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Limite 32 anni sul lavoro, chissà perché?

di lupetto
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Lettera pubblicata il 19 Aprile 2008. L'autore ha condiviso 10 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 68 commenti

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  1. 41
    luna -

    e c’e’ chi una professione e una carriera l”aveva e delle concrete prospettive e ha visto le cose andare in fumo per cose indipendenti dai suoi meriti e dalla sua volonta’. Francamente mi piacerebbe poterti dare ragione, ma poiche’ i mille euro iniziano ad essere un lusso, e conosco troppe persone, con professioni e titoli diversi, che si son ritrovati a casa o lavorano ancora, ma da qualche mese non percepiscono lo stipendio, beh, mi tocca a malincuore darti torto. Stanno crollando delle realta’ (e non per sperperi) che anni fa parevano solidissime. Grosse realta’. Ho assistito al loro declino e tanto piu’ ne parlo con persone che ci lavorano o non ci lavorano piu’ e fa letteralmente impressione fare un confronto con anni fa. Di come la realta’ in ogni caso fosse diversa (non solo apparisse, di fatto reggeva e si svolgeva ancora diversamente). E ti assicuro che gente che a 30 anni poteva dormire sonni tranquilli pur facendo alquanto il suo e in un percorso avviato non ha fatto proprio nulla (se non di concreto e positivo).per non poter dormire oggi in preda ad una reale, pratica, contingente angoscia. Cio’ mentre, in settori diversi, l’operaio edile ha perso il lavoro a 50 anni e il 25enne con esperienza cambia lavoro di locale in locale, come barista, perche’ e’ bravissimo e vogliono lui. ma la paga non arriva. sarebbe bello poter pensare che chi non trova o non ha lavoro o lo perde e’ un deficiente o ha fatto lui o lei passi falsi. magari.

  2. 42
    luca -

    Luna purtroppo non sappiamo chi sia Michele, può tanto essere una delle persone che nella vita ce l’hanno fatta senza avere mai il minimo problema e quindi vede le cose dall’alto della sua brillante carriera, oppure non so vuole divertirsi facendo salire il sangue alla testa dicendo sciocchezze basate su un mondo fittizio, nella sua ottica di perfezione il laureato con un master nel nostro paese è per forza un dirigente con stipendi eccelsi, ahahahhaha, sarò solo io che conosco laureati con master che devono fare lavori che potrebbero benissimo fare dei diplomati????? Non lo so forse Michele non abita in Italia credo……di dove sei Michele??? Usa per caso????

  3. 43
    luna -

    Michele, non credo ti riferisca a me perche’ il mio discorso era di ben diverso tenore. Mi domando pero’ in base a quali criteri tu sappia “per certo” che chi scrive accetterebbe uno stipendio di 15.000 euro avvalendosi di collaboratori sottopagati e stagisti a gratis e che si riferisca a beni di consumo in surplus e a criteri bella macchina ecc. Forse e’ a te che manca qualche parametro.da come ti esprimi. Non metto in dubbio che ci sia chi.si piange addosso e non si muove (e’ sempre esistito) e che si orienta su determinati parametri, ma un diverso discorso e’ il diritto al lavoro, ad un equo compenso che permetta una cosa chiamata qualita’ di vita. per come io la intendo non ha nulla a che vedere con i parametri da te citati. ed e’ quel tipo di qualita’ di vita, base, che troppo spesso manca. Che ci sian stati (non da oggi) molti magnamagna e’ vero, che ci siano persone che pur avendo megastipendi e potendo permettersi alloggi usufruiscano di alloggi di servizio e’ vero, che ci siano stati sprechi enormi (anche a vantaggio di una moltitudine ma con zero lungimiranza) e’ vero e l’evasione fiscale sui grandi numeri. E’ vero al contempo che quando accetti un servizio in nero o un lavoro in nero partecipi all’evasione fiscale e cio’ avveniva prima dell’implosione. e’ vero che per varie ragioni chi fa un lavoro in modo professionale in molti campi ha tutta una serie di regole e spese da sostenere

  4. 44
    luna -

    e da diverso tempo (per varie ragioni e circoli viziosi) avviene che si prende spesso chi costa meno e che ha meno professionalita’ con un grosso danno alla professionalita’. E’ vero che persone rimaste senza il loro lavoro si improvvisano e offrono servizi a minor costo perche’ si devono reinventare e devono campa’. E’ vero che i giovani devono fare esperienza ma che la cosa degli stage gratuiti non e’ stata ne’ un beneficio per loro ne’ per il mercato, anche per le ragioni suddette. Il lavoro precario ha “manipolato” la percezione stessa del diritto al lavoro e alla continuita’ professionale persino ove una continuita’ di fatto vi sia. Ha creato una serie di dinamiche ove convivono lavoratori dipendenti e tutelati e lavoratori precari in regime di orario ecc totalmente diverso. E cio’ non riguarda solo chi ha iniziato a lavorare “tardi” ecc. La crisi investe ogni settore nel senso che i settori si intersecano. se x qualsiasi ragione a) non paga b) la cosa si ripercuote. e poiche’ il consumatore e’ una lettera dell’alfabeto cio’ non si riflette sono sui beni di lusso ma anche su chi viene pagato per vendere un bene e fa parte a sua volta dell’alfabeto. Poi trovi per esempio la commessa sgarbata e quello e’ un altro discorso ancora, di chi il lavoro lo ha ma lo fa male o riversa su di te, lettera che tu sia, i suoi conflitti di lavoratore sfruttato o preso per il cu.. Con la scusa della crisi (avviene anche questo, ma anche questo e’ un sistema che non va). Ecc ecc. Il sistema “lavoro statale” ha iniziato ad implodere un bel po’ di tempo fa con una serie di mutamenti. Un esempio per tutti e’ la scuola, un tempo “lavoro sicuro”. Ma anche qsto sarebbe un lungo discorso. Il discorso non e’ di carriera o “di guardare dall’alto” dal mio punto di vista ma di lavoro/qualita’ di vita. Poi c’e’ chi paga suoi errori o scelte (come sempre avviene) ma si sta facendo, credo, un discorso differente. Io non ho “rancore” e son tra coloro che mai si son pianti addosso, neanche ora. Ho una laurea e dei titoli ma non mi sono affidata alla laurea per iniziare un percorso in cui ho comunque inserito in modo omogeneo e coerente la laurea. L’ho usata in quanto tale per cio’ che era possibile, ho usato le mie risorse in generale ecc. E non mi frega una fava dei beni di consumo simbolo, mi frega della qualita’ di vita che e’ altra cosa. E cmq non mi arrendo alla crisi. Tuttavia proprio perche’ sono nel mondo del lavoro da molti anni e il mio lavoro non e’ un microcosmo ma interagisce con varie realta’, e proprio perche’ sono tra coloro che non hanno una mentalita’ che si ripiega su di se’, osservo cio’ che ti scrivo. E cioe’ che essere “me” ora o anni fa non e’ uguale e non solo perche’ non ho 25 anni

  5. 45
    Nadir -

    Ciao Michele,

    Concordo con alcuni punti, sicuramente c’e’ chi si piange addosso e non si muove, e via col « piove governo ladro »… sicuramente il merito e’ una compenente importante
    ma non e’ tutto cosi lineare e semplice « Se una persona fa le sue scelte in modo intelligente non può fallire ».

    Per esempio, si la realta e’ cambiata, e sicuramente il fatto che il mercato del lavoro sia oggi mondiale, offre piu’ chance, ma aver globalizzato il mercato senza prima aver armonizzato le
    condizioni lavorative credo portera a trovare un denominatore comune, un livellamento verso il basso.

    Scrivi : Oppure pensate che i “potenti” della terra siano nati così come sono oggi? Concedimi di citare una battuta :

    Agnelli ha sempre avuto il pallino degli affari. A sedici anni il nonno gli regalò 1000 lire con le quali Gianni comprò tre mele che rivendette a 1300 lire. Quindi investì questo nuovo capitale per comperare cinque mele che rivendette a 2000 lire subito reinvestite in sei mele che gli fruttarono 3000 lire. A questo punto quando stava per acquistare dodici mele per ricavarne 5700 lire, improvvisamente, grazie ad una congiuntura favorevole del mercato, morì suo padre lasciandogli in eredità 100 mila miliardi(

  6. 46
    Luca -

    Michele mi fai davvero ridere con i tuoi discorsi, percepisci la realtà in maniera armonica, il discorso poi di poter far confluire le propire capacità in determinati percorsi professionali è una perla indicibile, peccato che non sia per nulla verisimile, non a caso basta prendere a campione i nostri magnifici top manager delle nostre grandiose aziende per dimostrare quanto ci sia di professionale in queste persone, oppure prendere a campione i figli dei politici che siedono comodamente sulle cattedre di università in qualità di professori ordinari, ti stai muovendo su considerazioni che sono un buco nell’acqua, attingendo alle solite scuse, l’invidia, il rancore, il risentimento per non avercela fatta, se vi offrissero 15000 euro al mese lo fareste anche voi……tutte queste cose ti pongono su un livello di onestà intellettuale molto bassa perchè il tutto si riduce per te all’essere invidiosi per i successi altrui, non importano le modalità con cui si arriva ad avere il successo, complimenti la tua obiettività è la tipica di chi chiaramente guarda le persone e non i fatti…..che cosa devo leggere povero me, come se le persone avessero libera scelta di poter diventare manager o politici in questa nazione, ma per favore non diciamo eresie……

  7. 47
    Luca -

    Ma poi che è sta storia siamo in occidente, il consumismo???? Michele sveglia c’è un attimo un attimo un articolo 4 della costituzione italianaaaaaaaa, te ne sei dimenticato???? (per quello che vale oramai)
    Ma tu davvero credi che le persone siano unicamente alimentate da rancore ed invidia???? oggi come oggi molti sono alimentati dalla voglia ed il “diritto” al lavoro, eliminiamo l’articolo 4 della nostra magnifica costituzione allora, tanto nella tua ottica chi lamenta di voler lavorare è solo uno spregevole individuo avvelenato dall’invidia di non potersi uniformare alla massa, giusto????? Il reddito di cittadinanza in Italia????? ahahahahha come no, è più probabile che ci invadano gli extraterrestri………non lo hanno mai fatto in nessuna legislatura e mai lo faranno…….ciao Michele il tuo invidioso e rancoroso interlocutore virtuale ti saluta e se ne torna a sputare veleno sulla gente……

  8. 48
    luna -

    MICHELE, non comprendo perche’ parli solo di carriera e della Bocconi. Il problema in Italia, ora, non e’ che uno fa l’operaio per scelta ma si incazza che non prende 15.000 o 150.000 euro senza aver fatto la Bocconi. E’ chiaro che se io, per dire, ho scelto di fare la commessa e mi incazzo perche’ la mia ec compagna di banco che ha scelto di fare l’odontoiatra ha un’altra qualita’ di vita sono fuori strada… Ma il problema oggi non e’ questo, non quello principale certamente. Tu parli di beni di consumo ecc… Ma veramente non ti rendi conto? Chi ha studiato per fare l’insegnante per esempio non voleva fare la Bocconi o diventare un top manager, ma l’insegnante. Poi c’e’ chi vuole diventare direttore scolastico e c’e’ un percorso. Ma se vuoi fare l”insegnante, ti impegni per farlo, il sistema scolastico va.allo sfascio, non puoi entrarci e fare il tuo lavoro (anche se lo fai bene) e non puoi viverci non e’ che invidi gli sperperi che si ritorcono su di te. Due amici quarantenni

  9. 49
    luna -

    hanno lavorato per oltre 20anni in una fabbrica. E non volevano fare i top manager, bensi’ lavorare e vivere. Di colpo si ritrovano per strada, devono tornare a vivere dai genitori e mettere in affitto la loro casa (mentre cercano un lavoro che non trovano) per poter intanto finire di pagare il mutuo. La loro non e’ invidia per il top manager o per chi si puo’ permettere l’auto di lusso. Mi domando come fai a non rendertene conto. Che non sono gli unici, anzi. E che non trovano lavoro non perche’ sono scemi. E il loro problema non e’ non poter fare un viaggio esotico. E non hanno certo quel che si meritano perche’ non hanno fatto la Bocconi :/ anche perche’ forse ti sfugge che il mondo va avanti perche’ le persone fanno lavori diversi (se c’e’). Se il problema fosse che tutti hanno un lavoro e si lamentano che c’e’ chi guadagna di piu’… Ma magari!!! Tra l’altro la gente, senza lavoro, a parte l’angoscia di non avere i soldi per vivere (non per strafare) sta male a non far niente.

  10. 50
    Luca -

    “Non non tutti ma il 99% sì”, ma tu chi sei per dirlo????? Sei riduttivo nelle tue analisi, poni tutto in funzione del guadagno a tutti i costi, secondo me sei una di quelle persone che trae piacere dall’essere invidiato ecco perchè ti giochi sempre la carta dell’invidia, ma qui si sta parlando di ben altro ovvero di diritti calpestati che invece dovrebbero essere assicurati a tutti, io non so in quale contesto sociale vivi ma di sicuro non uno proletario, nonostante ti vengano sbattute in faccia delle prove concrete a supporto tu continui a dire che le cose dipendono esclusivamente dalle capacità della persona, perchè nella tua ottica del paese perfetto (solo io ed altri 30 milioni stiamo invece vedendo che sta cadendo a pezzi) sono le capacità a fare la differenza, questo giustamente spiega come tantissimi cervelli siano in fuga da un paese che vuole offrire loro il giusto riconoscimento alla loro grande intelligenza ma loro dicono no!!! In Italia c’è troppa meritocrazia abbiamo paura e scappiamo negli Usa……ahahahahahhaha, Michele ti dò un consiglio chiama un idraulico perchè i tuoi discorsi fanno acqua da tutte le parti…… 🙂

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