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Lettera pubblicata il 29 Settembre 2016. L'autore ha condiviso 16 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore Suzanne.
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Suzanne, se lo hai sperimentato in prima persona, vuol dire che hai già tutte le risposte. Che cosè, un altro quesito che non ti fa dormire la notte?? Proverò a concentrarmi e a rispondere come meglio posso. Allora….
“quando inizia questo declino della comunicazione? In che momento si smette di ascoltare veramente la persona amata e si inizia un soliloquio immodificabile? Come si produce questa dinamica malata per cui si cristallizza il dialogo trasformandolo in un copione sempre uguale in ogni nuova situazione?”
e beh questa è facile, la risposta corretta è…QUANDO CI SONO LE PARTITE!! Inizia e finisce tutto col fischio dell’arbitro…
e nun v’azzardate a fà monologhi che 90 minuti di sport fanno bene alla salute. Lo dicono pure i dottori, molto meglio del segreto che se te piglia l’angoscia nun te riprendi più.
“Mi chiedo se sia possibile tornare indietro oppure, superata una certa linea invisibile, siamo destinati all’eterno perpetuarsi di un dialogo tra sordi.”
ehh sapessi quante volte è stata chiesta la moviola in campo…ma mi sa che qualcosa si sta smuovendo.
“A volte basterebbe prendere un po’ le distanze da se stessi e guardarsi dal di fuori per rendersi conto della totale mancanza di intenzionalità nella comunicazione; non ci stiamo scambiando informazioni”
hai ragione, e che quando una donna parla di calcio sembra di sentire le ultime analisi rilasciate dal laboratorio; quindi l’omo si spaventa, e diventa prevenuto….
Adam, anch’io ritengo che non sia mai troppo tardi anche per rendersi conto dei propri sbagli comunicativi, anche se cambiare modalità è più difficile di quanto si possa immaginare.
Golem, anch’io mi stupisco di come si possa arrivare ad odiare una persona con cui magari abbiamo trascorso anni… illusione all’inizio della relazione oppure piuttosto illusione di poter rimanere sempre uguali?
Jim, hai ragione, ma sai io coi miei partner comunico solo in dialetto e la prima cosa che dico sempre è :
“Al pusè brav di ros l’ha campà so pari ‘nt’al pos.” 😉
e scommetto che tutti scappano gridando… Sono più i guai che i piaceri. :-)))
In effetti Susanna si fa tante domande…tante seghe mentali..tanti quesiti..
Ti piace complicarti la vita he!
Stammi bene!
Guarda , se leggessi le fasi della coppia sapresti che dopo una prima fase di vicinanza (innanoramento) segue una fase di allontanamento ( dove si sente il bisogno di riacquistare la propria individualità). Qualora si superi questa seconda fase il rapporto inizia a consolidarsi ( costruzione). In caso contrario ci si lascia. Questo a grandi linee e se non ricordo male. Quanto durino queste fasi e se esse durassero con la medesima tempistica per entrambi i partner credo che sia difficile stabilirlo a priori o secondo criteri scientifici.
Kid, in effetti non conosco le fasi della coppia ma non sono sicura siano sempre così delineate. Comunque, i problemi comunicativi credo ci siano in tutte le fasi: all’inizio si deve creare un linguaggio comune, in cui sentirsi un’unica entità, poi invece subentrano le difficoltà legate ad una cristallizzazione dei fraintendimenti e delle incomprensioni. Quello che mi domandavo è come evitare di cadere in questa fase in cui, perlomeno su certi argomenti “sensibili” non ci si riesce più ad ascoltare.
Jimmi, in effetti lo scopo è proprio quello, una scrematura iniziale, altrimenti userei altre frasi tipo “Bseugna adatese a le circustanse e mangié ‘d pan se a-i-e nen d’ pitanse”. 😉
Suzanne, ieri ero presente ad un “wedding”, in Inghilterra. Circa cento invitati, l’80% giovani. Tra i presenti spostati solo due (2) coppie erano integre. Il padre dello sposo, al terzo matrimonio, aveva al seguito le due ex mogli con i nuovi compagni, e di quelli che ho conosciuto non ce n’era uno che non fosse divorziato, al maschile e sl femminile. Durata media tre anni, con un caso aperto e chiuso i 18 mesi.
Che si tratti di illusione all’inizio della relazione oppure piuttosto illusione di poter rimanere sempre uguali, la causa è sempre la stessa: la solita lettura “alterata” di una situazione.
Se poi cambiare durante il trascorrere del tempo é un motivo valido per stancarsi di una persona che si è dichiarato di amare, forse non ci si é illusi solo su di lei, ma soprattutto su sè stessi temo.
Non saprei rispondere se non riportandoti la mia esperienza ma non saprei quanto ti potrebbe essere utile.
Rossella quando riesci ad esprimerti stiamo bene pure noi,il problema è che non succede mai.
“Quello che mi domandavo è come evitare di cadere in questa fase in cui, perlomeno su certi argomenti “sensibili” non ci si riesce più ad ascoltare.”
Anch’io non credo esista un vademecum, anzi direi il contrario.Pero’ il mettersi in discussione credo sia un ottimo punto di partenza, spesso sottostimiamo quanto sia salutare un dubbio rispetto ad una certezza.. Che puo’ involontariamente diventare tappo per le orecchie..
Ciao