Per il dottor Mentana
Buonasera Direttore,
ho appena visto il suo TG ed ho ascoltato attentamente il servizio, vorrei però portare alla Sua attenzione e magari a quelle del Suo pubblico, che un’arma non spara per cao. Perchè un’arma spari sono necessarie due azioni fondamentali prima di tirare il grilletto, vale a dire mettere il colpo in canna (in caso di pistole semiautomatiche senza questo primo passo puoi premere ripetutamente il grilletto e non succederà mai nulla) e successivamente togliere la sicurezza (questa è presente in tutti i modelli di pistola, sia quelle semiautomatiche che quelle a tamburo moderne)
A parte nei film western nessuna persona inteligente e con un’istruzione nell’uso delle armi potrebbe mai andare in giro con un’arma carica pronta al fuoco e senza sicura, sarebbe il modo più semplice per farsi del male da soli.
Quindi il concetto di legittima difesa va assolutamente protetto e valutato, ma perchè questo sia vero bisogna ricordarsi che un’arma non spara mai da sola c’è sempre qualcuno che l’ha predisposta a farlo ed ha tirato il grilletto.
Grazie per la Sua attenzione
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Categorie: - Enrico Mentana - Riflessioni
Ma chi usa come arma da difesa una pistola calibro 22, quando il minimo potere d’arresto non è garantito neppure da una 7,65?
Io metterei uno “STOP” definitivo sull’acquisto e la detenzione dei coltelli, anche quelli da cucina !!
Klaus, ciò che dici non è vero. Le armi semiautomatiche vanno portate senza sicura ed eventualmente con il colpo in canna, altrimenti non sono pronte a fare fuoco in caso di necessità. Eventualmente si può omettere di tenere il colpo in canna, perché armare la pistola è un gesto più facile del disinserimento della sicura. La sicura della Beretta, quella levetta presente sull’otturatore che disassa il percussore, può essere addirittura pericolosa, perché, armando la pistola, può essere involontariamente inserita, impedendo alla pistola di fare fuoco. In un conflitto a fuoco non si riesce a ragionare, quindi non si capisce che si è inserita la sicura e ci si ritrova con la pistola inoffensiva senza sapere cosa fare, mentre si viene bersagliati dall’avversario.
So che la Beretta studiava di modificare la sicura con una molla, in modo che una volta lasciata, la levetta torni nella posizione in cui è disinserita. La sicura si userebbe solo durante lo scaricamento dell’arma.
Il problema NON è il caso specifico, ma quello che rappresenta socialmente. Se ci illudiamo che basti la pubblicità “multicolore” perché la massa accetti certi cambiamenti, si è degli illusi. Il problema razziale in Italia esiste e come, e quello di Voghera è solo la punta dell’iceberg. “Sott’acqua”, sta montando una bomba sociale che i politici non sanno nè possono controllare, e che al momento sta spostando a destra, molto a destra, l’opinione pubblica, cosa che le prossime elezioni confermeranno. Io stesso, se dovessi basarmi su quello che mi ha fatto e fa l’egiziano a cui anni fa affittai un’appartamento, sarei tentato di farmi giustizia da solo, visto che dopo 18 mesi dallo sfratto e 24 di mancato canone Mohammed è sempre lì, bello tranquillo. Ma ovviamente me ne starò buono buono, seduto sul bordo del fiume, ad aspettare che passi il cadavere, quel cadavere. Solo che sembra che questa Giustizia mi sa che lo ha mandato… al mare quel figlio di Allah, e io, “avoglia” ad aspettare sulla riva del fiume.
Salam alek hum habibi.
In questo caso è lampante che NON è legittima difesa. Ci vuole proporzionalità nell’escalazione degli eventi, per giuistificare uno sparo con arma da fuoco. Quindi bisogna temere per la propria vita o quella di altri.
Se uno ti attacca a mani nude, di certo non puoi difenderti con un arma (nemmeno bianca), a meno che questa persona non sia un campione di arti marziali.
La sicura più importante non è quella dell’arma stessa, ma il DITO indice LUNGO sulla culatta dell’arma. Se hai istruzione militare (come me), questo concetto te lo fanno entrare in testa molto molto bene e velocemente. Il dito indice è autorizzato a toccare il grilletto SOLO nel momento in cui si è sicurissimi di sparare.
Prendendo questa semplice precauzione, non esiste che un colpo parta per sbaglio. Ne se si inciampa, ne se si cade.
Assessore in prigione!!!
Le armi in mano alle persone paurose fanno solo danni.
@Trader, forse non sono riuscito a far passare il concetto, tecnicamente se decidi di preparare un’arma all’uso prossimo vuol dire che hai chiaro in mente che la tua vita dove stai andando potrà essere in pericolo, non vedo questa necessità nell’andare in giro per la tua città. Durante la mia istruzione nell’uso delle armi mi hanno ripetuto siano alal nausea quello che PASSANTE ha scritto correttamente, non posare mai il dito sul grilletto sino a quando hai deciso che devi usare l’arma. Le forze dell’ordine in Italia sono molto ben istruite e raramente si legge dell’uso di un’arma da fuoco proprio in virtù di una ottima istruzione, altrettanto non si può dire dei civili. La persona che ha usato l’arma proviene da una forza dell’ordine quindi è stato istruito nello stesso modo di persone competenti ed il fatto che abbia ignorato questa istruzione mi fa semplicemente dubitare della involontarietà dell’atto.
Poi per fortuna ci sono persone competenti che valuteranno il caso.
@Passante
si ricordi che anche un solo pugno sferrato da un pugile professionista può essere letale.
L’assessore non vedeva l’ora di stendere un extracomunitario, mi pare evidente. Quindi il problema non sta nelle armi in sè, ma nelle ragioni che spingono ad usarle. Ho già anticipato che il problema immigrazione è stato sottovalutato, se non trascurato, e questo presto o tardi questo farà pagare un prezzo. Quello di Voghera è solo un piccolo anticipo, è la punta di un iceberg. “Sott’acqua”, l’odio in attesa di esplodere è parecchio di più. Basta aspettare.
Penso che alcuni si uccidano da soli.
Quale sia il motivo della loro dipartita non è significativo, è comunque gente che non ha il minimo rispetto verso se stessa, e va incontro ad un destino segnato.
Che muoiano di stenti, si rompano il collo in fondo una scarpata, o per accoltellamento tra disadattati, è solo questione di tempo.
Sulle spalle gravano precedenti penali, ordini di allontanamento, decreti restrittivi. Spacciano, rubano, stuprano, molestano i passanti, tirano pugni in faccia.
Giocano con la loro vita, come in una sorta di roulette russa.
Klaus, ok, ma allora il problema sta a monte: nel momento in cui esci di casa con un’arma, reputi che la tua vita sia in pericolo e potresti aver bisogno di uccidere per difenderti. Situazione piuttosto remota nella maggior parte delle città italiane e per la maggior parte delle persone. Infatti il rilascio del porto d’armi deve essere giustificato. Ma una volta che è stata riconosciuta la necessità di portare un’arma, quell’arma va portata sempre predisposta ad un rapido uso, altrimenti non ha senso. Ovviamente il soggetto deve essere addestrato a maneggiare l’arma in sicurezza: dito sempre fuori dal grilletto finché non c’è necessità di sparare. In un film di guerra, forse Apocalipse Now o Hamburger Hill, in una scena si vedono dei soldati americani camminare nella giungla con il fucile M16 imbracciato, ma con il dito disteso.
Estrarre l’arma e puntarla ad una persona presuppone che stai considerando la necessità di sparargli. Non lo puoi fare a scopo dissuasivo.