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Lettera di un ragazzino dislessico al ministro pubblica istruzione

di lorenz

Onorevole,ministro della pubblica istruzione
Ti scrive un ragazzino di II media. Mi chiamo Lorenzo e ho scoperto da poco di essere dislessico.
L’ impato con le medie è stato disastroso: e la prof. di matematica mi diceva che non ci arrivavo e quella italiano mi diceva che avevo la scrittura illeggibile! Pensi che si è rifiutata di leggere il mio ultimo tema . Per i voti la penso come don Lorenzo milani .Per me le verifiche o comunque i voti servono a rinforzare i forti e indebolire i deboli e io che speravo di diventare ministro della publica istruzione! Come faccio?
Solo quelli che hanno ottimo possono diventarci, quelli che la scuola ritiene intelligenti ma che invece studiano tutto a memoria e non sanno fare un minimo collegamento?Quelli farete diventare ministri?
Ritornando ai voti volevo dire che gli studenti di Don Milani non erano incapaci anzi erano bravi. Ma se continuamo così il mondo andrà ai presunti intelligenti ,e per colpa dei voti si ritonerà all’ analfabetismo della popolazione non dominante cioè di quella che non governerà mai per essere stata per anni giudicata incapace.
Poi vorrei parlare dei miei compiti: arrivo sempre a mezzanotte e poi continuo dalle 6 alle 7 di mattina. Poco tempo fa c’è stato un giorno critico. Era sabato ed a un certo punto arriva la notizia che lunedì c’è la festa di un mio compagno .
La mia classe ci andava ma per i compiti che avevo per martedì io che sono più lento per la dislessia, non ci sarei potuto andare e li mi è preso una crisi isterica: piagevo perché i compiti erano troppi e mia madre mi tranquillizzava.
I compiti per martedì erano i seguenti:
GEO: pag.114-119+es
ANT: pag.21-24+es(tra cui due sul quaderno e due sul libro)
MAT:stud. Pag. 172 e 174 es 1-2-4-5-7-8 pag173 e 1-3-4 pag175(tutto sul quaderno)
INGL:memorizza e copia il brano pag11(scenetta)parte ragazzi=devid e caren
ragazze= geremi e nigel
Scienze: pag 15 e 17
Alla festa alla fine ci sono adato perché se rinunciavo al la festa, a questo punto non facevo neanche piu calcio, scaut ecc.

Io non parlo in nome dei didlessici ma anche di altri compagni.
La mia domanda è se puo abolire i voti e le verifiche che ci giudicano, oppure lasciare le verifiche solo per vedere a che punto stiamo ma senza voti. Le chiedo anche di abolire i compiti o almeno di invitare i professori a confrontarsi per vedere la somma complessiva dei compiti che ci danno ogni santo giorno anche quando è festa. E’ possibile che i TEMPI di noi ragazzi e bambini non vengono mai rispettati? Io credo che il problema è che gli adulti non sanno mettersi nei nostri panni e allora la scuola verrà sempre odiata.
Io non dico questo perché sono svogliato(come penza tanta gente di me) ma perché credo che la scuola non puo occupare una gionata intera,dalla mattina alla notte.
Credo che noi abbiamo il diritto(ma non solo i dislessici) di sfocarci con il gioco e le amicizie che a scuola non puoi coltivare.
Un ciao di speranza

Lorenzo De Angelis

p.s

vorrei tanto una risposta con una sua nuova riforma veramente pensata per noi.

La invito a consultare il sito www.dislessia.org/forum sezione penne adolescenti, dove hanno pubblicato la mia lettera.

Lettera pubblicata il 9 Gennaio 2007. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Salute - Scuola

La lettera ha ricevuto finora 9 commenti

  1. 1
    DAGO44 -

    Caro LORENZO,ho letto la tua lettera,e devo dirti che mi ha suscitato tenerezza,ma anche rabbia.Hai ragione,purtroppo la scuola lascia poco tempo libero per lo svago,e se qualche ragazzo fatica a fare i compiti e comunque è più lento di tempo per svagarsi non ne ha proprio più.Male,anzi molto male ha fatto la tua insegnante a non volere leggere il tuo compito di italiano,sarebbe stato sufficiente l’avesse letto insieme a te,poi anche l’insegnante di matematica a dirti che non ci arrivi.Questi sono pensieri che si devono tenere per loro.Anche io in matematica ero e sono tutt’ora una zucca vuota,ma stai tranquillo,sono sempre arrivato dove arrivano le menti eccelse.E anche oltre.Piuttosto mi sorprende che le insegnanti non ti mettano a disposizione la calcolatrice in classe,E come succede in tante scuole perchè è PREVISTA DALLA LEGGE,dovrebbero
    metterti a dispoosizione l’uso del computer,e in piùhai diritto ad avere verifiche e interrogazioni programmate.Non cambia l’attribuzione del gudizio,e dei voti,però studieresti quando sai che sei interrogato,e questo è un grosso vantaggio.So di bambini e ragazzi che usano questi strumenti,e il loro apprendimento è raddoppiato,dimezzando il tempo che dedicano allo studio.Male non farebbero inoltre le insegnanti a tralasciare qualche ora di espressioni,e di problemi algebrici,e insegnarvi qualcosa di più sulla vita,ma questo caro Lorenzo è una mia opinione.Forza e coraggio,purtroppo non sono il Ministro della Pubblica Istruzione,però ho voluto risponderti perchè la tua lettera mi ha suscitato moltissima simpatia.Ciao Lorenzo.in bocca al lupo.DAGO44

  2. 2
    altro caso disperato... -

    Caro Lorenzo,
    devi sapere che non sei il solo a essere messo in questo modo.
    La mia prof di italiano è crudele almeno quanto le tue messe insieme.
    Solo il suo compito (epica e storia) per martedì era:
    – riassunto
    – stu. pag. 121 e 123
    – tema
    – 2 esercizi (uno sul libro e uno sul quaderno)
    – stu. poesia
    – stu. pag. 69
    – stu. 2 fotocopie.
    Più ovviamente quello delle altre prof, che non scherzano neanche loro.
    Ebbene, per molti (circa 20 su 27 nella mia classe) il compito non è un problema, perchè quello controllato si tira via e quello non controllato (la maggior parte) non si fa. Con questo metodo il carico si riduce notevolmente, ma quelli come me che lo fanno tutto e con impegno vanno in crisi isterica una volta a settimana come minimo.
    Perciò, mi sento molto solidale con te e speriamo di non crollare, ma di riuscire a rialzarci in piedi.
    Da un forlivese della scuola Palmezzano della 1g…(magari la mia prof lo legge, chi lo sa?)

  3. 3
    Filomena -

    cari ragazzi per fortuna non tutti gli insegnanti sono così, in classe ho diversi alunni con i vostri stessi problemi ma con amore cerchiamo la strada che meglio possa farli apprendere. Provate a dire ai vostri genitori di parale con i vostri docenti perchè avete diritto ad amare la scuola e non odiarla. Avete il diritto di dire che provate in tutti modi a fare ciò che viene chiesto ma non riusciute da soli. Voi meritate rispetto!!!

  4. 4
    mida -

    Se la dislessia è certificata dalla ASL di riferimento gli insegnanti hanno una serie di obblighi. Devono fare il PEP cioè il PIANO EDUCATIVO PERSONALIZZATO in cui si stabilisce criteri di studio e di verrifica e si scelgono gli strumenti compensativi es. pc in classe,registratore ecc. Se questa procedura non è attuata si può fare ricorso

  5. 5
    Antonella -

    Ciao Lorenzo,
    anche io come te sono dislessica (oltre che ex studentessa liceale indirizzo socio-psicopedagogico) e mi è stata riconosciuta a 16 anni (ora ne ho 21), quindi ormai tardino. Nessuno si era mai azzardato a dirmi niente a riguardo, nonostante captassi qualche problema soprattutto alle superiori. Solo la professoressa di italiano del triennio si rese conto di questo ma invece di dirmelo personalmente si è confrontata con la professoressa di psicologia che me lo ha riferito in malo modo, davanti a tutti gli altri miei compagni e durante un’interrogazione dove ero io ad esser giudicata. Incompetenza o insensibilità? non lo e continuo a non saperlo. La cosa che mi ha fatto davvero tanto male è che nonostante io avessi portato una diagnosi a fine 3 anno non era sufficiente perchè i professori non sapevano ugualmente come aiutarmi, anzi, solo pochi mesi prima del diploma la professoressa di filosofia mi ha fatto notare il problema ed il fatto che non c’erano stati incontri tra i professori e gli specialisti che mi avevano seguito. La mia è stata classificata come dislessia recuperata (lavoro che ho fatto sin da bambina da sola, indipendententemente- cosa che mi dovrebbe render fiera-, compensandomi con la memoria) e denominata come Disturbo del linguaggio, con relative carenze in ambito linguistico e verbale. Ad ogni modo una cosa lieve ma evidente se uno è quanto meno conoscente o competenze in materia. Io son sempre riuscita a rispettare i tempi, magari facevo fatica ad assimilare un concetto ed a esprimerlo, ma comunque più o meno nella norma, alla fine nessuno mi aveva fatto notare il mio disturbo. Sai la cosa più brutta qual è? Sentirsi dire dalla professoressa di matematica, che ti ha seguita in tutto il percorso delle superiori,così: “tu hai buona tanta e volontà ma poi non hai altro..” e fare notare in sede di esame i miei errori sulla tesina anzichè aiutarmi! Cosa vuol dire questo? Tutt’oggi me lo chiedo!I professori non dovrebbero valorizzare le capacità di ogni alunno? E dire che stavo rinunciando agli studi per colpa della mia esperienza… ma l’università è diversa, la mia università è diversa e sono fiera di aver fatto questo passo!Io chiederei maggiore competenze da parte dei professori, maggiori aiuti, anche da un punto di vista umano!i voti alla fine sono relativi. Ogni individuo dovrebbe esser valutato in base a ciò che è stato acquisito valorizzando i contenuti, soprattutto se uno è dislessico. Non tutti lo fanno!

  6. 6
    EVA -

    @Lorenzo.Ho un figlio che fa la terza media,da quando ha finito la prima elementare le maestre dicono che al loro aviso sto bambino e dislessico,allora sono 7 anni che siamo andati privatamente perchè aveva bisognio di aiuto,di strada in tutti questi anni ne ha fatta tanta,farlo tramite ASL la lista di atesa a non finire e la scuola premeva di avere la certificazione che puoi e avenuta anno scorso,forse cosi si lavavano un pò le mani perchè loro devono dare un reso conto come mai sto alunno non e riuscito ad ragiungere l’obietivo scolastico .Questa cosa di dislessia e conosciuta poco,e tanti professori non apoggiano ho meglio detto non sono d’accordo al loro aviso il dislessico non ha voglia di studiare,e speso viene deriso davanti alla clase,inutile dire che questo porta ad uno scoragiamento, insodisfazione,tristeza e poca stima di se steso,cosa succesa a mio figlio.Si come non bastase questa forma di sentirsi diverso ha portato in lui un cambiamento notevole,non ha coragio di reagire di fronte hai scherzi stupidi dei compagni,come si sa in clase vene presi di mira i più deboli,il PEP c’è ma serve a poco se x prima sono i professori a non crederci alla dislessia.

  7. 7
    Elena -

    Caro Lorenzo,
    Sono una ragazza di 19 anni e come te sono dislessica, tutti gli anni delle elementari e delle medie non hanno mai sospettato niente, dicevano soltanto che ero una bambina chiaccherona e che non avevo voglia di fare niente. All’età di 15 anni cioè alla fine della prima superiore un professore chiamó i miei genitori e gli disse che forse era meglio farmi fare il test per la dislessia, sono risultata dislessica e disortografica. Adesso sono in quinta superiore con un anno di ritardo per via che quel professo che chiamò i miei genitori mi bocciò a fine anno. sto studiando per l’esame di stato e dopo vorrei andare all’università! Quindi lorenzo se vuoi puoi fare tutto, basta avere un sogno e non fartelo togliere da nessuno! Si i professori sono duri, ma tu sfidali e fagli vedere che sei intelligente quanto gli altri!! Adesso per me la scuola sta finendo e sono sia triste che contenta di tutto ciò, contenta perche oltre ad essere dislessica e non aver mai accettato la cosa i miei “compagni di classe” hanno sempre detto le sue opinioni (e credimi erano bruttissime) i professori mi sono arrivati a dire che per loro non ero dislessica perche ero troppo furba e sveglia, ma che ci vuoi fare? È un problema loro non mio. Ho imparato a fare il mio e non pensare tanto agli altri perche con me non lo avrebbe fatto! Ce la farai in tutto anche te, stai tranquillo e fagli vedere quello che sei capace di fare. Sono contenta di averti scritto e spero di darti tutto il coraggio che ti serve per dare il meglio di te, perche quando io ero nella tua stessa situazione nessuno mi ha aiutata!
    Buona fortuna per tutto.

  8. 8
    marianna tita -

    Buonasera,
    mi chiamo Marianna sono una pedagogista, lavoro come esperta in Neuropscicopatologia
    dell’ Apprendimento nelle scuole e ogni giorno ho il piacere di condividere con tanti bambini e ragazzi, compresi insegnanti e genitori le “caratteristiche” dei DSA/BES. Gli insegnanti fanno i PDP, c/si di formazione e adottano misure compensative e dispensative ma noto con grande dispiacere che questo non basta, molti b.ni rimangono indietro, hanno lo stesso un gran carico di compiti da affrontare, per non parlare dell’autostima che spesso è nulla, etc…. Una nota positiva è la legge 170 ma un neo è che questa ha senso nel momento in cui ci sono le certificazioni quindi mi chiedo il senso qual’è!?Un b.no con BES non certificato che ha una difficoltà di apprendimento come verrà aiutato? Qualcuno potrebbe dire che c ‘è la circolare sui BES che lascia al consiglio di classe la decisione di redigere o no il PDP…bene…ma poi in sede di esame!? Niente misure dispensative o compensative perché non c’è il “pezzo di carta”! Mi rivolgo al Ministro, se posso permettermi, suggerirei di modificare o aggiungere qualche nota alla legge a proposito di ciò! Poi un’altra riflessione…molti genitori, purtroppo, per le condizioni economiche poco abbienti,non possono permettersi “un insegnante privato” che aiuta e sostenga il figlio con DSA…risultato? Dispersione scolastica, rabbia repressa, scarsa se non assente autostima, aggressività, svogliatezza etc….che si fa?! Grazie

  9. 9
    Rosa -

    Carissimo Lorenzo, sono stata licenziata dalle scuole medie con il voto “sufficiente” ma, prima di consegnarmi l’attestato di licenza media, hanno voluto parlare con mia madre per dirle che non era il caso di finanziare i miei studi futuri mandandomi alle scuole superiori…per me bastava e avanzava un corso professionale per estetiste o parrucchiere, tanto non avrei potuto fare altro per le mie scarse capacità….non ti dico dov’era la mia autostima!!! (non per gli studi che mi consigliavano, ma per l’opinione che avevano di me).
    Non desideravo diventare ministro come te, ma sognavo di fare la stilista di abiti da sposa….
    Da quel giorno sono passati 23 anni e oggi non sono nè parrucchiera nè estetista..Non so dirti cosa è successo (penso che nella vita un ruolo fondamentale lo gioca la forza di volontà, il perseguire i tuoi sogni di realizzazione, sogni che comprenderai con il passare dei tuoi anni), ma oggi lavoro con i bambini perchè ho preso la laurea in educatore della prima infanzia, poi in esperto dei processi formati e alla fine ho conseguito la laurea specialistica in pedagogia….ho fatto dei master, anche sui Bes e continuo a studiare.
    Ti racconto questo perchè voglio solo dirti che tu puoi fare quel che vuoi, puoi diventare quel che desideri…e se il tuo desiderio sarà sempre quello di diventare ministro, allora tu sarai un ministro – e credimi, nn ci sarà DSA che tenga!!!
    Non lasciarti scoraggiare dalla carente norma che non tutela te e i tuoi compagni, non ti lasciare schiacciare dall’indifferenza/fastidio dei tuoi insegnanti: lo loro autostima, per le loro carenze (anche umane), dovrebbe stare sotto i tacchi e non la tua!!!
    Un affettuosissimo abbraccio

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