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Limite 32 anni sul lavoro, chissà perché?

di lupetto
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Lettera pubblicata il 19 Aprile 2008. L'autore ha condiviso 10 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 68 commenti

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  1. 21
    lupetto -

    Ma i 32 anni li mettono per i laureati di solito e al centronord.COmunque io ho la patente e buona vista ma faccio fatica a guidare,quando il cuore picchia come un martello o ho le coliche o mi si abbassa la pressione vado in panico a controllare le manovre.GLi scherzi del destino.

  2. 22
    Isis -

    Cara Chiaramente anche io manco del campo visivo all occhio destro, porto occhiali, ma guido tranquillamente e non ho mai avuto incidenti se non causati da altri, forse ilmio caso è a parte perchè non vedendo molto a destra riesco a vedere perfettamente al lato guida…non so…che patologia hai tu che ti ha causato questa mancata visione?

  3. 23
    ChiaraMente -

    Ho avuto un banalissimo….incidente d’auto! Non guidavo io ma la paura rimane soprattutto fuori città- per il resto non c’è bisogno di macchina. I medici hanno detto che mi è scoppiato il bulbo ma credo abbiano sbagliato e che semplicemente mi si sia conficcato del vetro nell’occhio perchè non ci sono i segni evidenti di uno scoppio. La retina è danneggiata anche se qualcosa riesce a fare, mi manca il cristallino e l’iride, e non vedo che luci e ombre da quel lato.

  4. 24
    Isis -

    Al di la del fatto che sono cose correggibili chirurgicamente…anche se a caro prezzo… si capisco cosa provi anche se per me è diverso dato il difetto dalla nascita…io vedo qualcosa, in modo sfocato ma se pongo lo sguardo suun oggetto vedo solo le cose che ci sono intorno non il soggetto osservato…è comese avessi un buco nell occhio…mi manca tutto,anche il nervo ottico…non è cresciuto….perme non c è nulla da fare,per sempre…
    Beh per la paura causata dall inicidente, a parte la terapia di supporto non so…anche se comprendo anche questo visto che io adesso sno più tranquilla se per atraversare una strada sono accompagnata….ormai ho il terrore di viaggiare a piedi per strada…ma spero pasi in fretta….

  5. 25
    Luca -

    Quoto ChiaraMente. Io proporrei di anticipare l’accesso alla pensione a 40 anni, così quando mi sarò laureato lavorerò soltanto dieci anni. Invece con questo sistema mi toccherà arrivare ai 70 andando in ufficio cinque giorni su sette. Ovviamente morirò prima, almeno spero.

  6. 26
    errico -

    Un esempio paradossale:
    Le municipalizzate dei trasporti pubblici, AMA, ATAC, COTRAL ecc ecc.
    Quando esce un loro bando di concorso per la mansione di autisti di bus e camion, mettono il limite di eta a 32 anni, dunque considerato che un autista per logica dovrebbe essere più affidabile quando :
    1) Ha piu esperienza
    2) Ha un età per la quale la sera nn va in discoteca e ritorna alle 3.00 del mattino per poi attaccare con il turno delle 5.00
    3) Gia sa usare il mezzo.
    xche le municipalizzate assumono i piu giovani ???
    ovvio perche cosi possono fare contratti di formazione lavoro e per 3 anni non pagano contributi..
    Poi xro nn lamentiamoci quando un bus è guidato da un ventenne che in vita sua nn ha mai guidato un mezzo pesante incastrandosi in un incrocio…
    oppure troviamo tutti i cassonetti della mondezza rovesciati per le strade di roma xche l’autista nn sa accostarsi

  7. 27
    Gianluca -

    E allora chi non ha avuto le stesse fortune di chi ha potuto fare tutto tranquillamente nei tempi che dovrebbe fare??? Cioè tu la chiami logica Michele caro, ma è una logica che spinge la gente a sentirsi inferiore e a suicidarsi sinceramente………ci sono persone che hanno potuto avere i problemi più disparati nella vita, non hanno diritto ad un lavoro allora solo perchè a 18 non si sono iscritti all’università e per i 23 non erano laureati???? é un modo di pensare molto classista e penalizzante, non è che me la sto prendendo con te sia chiaro però non è tollerabile questa cosa.

  8. 28
    LUNA -

    MICHELE, non è proprio solo così come dici. Io ho fatto una laurea vecchio ordinamento, nel frattempo anche lavorando, non sempre, ma comunque lavorando non pesi totalmente sulla famiglia e fai anche esperienza. Tra fine esami e tesi son passati 5 anni. Ma non per fancazzismo o per tesi brodo lungo. Ho lavorato in quegli anni e, anzi, la mia prof di tesi era una che teneva in tesi la gente 2 anni e passa, fermi. Io, con lei, poi l’ho fatta in mesi. E bene. Ho fatto una scelta finiti gli esami (la prof dell’ultimo esame mi aveva tenuta ferma un anno. Ti dico subito, a scanso di equivoci, che non ero lenta o poco studiosa io. Era una sua modalità, generale, così e anche peggio. Alla fine ho preso 18 e me lo son anche tenuta. Guardando i miei voti e quel voto lì so che i prof erano stupiti, finché non han visto che era il suo. ‘ah, ecco, tutto si spiega’). Ho scelto di lavorare e non è stata la laurea a darmi quel lavoro. Semmai nella tesi ho usato ciò che avevo imparato nel lavoro. Dei miei compagni di università laureati subito ben pochi han trovato lavoro grazie alla laurea. Ho sempre fatto il lavoro che mi sono anche ‘inventata’ allora. Dunque sono una laureata e anche con esperienza. Ma se avessi necessità, vista la crisi, di cambiare lavoro dunque io, avendo più di 32 anni, sarei una che non rientra nei concorsi per le ragioni che dici tu? Secondo te tutta la gente che non ha un lavoro fisso over 32 ha scaldato il banco o è stata bambocciona? C’è gente che lavora da quando ne aveva 14-18 che a 35 il lavoro sicuro non ce l’ha. Il mondo è un po’ più vario di come dici tu. Poi certo c’è chi è fancazzista etc. Ma anche chi ha fatto le serali e non perché ai tempi si grattava le chiappe. E in un mondo di contratti precari… Il limite è assurdo perché il sistema ha bloccato un sacco di concorsi, anche. E c’è chi si è ritrovato in età ‘over’ quando li riaprono. Oggi un limite 32-35 non ha senso ed è totalmente fuori luogo perché non esiste realmente una fascia d’età ‘al sicuro’ e comunque le persone over 32 – 35 senza lavoro non son bamboccioni ma hanno una vita adulta da mantenere, e da continuare a mantenere.

  9. 29
    Gianluca -

    Io sono malato di depressione maggiore ed sto facendo un grande sforzo per riuscire a prendere la laurea a 32 anni nonostante ne soffra dall’adolescenza, quello che dici sul fatto che lo stato metta a disposizione tutto il necessario per conseguire la laurea agevolmente mi dispiace dirtelo ma non corrisponde al vero, sulla cultura stanno solo tagliando risorse, nel mio caso io sto cercando di salvarmi la vita da due precendenti tentativi di suicidio, perchè poi dovrei essere messo alla berlina solo perchè non ho potuto avere una vita serenacome gli altri????? Non ho accumulato esperienza ma non credo di essere meno intelligente di un 20 enne, sotto c’è una logica aziedale che guarda anzitutto ad ottenere agevolazioni fiscali per chi assume i giovani ma c’è in secondo luogo tanta cattiveria anche ,vorreui vedere tutte queste persone brillanti se si ammalassero di depressione grave come la mia se poi considererebbero con un pò più di umanità un candidato.

  10. 30
    Michele -

    Gianluca mi spiace smentirti ma devi sapere che esistono da decenni delle forme di sostegno per i redditi meno abbienti: si chiamano borse di studio e vengono erogate sia su base di solo merito, che di solo reddito, o per entrambe le cose insieme, e riguardano sia le tasse delle università pubbliche, che eventuali alloggi a disposizione degli studenti qualora dovessero spostarsi di oltre 90 km dalla residenza.
    Ogni regione ha il suo ente preposto per il diritto allo studio.

    I tagli delle risorse a cui alludi si riferiscono alla ricerca e ne soffrono i ricercatori e quelli che sperano di diventare docenti (in Italia praticamente all’età pensionabile), non al diritto allo studio: le borse per reddito o merito sono sempre attive.

    Purtroppo il mondo del lavoro non ha molto interesse per la depressione. Per quello esistono psicologi/psichiatri.
    E poi che vuol dire una vita serena come gli altri??
    Finiamola di guardare gli altri, pensiamo a noi stessi!
    Da dove viene fuori l’equazione laurea nei tempi giusti = vita serena? Boh.
    La vita è tutto tranne che serena, sia che ti laurei oppure no.
    Laurea non è garanzia di successo, non sempre conviene e ci sono altre variabili.
    Molte persone benestanti non sono laureate e viceversa.
    Considera anche che un 23enne laureato ha già perso 20 mila euro lordi annui rispetto un diplomato che si inserisce subito, per 5 anni fanno 100 mila lordi.
    Quindi un laureato parte con un costo opportunità perso di 100 mila euro lordi (compresi quindi i contributi versati), se non contiamo eventuali master o specializzazioni.
    Il laureato che non ha mai lavorato si ritrova un gap come minimo di 100 mila da recuperare negli anni successivi, altrimenti ha solo perso tempo e soldi.

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