È ormai diventato un luogo comune il fatto che le donne siano vittime di uomini nel migliore dei casi sciocchi, immaturi e superficiali. Basta entrare in una libreria e si trovano decine di libri sull’argomento, oppure ascoltare i monologhi di Luciana Littizzetto. Insomma, si leggono e si sentono un po’ dappertutto parole indulgenti verso il gentil sesso, tutte legittime e condivisibili per carità, però certe volte mi dico che evidentemente chi dice e scrive queste cose non ha mai avuto il “piacere” di incontrare una specie femminile estremamente interessante, se non altro sotto il profilo antropologico: le quarantenni nubili.
Io ci ho avuto a che fare, e vi assicuro che ne avrei fatto volentieri a meno. Sapete com’è, ho 48 anni e ormai il mio target è quello!
So bene che è sempre sbagliato generalizzare, probabilmente sono stato sfortunato ad incontrare certe persone e ammetto di esserne attratto, quindi “chi è causa del suo mal”… Però mi permetto di provare a descriverle (e giudicarle: è inevitabile, le ferite sanguinano ancora un po’, chiedo venia).
Dunque, queste ragazze (chiamiamole così, ché loro si sentono tali) sono arrivate alla fatidica soglia dei 40 o giù di lì senza essersi mai sposate. Adesso si chiamano single e se ne vantano, ai miei tempi si diceva zitelle ma tant’è, sono io che sono vecchio, chiamiamole zitelle 2.0. Quindi niente ex mariti con cui litigare e niente figli, nella loro vita poco o nulla è cambiato rispetto a quando di anni ne avevano la metà.
Lavorano, molte guadagnano bene per loro fortuna, sono indipendenti, vivono da sole, fanno shopping, viaggiano, fanno pilates, possono avere tutti gli uomini che vogliono, ogni sera aperitivo o apericena, chupito & mojito, sushi, cinema, dj set e vernissage… Sono le regine delle feste. Vivono in simbiosi con il loro smartphone: sono costantemente su facebook, twitter, skype, whatsapp, instagram e chi più ne ha più ne posti. Hanno mille amicizie, l’amico del cuore, il trombamico, l’amico gay che le capisce come nessuno, legioni di corteggiatori che ogni tanto “assaggiano” (parole loro).
Insomma, sempre come dicono loro, “si divertono”.
Però c’è un “ma”… un “ma” grande come una casa: si lamentano di non essere felici. Fotti e chiagni, come dicono a Napoli.
Ma come, dico io? Fate tutto quello che vi pare, che vi manca?
Eccoci arrivati al punto. Dietro a questa vita sociale di lustrini e paillettes c’è un vuoto spaventoso, che cercano di riempire in tutti i modi con le loro “emozioni”. Per loro tutto deve essere emozionante, è una continua ricerca che non può mai essere soddisfatta, corrono dietro alle emozioni come un criceto nella ruota.
E non distinguono la differenza tra “emozione” e “sentimento”. Anzi, i sentimenti proprio non sanno neanche cosa siano. E poi le emozioni si possono condividere sui social network per cercare la solidarietà un po’ pelosa degli amici più o meno virtuali, i sentimenti no, ma who cares?
Però, arrivate in prossimità dei fatidici 40, ecco che gli viene a mancare la terra sotto ai piedi: vogliono sistemarsi, sognano il principe azzurro, qualcuno con cui “fermarsi” (sempre parole loro), vanno in affanno e prendono delle tranvate tremende, di solito con uomini sposati o comunque non liberi (l’emozione della clandestinità per loro è impagabile) di modo che possono continuare a lamentarsi dei maschi brutti e cattivi e non correre il rischio di doversi impegnare per davvero. Perchè è così: vogliono mettere su famiglia, avere dei bambini (sbrigatevi però) e al tempo stesso continuare a vivere da single.
E qui entro io, finalmente. Quando incontrano uno come me, che si fa la doccia tutti i giorni, riesce a mettere in fila due parole di italiano (talvolta azzecco il congiuntivo, addirittura) e non gli salta addosso prima ancora di essersi presentato, si innamorano perdutamente: poco importa che io sia impegnato o meno (pensate pure tutto il male di me, me lo merito). Ne ho incontrate più di una, sembrano fatte con lo stampino, anche se nessuna ha alzato la posta in gioco come l’ultima.
Abbandono il “loro” e proseguo con il “lei”: è bellissima, mi lusinga, mi fa capire chiaramente di interessarle, e cado.
Inizia così a bombardarmi di parole meravigliose ad ogni ora del giorno e della notte, mi diverte, passiamo insieme tutto il tempo possibile, non ne sbaglia una accidenti a lei, credo a tutte le sue parole. Mi dice che devo lasciare la mia fidanzata non per lei ma per me, perchè io sono splendido e devo essere libero di risplendere, se con lei tanto meglio. Io prendo tempo, non voglio buttare all’aria tutta la mia vita per qualcosa che non so ancora cosa sia, il fatto è che mi sembra fin da subito tutto “troppo”, è un po’ soffocante, fatico a starle dietro.
Dura tre mesi, tre mesi intensissimi, alla fine mi decido, scelgo lei e – come da copione – le vengono i dubbi: “A volte mi manchi, altre no e a volte non provo più la stessa passione di prima”, “ti confesso che a volte traballo. La colpa non è di nessuno, sta solo accadendo”, “quello che vuoi forse non c’è più”, “non darmi responsabilità che non posso prendermi… io voglio poter sapere per te che la vita va avanti anche senza di me”, ecc.
Ho copiato e incollato a caso dalla sua ultima mail (chilometrica come sempre). La solita sequela di frasi trite e ritrite. Decido di chiuderla lì, ma sono uno stupido e non riesco a evitare di dirglielo in malo modo: mi sento preso in giro, ingannato da una che con me diceva di voler “costruire qualcosa di grande, serio e duraturo” perchè “per la prima volta in 40 anni voglio e vedo un futuro con qualcuno” fatto di “serenità, sincerità e amore”.
Non le avevo chiesto niente, non era il caso di dirmi anche “chissà se ti piacerò ancora dopo che avremo un bimbo”. Io figli non ne ho, l’argomento non è necessariamente delicato soltanto per loro, almeno questa poteva risparmiarsela.
Tuttavia sono arrivato a pensare che a modo suo lei abbia agito in buona fede. Semplicemente non ce la fa, non ce la fanno. Sono incapaci di fare sul serio, quando si rendono conto che si tratta di smettere di vivere come ragazzine, di spegnere ogni tanto lo smartphone e provare a diventare donne, di vivere nella vita reale (sì, quella ANCHE delle bollette e dei piatti da lavare) si sottraggono, si fanno venire mille dubbi e incertezze. Perchè non sanno neanche da che parte si comincia a vivere, a stare con qualcuno: gli mancano troppi pezzi. Meglio continuare a fare le stesse sciocchezze che facevano a 20 anni, convinte di divertirsi finchè possono, senza rendersi conto che non hanno alternative.
Ma è triste, almeno per me. Non più giovane io, ancora giovane (forse) lei… Sento che è stata la mia ultima illusione e forse è meglio così: è come se fosse calato il sipario sulla prima parte della mia vita, con una storia tristissima, di due anime che non sono state capaci di incontrarsi e di capirsi dopo avere creduto di volare insieme, io sicuramente e lei, almeno a parole, senz’altro. Restiamo così, a ostentare indifferenza l’uno verso l’altro sul lavoro, ed è pesante.
Io tornato all’ovile (senza rimpianti se non quello di aver tradito e anzi sollevato e più consapevole di quello che ho) e lei che va per la sua strada, dietro ad avventure sempre più improbabili (sempre più in basso mi permetto, visto lo standard di uomini – sposati, naturalmente – con cui si incontra nei motel, e me lo raccontava pure) sempre più sola, con l’illusione di godere la sua libertà… “obbligatoria”. È tutto maledettamente triste. Solo questo rimane.
E l’amarezza di vederla buttarsi via sapendo di quanto amore sia capace… finzione o no, non importa.
Sarò moralista, giudicante, e tradendo la mia fidanzata per lei non mi sono certo comportato correttamente, sarò anche egoista e presuntuoso, ma credo di meritare altro.
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Categorie: - Amore e relazioni - Riflessioni
In questo racconto è racchiusa tutta l’esistenza delle donne come Maria Grazia II: La Vendetta. Le donne del nuovo millennio.
Catullo Santo Subito!
Sembra siano delle narcisiste patologiche da come le descrivi, sembra? Il brutto è che cominciano già in tenera età ad assumere questi comportamenti, specialmente quelle provenienti da famiglie più o meno agiate, quelle che non si sono mai dovute curare dei problemi del quotidiano, ma che pensa a tutto papino.
Vivono lo stile bic, usa e getta, fino ache tutto appare avventuroso, piccante, interessante, strano, particolare, piacevole ecc. ( solo per loro però) allora è tutto ok, ma non appena avvertono un senso di noia spariscono, fuggono via, con una delle solite scuse, non esitano a tradire, ti mollano li come una pezza vecchia. Ti pnotizzano convincendoti che loro sono il meglio per te, ci caschi come uno scemo e poi… sono delle egocentriche, vivono per procurarsi piacere a discapito del dolore che possono provocare ad un uomo e non se e curano. Meglio perdere che trovare elementi del genere.
Scrivi benissimo.
Peccato che per una str***a da quattro soldi, a quanto scrivi tu, immatura ed egoista, non hai esitato a mollare un’altra persona.
PEccato che sull’altra (quella abbandonata) non hai speso che due righe.
“Io tornato all’ovile (senza rimpianti se non quello di aver tradito e anzi sollevato e più consapevole di quello che ho) ”
Se ero io l’altra, non tornavi mai più all’ovile.
PEr me era chiusa. Non si scherza coi sentimetni, col rispetto reciproco….per che cosa?
Per una str****a.
Scrivi senz’altro molto bene, ma ti sei comportato in maniera tut’altro che decente.
KATY
Non metto in dubbio che il tuo possa essere un quadro reale delle 40enni nubili, ma ti assicuro che vale lo stesso per i 40enni scapoli! Una vera tristezza…
Meglio che non aggiungo altro…
Lo so Katy, lo so. Non mi perdonerò mai di aver tradito la mia compagna per una deficiente simile. Grazie per i complimenti per la mia scrittura, comunque.
Anche se ti è già stato detto: complimenti scrivi molto bene.
Sarà che le stronze egoiste narcisiste egocentriche fanno sempre soffrire ?
Se ti può consolare: già da come scrivi, la zitella ha perso una grossa occasione!
Verdebottiglia, non ho dubbi che i maschietti siano anche peggio… ma non è consolante, anzi! Ma che gente c’è in giro?
Roxana ti ringrazio, sei molto gentile.
Me lo hanno già detto che scrivo bene, devo decidermi a farlo più spesso, magari mi tiene lontano dalle cattive compagnie… 🙂
è vero molte quarantenni sono così, spero che quando avrò quell’età l’opinione sulle donne sarà più positiva!
per il resto hai tenuto il piede in due scarpe, perché fare la morale agli, anzi alle, altre?
Ragazzi
la verità è una sola: noi 40enni nubili spesso siamo nubili per scelta. cioè abbiamo scelto di restare “signorine” piuttosto che soccombere in matrimoni infelici e di facciata, quei matrimoni che secondo il nostro pretendente ci avrebbero “salvato” dai belli e impossibili che ci fanno soffrire. insomma raga ce la godiamo ( a parte qualche bastonatina qua e là 😀 ) e alla maggior parte dei maschietti non va proprio giù che adesso anche noi, FINALMENTE, POSSIAMO FARE COME CI PARE.
quindi, caro Steve, nessuna mania di rivalsa verso il maschio, nessuna fissa strana di “vendetta”.
MA SOLO UNA SANA, FANTASTICA E SACROSANTA VOGLIA DI VIVERE LA VITA. CON TUTTI I SUOI PRO E I SUOI CONTRO ( ma è questo il bello! )
comunque mi complimento con catullo per la sua scrittura ironica e scorrevole 🙂
mi dispiace per la tua disavventura, spero dimenticherai presto. La vita è breve, sopratutto dopo i 40 anni… quindi… MEGLIO GODERE CHE SOFFRIRE !
secondo me tu ti sei “inzerbinato” per questa donna che stavi frequentando, come forse hai fatto con altre ( mi viene da pensare che non sia la prima “vacanza” che ti prendi dalla tua fidanzata ufficiale… ). e questo è stato un errore. le persone ( sia uomini che donne ) in amore devono anche stare un pò sulle spine e sperimentare il desiderio. quando la cosa si stava facendo soffocante, avresti dovuto farlo presente alla tua amante, invece che piegarti a tutti i suoi capricci. tra l’ altro avendo già una compagna. scusa ma secondo me sei tu quello che ha le idee confuse, non le 40enni single ( che tu definisci molto gentilmente e modernamente ZITELLE ).
stà tranquillo che i piatti li laviamo ( io poi me li lavo a mano e la lavastoviglie non la uso quasi mai ) e le bollette le paghiamo. non vogliamo vivere nella sporcizia, e nemmeno vogliamo che ci stacchino acqua, luce e gas ( del telefono posso farne anche a meno, la tv non c’è l’ho, quando posso usare internet è tutta grazia ricevuta. e anche se da bambina papà mi ha viziato ).
dedico questa canzone a tutte le mie amiche coetanee single e a tutti i bei mascalzoni che ci ronzano ancora intorno, nonostante la “stagionatura” … 😀
https://www.youtube.com/watch?v=yqL2OGq1TnE
Catullo, spero bene che tu abbia imparato la lezione, non c’è speranza, son tutte così! (o quasi.)