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Licenza gioielleria negata

di andreea77

Salve, inizio con il complimentarvi con voi per il meraviglioso sito. Vorrei mandarvi questa lettera che reclama da parte mia un abuso che secondo il mio parere ed anche di tanti altri, ho subito da parte delle istituzioni. Qualche mese fa ho deciso, data la mia passione per i gioielli, di aprire ed avviare una attività di gioielleria, e dopo aver preso il locale in fitto ho seguito tutte le direttive del comune, della camera di commercio e della polizia, affinché il locale sia idoneo per svolgere la suddetta attività. Dopo aver fatto l’iscrizione alla camera di commercio con apertura di partita iva a me intestata e dopo aver richiesto le dovute autorizzazioni al comune competente, le quali ho subito ottenuto, mi sono accinta a richiedere la licenza alla questura. Qui inizia il mio travaglio, cerco di spiegarvi nel minor tempo possibile ciò che mi è accaduto:
Il 26 Ottobre presento richiesta di rilascio licenza per vendita preziosi e comunico alla questura competente che il locale è già idoneo per l’apertura perché avevo già adottato tutte le misure di precauzione che la questura chiedeva. La questura a quel punto mi rilascia un foglio timbrato che diceva che entro 60 giorni dalla presente verrà rilasciata la licenza. Il problema è stato che passati i 60 giorni, questa licenza non mi veniva ancora consegnata e incomincia così il mio calvario ad andare ogni giorno in questura per chiedere informazioni, e loro si limitavano col dirmi che la colpa non era la loro ma dei carabinieri che dovevano venire a fare il sopralluogo nel locale per vedere se era tutto a posto. Io cercavo in tutti i modi di far valere i miei diritti dicendo che i 60 giorni erano passati e che volevo la mia licenza anche perché continuavo a pagare fitti, utenze e lavori senza poter incominciare a lavorare. Comunque al 75 giorno (quindi a termini di legge scaduti) finalmente vengono i carabinieri del posto a fare il sopralluogo e dopo circa 10 giorni rilasciano alla questura una relazione dicendo che il locale era idoneo all’attività. Allora io mi sono recata di nuovo in questura per vedere se finalmente mi rilasciavano questa licenza, ma per mia grande novità, mi viene detto che secondo loro la licenza mi doveva essere negata perché straniera e quindi non sicura, poi che sono sposata con una persona che 11 anni fa ha ricevuto una condanna che ad oggi è stata pienamente scontata. La legge dice che le licenze devono essere negate a chi ha subito condanne superiori ai 3 anni o a chi è incapace di obbligarsi. Il problema è che io non ho mai ricevuto una sola denuncia in tutta la mia vita e che sono assolutamente capace di obbligarmi a tutti i miei adempimenti. Comunque dopo avermi detto questa stupidaggine, mi rilasciano un foglio dove non accennano assolutamente al problema del mio marito (preciso che attualmente non vivo più con lui e che abbiamo due residenze differenti) e che dicevano che secondo il loro parere io potrei essere un prestanome e che sono incapace di obbligarmi. OR IO VI CHIEDO, MA IO I MIEI DIRITTI LI POSSO FAR VALERE? È POSSIBILE CHE MI NEGHINO UNA LICENZA PER COLPA DI UN’ALTRA PERSONA, E CHE LA LEGGE NON ACCENNA ASSOLUTAMENTE AL CONIUGE? Preciso la che la ditta è individuale ed è intestata a mio nome senza nessun socio e che tutti i pagamenti sono stati effettuati da me, e mio marito (ex) non c’entra nulla. Gentilmente vorrei un vostro parere. Purtroppo mi trovo in una zona dove la legge è fatta da loro e dove le donne straniere non vengono viste di buon occhio. Attendo gentilmente un vostro consiglio. Io in questo momento mi ritrovo con un locale finito, tante cose da pagare e non posso lavorare perché me lo vietano per cause non inerenti alla mia persona. Se conoscete qualche ottimo avvocato o avvocatessa nella provincia di AREZZO che possa aiutarmi, gentilmente ditemelo. Attendo cortesemente vostri consigli. Grazie e buona giornata.

Lettera pubblicata il 11 Marzo 2010. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Cittadini - Controversie

La lettera ha ricevuto finora 3 commenti

  1. 1
    io -

    scusami, ma io lo trovo più che giusto.
    La legge deve tutelare tutti, non stai aprendo un bar ma una gioielleria e dare la licenza a una persona con un passato del genere non è corretto.
    Tu in questione non hai colpe quindi teoricamente non rientri nell’esempio che ho fatto prima, ma c’è un ma..
    In italia molte truffe vengono fatte intestando un’attività alla propria moglie, quest’ultima essendo priva di proprietà, ma semplicemente intestataria dell’attività, per legge non può essere perseguita perchè appunto nulla tenente, così molti mariti con questo magheggio fanno delle truffe e chiudono le ditte intestate alle mogli, il risultato è che chi viene truffato non può essere risarcito proprio perchè la ditta non ha proprietà e nemmeno l’amministatore.
    Nel mio lavoro spesso e volentieri parlo con signori che poi mi inviano i dati della ditta tipo tecnoelettrica di carmela rossi, quando carmela rossi in quella ditta non lavora, ma ci lavora il marito. secondo te perchè?
    Il fatto che sei straniera è superfluo, ma comunque paghi le conseguenze di tutte quelle straniere che vengono in italia e sposano dei dementi italiani solo per avere le carte apposto.

  2. 2
    veritas -

    Le autorita’ sul fatto della licenza ci giocano e non poco ,credo che decidano come vogliono anche se una persona non solo non ha carichi pendenti ma risulta immacolata al casellario giudiziario .
    Questo e’ quanto sta succedendo nel mio caso ho presento regolare domanda di licenza quasi due mesi fa ,ed ogni volta il commissariato mi adduce ulteriori richieste piccoli problemini tipo la cartina del catasto non si legge proprio bene la firma del geometra oppure gli uffici sono in ferie etc mi domando se sia un espediente per non concedere a tutti le licenze!!!!!
    speriamo di no per ora della licenza nemmeno l’ombra

  3. 3
    andrea -

    Salve,ho letto le due risposte in merito al mio messaggio inserito.Comunque per Veritas volevo dire che anche con me hanno fatto la stessa cosa,mi trovavano delle scuse idiote,tipo che non c’era la responsabile per firmare ,o che un documento rilasciato dal comune con tanto di timbro del comune, sul negozio non bastava,ma volevano una lettera scritta dal comune dove diceva che il documento era veritiero…assurdo,bastava chiamare..erano tutti espedienti per perdere tempo.Comunque spero tanto ti rilascino la licenza che credo sia un diritto per tutti ed anche perchè è l’unica licenza per la quale ancora bisogna avere l’accettazione della polizia per una legge fatta nel 1914 circa(forse anche prima)…pensate un pò.Poi vorrei rispondere al signore che ha inviato la prima risposta dicendogli che quello che ha detto è una vera stupidaggine.Prima di tutto la legge parla chiaro,la licenza deve essere negata qualora la persona che la richiede abbia delle condanne da scontare o che ha avuto delle condanne superiori a 3 anni ed io non ho mai avuto neanche una mutla in vita mia.Quindi secondo te solo perchè alcune persone intestano alla mogli l’attività per motivi illeciti ,nessuna donna sposata che ha un marito con una condanna non può aprire una attività e richiedere una licenza? Io non vivo con mio marito,abbiamo anche una residenza diversa ,quindi mi fai capire dove sarebbe il legame? quindi io non posso aprire l’attività dei miei sogni perchè mio marito ha commesso da giovanissimo un reato? ma dove viviamo.Quindi secondo te La moglie di quel personaggio famoso televisivo che in questi ultimi periodi ha fatto molto parlare di se ,e che ha avuto una marea di condanne ,come ha fatto ad aprirsi una gioielleria.Allora in Italia si fanno due pesi e due misure.Io non l’ho avuta perchè non avevo abbastanza denaro per fare il c…tramite avvocato a chi non me l’ha rilasciata, ed anche perchè sono una persona qualsiasi e straniera per di più. Onestamente tutte queste straniere poi,che dici tu che vengono in italia per prendersi degli stupidi Italiani,è sempre un tuo illogico parere,perchè non è assolutamente vero.Mio marito ha coomesso una stupidaggine da ragazzo ed ha pagato tutto,e dopo 11 anni io non posso avere la licenza perchè lui ha fatto una cavolata?? ma fammi il piacere…La legge è uguale per tutti e deve essere seguita alla lettera e non interpretarla e fantasticarsi sopra,anche perchè se fosse cosi,sono ocnvinta che + di mezza Italia di persone non potrebbero aprire attività con bisogno di licenza,perchè a questo punto se è come dici tu,anche se l’avesse chiesta mia sorella non l’avrebbe dovuta avere? Anche li a quel punto potrebbero dire ,che io sua sorella, ha un marito con una condanna e forse sta usando te per baypassare questo problema??ma dai..è che in Italia molte volte per vere qualcosa bisogna fare regali..e se lo avessi fatto adesso avrei la licenza.Comunque per la cronaca ,stranamente il Tar mi ha dato ragione .Ciao

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