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Le ragazze brasiliane

di martina85
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 14 Giugno 2007. L'autore ha condiviso 5 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 4.119 commenti

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  1. 2341
    luc -

    questa è civiltà!

    http://g1.globo.com/Noticias/Mundo/0,,MUL1434242-5602,00-AOS+ANOS+PRESIDENTE+DA+AFRICA+DO+SUL+SE+CASA+PELA+QUINTA+VEZ.html

    la dote è di 11 vacche, poco direi… e in caso di divorzio la famiglia della donna LA DEVE RESTITUIRE!!! altro che l’eterno sganciare soldi alle donne della nostra civiltà della prostituzione istituzionalizzata!
    funziona così in africa, nei paesi arabi, in cina… in india è ancora meglio: è la famiglia della sposa a pagare la dote!

    http://www.freeaid.it/storiam-del-malawi

  2. 2342
    Petrus -

    luc,
    l’antiamericanismo storico diffuso non puo essere usato solo per teorie del complotto cosmico tanto caro alle sette sinistroide pe affermare che tutti i mali dell’universo sono da attribuire alle malefatte degli americani.se questo vale, la logica mi sussurra che senza un potere esercitato con carta igienica e ferro brasiliano questo sarebbe impossibile. poi lo dici anche a lorenzo che le chiese anglosassoni protestanti si stanno pappando il brasile, quindi deduco che alla fine anche nella cura dello spirito vincono loro. che vale avere il ferro se poi con questo vengono erette chiese importate dagli states che vi reprimono le passere? almeno un cosa la esportano ah,ah,ah,ah…..

  3. 2343
    luc -

    lorenzo,
    io ammiro la “civiltà contadina” ma sono conscio del fatto che solo parzialmente posso riprendermi l’anima venduta…
    ci sono ancora oggi molte zone del mondo dove vita breve, miseria e malattie sono la norma… ma bisogna poi vedere cosa si intende per “miseria” e se veramente la gente la prova e la vuole evitare… per me vivere come automi o avere figli che a 3 anni sono già nevrotici è la peggior miseria.

    petrus,
    è vero, però bisognerebbe definire la parola “vittoria”: gente e governi che fanno sforzi immani per avere la jacuzzi, fottersi meretrici da 500 dollari invece che da 50 o campare in media 2 anni in più?
    o ancora peggio sperare che dopo la morte gesù ci conceda ciò che non ci ha concesso in vita?
    vale la pena?
    non sono antiamericano e so che le portaerei americane sono fatte con l’acciaio brasiliano… ho solo descritto influenze cultural-religiose che sono reali.

  4. 2344
    Petrus -

    luc
    l’imporatante e non cambiare fino a stravolgerne il significato della parola stessa. ; gli ultimi saranno i primi; non mi ha mai convinto. lo sforzo immane del patrizio finanziario e quello di prendere il ditino e premere i tasti di una tastiera muovendo miliardi qua’ e la’ decidendo il prezzo del petrolio o dei cereali. in confronto quello del suddito che estrae o lavora i beni, usando una certa logica mi sembra maggiore.
    lorenzo,
    hai una visione da ; una casa nella prateria ; del mondo ammirevole contadino. sono sicuro che non hai mai toccato una zappa ed IGNORI il latifondismo del patrizio che faceva fare la fame nera all’eroe zappatore che secondo la tua opinione da populista ; pasoliniano ; faceva anche la bella vita. invece del ; grande fratello ; io farei il ; grande contadino ; e metterei in gara sia tu che luc. chissa’ chi resisterebbe di piu’. adesso non mi mettere in ballo parole come comunismo, che con loro andarono dalla padella alla brace.
    luc,
    se tutti i ; geni ; italici sono come lorenzo, stiamo freschi.sono sicuro che e’ anche diplomato se non laureato.

  5. 2345
    Petrus -

    lorenzo,
    massimo fini brutta copia di levi-strauss, ha mai alzato a parte la penna una zappa?
    ecco questo e’ uno di quei romanticoni a cui darei l’onore di zappare dalle 5 di mattina alle 5 di pomeriggio per poi mandarlo a spalare le cagate dei cavalli o delle mucche e magari quelle del porcile.
    non ho MAI visto un contadino VERO che abbia gioito del suo lavoro. al contrario quando si spalancarono le porte delle fabbriche, scapparono in massa lasciando dietro il deserto. allo zappare preferirono le FONDERIE, allo scecco la nuova 500 o 600 fiat ed alla casa nella prateria un bel appartamento alla periferia di milano o torino con i servizi sanitari.

  6. 2346
    Lorenzo -

    Petrus, hai indovinato. Sono diplomato (chimica industriale) e anche “mezzo” laureato, perché ho mollato gli studi universitari a metà. Per il resto hai toppato su tutta la linea, quanto tessevo il mio elogio della vita bucolica non mi riferivo ai coloni sfruttati del latifondo ma ai liberi proprietari indipendenti, come era mio padre, che è nato nel 1926 e quella vita, nelle valli delle prealpi lombarde, ha fatto in tempo a viverla per qualche decennio, prima che l’industrializzazione e la logica famelica del profitto spazzasse via tutto. La mia non è una visione da casetta nella prateria ma quella di una realtà viva che lui mi ha descritto infinite volte. E’ poi da notare che non ho mai inteso minimizzare lo stato di miseria, di esposizione alle malattie, di fatica bestiale che i contadini, anché i più benestanti, dovevano sopportare. Volevo solo sottolineare che loro, con tutto ciò, ERANO INFINITAMENTE PIU’ FELICI DI NOI. Sul fatto fin troppo ovvio che noi figli, nipoti e discendenti, cresciuti in mezzo al cemento, all’inquinamento e allo sterco non saremmo in grado di rimetterci a zappare neppure se lo volessimo, perché non siamo né fisicamente né mentalmente in grado di sopportare la durezza di quella vita, c’è poco da scherzare, io la trovo una tremenda tragedia, che noi fin dalla nascita siamo stati condizionati a una vita così molle, timorosa del minimo spiffero, assistita da mille aggeggi, oppressa da droghe e condizionamenti subdoli. E’ vero: io per primo non riuscirei a fare il contadino, il sistema mi ha condizionato a essere un homo tecnologicus e “indietro non si torna” ma non ci trovo nulla da ridere, è uno stupro morale che il Potere ha perpetrato su di noi, trasformare un essere umano potenzialmente fatto per vivere a contatto con la natura un “consumatore”, un “ingranaggio nella macchina della Società”, un “cittadino del Villaggio Globale”, un miserevole e derelitto automa. A te piace essere così? Allora godi e vai con dio!

  7. 2347
    luc -

    petrus,
    TU un contadino non l’hai mai visto, IO vengo da generazioni di contadini… felicissimi… di una regione dove non c’era la schiavitù del latifondo come nella regione dei perdenti (la sicilia).
    e continuo a vederne tanti qua in brasile, che se ne fottono dei vostri giocattoli… certo, prima o poi con la pubblicità li convincerete che sono degli sciocchi e a diventare “intelligenti e vittoriosi” come voi…
    il contadino qua lavora 3 ore al giorno, come vedo fare a mio suocero e alcuni cognati… e il lavoro fisico spaventa solo i ciccioni gelatinosi a causa della loro incapacità fisica.

    comunque il discorso era semplicemente nato dal fatto che SONO CERTO che il brasile si svilupperà parecchio nei prossimi decenni, mentre l’italia è decrepita, poi tu come sempre lo stravolgi (nel tuo stile artistico-analitico-olistico) per aver ragione per forza.
    lorenzo non sarà un genio, ma se i geni devono essere quelli che leccano i fondelli al ricchino…

  8. 2348
    Petrus -

    lorenzo,
    premesso che non appartengo alla tua categoria di automi derelitti e miserevoli, dalle tue parole deduco l’inutilita’ del tuo discorso in quanto sterile. la verita’, e’ che tuo padre faceva una vita del c…o e che tu preferisci invece rimanere homo tecnologicus paracul che all’odore dello sterco preferisce quello dello smog. potresti iniziare andando in palestra alzando pesi e magari integrando il tutto con corsi di sopravvivenza magari scalando le alpi in pieno inverno con la sola camicia di cotone. corso finito potresti ritornare ai piaceri della vita contadina. dubito che tu lo faccia. non certo per problemi di massa muscolare o resistenza fisica, ma per il fatto che capisci che la tua misera vita e’ ancor meno misera di quella che fece tuo padre. se no, non si spiega come mai moltissimi contadini PADRONI (tuo padre) piemontesi, lombardi e veneti abbiano deciso di lasciare l’amata terra per erigere aziende vendendo giocattoli a destra e manca. poi sono sicuro che tuo padre non era quello che zappava la terra. al massimo guardava gli altri spaccarsi la schiena. il sistema di qua’ il sistema di la’, le religioni, l’oppressione, gli alieni, invece di dare la colpa ad entita’ dell’altro mondo, sarebbe meglio, per chi vuol cambiare davvero, ad rimboccarsi le maniche e far quel che si vuole, senza dare la colpa alle deficenze funzionali dell’avambraccio. la verita’ e’ che tu appartieni a quella NUMEROSA schiera di persone che come pecorelle, maledicono il pastore che li protegge e gli da erba fresca. il recinto e’ anche aperto ma non uscite perche’ avete paura di fare i LUPI, consci che facendo le pecorelle si rischia meno. poi magari prendete la penna e scrivete un bel libro sul ; com’era verde la mia valle ;. che tu fossi diplomato mezzo laureato ci avrei scomesso i sottointesi. siete inconfondibili. peccato, che Pol Pot e’ morto. ti poteva insegnare come riprendere la liberta’ perduta ,ah,ah,ah,ah,ah,ah……

  9. 2349
    Lorenzo -

    Petrus, tu ti diverti a buttarla sul ridere, io non ci trovo proprio niente da ridere. Quelli come mio padre e tutti gli altri contadini che tra il ’45 e gli anni ’60 hanno lasciato la terra per inurbarsi o emigrare sono semplicemente stati fottuti da una propaganda che prometteva soldi, benessere, comodità, fortuna se si fossero piegati a fare l’operaio. E’ lo stesso che sta succedendo oggi in Brasile e in tanti posti nel terzo mondo, ovunque la gente lasci l’agricoltura per andarsi ad ammucchiare nelle periferie sordide delle città, attirata da un miraggio assurdo. E’ una tragedia immane e tu ridi. Va bene, continua a ridere quanto ti pare. Ma non tirare in ballo il comunismo, per piacere. Ovunque il comunismo abbia conquistato il potere le prime vittime sono state i contadini liberi. Stalin e Mao ne hanno sterminati a DECINE DI MILIONI perché rifiutavano di sottoporsi al regime demenziale della collettivizzazione obbligatoria, che nei regimi comunisti ha portato a una specie di brutale latifondismo di Stato, con quote obbligatorie di produzione, sfruttamento feroce gestito da una elite di burocrati provenienti dai quadri intellettuali del partito che quelli sì non si erano mai sporcati la mani impugnando una vanga, e punizioni tremende per chi avesse osato sgarrare. Nè il comunismo, né il fascismo né la democrazia, tutte forme di governo nate dopo la rivoluzione industriale, impregnate di ideologie efficentiste che mitizzano la “massimizzazione dello sforzo”, il “dovere verso la società” la produttività del lavoro e altre grottesche cazzate, hanno mai avuto rispetto per i contadini liberi, né hanno mai protetto i loro interessi. Lo hanno fatto solo i feudatari e i monarchi del vituperato Medioevo. Informarsi per credere. Ma già, abbiamo il dovere di credere che quelli fossero i secoli bui, quando non esistevano le catastrofi ambientali, i genicodi, le guerre chimiche e nucleari, la droga e l’alcolismo di massa, la disoccupazione,la moderna nausea di esistere!

  10. 2350
    Lorenzo -

    Chiedo scusa a tutti, nella foga ho scritto genicodi invece di genocidi. Ma credo sia chiaro lo stesso cosa volevo dire.

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