Circa un mese e mezzo fa conobbi una ragazza della mia stessa università. La nostra conoscenza avvenne per caso sul treno che porta alla città dove abitiamo. Sfortunatamente il problema è che lei non abita qui, cosa che seppi fin da subito. Ha una seconda casa nella mia città, dove ci va durante la settimana cosicché le ci voglia meno tempo per recarsi all’università, rispetto a dove abita lei.
Sembrava esserci dall’inizio almeno simpatia da parte da sua. Addirittura un paio di volte ha preferito tornare sola a casa insieme a me, invece che con le amiche (ricordo ancora una volta che erano visibilmente contente che tornava insieme a me, dicendo che ero una “bella compagnia”, ero lì e le avevo sentito). Ora non mi sono montato troppo la testa, però avevo in mente di provarci. Mi apparve subito come una bella ragazza e con un carattere particolare, che mi attira molto. In seguito le chiesi di uscire ed accettò, fissammo il giorno (in realtà era il giorno seguente) ma non sapevo dirle subito l’orario dopo avermelo chiesto, sapendo che dovevo accorpare un altro impegno precedente. In pratica dovevo aggiornarla. Per colpa mia non si fece più nulla, perché non riuscii ad organizzarmi in tempo con quell’inconveniente; fu così che le feci sapere solo nel tardo pomeriggio (verso le 17.30 circa) che ci saremmo potuti vedere. Non poteva più perché ormai stava facendo dei giri con la zia e non voleva lasciarla sola, sicuramente era la verità anche perché non conosce nessuno della zona (sapevo già che ha una zia e una nonna residenti nella nostra città). A suo dire credeva che quel giorno non potessi più uscire con lei, poiché le feci sapere tardi … e non aveva tutti i torti, avevo sbagliato più io che lei, lo riconobbi subito. Mi chiese se potevamo vederci un’altra volta, ma da allora non si fece più nulla purtroppo. Difatti spesso nei weekend ritornava a casa sua, che non è tanto vicina da dove abito io e da dove ha lei la seconda casa (come ho detto sopra, la sua seconda casa dove alloggia in settimana è nella mia stessa città, a circa 2 km di distanza).
Parlo al passato perché ormai le lezioni sono terminate, non so quando rivederla. Durante le lezioni universitarie ci sono state poche occasioni per parlare, visto che siamo entrambi riservati (lei stessa mi disse di essere una ragazza timida, ora non so se è vero o se era solo per dire, ma con le sue amiche non mi pare tanto). Cosa diversa sul treno dove, eccetto le ultime volte, parlavamo tanto.
Considerando che mi piace e che non so quando rivederla, ho pensato di scriverle una lettera per dirle quello che penso, in maniera diretta senza poesie né frasi fatte, senza essere troppo sdolcinato né farle una vera dichiarazione d’amore (anche perché in effetti come faccio ad amarla, se non abbiamo avuto occasione per conoscersi meglio?). Onestamente non me la sento di parlarci su whatsapp né al telefono, mi sembra una cosa troppo scontata. Ho pensato a questa possibilità un po’ originale per provare a sorprenderla, certamente se non dovesse provare nulla per me sarebbe inutile. Avrei voluto parlargliene a quattr’occhi, so che sarebbe stata la cosa migliore, ma non c’è mai stata occasione. Non me la sentivo di prenderla da parte all’università, avrei messo me e lei in imbarazzo. Per questo ho pensato a una lettera. Stavo riflettendo su due aspetti. 1) Vengo preso per un bambino se mi esprimo attraverso una lettera? Ammetto che è la prima volta in vita mia che scrivo una lettera del genere, quindi non so quale possa essere la sua reazione. Ho paura di rovinare tutto, ma l’idea mi alletta. Soltanto non vorrei essere preso per un ragazzo senza gli attributi o per un “bisognoso” di affetto (cosa che neanche mi si addice). 2) Gliela spedisco a casa sua oppure gliela lascio trovare nella sua seconda casa, facendole una sorpresa?
Non so se questo mio post è stato chiaro. Forse mi sono lasciato trascinare dalla foga, non so.
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Categorie: - Riflessioni
L’idea della lettera è certamente bella ed originale, ma perché non chiamarla direttamente e stabilire per bene un giorno in cui vi possiate vedere? Secondo me, dirle quello che pensi di persona sarebbe la cosa migliore da fare. Ora, non so se questa mia proposta sia fattibile dato che parli spesso di una distanza che, a quanto sembra, pare essere tanta.
Ripeto, parlarle di persona sarebbe la cosa migliore!