Buonasera,
Sono le 3 di notte circa, non riesco a prendere sonno come ogni notte.
Oggi per l’ennesima volta ho litigato con la mia ragazza per motivi che a lei sembrano estremamente futili ma vista dal mio punto di vista sono gravissimi.
Ogni giorno da circa 2 anni non faccio altro che pensare che questa vita non valga la pena di essere vissuta, stanno uscendo dalla mia vita tutte le persone a cui volevo bene, sto rimanendo tremendamente solo, solo come un cane…
Ho provato pure a parlarne una volta con uno psicologo ma non avendo grandi entrate economiche non posso permettermelo, ho provato anche con lo psicologo della scuola ma è costantemente pieno di impegni… Sembra che il destino vada contro di me.
Io spero solo che il “vento” mi porti via come fossi una foglia d’autunno.
Cordiali saluti.
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Categorie: - Me stesso
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Ciao
Spesso i problemi come il tuo ( io
parlerei di depressione, quella è una vera e propria condanna) vengono sminuiti da chi non li ha mai passati. Ti senti initile probabilmente, ti chiedi per quale motivo dovresti continuare ad esistere. Provi a pensare al futuro ma non riesci a porti obiettivi perché qualunque cosa ti pare senza senso. Lavoro, amore, amicizie, svaghi…qualunque cosa nella tua testa non trova senso, ci sono momenti in cui ti sembra di non provare nulla, di avere un vuoto nel petto. Sono periodi di vita che tutti passiamo, poi c’è chi in un paio di giorni torna a vivere come prima e chi ci mette molto più tempo, certe volte anche anni. Penso dipenda dal tipo di carattere più che dalle situazioni di vita vissute. L’unico consiglio che posso darti è di far passare la tempesta come farebbe il capitano di una nave, che non alza le vele cercando di contrastare la tempesta, ma le ammaina aspettando che passi per poi ripartire. Questo non vuole dire che devi devo aspettare nel letto che il problema passi, ma non devi nemmeno farne una “malattia” se ti senti così per un periodo un po’ prolungato.
Ciao,
sai, nella vita s’incontrano poche volte persone che comprendono pienamente la sofferenza. Questo terreno in genere viene preparato dall’Alto per dare un valore ad un’esperienza che si conclude con la morte e che quindi non ha nessun valore per se stessa. La vita non vale niente. Questo è il presupposto ideologico che nel XX ha spinto a trovare nella morte la via verso una migliore umanità. Si credeva nel valore della memoria. Il razzismo, l’antisemitismo sono considerati presupposti di una società sana caratterizzata da una furia che ben conosciamo. La radice di questo male purtroppo è dentro di noi. L’incomunicabilità ci fa scoprire sentimenti di superiorità che hanno una matrice storica (il tal episodio, ecc.) e filosofica (opinione, giudizio, ecc.). Chiaramente le nostre ragioni restano contenute entro certi limiti perché con le nostre idee possiamo scavalcare il problema morale (che il vero pericolo e che si ripresenterà nel momento della resa dei conti, quando sono mancate le occasioni per fare chiarezza.) per rendere più vivibili le nostre vite. Io non ho questo genere di tabù… ragion per cui non riesco ad avere una visone proletaria della famiglia. Prendo su di me la responsabilità di fare una selezione nel rispetto delle esigenze di tutti. Io e i miei fratelli viviamo gli stessi scrupoli anche in famiglia e questa cosa ci porta a dare un valore all’incontro. Lo viviamo come un momento di responsabilità e di crescita perché ne conosciamo il prezzo.
[…]Il fidanzamento non viene vissuto come un momento di evasione, allo stesso modo la famiglia che ti formi non è il luogo in cui ti deresponsabilizzi. Questo amore che è nato dentro di te ti porta a vivere il piacere in maniera casta perché nel tuo cuore vorresti dividere la gioia con tutti. Questi sentimenti ti portano ad elevarti verso la vita vera. Trovi il senso della vita. Dunque non è vero che la vita non vale niente. Ma questo pessimismo è naturale… non va contrastato perché la maturazione avviene senza seguire nessun ordine superiore. Infatti la diligenza, che pure c’è, non basta a santificarti, ma t’insegna a non prendere per oro colato tutto quello che viene dall’alto perché la tua intransigenza non ti realizza umanamente. Nasce in te il bisogno di ricercare l’umanità in un hobbies quando non sei interessato alla religione. Anche qui è sbagliato puntare il dito contro i cattivi cristiani perché la religione è una delle tante strade che l’individuo sceglie per umanizzarsi. Magari non ci riesce perché pensa di conoscere i suoi bisogni e quindi non è abbastanza povero in spirito. E’ affamato. La critica ad un ambiente, dal mio umile punto di vista, ci può stare. Ma se io sto a casa mia… da dove nasce la critica? L’atteggiamento in sé mi sembra lodevole. M’interessa la religione, ma non pratico. E’ un problema?
Come mai la tua ragazza non ti capisce? Dovrebbe aiutarti in questo momento se ti ama
Ci sono dei consultori per giovani dove ci sono anche i servizi di psicologi gratuiti fino ai 21 anni dopo paghi tipo 20 euro a seduta..
Continua a cercare uno psicologo io ne ho provati 5 ..e con l ultimo seppur non bravissimo mi ha aiutato a cogliere delle sottigliezze che non avevo recepito..
Buona fortuna coraggio
Impara a stare da solo, non e’ facile ma una volta imparato la tua esistenza non dipendera’ da nessuno.
Ora le persone che per me sono importanti si contano sulle dita di una mano.
Il resto e’ tutto facebook, foto di finte felicita’ e quant’altro