Sono Europeista convinto per una unificazione politica dei paesi europei dove popoli diversi per tradizioni e cultura convivono ed promuovono sinergie di mutuo soccorso e dove non ci sono nazioni di serie A e serie B , dove cresce il rispetto per le minoranze culturali fondamento delle singole popolazioni…. ma l’attuale Europa è tutt’altro!
La Finlandia, la Svezia ,la Danimarca non sono come l’Italia o la Grecia o la Spagna……per storia, per cultura per ..il Sole.
Se ci limitiamo alla sola tradizione culinara –culinarìum – l’Europa sta distruggento ciò che è patrimonio dell’umanita per agevolare solo interessi economici delle grandi lobby globali….l’Italia surclassa tutti i paesi non solo europei ma dell’intero pianeta per varietà, qualità, controllo sanitario nell’alimentazione……. La Commissione Ue con l’avvio della ultima procedura di infrazione del 28 maggio 2015 ,una delle tante, ritiene invece che la legge italiana a tutela della qualità della produzioni rappresenti una restrizione alla libera circolazione delle merci.
L’esempio eclatante è l’obbligo dell’uso della polvere di latte e del latte concentrato perchè prodotti utilizzati in tutta Europa per la preparazione dei formaggi italiani e che è una ennesima trovata delle burocrazie dell’Unione Europea , da dove sono arrivate incomprensibili decisioni che allontanano cittadini e imprese dall’Europa,…. dal vino senza uva al cioccolato senza cacao fino alla carne annacquata, ma sul mercato c’è anche il vino zuccherato e quello in polvere mentre circa la metà della spesa è anonima. L’Europa consente grazie ai suoi burocrati questi trucchi e inganni che trascinano l’appiattimento verso il basso della qualità alimentare, elemento principale per garantire la salute e il miglioramento costante delle condizioni di vita delle genti europee e non solo come previsto dal Trattato di Roma del 1957.
Sono richieste quasi sempre provenienti dai Paesi del Nord Europa che non hanno nessuna tradizione nel campo alimentare ma dove sono presenti le grandi multinazionali del cibo “fast”.
L’Unione Europea consente anche per alcune categorie di carne la possibilità di non indicare l’aggiunta d’acqua fino al 5 per cento, ma per alcuni prodotti (wurstel, mortadella) tale indicazione può essere addirittura elusa mentre in tutta Europa circolano liberamente imitazioni low cost del Parmigiano reggiano e del Grana Padano, cosiddetti similgrana, realizzate fuori dall’Italia senza alcuna indicazione della provenienza e con nomi di fantasia che ingannano i consumatori sulla reale origine. Una mozzarella su quattro in vendita in Italia è stata ottenuta con semilavorati industriali, chiamati cagliate, che vengono dall’estero senza alcuna indicazione in etichetta per effetto della normativa europea. Storica l’imposizione all’Italia dell’Unione di aprire i propri mercati anche al cioccolato ottenuto con l’aggiunta di grassi vegetali diversi dal burro di cacao….
Queste sono alcune delle tante INCOMPRESSIONI colpa della contraddittoria normativa comunitaria che obbliga a indicare la provenienza nelle etichette per la carne bovina, ma non per i prosciutti, per l’ortofrutta fresca, ma non per quella trasformata, per le uova, ma non per i formaggi, per il miele, ma non per il latte……che allontanano sempre più persone dalla avventura Europa e la piccola e media imprese muore.
La Commissione Europea ha inviato la diffida all’Italia che è invitata a correggere la legge n. 138 dell’11 aprile 1974. Legge italiana sulle – nuove norme concernenti il divieto di ricostituzione del latte in polvere per l’alimentazione umana-che sancisce il divieto di utilizzo e di detenzione di latte in polvere e latte ricostituito al fine della produzione di prodotti caseari….. L’Italia vieta l’uso di prodotti artefatti a tutela sia della salute che della qualità di tradizione dei nostri prodotti l’Europa la sanziona.
L’Europa deve ritornare alle origini.. forse a riguardare il trattato di Roma del 1957 nel cui preambolo, i firmatari del trattato dichiarano di:
– essere determinati a porre le fondamenta di un’unione sempre più stretta fra i popoli europei;
– essere decisi ad assicurare mediante un’azione comune il progresso economico e sociale dei loro paesi, eliminando le barriere che dividono l’Europa;
– avere per scopo essenziale il miglioramento costante delle condizioni di vita e di occupazione dei loro popoli.
La libera scelta dei popoli è elemento fondamentale del rispetto e mantenimento della democrazia che è una conquista che molte nazioni hanno dovuto raggiungere dopo guerre fratricide e sanguinose..
La vittoria del BREXIT è la dimostrazione che l’Europa ha fallito nell’integrazione dei popoli ..la germanizzazione dell’Europa non poteva che concludersi così …la miopia del non aiuto immediato alla Grecia o prima ancora le sanzioni a Cipro per i capitali russi depositati nelle loro banche ( scordandosi che il Lussemburgo e l’Olanda hanno l’offshore fiscale legale ) ha dato linfa alla paura di molte persone di perdita della sovranità nazionale a favore di pochi e molto forti….. diventati forti anche grazie ai sacrifici di tutti come lo è stato per i costi dell’unificazione tedesca……
La democrazia ha vinto con il Brexit….. l’Europa deve riflettere al proprio interno e evitare di dare la colpa ai popoli che non si appiattiscono ma che rivendicano una propria sovranità e libertà.
Concludo dicendo semplicemente che l’immigrazione è un problema…ma come tutti i problemi deve essere affrontato con perseveranza e strategia comune e come tutti problemi hanno sempre una soluzione se c’è volontà… il Sole aiuta ad essere più umani ..il freddo congela il cervello .
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Categorie: - Cittadini - Riflessioni
Io penso che molte restrizioni siano superflue dal momento che il settore dell’export cresce in relazione alle strategie di promozione del territorio e di comunicazione del prodotto. Io sono stata tanti anni nei negozi e ti posso confermare che il cliente si fida della pubblicità e non pensa alla materia prima. T’identifica con un prodotto, mettiamo il cioccolato, e da cosa nasce cosa… si crea una simpatia. Ma anche dall’antipatia nasce il confronto che apre le frontiere. Il crollo dell’economia è repentino… quando ti accorgi che il prodotto comincia a non andare capisci che giorno dopo giorno, mese dopo mese, anno dopo anno si è creato un vuoto all’interno della comunicazione che ha fagocitato il prodotto. Quindi si procede con una svendita… se te ne accorgi per tempo puoi scegliere di riallestire la vetrina. Perché, grada, anche la piccola impresa (l’autonomo) contribuisce ad influire sul flusso del processo commerciale e sulla promozione del prodotto, dell’azienda e della regione in cui ha la sede. Infatti ieri mi è capitato di fare una ricerca sull’atelier che ha confezionato l’abito da sposa di mia madre e ho notato che nei paesi dove viene distribuito questo marchio il capo è simbolo della tradizione manifatturiera di una regione. Dunque l’Italia trova questo tipo di vetrine. Io penso che negli anni a venire si passerà dall’agricoltura a Km 0 alla cultura del Km 0 e dintorni… nel senso che se un paese non cerca una strada per promuoversi diventa meno appetibile (cade nel dimenticatoio)e giorno dopo giorno, mese dopo mese, anno dopo anno finisce per essere credibile in funzione di qualche grande gruppo. Sia chiaro, io non ho niente contro questo tipo di mercato… semplicemente trovo che andrebbe perfezionato per evitare la nascita di sentimenti di diffidenza che non ci appartengono… almeno io non ricordo particolari chiusure. Oggi le cose stanno cambiando, ma sarebbe riduttivo farne una questione di rapporto tra populismo e democrazia. Molti sentimenti dipendono da una realtà, o forse dovrei dire dalla realtà.
Per capire la svalutazione della qualità, che non è casuale, basta ricordarsi che il mercato globale è stato liberalizzato e spinto con un solo obiettivo preciso, far crollare le economie nazionali atraverso la guerriglia fiscale e la guerra del low-cost, minando così tutte le colonne portanti dei paesi tradizionalmente produttivi, privilegiando quelli emergenti, con la scusa della civile espan-sione del benessere ad altri continenti. Tutta una manfrina.
Sicchè l’avvitamento del fenomeno distruttivo ruota intorno all’occhio imperturbabile del ciclope sionista, quello della banconota da un dollaro per intenderci, l’occhio della piramide massonica dei figli di… Ra-dio e te-Levi-sione, i quali con il motto “in god we trust” (nel dio denaro siamo in trust) dirigono l’orchestra industrial commerciale mondiale attraverso la pubblicità canalizzata, ma anche con violenti colpi di mano per abbattere i concorrenti ormai fiaccati ed acchiapparsi tutto.
La vigente economia bio-riciclo-dissolvente infatti non produce beni utili, duraturi e di qualità, ma ormai soltanto prodotti scadenti, montagne di veri e propri rifiuti velenosi e costosi, scientificamente fatti per sottrarre denaro ai popoli anche attraverso le patologie anche che inducono, specialmente quelli alimentari.
La parola d’ordine dei signori del mondo è:
Spellare vivi tutti, renderli poveri e cagionevoli di salute, farli lavorare a vuoto per decenni e tenere il mondo in scacco.
L’Europa unita è l’emblema di questo tetro progetto criminale, a cui tutti i porcellini grassi non fanno caso, nemmeno guardano il parlamento di Bruxelles, la ricostruzione architettonica moderna della torre di babele, perchè il vino e le donne gli hanno tappato il cervello, ed è per questo che si scandalizzano quando qualche “depresso nevrotico” gli mette la cruda realtà davanti, facendogli capire che i gruppi costuiti da matricole fiscali sono del tutto simili ai martiri marchiati dai nazisti nell’orrore dei lager, oggi sostituiti da gabbie di cemento, oltre che psicologiche, in cui tutti i polli si sentono dei guru arrivati e realizzati, basta che sono omologati.
Ma il positivismo psichiatrico è un’altra trovata di quei signori che dirigono il mondo, ovvio, altrimenti avrebbero seri problemi a conquistarlo se tutti i beoti buoi diventassero tutti “psicotici negativisti ossessionati”. Semplice.
Io sono contro ogni restrizione non necessaria.
Questa è un’europa lontana anni luce
dagli ideali dell’inizio,con cui concordavo.
E’ l’europa dei burocrati, delle mille regole
che restringono la libertà e il commercio, l’europa
del melting polt , dell’immigrazione
di massa di culture a noi estranee.
Un’Europa che manca di rispetto verso i suoi stessi
cittadini e soprattutto verso le singole culture
dei popoli che ne fanno parte.
L’europa delle lobby.
L’europa delle procedure di infrazione.
Anche il bail-in è un atto contro i cittadini
dei paesi europei, in quanto li si ritiene responsabili degli errori che altri (le banche) fanno
e così il risparmio che dovrebbe essere tutelato non lo è.
Un’europa diretta da pochi
La libera circolazione, uno dei perni dell’unione
è in pericolo, e così l’euro.
L’euro di per se è una buona moneta, ma per come è stato
gestito è stato gestito male.
Dopo le elezioni austriache, sentivo che era solo
questione di tempo e infatti il Brexit ha dato una spallata secondo me salutare.
Premetto che lo avevo anche previsto
e agito di conseguenza
(fra l’altro sono uno che non crede agli exit pool)
e infatti non ho subito perdite nei risparmi
nel giorno dopo-brexit.
Questo è solo l’inizio…
E’ riformabile questa europa o è meglio uscirne?
Per aver senso il restare in europa dovrebbe cambiare molto,
nella politica dell’unione.
Penso che anche Renzi verrà trascinato via
dall’ondata exit.
Nella condizione attuale io sono per l’uscita,
se invece capisse la lezione inglese e facesse
un’inversione a U sulla sua politica,
(ma non lo credo molto) e tornasse ai suoi
valori originali, rispettando i propri cittadini
e mettendoli al primo posto, allora avrebbe senso
restare.
Non è superfluo aggiungere che molte delle colpe
del malessere diffuso fra i cittadini italiani.
sono del nostro governo e del malfunzionamento
delle istituzioni; non è che la colpa
sia solo e sempre dell’europa.
Questa galeotta Europa di Maastricht è stata un altro cavallo di tro.. di Sion per le libere scorribande turbocapitaliste, il coinvolgimento NATO in azioni di guerra anti Islam e per lo scippo dell’Euro che ha dimezzato i capitali liquidi, riducendo l’Italia e altri paesi menbri alla totale rovina economica.
Una specie di festa degli stracci da cui gl’Inglesi scappano prima del crollo.
Ho fatto riferimento alla sola tradizione culinaria dato che è elemento universale di riconoscimento delle differenze e peculiarità culturali di un popolo ma anche di etnie diverse all’interno di una nazione…questo e l’ iceberg delle contraddizioni europee. Certo l’export funziona come volano ed indicatore della qualità produttiva di una nazione o un distretto produttivo ma ha futuro esponenziale e non come meteora quando sono i valori di qualità e tradizione ( cibo, arte, moda,…..) si fondano su evoluzioni storiche peculiari e ben definite. Sono le piccole, piccolissime ditte e le medie naturalmente che sono la base di questa conoscenza che si tramanda guardando al futuro . La Cina o l’india sono la rappresentazione contraria e opposta alla nostra cultura imprenditoriale produttiva e non lo sono le grandi multinazionali che appiattiscono verso il basso tutti tipi di consumi a costi sempre più marginali quindi a scapito della qualità , unicità e salute.
Ebbene il presidente della Commissione Europea Jan-Claude Junker ne è il portavoce di questa Europa che non è rappresentativa dei popoli ma degli interessi solo economici delle grandi aziende multinazionali..ha governato per ben 18 anni consecutivi il Lussemburgo periodo nel quale ha sottoscritto varie tax-ruling con le grandi aziende ( Fiat compresa ) per sgravi fiscali non certo concedili e possibili alle piccole e medie aziende eludendo le sanzioni Comunitarie per gli aiuti di stato. Questo presidente ha chiesto il giorno dopo la Brexit un immediato avvio dei negoziati per l’uscita dell’ UK ..un divorzio non consensuale ! Ha deciso un popolo non un politico.. la UK non è la Grecia con cui ,Germania in testa , hanno fatto prove generali di esautorazione di una nazione e un popolo dalla EU non consensuale con strangolamenti finanziari e altro….
Questi signori mi sembra non abbiano capito il messaggio del Brexit., che dovrebbe essere accettato come riflessione critiche alle politiche attuate…
continua la risposta precedente……..
Questi signori mi sembra non abbiano capito il messaggio del Brexit., che dovrebbe essere accettato come riflessione critiche alle politiche attuate negli ultimi decenni dalle varie commisioni EU ….quindi cercare un rinnovamento e un nuovo percorso più politico e meno lobbista vicino alle esigenze dei cittadini nelle loro più complesse sfaccettature…basterebbe guardare alle richieste delle minoranze etnico-culturali nei vari stati europei per capire che esiste un grande problema di identità europea …. Ma il funzionario medio delle varie Commissioni europee , rappresenta la vera ampia gamma di estrazioni culturali, linguistiche, sociali ed etniche che compongono l’Europa?
Il vero segnale di cambiamento dovrebbero essere le dimissioni del Presidente del Consiglio UE Sig. Donald Tusk e del Presidente della Commisione EU Sig. Jan-Claude Junker che hanno guidato l’Europa dal 2014 a questa tremenda frattura fra popoli. Loro non sono riusciti a dettare le linee di unificazione politica e risposte ai problemi che molti cittadini hanno sollevato compresa l’immigrazione . Sono sempre i paesi del Nord Europa a staccare la spina della luce…..forse esiste nel loro DNA qualcosa di freddo che andrebbe riscaldato con un po’ di Sole dei paesi del Sud Eupopa…… Gli antichi Romani hanno insegnato al mondo come si governa su popoli diversi …l’UK ne è l’sempio più moderno..
Impariamo dagli sbagli .. conoscere la storia serve a questo!
Ma Rosa Fumetto appartiene alla tradizione di cui parli?
oh Yog ..l’hai capito! ma no credo sia per il tuo livello..
Il livello mi pare sia a un metro più o meno, se l’età non le ha fatto perdere centimetri.
Brexit è solo l’inizio
adesso ci saranno le elezioni da rifare in Austria.
L’immigrazione che i governi dell’europa hanno favorito
e non fermato, ormai è una crepa che si allarga
e metterà la parola fine a questa europa.
Il messaggio si è diffuso fin dai più lontani luoghi
africani “venite in europa…venite in italia”
E non è l’unico motivo: I regolamenti europei,
che hanno inutilmente complicato tutto,
hanno dissuaso le aziende estere a venire qui.
Anzi, sono le nostre di aziende che se ne vanno, in cina, giappone, corea….
Le tasse che opprimono la popolazione,
l’occupazione è sempre più precaria
e la povertà che dal 2007 è più che raddoppiata.
Questa è l’europa di oggi.
Non c’è neppure bisogno di farla cadere..cadrà da sola.