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Lettera pubblicata il 14 Giugno 2007. L'autore ha condiviso 5 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore martina85.
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Questa è attualità, signori. E per fortuna che dichiarate di vivere in Brasile. Accadono OGGI questi fatti, non ieri, non nell’Ottocento. Sveglia, al mondo non si vive di sola gnocca, c’è anche altro, su. Emancipatevi, schiavi della gnocca.
“Un’allegria infinita… i Guaranì che si suicidano perché le loro terre vengono portate loro via… i ninos de rua che vengono uccisi… i poveri che finiscono schiavi a ovest del Minais Gerais… favelas… prostituzione a gogò… un’allegria! Che bellezza… tutto è oro quel che luccica…”
emancipati tu, schiava della tv del berlusca. vuoi pretendere di saperne di più di chi in un posto ci vive? e pensa alla gente che in italia si suicida in carcere, o “viene suicidata”… queste cose rete4 non le passa? in giappone si suicidano 40.000 persone all’anno! però mica dite “che schifo il giappone”! quanto alla prostituzione, poi, l’italia non è seconda a nessuno, e non parlo solo di quella ufficiale. sui siti porno le ragazze sono tutte bianchissime e di razza decisamente europea occidentale e nordamericana…e sono MILIONI! la prostituzione in brasile non c’era prima dell’arrivo di voi cristiani!
luc,
ti ricordo che anche dopo la rivoluzione castrista 50.000 persone persero le terre tra il 1959 e il 61 per non parlare dell’esodo del mariel. la differenza fu che i fuggitivi invece di suicidarsi scapparono in florida ( meno scemi ) e iniziarono una guerra contro castro ( ancora in atto ) per una riappropriazione delle terre perdute.
rebecca,
mi sembra MESCHINO l’uso della morale per la conquista della ” ragione “. anche a te ti ricordo che non ieri ,non nell’ottocento l’Italia ha partecipato ad una INVASIONE con gli states in IRAQ e in AFGHANISTAN per rubare le terre e’ i loro MISSILI hanno ucciso MIGLIAIA di bambini. anche questa e’ attualità, al tuo posto non starei così fiera di stare in Italia. la ragione si conquista con l’intelligenza non con l’uso distorto e di parte della verità. invece di sparare cazzate propagandiste da libro nero, dato che sei così sensibile al problema della prostituzione, inizia a fare VOLONTARIATO andando nei marciapiedi a darla GRATIS a tutti i bisognosi di sesso.
@rebecca
6 schiava della magra informazione TV e MEDIA !
Se avessi 1,2 kg di cervello dentro la zucca, non staresti a farneticare scemate, ma diresti: in Africa si muore a centinaia di migliaia ed a colpi di machete, o fucile, o mitra…di tutte le età, senza distinzione….prima terminiamo l’olocausto in Africa e poi andiamo a fare “ritocchi” in altri paesi….
petrus! pfrrrrrrr! ieeeaaahahaha! STUPENDA la soluzione politically correct che proponi a rebecca nelle ultime righe. sei un genio. certo bisognerebbe vedere se varrebbe la pena di usufruire degli “aiuti umanitari” di rebecca. poniamo il caso che rebecca non fosse italiana nè europea e fosse vittima dei luoghi comuni delle tv del suo paese, come vedrebbe l’italia? terra dove tutti cantano e suonano il mandolino, mangiano 3 pizze al giorno, la mafia, roberto baggio che sbaglia il rigore ai mondiali 94, tutte le donne vestono di nero e raccolgono olive, gli uomini scoppoletta baffetti e lupara a tracolla, nelle discoteche TARANTELLA a palla!!! funiculì funiculà.
Volevo risponderti al tuo messaggio perchè sono dal’altra parte,cioè io sono brasiliana e mi sono quasi inamorata di un ragazzo che aveva la fidanzata in Italia,molte volte queste cose sucedono perchè non sappiamo la verità(nel mio caso è stato cosi!!)sarebbe molto meglio se voi(e non dico solo italiane)non lasciavate questi futuri mariti andare in giro da soli a cercare storie,il bello que ho conosciuto io è stato con me fino alla partenza per tornare via(era stato un amore,mi ha fatto credere certe cose..che tornava a trovrmi,voleva presentarmi la famiglia etc..)quando in aeroporto h avuto il coraggio di dirmi che in realtà era stato il suo adio a celibato quella vacanza e che tornva qua per sposarsi..Se mi ricordo,mi fa ancora rabbia!Cmq questa è la mia..
Si passa agli insulti quando non si hanno argomenti eh, poveri maschietti retrogradi?
Purtroppo per voi, conosco diverse persone che vivono e lavorano in Brasile, e pure padri missionari, per cui le mie informazioni provengono da chi il Brasile lo conosce davvero e cerca di fare qualcosa per esso, non di approfittare della miseria che trova in loco.
Siete proprio patetici. Bau bau!
Ah, m’è arrivata anche questa, pochi giorni fa: istruitevi, su. E’ solo un esempio, a fronte di tanti altri che potrei spiattellarvi in faccia, o ignorantissimi.
E dopo avere letto, cantate che vi passa. Potete sempre dire che non è vero, che sono tutte invenzioni, o che i fatti risalgono all’Ottocento. Ognuno si consola come può.
Ciao, piccoli maschietti che non riescono a emanciparsi! E d’altronde, che je frega? Je importa la gnocca, a loro, tutto è oro nel povero Brasile per gli occidentali che vanno ad approfittarsene!
Rischio concreto di genocidio per una tribù incontattata dell’Amazzonia
20 Novembre 2008
Un funzionario del governo brasiliano ha denunciato il rischio reale di genocidio per gli ultimi sopravvissuti di una tribù incontattata dell’Amazzonia. Da quanto si sa, sono gli unici superstiti del gruppo e moriranno a meno che non venga fermato subito il disboscamento illegale delle loro terre e l’invasione da parte di allevatori e fazendeiro.
“Se il Funai non sarà in grado di proteggere la terra dei Piripkura” ha dichiarato un suo funzionario, “il rischio di genocidio sarà reale”.
Gli ultimi sopravvissuti conosciuti della tribù dei Piripkura vivono nella foresta amazzonica dello stato del Mato Grosso. Il loro territorio si trova nel distretto di Colniza che è considerato una delle aree più violente del Brasile e una delle peggiori dell’Amazzonia brasiliana in quanto a deforestazione.
Survival ha lanciato una campagna urgente e ha chiesto al governo di riconoscere e proteggere il territorio dei Piripkura.
Quando il Funai li contattò, alla fine degli anni ’80, i Piripkura contavano 20 persone. Dopo il contatto, si rifugiarono di nuovo nella foresta. Da allora, il Funai ha ripreso contatto con tre membri della tribù ma non si sa se ci sono altri sopravvissuti.
Nel 1998, due Piripkura di nome Mande-í e Tucan uscirono spontaneamente dalla foresta. Uno di loro era ammalato e fu ricoverato in ospedale. Dopo la dimissione, ritornarono entrambi nella foresta. Il terzo membro della tribù di cui si conosce l’esistenza si chiama Rita e ha sposato un uomo di un’altra tribù.
Su Mande-í, Tucan e chiunque altro sia sopravvissuto, pende una serissima minaccia a causa della continua invasione da parte dei disboscatori. I taglialegna hanno bloccato di proposito i sentieri usati dal gruppo con l’obiettivo di costringerlo ad abbandonare l’area.
“Se la terra dei Piripkura non verrà subito riconosciuta e protetta, la tribù verrà cancellata” ha dichiarato Stephen Corry, direttore generale di Survival. “Non sappiamo quanti siano i sopravvissuti ma lo sterminio di una tribù, per quanto piccola essa sia, è un atto di genocidio.”
Ecc. ecc.
Ma con voi è fiato sprecato.
Questa invece riguarda i Guaranì del Brasile…
Ma sono cose inventate, che non esistono, secondo gli ignorantissimi qua sopra, perché secondo loro, ahah, in Italia tutti guardano solo Rete Quattro!
Tornate a scuola, su. Da bravi.
“I Guarani del Brasile stanno soffrendo terribilmente per la perdita quasi totale delle loro terre. Ondate successive di deforestazione hanno convertito quelle che un tempo erano i loro fertili territori ancestrali in un fitto tessuto di ranch e piantagioni di soia e canna da zucchero destinata ai biocombustibili. “Mato Grosso” significa “foresta fitta” ma degli alberi non c’è più traccia.
Negli ultimi quindici anni, anche le poche terre che i Kaiowá cercavano disperatamente di conservare sono state dimezzate e, oggi, misurano meno di 25.000 ettari. Le loro comunità vivono ammassate in anguste riserve istituite dal governo ai margini delle città. A Dourados, 12.000 Guarani vivono in soli 3.000 ettari. Questi minuscoli appezzamenti non sono sufficienti a sostentarli attraverso la caccia, la pesca e l’agricoltura tradizionali. I bambini soffrono quindi gravi forme di malnutrizione. Per sopravvivere, adulti e ragazzi sono costretti a cercare lavoro come manovalanza stagionale nelle piantagioni di canna da zucchero e nelle distillerie d’alcol che circondano i loro territori.
I Guarani del Mato Grosso do Sul soffrono anche razzismo, discriminazione e altissimi livelli di persecuzione da parte delle forze di polizia. Si stima che oggi ci siano oltre 200 Guarani in carcere, intrappolati in un sistema legale che non capiscono, con limitatissimo o nessun accesso all’assistenza legale. Alla maggior parte di loro non vengono forniti interpreti. Per effetto di questa situazione, sono stati condannati molti innocenti mentre ad altri sono state inflitte condanne eccezionalmente severe per reati minori.
Senza più terra, perseguitati e privi di speranze e prospettive, tra i Guarani dilagano i suicidi a ritmi che non hanno uguali in tutto il Sud America. Negli ultimi vent’anni, oltre 518 Guarani Kaiowá si sono suicidati; molti erano ragazzi. La più giovane, Luciane Ortiz, aveva solo 9 anni.”
minuscoli appezzammneti…minuscoli gruppi…..minuscolo cervello che hai tu…ripeto che tu non hai oltre 0,100 kg di materia grigia.
Con tanti migliaia di tribu’ ammazzate ogni giorno in Africa, Birmania, Cina, etc…. tu non hai altro da fare che andare a cercare cose minuscole !
Ciao ragazze ho visto questa commovente storia e ho pensato di alleviare il dolore di questa povera ragazza. Sono sposato con una meravigliosa donna brasiliana , prima ho avuto anche delle fidanzate italiane pero, …stavo pensando a cosa dire pero preferisco non offendere e quindi vi dico solo che io voglio essere amato non insultato e se questo si puo avere solo con una straniera allora ben vengano. Se il Brasile ha dei problemi questo e un altro discorso che pero non ha niente a che fare con quello che la ragazza raccontava.E poi anch’io sono straniero e le capisco meglio di chiunque altro sono romeno , alcuni vorebbero crucificarmi ,alcuni mandarmi via a calci nel seder nel mio paese, altri vorebbero ammazzarmi e tutto questo solo perche sono nato romeno che pero non ho deciso io ma Dio. Prima di conoscere mia moglie avevo quasi dimentica di com’e bello sentirsi bene nella propria pele. Prima dovevo sempre nascondere la mia nazionalita con gli amici di lei con i suoi genitori a volte dovevo addirittura passare per spagnolo , tedesco , russo , e la ultima cavolta che hanno detto ai loro famigliari… americano . Ora mi chiedo chi me lo faceva fare , soportare quelle umiliazioni. Da quando sto con mia moglie tutto questo e cambiato posso caminare con la testa alta e dire a tutti i suoi conoscenti che sono romeno senza essere guardato storto. Non dico che tutte le donne italiane sono poco inteligenti, anzi rimpiango di non aver incontrato una di quelle brave e modeste ragazze italiane, pero quelle con qui sono stato io mi hanno lasciato una pessima impressione. Percio vi dico che amo mia mogile brasiliana e capisco i uomini italiani ed il loro bisogno di sentirsi di nuovo capi di famiglia amati e rispetatti