Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 29 Settembre 2016. L'autore ha condiviso 16 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore Suzanne.
Pagine: « Prec. 1 … 5 6 7 8 9 … 12 Succ. »
Pagine: « Prec. 1 … 5 6 7 8 9 … 12 Succ. »
Max 2 commenti per lettera alla volta. Max 3 links per commento.
Se non vedi i tuoi ultimi commenti leggi qui.
Yog
Oh Guardiano della Soglia
la tua rimica germoglia
io Adoro l’ironia
se non sfocia in fellonia
Nessun dubbio su di te, oh lettore
di HP Lovecraft, gran autore!
Dubbi ne avrei se ora qualcuno
si aggregasse, che inopportuno!
Caro Yog la sai una cosa?
Te la posso dire in prosa
ma se tu preferisci la rima
ti accontento con gran stima
Per poter in alto volare
bisogna saper dimostrare
di avere indubbie qualità
e non la sola unica attività
di criticare tutti quanti
senza poi dire un accidenti
perché questo è assai banale
lo sa fare pure un cinghiale.
Invece di un’aquila indifferente
rischi di trasformarti velocemente
in una mosca assai fastidiosa
che su fiori o m…. sempre si posa!
Adam, sono assolutamente d’accordo, anche perché questo passato rimane sempre un po’ indefinito; in realtà forse stiamo parlando di certi valori e modi di vivere che vorremmo trasportare nel presente. Non rinuncerei mai alla libertà che ho avuto di seguire la mia strada, a partire dal percorso di studi, intrapreso solo per piacere personale, per passare alla possibilità di scegliere ciò che si vuole essere. Tutte queste occasioni mia nonna non le ha avute; forse, come suggerito da Golem,anche lei ha potuto trovare rifugio nella fede, ma non credo sia solo questo. E’ un’accettazione della vita ( e della morte ) che io mi sento di non possedere, un saper far fronte a ciò che l’esistenza ci pone davanti sempre con grande dignità e coraggio.
Golem
Sull’altro thread si parlava di sentimenti, della tua situazione con Sally e di come culture e religioni influenzano i sentimenti.
Mai stato d’accordo con te in relazione a ciò.
Ma in questo caso si.
Un dubbio però mi sorge: visto quanto hai scritto nei tuoi ultimi post, come può trovarsi d’accordo con te Maria Grazia?
markus, ci sono due fattori ben precisi che al momento impediscono che quel “mondo futurista” di cui ho parlato si realizzi pienamente:
1. la tendenza maschile a reprimere le donne
2. la tendenza femminile a cercare il consenso maschile
Solo se i due rispettivi generi si divincoleranno da questi meccanismi, avremo quella completa parità tra i sessi ( sul piano sociale ed economico ) di cui tanto si parla sin dagli anni 60 del secolo scorso, ma che di fatto è ancora abbastanza lontana. Non saprei dire nè se nè quando questo grosso cambiamento potrebbe avvenire, perchè ci sono tutta una serie di fattori ( sopratutto religiosi e culturali ) a far sì che uomini e donne rimangano radicalmente legati a certi stereotipi ( la donna che si affida all’ uomo per trovare sostegno e protezione, l’ uomo che pensa di dover essere la stampella della donna in modo da dimostrare alla comunità il suo valore come maschio ).
Maria Grazia
Guarda che il mondo “futurista” non riguarda solo questioni maschio/femmina.
E quindi non è che se si realizza ciò che hai espresso nei punti 1 e 2 si risolvono questioni legate, all’incapacità di medici e ingegneri, al deficit dei sentimenti, ai ritmi frenetici, al culto del superfluo, alla non coltivazione delle amicizie e via di seguito.
Fermo restando che, a mio parere, non credo che gli uomini in genere tendano a reprimere le donne e che, comunque, il consenso si cerchi sempre: sia maschile che femminile.
Suzanne
” in realtà forse stiamo parlando di certi valori e modi di vivere che vorremmo trasportare nel presente.”
In tal caso sono d’accordo, ma su questo si puo’ fare moltissimo a livello individuale, indipendentemente da dove sta andando la società. Anzi paradossalmente visto che la pressione sociale rema verso i consumi e
relativi valori di plastica, diventa piu’ gratificante trovare chi nuota nella stessa direzione: contro corrente.
Buon week end e a lunedi; qui verrano a trovarmi amici da lontano. Fine settimana di camminate in montagna, chiacchiere, risa e degustazione di vino (e’ appena finita la vendemmia) e cosi per due giorni internet ed il telefonino (che hanno aiutato a tenere salda un’amicizia lontana) finiranno nel cassetto. Anzi diveranno “mera ombra e rimembranza” (scusa la retorica ma devo tenere alta l’aspettativa, ora che ho dei lettori)
🙂
Ciao!
Markus, non vedo cosa mi impedisca di essere d’ accordo con Golem relativamente ai post ai quali tu fai riferimento. Tra l’ altro non è detto che io e Golem dobbiamo per forza essere d’ accordo su tutto.. Tornare a vivere con più sobrietà e più semplicità significa necessariamente sacrificare la libertà femminile ? Io non credo proprio. Penso che il percorso di crescita e di ricerca personale di ogni individuo trascenda da quelle che sono dinamiche di puro individualismo e capitalismo becero. Rifiutare i vecchi modelli patriarcali NON SIGNIFICA abbracciare uno stile di vita basato sul consumismo sfrenato e sulla perenne competizione con gli altri. Anzi in genere è proprio vero il contrario. Molte donne oggi scelgono ancora la strada della sudditanza al maschio proprio perchè sono convinte di non poter fare a meno di determinate cose ( i bei vestiti, la macchina di lusso, il cellulare di ultima generazione, le cene al ristorante, il mantenimento garantito ). Tutti “bisogni” superflui e perloppiù indotti dalla “cultura” del consumo. Non che una volta fosse molto diverso, perchè le donne si sposavano sopratutto per avere una “sicurezza”, per “sistemarsi”. Frasi, queste, che i nostri genitori usano ancora oggi per incoraggiarci a trovare un partner fisso. Gli stessi genitori del resto sono spinti a concedere certi regali ai figli perchè questi obbediscano in tutto e per tutto ai dictat dei padri.
I maschi d’ altro canto sono portati a pensare che prima o poi devono farsi una famiglia, trovarsi a tutti i costi una compagna fissa e prendersene cura sostenendola anche finanziariamente, per essere considerati veri uomini. E le loro esigenze sessuali e affettive ( largamente superiori a quelle delle femmine ) fanno il resto. Tutto questo porta spesso a scelte sentimentali che poi si rivelano un fallimento, con le conseguenze disastrose cui assistiamo.
E’ un enorme meccanismo distorto su cui si fonda tutta la società borghese.
Ma quel sistema si è rivelato fragile di fronte ai capovolgimenti epocali del nostro tempo.
Quando Golem parla di essere “sobri e lucidi” nell’ addentrarsi in una qualsiasi relazione, afferma semplicemente un dato di fatto. La mia esperienza personale mi ha portato a realizzare che un rapporto per essere sano deve essere scevro da qualsiasi tipo di suggestione e da qualsiasi condizionamento culturale o ormonale. O meglio, non si deve permettere all’ attrazione ormonale o all’ ambiente sociale circostante di sovrastare la ragione e la razionalità nel valutare l’ altra persona, sia in positivo che in negativo.
Prendere coscienza che dobbiamo liberarci da certe false credenze e da certe dipendenze è il primo passo verso relazioni più sane e più consapevoli. Un rapporto che dovesse basarsi su meccanismi di sudditanza ( sia esso sentimentale o genitoriale ) non è un rapporto riuscito, ma solo un legame “di facciata”.
Secondo me la scelta principale di oggi a cui tutti siamo chiamati, sia tra il farsi comprare o l’ andare avanti a difendere la propria libertà, anche se spesso questo significa affrontare un’ esistenza di difficoltà e di privazioni. Inutile dire che con queste premesse sono in pochi ad avere la tempra per rimanere fedeli a se stessi. E chi ci riesce è bersaglio altrui proprio perchè gli “schiavi” ( che sono in netta maggioranza ) odiano vedere qualcuno che a differenza loro è riuscito a divincolarsi dalle sue catene e ad essere felice pur andando fuori dagli schemi. E’ uno schiaffo morale. A completare il tutto c’è la condanna, da parte del sistema, verso chi è “diverso”, verso chi si separa dal gregge. La società istituzionalizzata non ci vuole liberi e pensanti, non scordiamocelo.
Golem, niente male davvero anche se non ho compreso l’ultima frase. Temo che anche in questo caso, come per Rossella, abbiamo giudizi assai diversi. L’ironia per essere efficace deve venire ben dosata, altrimenti più risultare, a seconda delle occasioni, arroganza o qualunquismo.
Yog, avrei trovato più appropriata la canzone “Il bombarolo” : ti reputi il bombarolo di LaD, ho capito!
Markus, è fin troppo ovvio che i problemi della nostra epoca non sono ricollegabili solo alla guerra tra i sessi. Però forse cominciare ad affrontare razionalmente e con senso pratico tale questione lasciando perdere i fremiti emotivi ed ideologici ( cosa che finora non si è fatta ) è un primo passo verso la risoluzione anche di altri aspetti negativi che affliggono l’ umanità odierna.
Intanto, chissà se tra Yog e Suzanne nascerà del tenero. Le premesse sono ottime 🙂