Eravamo davanti uno specchio, in un negozio del centro, e il mio amico, ad un tratto, mi ha detto: “Guardati!…” Io mi sono guardato. Un attimo di silenzio, poi ha aggiunto:”Cosa succederebbe se tu ti accorgessi di quanto sei bello?”
Già, ora che ci penso, cosa succede quando prendiamo coscienza di noi stessi, di ciò che siamo? Cosa diventiamo? E’ un male o un bene?
Lettera pubblicata il 5 Luglio 2011. L'autore ha condiviso 25 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore geko.
Altre lettere che potrebbero interessarti
Categorie: - Riflessioni
Credo che uno degli scopi della vita sia proprio il prendere consapevolezza di se e riuscire a mantenerla nel tempo. Basta poco per perdere la fiducia. E non dipende solamente dal carattere di una persona, forte o debole che sia. E la società di oggi di certo non aiuta, purtroppo…
Siamo tutti belli, non esiste il più o meno bello. La bellezza è unica per ognuno di noi. Sono gli altri che ci impongono cosa è giusto e cosa è sbagliato, come sopra, bisogna riuscire a non perdere la fiducia in se stessi e continuare per la propria strada senza farsi trascinare dalla massa. E si vive molto meglio. Think positive! Un abbraccio
Ma era un amico o un’amica?
Una figata!! Pensa vai da una topamodel e le dici: “Hei tu, strafiga, vieni qui! Muoviti! Bon, Stasera vieni con me al super-mega-ristorante-costoso poi vieni a casa e ti lasci sbattere (al muro?) per tutto il giorno poi ti levi dai co…oni che passo alla tua collega ancora più bona!!!”
Ovviamente è una cazzata! Scherzi a parte non credo cambi poi molto, prendere coscienza di noi stessi non è niente altro che un passo verso la maturazione, un po come quelle tecniche per memorizzare, funzionano, ma se non ti alleni non servono! Come lo sport, se non ti alleni non arrivi da nessuna parte! Quindi, dulcis in fundo, prenderai coscienza di te stesso non per miracolo, ma allenandoti ad auto-stimarti, amati, testa le tue volontà! Lavora sodo ogni minuto della vita!
@ Piero
guarda che quello che hai detto nella prima metá del tuo post non é per niente una cazzata, anzi.
Grazie degli interventi, vedo che non siete caduti/e nella trappola che avevo teso e cioè quella di pensare che fosse solo una questione estetica. Ma la domanda vera, e che sta sotto sotto acquattata, è proprio quella che riguarda la consapevolezza di ciò che siamo, dentro e fuori. Quanti di noi sono consapevoli di sé stessi/e? E se lo sono, può questa consapevolezza portarli ad essere (o almeno perseguire lo scopo) felici? Io in giro vedo solo ragazzi e ragazze modaioli, festaioli, che apparentemente sembrano molto sicuri/e di sé, ma sarà vero? Come raggiungere la consapevolezza di noi stessi? E’ vero che bisogna maturare, crescere, diventare adulti e vecchi e poi la si acquisisce?
Caro geko.
La consapevolezza dell’essere è fondamentale.
Ma è un percorso perenne,che ha di sicuro un principio,ma dubito abbia una fine.
Ci si comincia a chiedere chi si è quando si cresce,quando nella nostra vita succedono alcune cose che ci fanno svegliare dal beato torpore dell’essere bambini.
Dopo di che,la strada è lunga.E non credo che da ‘vecchi’ si arrivi ad avere piena e totale consapevolezza di se stessi,perchè l’uomo è per sua natura un essere ‘errante’.E’ in continua evoluzione e costantemente nella condizione di commettere qualche sbaglio utile esso stesso alla crescita.
Si cambia ogni giorno,quelli che siamo oggi non lo eravamo ieri e non lo saremo domani.E forse è questo il bello di vivere.
L’importante è imparare ad ascoltarsi con attenzione,non mettere mai a tacere la nostra voce interiore e non cercare mai di costruire un’immagine che non ci assomiglia,credendo che sia magari migliore di quel che siamo.
Il coraggio di essere se stessi risiede nella forza di ascoltare le proprie emozioni,le reazioni dell’anima e anche quelle del corpo rispetto a tutto il resto.
E poi,capire tutto e tutto insieme,non è poi così importante.Scoprirsi ogni giorno è di gran lunga più interessante.
Auguri di cuore,dolcissimo animaletto notturno.