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Le femmine

di wild steel
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 27 Marzo 2013. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 125 commenti

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  1. 111
    Barkleys -

    Cara Beatrice,prima di piangere tu chissà quanti ne hai piantati tu di uomini (se sei piacente quello non lo so).
    Poi lasciate il bravo ragazzo per il tamarro di turno che sta con voi tot mesi/anni per bombare e basta,vi tratta “male” e quando finisce cadete dal pero.

  2. 112
    Beatrice -

    Barkleys, che cosa ne sai tu? Il mio ormai ex mi ha lasciata da sola tutta l’estate mentre andava al lago con i suoi amici, mi ha promesso una vacanza che non ha mai mantenuto fregandosene di come stavo.

    Quando ho solo chiesto a lui di darmi un po’ di più ha avuto la faccia tosta di dirmi che sono pesante. Che cosa me ne faccio di un ragazzo che mi ha solo trascurata?
    Ma che cosa ne puoi capire tu? Wow, ma per favore.

  3. 113
    Anonimo -

    Barkleys,
    Guarda che nei Paesi dove non ci sono le leggi che tu odi o dove sono semplicemente aggirabili, succede esattamente quello che ha detto Max: uomini che prendono e se ne vanno, o che vanno a cercare lavoro lontano e non tornano più. Inoltre le donne di oggi non lavorano quasi tutte e non sarebbe nemmeno possibile, dato che le donne fanno molte altre cose oltre che a lavorare fuori di casa. Chi scarrozza i figli a scuola, ai corsi dopo scuola, a catechismo, dal pediatra, dagli amichetti e ai compleanni? Chi corre ad assistere i genitori malati in ospedale? Chi bada gli anziani vegetali? Sono quasi sempre le figlie. I maschi…eh, loro hanno la loro famiglia, i loro impegni. Le femmine invece no, noi ce la grattiamo. Ci mancherebbe solo essere sbattute fuori di casa. E poi non è che una donna si sveglia la mattina e dice: – Oggi non ho niente da fare, quindi divorzio. – Ci sono sempre dei motivi piuttosto gravi (continua).

  4. 114
    Anonimo -

    Gli slogan :-Vivi la vita come vuoi – si riferiscono più al non vergognarsi/giudicare cose come l’omosessualità, il colore della pelle, o condizioni come il divorzio o la singletudine che POSSONO capitare anche a chi non lo desidera.
    E inoltre ricorda: la casa è femmina. Non puoi sbattere una donna fuori di casa.

  5. 115
    Max -

    Beatrice, ovviamente ogni caso hè a sé e io non dubito che per te le cose siano andate come ci hai scritto. Riconosco anche che le donne hanno un notevole carico di incombenze, come ci ha giustamente ricordato Anonimo. Ma resta il fatto che spesso gli uomini che vengono trattati peggio sono quelli che si comportano bene e che più volte, quando mi trovo di fronte ad amici separati, alla domanda: Perché vi siete separati? mi aspetterei risposte del tipo: Mi cornificava, mi picchiava, non lavorava e viveva alle mie spalle, si drogava ecc., mentre spesso le risposte che ricevo sono del tenore: Non eravamo più come prima, io gli dicevo – o le dicevo- di mettere le forchette in quel cassetto e non in quell’altro, di non lasciare l’asciugamano qui ma di metterlo là, o più semplicemente: Non c’era più la passione di un tempo. Ma io dico: ogni rosa dopo aver mostrato il profumo, dopo un po’ mostra le spine, ma bisogna cercare di tenerla in vita e di saperlo trovare ancora, quel profumo.

  6. 116
    Max -

    Peraltro i miei non sono ragionamenti astratti, ma si basano su una drammatica esperienza che mi son trovato a vivere: quella di mia madre. Lei è sempre stata un temperamento inquieto e insoddisfatto. Ha voluto separarsi da mio padre quando io avevo poco meno di due anni. Ma è sempre stata una persona incostante, che veniva entusiasmata da ogni cosa, relazione sentimentale o esperienza lavorativa, nella fase iniziale, ma poi, alle prime contrarietà o asperità, si stufava subito e quella persona, o quel lavoro, che fino a ieri decantava come il migliore del mondo, diventavano insopportabili, delle gabbie da cui uscire. E a furia di non farsi andare bene niente e di distruggere tutto ciò che costruiva, all’età di 46 anni (i miei 27) si è ritrovata con niente in mano e questa tragica consapevolezza l’ha portata a finire in crisi profonda e a togliersi la vita. Ecco perché io credo nel pazientare e nel valorizzare ciò che si ha, pur con le imperfezioni che possiamo trovarvi dentro.

  7. 117
    Barkleys -

    Beatrice continui a non rispondere a ciò che ti ho scritto farneticando su altro.
    Io ti ho scritto invece quanti ne hai piantati tu nella tua carriera? Quanti ne hai fatti “piangere”?
    Poi trovate quello che vi tratta così,come hai scritto,e come ti ho detto anche io,e ci perdete la testa.
    Anonima,a me non risulta che gli uomini se ne sbattono dei genitori o anziani, è relativo al tempo che uno ha,uomo o donna che sia.
    La casa è femmina? Ah quindi l uomo è giusto sia sbattuto fuori casa?
    Questa non è un idea sessista e non da “parità dei sessi?
    Il femminismo dilaga e questo discorso ne è un esempio lampante

  8. 118
    Max -

    A proposito delle cure ai genitori, che, lo ammetto, nella maggior parte dei casi ricadono sulle spalle delle donne, debbo però osservare che gli uomini che si preoccupano per i genitori e stanno loro dietro, vengono spesso accusati dalle mogli di essere “mammoni”, di non aver tagliato il “cordone ombellicale” (peraltro rigorosamente con due “l” nonostante sia risaputo che di “l” ne vuole una sola), di sottrarre, per star dietro a mammà, tempo prezioso alla famiglia neo-costituita. Ma se le mamme di queste mogli hanno un sia pur minimo problema, le suddette mogli accorrono subito e guai a chi si permette di fare una sia pur flebile osservazione. In molti casi, sembra che un marito, o compagno che sia, per esser degno di questo nome debba fanculizzare i propri genitori a prescindere, mentre nei confronti delle suocere si richiede deferenza assoluta. E questo, se permettete, mi sembra un tantino sperequativo.

  9. 119
    Tommy -

    Max, se stiamo cercando l’unica risposta veritiera a queste tue domande è proprio questa: “Non c’era più la passione di un tempo.” Non è difficile da capire che tutte le cose quando iniziano sono destinate a finire, purtroppo.

  10. 120
    Ana -

    Si ci sono donne che si comportano cosi e le picchierei tutte. Ma non sono tutte cosi. Esistono sfruttatrici e serie. Allora io che sono stata presa in giro, tradita e violentata nell’anima cosa dovrei dire? Dovrei farmi suora o diventare lesbica? Io sono Asperger e sono sicura che mi bullizzeresti a non finire. Ho subito bullismo dall’altro sesso anche in età adulta. Io che volevo parlare con i ragazzi, anche solo per amicizia e magari poi da cosa nasce cosa, mi sono beccata insulti perché si credevano più belli di George Clooney ed erano convinti che io volessi provarci con loro e loro non volevano uno scarto genetico o un errore della natura come erano soliti chiamarmi. Qui in Inghilterra invece mi considerano bellissima sia vecchi che giovani, sia bianchi che neri che asiatici. Però qui i datori di lavoro o colleghi stronzi non sono mancati. A rinfacciarmi la mia condizione. Fortuna adesso lavoro con persone che mi trattano da persona normale.

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