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Unico liceo classico a cui è stato tolto il sabato!

di tigre

Caro direttore, volevo raccontarti un fatto che è accaduto nel mio liceo, che è sia classico che linguistico. Quest’anno è cambiata la preside, che ha operato molti cambiamenti. Tra questi, ha deciso di togliere il sabato al ginnasio, cosa MAI vista in un classico. Insomma, la settimana scolastica è sempre stata su sei giorni! Ciò implica che noi del classico dobbiamo uscire due giorni alle due, quindi il pomeriggio arriviamo a casa distrutti ( poiché le materie non sono neanche distribuite in maniera adeguata) e dobbiamo fare i compiti per il giorno dopo. E in più ci sono dei giorni in cui dobbiamo preparare sei materie per il giorno dopo: se dobbiamo fare una versione di greco e di latino, impieghiamo almeno quattro ore, e poi avremmo altre quattro materie da studiare. Vedi bene che diventa uno stress assurdo. Ma a parte il problema dei primi due anni, che comunque ci adatteremo, la preside vuole anche togliere il sabato agli ultimi anni, in modo tale da tenere il liceo chiuso e spendere meno. Ma in questo modo sarà un puro suicidio! Immaginati dover svolgere un programma di 29 ore per il class e di 31 per il linguistico su 5 giorni. Dovremmo uscire alle tre alcune volte! Arriveremo a casa alle 4, mangeremo fino alle 5 e poi dovremo studiare minimo 5 materie!! Direttore, io sono preoccupatissima. Se veramente saranno attuati questi cambiamenti io, come molti altri, cambierò scuola, per quanto mi dispiaccia, perché il mio liceo era veramente bellissimo. Anche perché il classico ormai è in minoranza rispetto al numero di classi del linguistico, che è contento di non dover più andare a scuola il sabato, e quindi la preside e la maggior parte dei professori ci tratta a pesci in faccia. La preside inoltre ha giustificato il suo comportamento dicendo che il prossimo anno entrerà in vigore una legge per tutta l’Italia che ordina la chiusura di tutte le scuole il sabato. Ma io ho chiesto in giro e nessuno sa niente. Tu per caso sai dirmi qualcosa? Secondo te se non ci fosse la legge che provvedimenti potremmo prendere noi alunni contro la preside?

Lettera pubblicata il 8 Novembre 2012. L'autore ha condiviso 4 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Scuola

La lettera ha ricevuto finora 10 commenti

  1. 1
    enù -

    Ciao tigre…prima cosa: non fasciarti la testa ancor prima di essertela rotta.
    Seconda cosa: io ho fatto tutto il liceo (anzi, ad essere precisi, TUTTI gli anni di scuola) senza andare a scuola il sabato, facendo cioè 5 giorni su 7.
    Ciò è stato possibile perché ero all’estero, ma la scuola che ho frequentato era una scuola italiana (quindi nessuna differenza, tranne le 6 ore in più a settimana di lingua, letteratura, storia e geografia del Paese in cui stavo).
    Fino alle medie sono sempre uscita alle 14.45, mentre al liceo alle 15. E ce la siamo sempre cavati tutti benissimo!!!! Anzi, ho sempre ringraziato il cielo di poter avere ben due giorni di riposo!!!!
    Insomma, non ti preoccupare troppo…così come abbiamo sempre fatto (e continuano a fare) noi, farete anche voi!
    Coraggio!! Il vero problema arriva all’università! Finché siete al liceo, godetevelooooo!!!!

  2. 2
    sarah -

    io uscivo tutti i giorni alle 13:40 comrpeso il sabato e studiavo tutti i giorni per il giorno dopo secondo non è la faccenda del sabata che ti deve preoccupare semmai se effettivamente i professori esagerano coi compiti perchè guarda mia sorella faceva il classico e a parte i periodi di verifica non stava certo 4 ore su una materia!!!magari dovreste studiare di più,perdonami ma vedo troppi ragazzi che si spaventano a studiare mezza paginetta e lo fanno alle dieci di sera,se non è il tuo caso invece della faccenda del sabato direi di lamentarvi sul carico dei compiti a casa e di coinvolgere i genitori,di più non puoi fare e se cambi scuola dove vai?cambi proprio,tipo vai al linguistico o in un altra scuola?se cambi solo per questo non te ne frega poi tanto del tipo di studi che fai,pensaci bene prima di prendere una decisione avventata.

  3. 3
    IO -

    Tigre,
    veramente fai tenerezza.. c’è gente che muore di fame e tu vuoi appellarti a chissà quale legge divina perchè devi stare un’ora in più a scuola?!?!? ma perfavore…

  4. 4
    A ovest di Paperino -

    Io avevo due pomeriggi fino alle 17 (tre il quinto anno). E non parlo del fatto che prima delle 14 (o delle 19) non ero, comunque a casa solo perché il frequentare un istituto pubblico a venti km di distanza anziché il privato a poche centinaia di metri è stata una mia libera scelta. E SONO SOPRAVISSUTA 🙂

  5. 5
    STELLA -

    Noi finivamo quasi ogni giorno alle due, il sabato andavamo a scuola e non ricordo di aver mai finito il sabato prima delle dodici. Avevamo un sacco di ore e materie. Per noi era normale. Abbiamo iniziato a ‘bomba’ sin dal primo anno. Per noi il sabato era ‘leggero’ perché finivamo prima. Non sono aggiornatissima, ma oggi sempre più scuole, di ogni ordine e grado, fanno la settimana corta. In alcune forse le classi sono ancora miste, ma credo si stiano adeguando tutte. Quindi forse la storia della legge è vera. Alcuni genitori dei bambini più piccoli non sono contenti, soprattutto se il sabato mattina lavorano. Però, nel caso di ragazzi, anche a me pare più un dover cambiare un’impostazione mentale che una questione di orari. E di distribuire le materie meglio, se possibile. Quello penso che i genitori possano almeno tentare di farlo presente. Per il resto veramente avendo avuto più ore di scuola di te e avendo sempre finito più tardi a me pareva normale. Se era più dura era la nostra realtà. E ci siamo arrivati dalle medie. avevamo un sacco di materie in più, anche rispetto altre scuole. Io ho un ricordo bellissimo di quegli anni, anche perché ho scelto una scuola che mi piaceva e mi interessava. Cambiare scuola solo per la settimana corta, che magari sarà ovunque, mi sembra un po’ assurdo, francamente. A me uscire due soli giorni alle due e stare a casa il sabato sarebbe sembrato extralux 😉 – Tigre, da come parli dello studio direi che ci tieni, e quindi la tua preoccupazione è connessa anche a mantenere un certo rendimento. Però sarete pur sempre tutti nella stessa barca e forse troverete anche un modo di organizzarvi diversamente. Come mai al linguistico non la prendono così male? Non dirmi che è perché per loro è più facile. Hanno delle materie diverse dalle vostre, ma pure loro hanno ore di lezione, studio e compiti. Non voglio generalizzare, ma a volte ho l’impressione che noi di ‘una volta’, non secoli fa, fossimo un po’ più abituati a certi ritmi. E che i nostri genitori anche, rispetto al fatto che li avessimo. Poi noi non avevamo manco internet, dvd etc e quindi sai quanti pomeriggi passati in biblioteca a cercare le cose tra libri e non link? Non dico che tu lo faccia, ma se dovevo tradurre una versione c’eravamo io e il vocabolario. E siti di riassunti vari manco a parlarne. I riassunti ce li facevamo da soli. E non ho 150anni. Ma penso, sinceramente,

  6. 6
    STELLA -

    che anche finire più tardi, avere tante materie, imparare ad organizzarmi etc mi abbia insegnato qualcosa e mi sia tornato utile nella vita. Quindi dire che cambierai scuola prima ancora di provarci… Certo, la tua realtà la conosci tu. E se ti schianti per la settimana corta al ginnasio beh, a 15, 16 anni di scuola (mai) non si dovrebbe proprio ‘schiantarsi’. Però non vorrei che fosse anche che vi state caricando a vicenda… Buh. La scuola (ci ho insegnato per un periodo, anche se certo dipende dove etc) non mi sembra, onestamente, più difficile di ieri. Più incasinata di ieri, semmai, e non per la questione del sabato, ma per altre ragioni. Di insegnanti poi possono capitartene di migliori o peggiori, più severi o più aperti etc. Però amare la scuola che fai non è poco. A volte mi pare che siano certi genitori a voler cercare di evitare ai figli ogni ‘frustrazione’, in buona fede, ma talvolta anche esagerando. Perché a volte rendersi conto di riuscire ad affrontare e gestire e superare quella che al momento pare una frustrazione fa solo bene. Ovviamente non parlo di bullismi, palesi ingiustizie etc! E comunque penso tu faccia bene a esternare che un cambiamento ti preoccupa e anche pensare se, costruttivamente, si può far sentire la propria voce. Però se tra impedire un cambiamento, che magari non si può cambiare, o cambiare scuola forse esistono altri aspetti su cui ragionare o trovare punti di incontro. Te lo auguro 🙂 perché se pensi che la tua scuola è bellissima (e immagino non parli dell’estetica) decidere di cambiare non è una cosa da poco. Fermo restando che, insieme agli adulti, valuterete contro e pro per prendere la decisione migliore possibile.

  7. 7
    tigre -

    Il fatto che io voglia cambiare scuola dipende da tante altre cose, come gli amici, certo non solo per una stupidaggine come il sabato! Grazie per aver risposto. È un problema anche di orario e di compiti, è vero, infatti con i miei compagni ci stiamo operando. Alcuni genitori vogliono addirittura far sentire la propria voce al ministero, poiché la provincia non ci ascolta, ma mi sembra esagerato. Molti di voi hanno detto che noi giovani non siamo più abituati a studiare come una volta, il che probabilmente per molti è vero, ma fidatevi, non in nella mia classe 😉 io, per quanto mi riguarda, amo quello che studio, ma penso che uscire così tardi sarebbe poco proficuo, noi giovani saremmo svogliati e non impareremmo bene e con piacere quello che dobbiamo studiare. Ma se é una decisione del ministero, non ci possiamo fare niente. Grazie ancora a tutti 🙂

  8. 8
    STELLA -

    Temo di no. Comunque magari scoprirai che non sarà un cambiamento veramente così pesante, nè così inopportuno 🙂 l’ultimo anno io un giorno finivo alle 16. A inizio settimana. Agh 😉 l’anno dopo la prima ora di lezione all’univ, anche se amavo la materia che avevo scelto, mi sembrava più pesante di quelle 8 😉 e non andavo in una scuola leggera, però ricordo che lo pensai. Anche per l’effetto novità e spaesamento. Poi la sensazione passò, anche se c’erano lezioni più pesanti e altre più leggere. All’univ, poi, ti organizzi da solo e a volte anche lavori. Certo, è in proporzione anche all’età e al percorso fatto prima. Quindi il concetto non è ‘vedrai più avanti, allora!’ quanto piuttosto: è anche l’idea del cambiamento a spaesarti, magari, ma infine te la caverai benissimo dopo i primi momenti per ingranare. Scegliere la scuola giusta per sè è importante. Sai tu se e perché pensi al fatto di cambiarla. Non ho capito bene la questione amici. Sai tu. Gli amici comunque li vedi e frequenti anche fuori, non c’è bisogno di averli in classe o nella stessa scuola. Cioè, intendo dire che a scuola si creano altre amicizie, via via, e gli amici che fanno altre scuole mica si perdono per questo, no? Ma forse non ho capito io. Sai tu. Ciao 🙂

  9. 9
    Gerardo -

    Ma se nel resto d Europa, dove la scuola funziona e prepara 10 volte meglio, funziona cosi’, qualche domanda ce la dovremmo porre? Se andassimo in Svezia o in Finlandia (dove le cose funzionano giusto un “pelino” meglio che da noi), andassimo a proporre di frequentare anche il sabato, ci riderebbero dietro.
    L’apprendimento, quello utile, ha bisogno del giusto riposo e quasi mai e’direttamente proporzionale al tempo speso sui libri o a fare lezione.

  10. 10
    Ana -

    I miei nipoti inglesi non vanno a scuola il sabato.

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