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Lettera pubblicata il 14 Giugno 2007. L'autore ha condiviso 5 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore martina85.
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paolo,
io vivo in brasile da 11 anni, ho 2 compagne da 15 e 13 anni con le quali ho figli… e naturalmente durante tutti questi anni ho avuto anche un sacco di altre storie. anche durate 5 anni.
i miei figli sono buoni, mi amano e sono i primi della classe a scuola.
le mie compagne (bahiane, morene, classe sociale medio-bassa) sono brave, lavoratrici, ottime madri e grandi chiavatrici.
la fedeltà è una cosa che mi interessa poco e in cui non credo. per me stare tutta la vita solo con la stessa donna o masturbarmi è uguale. tutti i miei amici sposati in italia alla mia età (45) trombano con la moglie 10 volte l’anno.
come mi definisci, strutturato o destrutturato?
tra l’altro vivo in un bairro popolare (o favela) e non vedo tutto quel pianto greco che dite voi.
le brasiliane sono semplicemente più spontanee (nel bene e nel male) delle italiane, e per non farsi sottomettere basta essere un po’ razionali ed egoisti e duri e poco generosi. altrimenti ti giudicano un debole e ti disprezzano… ma non pensare che le italiane siano diverse…
non prendiamo come esempio le nostre madri o nonne, i tempi sono cambiati.
Luc,
apprezzo il tuo obiettivo parere … penso che ti manchino molte cose dove vivi tu e che però puoi approfittarne di altre..
Mi basta quello che dici ::::::::::…..
“””””” basta essere un po’ razionali ed egoisti e duri e poco generosi. altrimenti ti giudicano un debole e ti disprezzano “””””
…..per questo preferisco starmene qui in Italia e venire in Brasile di quando in quando… Poi le brasiliane per me sono l’ultimo dei problemi .. ce ne sono cosi tante e disponibili .. e poco affidabili con il tempo .. che non posso biasimarti.
Anche se magari vieni piu chiavato che il contrario… immagino
Per i tuoi figli … spero siano felici e sono convinto che culturalmente é piu il Brasile che li cresce che tu….come padre …
Un giorno ti rinfacceranno di essere nato in Italia … o ti chiederanno di fare il passaporto Italiano per venire a vivere qui .
goditi il sole e buona giornata
paolo,
personalmente, l’unica cosa che mi manca è un po’ di clima fresco, è da tre mesi che fa 33-34 tutti i giorni con umidità al 90%, sudore costante.
dubito che i miei figli un giorno potranno ambientarsi in italia, un paese tra l’altro in completo disfacimento. il brasile può solo che migliorare economicamente… ogni anno torno in italia e vedo lo sfacelo della sanità e della scuola (le cose che facevano la differenza rispetto a paesi come il brasile), già c’è gente che lavora a 500 euro al mese…
i governi usano la finanza pubblica (i nostri soldi delle nostre tasse) per fare regalie alle grandi imprese.
e dovete sperare che il tesoro non dichiari bancarotta!
La cosa più bella di un dibattito é discutere su punti di vista diversi. Paolo… Non c’é proprio verso… Tu resterai con le tue convinzioni per sempre! Per quanto riguarda il tuo punto di vista sai che ti dico? Bravo! Fai bene, “bota pra fuder naquelas vadias”, sfrutta piuttosto che farti sfruttare! Ma sbagli a generalizzare! Per me che ho vissuto 17 anni in Brasile (fissi, non da pendolare), la maggior parte delle donne sono brave. Mi domando come fai a finire sempre in mano alle saguisughe? Inoltre, ritengo che non avrei potuto vivere la mia infanzia in un posto migliore!
Luc.
Il Brasile vive di speranza per un futuro migliore ..
In Italia ( che è in Europa) nonostante tutto se vive e se magna bene . ..Caro Luc .. non immagini quanto certi Italiani siano
bella gente, gente con orgoglio e sensibilità…
Introvabile in altri paesi.
Laerte
Sono convinto che la tua infanzia l’hai vissuta benissimo.
Il Brasile è un paese poderoso, bello e pieno di bella gente.
Le donne .. sono solo la ciliegina sulla torta .. ottime per divertirsi, ma pessime e pericolose da sposarsi o fare figli .
un abracio
Laerte dove hai vissuto in Brasile? comunque anch’io ho avuto ottime esperienze in Brasile, sarà che ho sempre selezionato i posti dove mettere piede, pero’ realmente le piranha le ho sempre lasciate volentieri agli altri turisti stranieri. Luc, pero’ su quello che hai detto e anche Paolo lo ha sottolineato si denota una tensione nel rapporto con la donna lì dove sei, una persona non deve essere dura,razionale nella vita per non farsi schiacciare dalla donna, deve essere semplicemente se stessa,libera, altrimenti come ci si puo’ rilassare e che vita è ragionando con dei “paletti” nei comportamenti?? La favela la vedo come emerge da quello che scrivi, per questo non mi sentirei a mio agio nel viverci, voglio essere libero di comportarmi in modo buono, generoso se lo voglio ma senza la preoccupazione di essere fregato, se lì dove sei non è possibile vuol dire che la maggior parte della gente allora è inaffidabile e interessera. Fino ad ora per come mi sono mosso in Brasile,non son mai stato fregato da nessuna e rarissime volte ho avuto la sensazione che una donna potesse farlo, anzi ho sempre ricevuto tantissimo su tutti i fronti. Gli unici casi che ho percepito un certo interesse al mio portafoglio è stato con ragazze brasiliane di bairro povero purtroppo, ma non conosciute in qualche discoteca zoccolaio ma in posti anonimi fuori dall’area turistica, in farmacia pague menos piuttosto che al concerto dei Cidade Negra. Le altre che ho conosciuto di buona società e cultura(ma non milionarie di famiglia ne con l’empregada in casa) mai mi hanno chiesto nulla, mai mi hanno chiesto di venire in Italia, mai fatto i soliti discorsi tipo “voce è o amor da minha vida” o le solite storielle da sanguisuga, quindi per conto mio ho bellissime esperienze da testimoniare con ragazze di tutto il Brasile.
johnny,
veramente io quel discorso lo avevo esteso anche alle donne italiane.
te l’ho già detto che finchè non ti sposi o fai figli è facile che sia tutto rose e fiori… ma quando ti sposi o fai figli è come se mettessi in mano alla tua donna metà del tuo patrimonio…
studio da 23 anni psicoanalisi e so bene che tutti siamo diretti da forze che neanche conosciamo, anche le donne. ci sono donne che sono consce di essere interessere e altre che non sono consce… ho vissuto troppo per non sapere che magari proprio queste ultime, magari istruite e indipendenti, appena ottengono da te quello che vogliono (matrimonio, casa, figli) IMPROVVISAMENTE cambiano atteggiamento, la vita diventa un inferno e fanno di tutto per far ricadere su di te la responsabilità di ciò. risultato: ti cacciano di casa e tu devi pure mantenerle.
quindi io, in una società che dà alle donne tutto il potere, in una società in cui la gnocca è merce cara perchè scarsa (è questo che le rende TUTTE superiori/interessere), sono portato a non fidarmi troppo delle donne, ricche e povere, italiane e brasiliane.
noi maschi oggi viviamo con una spada di damocle costantemente puntata sulla testa.
A ME finora non è successo niente (eppure ho rapporti con donne di classe bassa e vivo in favela), molti sono stati schiacciati (anche da donne italiane o di classe medio-alta non favelate).
sarebbe bello fidarsi sempre di tutti…
e per favore, FALLA FINITA di ricondurre sempre tutti gli aspetti della società e delle persone ai SOLDI (favellati=pochi soldi=cattivi, classe media=più soldi=buoni).
esco spesso dalla favela, sai? conosco un sacco di donne di classe media… ascolto con attenzione i discorsi che fanno TRA DI LORO (e che non fanno a TE)… okkio!!!
Luc, pero’ ora con l’opzione della separazione dei beni, non è così tragica la situazione, l’ho visto in casa mia con la separazione di mio fratello. Poi dalla casa se propria, nessuno è obbligato ad andarsene, conosco vari amici che si sono separati ma non hanno beccato tutte queste fregature. Poi chiaro a chi capita la scottattura , fa piu’ rumore,grida,si fa sentire, lo scrive magari su internet, ma non è che va sempre così male a tutti. Sul fatto dei soldi si sa che hanno un potere psicologico enorme, sia “troppo tanti” che “troppo pochi” creano lo stesso effetto nelle persone, l’equilibrio sta nell’averne nella giusta misura, ossia poter soddisfare bene i bisogni primari e un parte di quelli secondari. Chi è molto ricco o molto povero secondo me cresce con una visione economica distorta, proprio per la propria situazione “estrema” e cio’ ovviamente influisce sul carattere e sulle relazioni stesse dell’individuo. Per questo “nel mezzo” si riesce secondo me a vedere lucidamente quanto valgono veramente i soldi e in che misura sono importanti, chi non ne ha comunque spesso lì sogna, è normale, pero’ cio’ porta anche a comportamenti sbagliati,violenza ecc ecc. ed è per questo che comunque le favelas povere sono pericolose anche per i brasiliani stessi che devono stare attenti a camminare con oggetti di valore in vista, anche se sono lecitamente di loro proprietà, e questa è comunque una limitazione e violazione alla libertà personale che mai è giustificabile. Per quanto riguarda il sistema dei salari in Brasile migliorerà solo con la professionalizzazione (che come idea è ancora poco diffusa tra il lavoratori) dei mestieri, come lo è stato in Italia, il sistema di arrichimento degli imprenditori è uguale dal polo nord al polo sud, non avrebbe senso pensare che noi europei siamo stati “graziati” dai ricconi per qualche ragione di benevolenza.
johnny,
graziati dalla benevolenza dei padroni sicuramente no, però che la professionalizzazione e l’aumento di produttività da sole portino a maggiori salari ne dubito: gli schiavi erano moooooolto produttivi, eppure il salario era zero.
perchè solo per il fatto che lavoro di più e meglio il padrone dovrebbe prendere l’iniziativa benevolente di pagarmi di più?
no, la divisione della torta avviene sulla base dei rapporti di forza: in europa c’è stata una fase, dal dopoguerra agli anni 80, in cui c’è stata una spinta a una equa divisione della torta a causa dell’enorme spinta in tal senso dell’ideologia comunista, a cui il sistema capitalista ha cercato di trovare un compromesso “socialdemocratico” con il “fordismo”: pago bene i lavoratori, così non mi fanno la rivoluzione, mi comprano le merci e i soldi che escono dalla porta mi rientrano dalla finestra.
oggi è in atto la tendenza opposta: è normale, i padroni lottano per i loro interessi, i lavoratori lottano per gli interessi… dei padroni. se i lavoratori stessi approvano la distruzione dello “statuto dei lavoratori”… poi tanto si rifanno identificandosi nelle avventure sessuali del loro leader maximum, o nelle squadre di calcio.
leggevo l’altro giorno che negli stati uniti negli ultimi 30 anni si è dimezzata la fetta di torta che va ai lavoratori: secondo te si è dimezzata la produttività del lavoro negli usa???
sta teoria che lega salari e produttività è una menzogna. l’entità del salario è legata alla forza contrattuale relativa dei padroni nei confronti dei lavoratori, che a sua volta è legata alla disoccupazione e alle condizioni ideologico-politiche del momento.
johnny,
un paio di cose.
1) qui a salvador l’8% di tutti i lavoratori sono “empregadas” (in realtà sono molte di più, perchè molte lavorano senza cartera assinada e risultano ufficialmente disoccupate), quindi l’avere l’empregada non è una cosa circoscritta ai miliardari… la tipa che abita accanto a me e che tra lei e il marito portano a casa 4500 reais al mese, ha l’empregada.
2) sei sicuro che tutte le universitarie di classe media che frequenti siano davvero tali? un paio di amiche di mia moglie quando conoscono un tipo, specie se straniero bobo, gli dicono così, invece sono empregade, è un classico.