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Lettera al Sindaco di Catania

di CATANESE DISPERATA

Caro sindaco e provincia, io non so’ se verrà guardata questa mia lettera ma vi scrivo per dirvi :
Io, cittadina catanese che ha dovuto abbandonare la sua città e la tomba di suo padre per lavorare,
chiede il vostro aiuto per trovare un lavoro per mio marito a Catania. Lo chiedo a voi perché purtroppo noi la nostra pedata per trovare un lavoro non ce l’abbiamo e siccome crediamo ancora un po’ alle istituzioni vi chiedo di aiutare degli onesti cittadini catanesi che hanno sempre onorato la loro città al nord, ma siccome adesso siamo stanchi di essere chiamati terroni vi chiediamo: ho bisogno di un lavoro per mio marito.

Fatelo fatelo fatelo fatelo fatelo per favore
N.b. E se non bastera’ arrivero’ fino in televisione per questo.
Catanesi disperati sull’orlo di una crisi di nervi

Lettera pubblicata il 26 Gennaio 2009. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Lavoro

La lettera ha ricevuto finora 8 commenti

  1. 1
    eliba -

    Ciao Catanese disperata. Io ti capisco enormemente. Sono meridionale e e mi trovo a milano da 2 anni perchè in vacanza avevo conosciuto un ragazzo milanese. I motivi per cui sono qui non sono stati dettati da un’esigenza lavorativa ( il lavoro potevo trovarlo anche giù) ma di carattere affettivo. Anche io, pur essendomi comportata sempre beme, ho provato sulla mia pelle il razzismo serpeggiante delle teste bacate dei signori locali e devo dire che purtroppo fa male. Ma non si può cambiare la mentalità di una popolazione intera (di certo non immacolata come vorrebbe farci credere!), soprattutto se certi fatti che accadono quotidianamente sono di stampo meridionale. A volte proprio ce lo meritiamo, penso! In questi casi io credo che bisogna fare proprio come dici tu: tornare nella propria regione e cercare di coltivare lì il proprio lavoro (che sono sicura che c’è, basta cercarlo!) e dare un ben servito a tutti. In bocca al lupo.

  2. 2
    catanese disperata -

    cara eliba grazie per le tue parole ma alle volte ti posso dire che anche senza meritarcele c’e’ la danno uguali.
    comunque io sto cercando maledettamente lavor ma non e’facile purtoppo ripeto che per chi non ha amicizie, da noi non puo’ trovare almeno che hai un colpo di c…. megagalattico cosa molto improbabile per me, e tu perche’ no torni a catania? un abbraccio
    COMUNQUE NON MI ARRENDO

  3. 3
    elisabetta -

    Io nn sono di Catania. E sinceramente, non ho nessuna voglia di tornare. Sto bene qui e credo che giù mi verrebbe una depressione mortale. E’ dura qui a mIlano, figurati giù!

  4. 4
    catanese disperata -

    Cara elisabetta non ho capito, se non sei di catania e’normale che scrivi certe cose pero’ da come parli non sembri del sud visto che mi pare di capire che per te e importante solo lavorare, e stai certa che a me la depressione mortale e venuta qui. Forse parli cosi’perche’ a milano abiti in citta’ ma io dalla citta’ sono venuta ad abitare in un mortorio di paese dove pure le anime del cimitero sono scappate, quindi giudica tu al mio osto cosa penseresti.
    Poi per carita’ punti di vista io ho espresso il mio, poi tu ovviamente hai il tuo.

  5. 5
    elisabetta -

    Io sono di Lecce, e ti dico che benchè sia meridionale cmq da noi la stuazione è meno grave che a catania. Il fatt è che io ho una mentalità molto aperta, anche se io avessi lavorato a lecce, avrei cntinuato a pensare che come mentalità milano fa per me. Lecce la amo, ci ho studiato, la conosco, ma è pur sempre una mentalità più chiusa e molto poco europeizzata rispetto a milano. Ma credimi, è solo questo il motivo. Perchè se devo proprio essere pignola, per vivere e lavorare davvero bene non è in italia che bisogna rimanere. Hai mai viaggiato? Io sì, e se oltrepassi le alpi, cara mia, trovi un altro mondo. L’Itali è il terzo mond dell’europa.

  6. 6
    catanese disperata -

    ti posso capire ma credo a questo punto che abbiamo vedute diverse si ho viaggiato, ho visto realtà migliori è vero quello che dici tu , ma io ho famiglia ho un marito e una figlia e vedo il bisogno di mia figlia di avere vicino la famiglia come i cugini e i nonni e purtroppo qui da sola un’ altro figio non posso farlo, già è difficile con una figurati con 2, io non vado contro le tue idee ma non per questo credo che possa essere io colpevolizzata dei miei pensieri.comunque ti ringrazio lo stesso, catanese sempre ugualmente disperata

  7. 7
    elisabetta -

    Mi sa che hai frainteso! Io non sono mai andata contro l tue idee nè tanto meno ti ho mai colpevolizzata. A che pro?
    L’unica cosa è che sono inc…..a con la situazione, sono intrappolata in questa gabbia e sento che non mi posso muovere, non posso fare niente e non mi rimane altra scelta se non reprimere i miei desideri di evaderi, di vivere una realtà migliore…Il problema non sei tu, sono le circostanze che mi portano ad essere così.
    Ciao

  8. 8
    daniela -

    ciao io sono una ragazza romana la mia storia in sintesi è che ho conosciuto un ragazzo calabrese circa 3 anni fa e il primo anno siamo stati in calabria senza lavoro tutti e due poi non ce la facevo più e siamo andati tutti e due a roma. Li abbiamo trovato tutti e 2 lavoro però era in nero e i pagamenti erano ridotti. Così siamo tornati di nuovo in calabria ed ora abbiamo aperto un negozio qui da circa 1 mese con tanto sacrificio e nessun aiuto da parte di nessuno (stato, sindaco etc…)
    quindi bisogna trovare la forza di andare avanti comunque davanti a tutto una soluzione si trova sempre

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