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Lettera pubblicata il 21 Luglio 2021. L'autore, klaus.pk@gmail.com, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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@Massimo:
Non c’è bisogno che me lo ricordi, l’ho già scritto nel primo commento.
“A meno che questa persona non sia un campione di arti marziali”
@TRADER hai afferrato il senso di quanto dicevo, il portare un’arma con se implica che ti senti insicuro dove stai andando, a maggior ragione se la predisponi all’uso, ma una persona adeguatamente preparata all’uso (come il soggetto in questione vista la sua formazione da PS) sa come deve comportarsi con indossando un’arma. E qui torniamo all’origine del post, non trovo le premesse della legittima difesa in quanto emerso sino ad ora ma vedo la volontà di dimostrare qualcosa. Assolutamente questa è una mia visione personale. Concludo dicendo che per esperienza quando ti muovi con un’arma pronta all’uso in mano hai mille pensieri che ti girano in testa e posso garantirti che ho ancora nelle orecchie le parole del mio maresciallo che recitavano come un mantra di pensare a quello che facevo mentre camminavo, di non pormi davanti al collega e della sua lina di tiro e sopratutto di tenere il dito lontano dal grilletto che tutti volevamo tornare a casa quella sera.
Nelle caserme e nelle scuole dell’Arma dei Carabinieri vi è affisso un cartello che recita: “L’arma ritenuta scarica, può uccidere.”
Penso che anche chi abbia fatto parte della Polizia di Stato conosca tale massima e di conseguenza non credo che l’assessore comunale di Voghera abbia fatto fuoco pressoché involontariamente, ma abbia peccato di grave leggerezza nei confronti delle norme che regolano l’uso e il porto delle armi da fuoco corte da difesa personale.