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Lettera pubblicata il 24 Settembre 2009. L'autore, plutoblu74, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Nel mio paese c’erano 7 edicole. Ne è rimasta una.Perché vende palloncini, giocattoli, biancheria intima.
Il giornalismo di un tempo è morto. L’unica carta stampata che si vede in giro sono le pubblicità dei supermercati.
Rossella, hai scritto così bene che non c’ho capito niente. Ad un certo punto mi è venuto un ingarbugliato nodo al cervello. Eppure sono bravo con i puzzle.Il mio record è stato quello di 4000 pezzi. Nel tuo evidentemente si è perduto qualche pezzo. Peccato!
Toro, le edicole di una volta campavano soprattutto di materiale pornografico. Adesso con internet è ovvio che da sette sono diventate una. Anche testate storiche tipo “Il Tromba” e “Sukia” sono sparite…
Yog, fatte le debite distanze in quanto io sono del ’48. Immediato dopoguerra. Sono cresciuto con il “Corriere dei Piccoli” Topolino, e amenità varie, non esisteva la pornografia, l’ho capito molti anni dopo. Ma l’Italia di quei tempi era ancora infarcita dell’afflato fascista. Come fai a liberarti tutto di un colpo di un ventennio così devastante? A scuola ci facevano cantare ” Salve oh sacra bandiera d ‘italia, dai colori baciati dal sole, per la patria che forti ci vuole tu sei simbolo di gloria e d’onor.La mia scuola si chiamava “Principessa Maria Gabriella” Non c’era una, dico una insegnante donna, erano ammesse le punizioni corporali, eravamo in 40 in una sola aula con un maestro rientrato dalla Sardegna in quanto omosessuale. Menava come un matto, si doveva rifare degli anni passati in esilio.
Lo so che non ho coetanei su questo sito, quindi non mi aspetto nessun commento.
Solo un piccolo invito a te di andarci piano con la”Narda”
Molti miei coetanei sono scoppiati prima dei 50 con varie forme di cirrosi epatica e disfunzioni renali.
Eravamo un branco di imbecilli usciti fuori da un recinto dove ci avevano rinchiuse le usanze di quei tempi. Io mi sono salvato perché militavo in un partito che all’epoca mi esaltava.Nel 68 avevo vent’anni, ho preso più manganellate io che mio padre, povero residuo di uomo tornato a casa dalla prigionia tedesca imbottito di malattie varie.
Forse quello che ho scritto non c’entra niente con la lettera. Non me ne frega niente.
Parlare male di Saviano è come bestemmiare.Intanto ha zittito Bossi che sosteneva la mafia un fenomeno meridionale. Ha avuto coraggio? Si come ce l’aveva Giancarlo Siano. Ucciso non dalla mafia, ma dal giornale che gli pubblicava solo articoli forti. Era un “apprendista”. Doveva fare i lavori sporchi se voleva emergere. Forse la sua morte ha salvato Saviano. Almeno a qualcosa è servito. Onore ai giovani che osano, di loro resterà l’eterna memoria.
Toro, dimentichi probabilmente di citare “Il Vittorioso”, che sicuramente leggevi. Se parliamo di retorica fascista, qui già il nome la dice lunga. Certo, se sei del ’48 dubito che ti piacciano i manga che vendono adesso, anche se a ben vedere la retorica è sempre quella.