioni e neppure la convinzione di prendere in mano le redini della questione. Probabilmente non avrebbe cambiato l’epilogo ma lo avresti sicuramente messo alla prova.
Fatta eccezione per i tradimenti, la responsabilità per la fine di una storia è sempre di entrambi.