Seconda e ultima lettera: depressione e ansia

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1. 51
   altea - 5 Novembre 2014 22:35

   ” Altea se in questo posto di lavoro ti senti male perchè tutte queste complicazioni mentali?Basta lasciarlo e trovartene uno nuovo ”

   Perchè non lascio questo posto?
   PERCHE’ LO AMO DANNATAMENTE.

   Mi fa male, mi fa bene, mi fa crescere. Mi fa piangere, mi manda fuori di testa, ma CI CREDO!
   Ne abbiamo già parlato ampiamente in un’altra discussione che ora non ricordo…si parlava di Amore. Io Amo questo posto. Lo amo con tutta me stessa. Lo amo e ci credo.

   99 delusioni e poi una piccolissima cosa. Una cosa piccolissima. Microscopica. Qualcuno che non la noterebbe MAI. Il mio titolare che non la saprà MAI. Ed ecco. Torno a crederci. Mi riempie di soddisfazioni. Mi fa stare bene…mi fa piangere di gioia e mi fa sentire sull’orlo del precipizio della felicità e mi ritrovo a piangere di felicità in macchina guardando a tutto quello che sono, SIAMO capaci di fare.
   Basta vedere un collega che dà una pacca sulla spalla a un altro collega dopo una discussione.
   Basta vedere che una piccola innovazione che avevo già pensato mi venga richiesta e sia già pronta.
   Mi basta vedere un raccoglitore organizzato a modo mio, essere riutilizzato con le stesse mie logiche senza che io lo imponessi a nessuno ma semplicemente perché era “più comodo”.

   Mi basta la telefonata di un collega disperato dall’altra parte dell’Europa che non riesce a risolvere un problema da due settimane e che mi dice “[Altea], solo tu PUOI!” e risolverglielo nel giro di qualche ora. O risolvergli un problema di un’ora, in 5 minuti.

   E’ tutto così dannatamente BELLO.

   Mi ha detto Maria Grazia e Catcher, di guardarmi dentro e domandarmi in cosa sono veramente brava:
   – risolvere i problemi degli altri
   – organizzare la vita degli altri
   – motivare gli altri facendoli sognare e dar loro coraggio di dire di NO anche se i tempi non lo permettono
   – valorizzare gli altri e desiderare solo di farli stare bene

   Ecco. Come mi ha detto l’altro giorno un mio fornitore con cui ho un po’ più di confidenza “[Altea] quello che fai…quando le persone sono vicino a te, tu riesci a rendere tutto possibile, le motivi, fai loro credere che l’impossibile sia possibile. E questo è bello. Mi spiace solo che il tuo titolare non lo capisca e vorrei tanto avere una persona come te che curasse i miei interessi, anche che non sei capace, sono convinto che faremmo i soldi”.

   Ecco. Di queste frasi ne farei a meno perché io voglio solo conquistare la fiducia del mio titolare, ma voglio lottare finché non ci riuscirò.
   E devo cambiare.

2. 52
   altea - 5 Novembre 2014 22:44

   >> devo cambiare e smettere di fare la guerra con lui. Però voglio “fare la pace” con i numeri. Portargli dei piani esatti e delle strategie sulla carta. Fargli vedere i vantaggi e fargli vedere perché penso che quella soluzione sia GIUSTA.
   Non gli dirò mai “facciamo la pace” perché siamo entrambi due teste dure e non ci riusciremmo. Ma voglio stargli vicino perché credo nella sua azienda.

   Nessuno mi paga per crederci. Ma restare e non crederci, è un suicidio. E’ morire dentro. Io voglio vivere. Non voglio finire come quelle persone che si accontentano.
   Io non mi accontento. Voglio tutto o non voglio niente. Ma principalmente voglio tutto. Voglio tutto quello che questa azienda e questa vita e questa avventura e questi esperimenti hanno da offrirmi.

   Tutto qui. Sarò pazza, folle, ci sbatterò il muso…ma sarà un enorme gusto anche fallire con tutti i crismi. Voglio vincere o perdere. Ma voglio farlo in entrambi i casi con un BOTTO infinito. E dire con soddisfazione “CI HO PROVATO”.

3. 53
   Andrea1 - 6 Novembre 2014 07:59

   Sei vuoi vivere per gli altri e per farti vedere in un certo modo ai loro occhi fai pure.
   Io vedo solo una ragazza insicura che cerca di essere ciò che non è.Di sicuro mi sbaglio che ne dici?

4. 54
   rossana - 6 Novembre 2014 11:17

   Altea,
   a me sembra che ti potrebbe essere di maggior equilibrio tenere un po’ a freno i tuoi slanci, che sono belli e vitali ma che andrebbero analizzati nel loro impulso più profondo, compresi e magari aperti su un raggio più ampio, con minor intensità.

   secondo me, è stupendo vivere di sensazioni ma queste dovrebbero essere calibrate dalla razionalità e orientate verso precisi obiettivi. crescendo, emotivamente e professionalmente, ce la si può fare, con il tempo, l’esperienza e… la pazienza!

5. 55
   altea - 6 Novembre 2014 12:51

   penso di sapere abbastanza quello che sono e fin dove io possa arrivare.
   farmi vedere dagli altri “in un certo modo” non mi interessa. tanto, non si può piacere a tutti. e se per piacere devo piegarmi a dire o fare qualcosa che non ritengo corretto o non ho voglia di fare, non lo faccio.
   sul piatto, alla fine della giornata, metto la mia coscienza. finché mi sento con la coscienza in pace, posso arrivare fin sulla luna.
   anche quando mi danno della “stronza” se non faccio quello che mi dicono o se per esporre le mie opinioni sono determinata.

   fragilità vs. forza : penso di esserla in egual misura e senza via di mezzo. è la mancanza di via di mezzo che mi frega.

   sicurezza vs. insicurezza : sono sicura di certe cose e di certe altre no. penso che solo uno scemo sia sempre sicuro.
   ci sono insicurezze che fanno bene. stimolano la conoscenza, e altre che se non ci fossero, non potrebbero essere lo stimolo per abbattere i miei limiti.
   quelle che mi hanno danneggiata sono quelle che inchiodano.

   vivere per gli altri: mi piace essere utile e mi piace vedere le persone felici. se poi devo dire di fare troppo poco x me stessa, è vero tanto quanto.

6. 56
   Andrea1 - 6 Novembre 2014 15:37

   Beh la tua lettera d’inizio dice propio il contrario di quello che tu stessa stai dicendo adesso.Se sei contenta di come invece sei adesso questo è importanto più di tutto.

7. 57
   altea - 6 Novembre 2014 18:12

   ma quando sei innamorato non ti arrabbi mai?

8. 58
   Andrea1 - 7 Novembre 2014 12:39

   Guarda la risposta sembra scontata ma se mi arrabbio un motivo c’è o sarei pazzo.Su questo motivo si basa la tua lettera principale.Tutti noi amiamo o teniamo a qualche cosa ossenò saremmo mostri però credo che bisogna porsi dei limiti nell’amore alla fine siamo umani.Sta a te scoprire qual’è il tuo limite e quanto sei diposta a pagare per superarlo.

9. 59
   altea - 7 Novembre 2014 19:36

   ci penserò su…grazie

10. 60
    altea - 9 Novembre 2014 13:06

    piccolo aggiornamento e un saluto a tutti.

    sul lavoro siamo arrivati all’irreparabile e ho capito sia meglio andarmene via.
    stessa cosa per quello che riguarda un altro paio di situazioni in essere.
    è diventato tutto troppo grave per essere gestito.
    non posso. non riesco più.

    cambiare lavoro per cambiarlo, preferirei cambiare città…vedremo. ho solo l’equitazione e mia nonna che mi tengono qui. tutto il resto si può cancellare completamente. non ne vale più la pena.

    una piccola nota: scambiando e-mail è venuto fuori un piccolo dettaglio non propriamente corretto: non ho una storia con il mio titolare. ce l’avevo con un nostro fornitore.

    ringrazio più o meno tutti x le vostre utili risposte.

    non so più cosa dire…

    lascio il mio indirizzo e-mail provvisorio x chi volesse scrivermi altea.lettere90@gmail.com

    non ho tanto tempo x rispondere ma farò del mio meglio.

    buona fortuna a tutti.

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