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Lettera pubblicata il 22 Aprile 2015. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore Sergio Rapetti.
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Oggi ad Omnibus mi hanno riempito la testa con i vari soloni espertissimi che dicevano una cosa e il suo contrario; insomma un casino indescrivibile con tanta fufa, oppure se preferite con tanta confusione. Stanno nascendo varie correnti di pensiero e in questo momento chiudono un po’ stizziti il collegamento da Genova perché qualcuno si “permette” di contestare l’inviato. È il segno dei tempi. Ho la vaga impressione che questa triste storia finirà con il solito cliché: tutti colpevoli e nessun colpevole. Viva “l’Italia”
Secondo il conduttore la famiglia Benetton è molto riservata; ma dico io: riservata di ché.
Paolo Colombo ha scovato una volenterosa signora che ha pareggiato i conti con una ragazza che circa mezz’ora fa era piuttosto arrabbiata.
Ho assistito per 5 minuti alla trasmissione di stamattina e mi sono bastati per capire che era tutta indirizzata a sollevare la società Autostrade dalla responsabilità del crollo del ponte.
Se escludiamo Mentana, La 7 è come le altre Tv e i quotidiani Repubblica, La Stampa, il Corriere, il Messaggero… devono difendere sempre quelli che gli danno la pubblicità e Autostrade e company sono sempre stati MOLTO generosi in questo.
Secondo il procuratore generale di Genova, lo Stato non doveva abdicare e lasciare ad altri il controllo sulla sicurezza. Va a finire che la colpa è di Toninelli.
Adesso Autostrade per l’Italia lancia la proposta di rifare il ponte di Genova e di mettere a disposizione ulteriori 500 milioni di euro per aiuti ai parenti delle vittime e alle centinaia di sfollati causati dal disastro. All’improvviso questa società, che ha succhiato per anni i pedaggi dagli Italiani e che fa pagare anche il passaggio delle ambulanze, è diventata un ente di beneficenza che elargisce soldi a destra e a manca. Ho il sospetto che questa strategia nasconda o voglia sminuire responsabilità ben precise di Autostrade per l’Italia.
A Genova l’inchiesta sul ponte Morandi va avanti ma anche la struttura rimasta va avanti e se ne strafrega di codici e codicilli. Il problema è chi arriva prima alla conclusione di questa storia tutta Italiana. Il paese di Machiavelli non si smentisce nemmeno stavolta.
Atlantia piange per il “suo” calo in borsa; cosa dovrebbero dire i parenti delle 43 vittime uccise nel crollo del ponte Morandi?
L’act di oggi è la solita brutta aria che tira solamente da una parte.
Il conduttore attuale dell aria che tira dice sempre che Salvini agisce così perché ha un forte consenso dell opinione pubblica,sembra quasi voglia giustificare il comportamento di Salvini , premesso che il 30% è un terzo dell opinione pubblica ma forse è troppo giovane per ricordare che anche Mussolini aveva il consenso del popolo italiano ben più del 30% e guarda cosa ha combinato!
Anche oggi coffee break spazzatura, si è dimostrata all’altezza della sua faziosità quotidiana. Chiudete!!!!