Questa lettera è un poco provocatoria nel senso benevolo non voglio sia travisato nulla ma solo avere un po’ di comprensione.
Buongiorno sig. giudice, mi scusi se la distolgo dal suo lavoro, ma non mi è rimasto altro da fare che sollecitare un incontro con lei visto che aspetto da circa tre anni i giorni per vedere mia figlia, così ci eravamo lasciati. Mi scusi se voglio segnalarvi che non ricordo neppure il viso della mia bambina devo prendere ogni tanto una foto per non scordarla sa la mente si annebbia dopo tanto non so se mi capisce, mi scusi se mi sento indignato come uomo e soprattutto come padre per non poter fare nulla a parte spedire telegrammi, telefonate andate non a buon fine visto che mia figlia non vede l’ora di riattaccare, o segnalare ai servizi sociali che proprio poco hanno fatto per aiutarmi, o pagare in continuazione avvocati che altro non fanno che rapinarmi di soldi senza dare risultati. Il 24 novembre la mia piccola ha compiuto 13 anni e ho voluto sentire la sua voce per dargli gli auguri è stato triste sentire la propria figlia sempre più lontana quasi mi odiasse, eppure signor giudice io ho lavorato tanto per mandare avanti la famiglia finché eravamo una famiglia. Mi scusi signor giudice se la disturbo ma mia figlia mi adorava e io adoravo lei era sempre sulle mie spalle da piccola non voleva staccarsi mai, mi scusi se ho perso fiducia delle istituzioni e soprattutto in quello che si definisce tribunale per la tutela dei minori. Sa per mia figlia il tribunale ordinario ha deciso un affidamento condiviso, vorrei che qualcuno mi spiegasse se questa è una bella favola o se per crescere una figlia in due significa ricevere in continuazione dei no. La bambina non può andare perché deve fare i compiti oppure il catechismo, oppure il compleanno di un’amichetta e ancora la bambina è malata quando la bambina era tranquilla a scuola per poi sentirsi dire ancora è la bambina che non vuole vederti. Mi scusi signor giudice se ho persino mandato una lettera all’assessore dei servizi sociali chiedendo il suo aiuto ma invano mi ha risposto all’ultima mail il 15 aprile 2009 eravamo rimasti che al più presto mi avrebbe fatto sapere qualcosa, aspetto ancora. Mi scusi se mi permetto di dirle quanto mi sento ferito per tutto questo, spesso quando sono solo mi chiedo dove sto sbagliando. Dopo la separazione è stato difficile crescere mio figlio affidato a me, oggi è un giovanotto di 21 anni è cresciuto bene signor giudice un ragazzo educato, rispettoso voluto bene da tutto il paese ora lavora, purtroppo non ha voluto studiare, ma mi rende orgoglioso che abbia scelto di seguire il mio mestiere, sa signor giudice un lavoro umile ma onesto il mio, sono un pizzaiolo e quando non lavoro mi aggiusto a fare il muratore nell’impresa di mio fratello. Quando guardo mio figlio sento che il cuore si rallegra perché mi dice che sono un buon padre e che ho fatto un bel lavoro nel farlo crescere cosi, ma io signor giudice ho un’atra figlia non posso pensare che sia giusto che nessuno faccia nulla per aiutarmi, mi vogliono far dimenticare mia figlia. Mi hanno persino detto tempo fa che la bambina chiama papa un altro signore quale nuovo compagno della mia ex moglie, spesso al telefono ha interferito nelle telefonate con la mia bambina dicendo in presenza di mia figlia delle frasi poco educate nei miei confronti lascio a lei l’immaginazione, pensi che un giorno pur di non farmela sentire mi ha risposto una donna fingendosi un assistente sociale, il giorno sono riuscito a registrare la telefonata, si sono trasferiti per due volte di abitazione senza neppure informarmi ora non so neppure dove sia visto che l’ultimo telegramma non è stato possibile recapitarlo perché non abitano più in quella casa, mi scusi signor giudice se mi sono scordato di dirle che mia figlia è stata affidata alla madre nonostante abbia tentato per due volte il suicidio e che purtoppo è malata bipolare e la segue l’igiene mentale, mi scusi signor giudice se sono preoccupato per la mia bambina che vive con un uomo in casa che potrebbe essere suo nonno, mi scusi non sono capace di andare con i carabinieri a portare via mia figlia con la forza amo troppo mia figlia per strapparla da sua madre. Mi scusi signor giudice se chiedo oggi a lei di restituirmi la dignità di uomo ma soprattutto di essere un padre. Tutti mi dicono che quando crescerà mia figlia capirà, non voglio sentirmelo dire, io voglio viverla ora mia figlia perché tutti questi anni saranno persi. Vorrei poter vedere un quaderno di scuola, la sua calligrafia sperando di non aver preso dalla mia, sa ho preso la licenza media da adulto mi serviva per lavoro. Voglio mia figlia ora non domani. .
Mi scusi signor giudice se oggi l’ho distolta da suo lavoro.
Un padre a metà.
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Categorie: - Controversie - Famiglia - Me stesso
E che ti devo dire….. hai ragione
e ha ragione berlusconi quando parla dei giudici….
Ti sono vicino… forza!!!!
Tutta la solidarietà a cavalletta.
Ma lasciamo da parte berlusconi!
Quello è uno che si fa le leggi da solo!
Sarò un pochino meno elegante :
Signor Giudice
io eseguirei molto volentieri una bella lobotomia sulla testa a Lei e a quella schiera di vermi chiamati avvocati
che vivono sulle disgrazie altrui, ma non posso perchè ho un figlio da far crescere
e da mantenere per cui dovrò aspettare la sua indipendenza per poter vedere la GIUSTIZIA finalmente trionfare.
Con la vostra presunzione di depositari della verità assoluta, vi piace giocare all’onnipotente, segnando in modo deleterio e permanente le vite dei miserabili che hanno la sfortuna
e l’illusione di passare al vostro vaglio. In realtà a voi non interessa far giustizia, ma a risolvere una controversia che è una cosa ben diversa e poco importa se dietro le sue scartoffie ci sono VITE UMANE con le quali le sta giocando, perchè a Lei ciò che importa è il 27 del mese,ammesso che di mensilità ne abbia una sola, quando invece dovrebbe avere l’onestà e la decenza di rifiutarsi di giudicare qualcosa che nemmeno conosce e lasciare l’incombenza a chi di rapporti umani e di legami affettivi ne sà qualcosa più di lei. Si è mai chiesto se Lei sbaglia nel suo lavoro? A me quando succede devo pagare…a Lei invece cosa fanno quando interpreta a modo tutto suo la legge 54/2006?
Questa società è allo sfascio grazie anche al vostro contributo, modello criminale per la decisiva estinzione dell’istituzione matrimoniale in questo paese; sempre grazie a Voi non ci sposerà più e non si figlierà più e se è vero che alla base di una sana società c’è la famiglia, fra un pò di tempo ci saremo tolti ogni dubbio.
A nome mio e a quello delle migliaia di padri rovinati La ringraziamo per la speranza che ci infonde Signor Giudice, l’unica cosa che almeno ci ha lasciato.
volevo ringraziare quanti stanno commentando alle mie lettere un grazie di cuore. oggi mia figlia ha ricevuto il sacramento della cresima sono stato invitato io e mio figlio quale fratello di mia figlia con una raccomandata e ricevuta di ritorno. grazie mi sono rifiutato di andarci mio figlio è stato libero di scegliare. tra poco pubblicherò la lettera che ho inviato al sacerdote ad oggi non ho avuto nessuna risposta in merito. questo sarà un’altro bel argomento da trattare la chiesa che dovrebbe essere a fianco delle famiglie. grazie a tutti
Mamma mia mi hai fatto cadere un mondo addosso… io sono sulla via della separazione voluta da mia moglie,ed ho un figlio di 1 anno e la mia paura più grande è non vederlo crescere… per quello che conta è UNO SCHIFO tutta la situazione… i miei sono 50 anni che stanno insieme fra alti e bassi…
La situazione di “Giustizia” dei tribunali è proprio questa; per i padri c’è solo da rabbrividire. Sembra che non ci sia scampo, i colpevoli di tutto saranno sempre loro anche se i fatti li smentissero inesorabilmente.
Sono episodi, fatti quotidiano, che sembrano sempre troppo distanti da Noi ma quando ti ci trovi dentro sei veramente messo in croce senza aver visto passione o giudizio. Ma la cosa più terribile è la inesistente considerazione dei figli minori o anche neonati che cresceranno nel loro futuro con una carenza affettiva sostanziale a sottoporlo a delle pressioni psicologiche (subdole ed inconsapevoli) dal genitore tutore maggioritario ed infine di relazione con gli altri che forse mai riusciranno a colmare e risolvere completamente.
L’affido “condiviso” è una buffonata! Lo sanno tutti coloro ci sono passati, e chi si vanta di aver applicato o fatto applicare la legge non conosce neanche il primo risvolto pratico che questo comporta; ovvero quello di coscienza soggettiva che porterà comunque il minore a privarsi nello stesso momento di bisogno della rassicurazione dell’altro genitore. Chi ha dei figli lo sa!
Ma come si fa ad usare la parola “condiviso” se non si apre il vocabolario e se ne conosce il significato?
Con tutta probabilità i giovani di oggi, a parità di condizioni economiche e affettive, sono molto più avanti di quelli di 10-20 anni fa e non si sposano più ne fanno figli come prima.
Non additiamoli allora se stanno cambiando la storia dell’umanità, cancellado ulteriormante il fondamento base della famiglia tradizionale.
In bocca al lupo a tutti gli sfortunati papà.