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Lettera pubblicata il 22 Novembre 2018. L'autore ha condiviso 10 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore Attimo Ogi.
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No Maria Grazia,
Simone Racioppa non ha scritto quello che intendi tu. Quello che dice, ed è palese agli uomini italiani, è che dietro all’immagine di donna romantica c’è una frustrata che è pronta al tradimento e al doppio gioco (che in teoria dovrebbero essere azioni contro la coppia). Quindi la signora italiana secondo le ultime evidenze è come una casa dipinta su un cartone, non ha alcuna consistenza, e se spingi la parete, la casa va giù e sparisce. E’ tutta apparenza, che la donna veste per credere di essere qualcosa che purtroppo non è.
Per questo le donne dell’est, nella loro povertà e difficoltà, sono davvero DONNE VERE, piene di umanità, bellissime e desiderabili. Loro sono qualcosa al contrario di molte donne nostrane che sono IL NULLA. Una volta che gli uomini hanno capito che dietro alla donna italiana non c’è NIENTE, fanno presto a fare i loro conti, e la decisione è unanime: MAI PIU’ !
> loro condizione di immigrate plebee
> Qui si incita all odio razziale
Le italiane hanno un complesso d’inferiorità tremendo verso le razze nordiche, ma allo stesso tempo anche il complesso di superiorità europeo verso i paesi del “terzo mondo”. Al vedere le ragazze russe il sistema fallisce. Alla nobile donna italiana le si blocca la neocorteccia, si agita il suo cervello reptiliano e saltano fuori gli istinti preistorici.
“Immigrate plebee”…brividi! Invece ci sono persone plebee nell’intelletto, e nessuna condizione privilegiata di partenza ( reale o molto più spesso bramata ardentemente) potrà mai risollevare da questo infimo status.
Un pensiero misero è lo specchio di povertà d’animo, e viceversa.
Mah. Io stavo analizzando le differenze fra, per esempio, le fiabe russe e quelle occidentali e la differenza principale è che la protagonista delle fiabe occidentali di solito è una bella e nobile ragazza che viene salvata da un principe, mentre in quelle russe è l’uomo che viene salvato o rovinato dalla donna. Mi sembra che la società russa sia meno tradizionale (tradizionale nel senso occidentale del termine) e che la donna occidentale si aspetti più cose dall’uomo, mentre la donna russa si accontenta di più ma è anche più autonoma. Alla fine io credo che le occidentali cerchino l’uomo vero e alcuni uomini, non reggendo le pretese, ripiegano sulla slava..comunque sono state proprio queste pretese a spingere l’uomo occidentale allo sforzo e all’evoluzione. Il fatto che una donna si accontenti per me non è positivo a lungo andare
Comunque se una donna occidentale prende uno slavo ne ricava la perla dall’ostrica. Così ho osservato nelle coppie miste che conosco. Inoltre l’uomo slavo si sente un vero uomo insieme ad una donna occidentale che non lo chiama alcolizzato e bandito a prescindere, e non lascia praticamente mai la donna occidentale (basta che non becca la femminazista insopportabile).
Sasha,
Non sono d’accordo sui complessi d’inferiorità verso i nordici. Il maggior distinguo non è nord sud ma est ovest. Questo grazie al nazismo, alla guerra fredda ma anche agli stereotipi portati dagli stessi slavi in Occidente, basta guardare con chi ti sei alleata, con Attimo che non fa altro che parlar male dei vostri uomini. Il fatto che parla bene delle donne slave è uno specchietto per le allodole, perché la società è fatta da uomini e donne. Non siete molto smart, voi slave. Dire che una donna è poco pretenziosa, bellissima e alla disperata ricerca di un occidentale secondo me è offensivo, non è un vero complimento.
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Suzanne –
“Immigrate plebee”…brividi! Invece ci sono persone plebee nell’intelletto, e nessuna condizione privilegiata di partenza ( reale o molto più spesso bramata ardentemente) potrà mai risollevare da questo infimo status.
Un pensiero misero è lo specchio di povertà d’animo, e viceversa.”
RDF: Mi associo dalla prima all ultima riga
Che miseria…
Solnze, e perché questa espressione inglesa “The wogs begin at Calais”?
Abbiamo discusso molte volte con Attimo, pero a differenza di te sempre con rispetto mutuo.
Come al solito i perbenisti che intervengono per redarguirmi non hanno assolutamente compreso il senso di ciò che intendevo dire con le espressioni da me usate, visto che il termine immigrate plebee si riferisce non a quello che io penso ( che tra l’altro è irrilevante ) ma al modo in cui la società occidentale e gli uomini attraenti e fortunati vedono queste ragazze. per il resto, un’accozzaglia di banalità e luoghi comuni. noi italiane – perlomeno quelle come me – non abbiamo alcun complesso di inferiorità o di superiorità verso chichessia. siamo consapevoli dei nostri limiti così come dei nostri punti di forza e per quanto mi riguarda sono in pace con me stessa. ho solo esposto la realtà delle cose, e cioè che spesso non bastano la bellezza e la giovinezza a renderci donne sicure e consapevoli, come appunto nel caso di molte ragazze dell’est.
Suzanne, quella privilegiata infatti sei tu, non io. Lo si evince chiaramente dai tuoi commenti radical chic, tipici contenuti di chi non conosce la realtà vera ma vive in un mondo ideale.